RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLIX n. 65 - Testo della trasmissione domenica 6 marzo 2005

 

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Grande emozione all’Angelus: Giovanni Paolo II assiste e partecipa alla preghiera dall’ospedale Gemelli, in collegamento televisivo con Piazza San Pietro, dove l’arcivescovo Sandri, ha dato voce alle sue parole. Il Papa ringrazia tutti quanti gli sono vicini con affetto

 

Sarà il cardinale Joseph Ratzinger l’autore delle meditazioni per la Via Crucis del Venerdì Santo, al Colosseo

 

“Tra fede e ragione non c’è contraddizione”: così il Papa nel messaggio agli universitari europei, riuniti ieri in Vaticano

 

Da domani, presso il Tribunale della Penitenzieria Apostolica il “Corso sul Foro interno”.

 

IN PRIMO PIANO:

Chiesa e sviluppo sostenibile: tema di un incontro alle Nazioni Unite, per celebrare il 40.mo anniversario della Costituzione pastorale Gaudium et Spes: ai nostri microfoni l’arcivescovo Diarmuid Martin

 

Il Camerun, modello per un’Africa emergente, protagonista della quarta edizione di “Mondi riemersi”. Intervista con padre Adriano Titone

 

Grandi pellegrinaggi al Castello di San Francesco Saverio, in vista del V centenario della sua nascita, il prossimo 3 dicembre: ce ne parla padre Ricardo Sada.

 

CHIESA E SOCIETA’:

Conclusi a Torino i lavori del World Political Forum, alla presenza di molti protagonisti del mondo politico della fine degli anni Ottanta

 

Insediamento ufficiale, ieri pomeriggio nella cattedrale di Notre Dame, per il nuovo arcivescovo di Parigi, Andrè Vingt-Trois

 

Oggi a Loreto, presenziata dall’arcivescovo Com’astri, manifestazione promossa dal Centro femminile italiano: premiate alcune donne per il loro impegno a favore dei popoli più poveri

 

Molti Paesi del Terzo Mondo sono disposti ad affamare le proprie popolazioni pur di acquistare armi. La rivista “Civiltà Cattolica” sottolinea la gravità di questa situazione

 

In Finlandia, la denuncia di “Greenpeace” contro il taglio deciso dal governo di alcune foreste di conifere

 

24 ORE NEL MONDO:

 In Iraq, soldati americani e iracheni uniti per arrestare il terrorista giordano Al Zarqawi. Italia in lutto per la perdita dell’agente Nicola Calidari, intanto a Roma l’autopsia ha rivelato che il poliziotto è morto colpito da un solo proiettile

 

Gli Stati Uniti criticano il ritiro solo parziale delle truppe siriane dal Libano

 

Elezioni politiche oggi in Moldavia.

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

6 marzo 2005

 

 

GRANDE EMOZIONE ALL’ANGELUS: GIOVANNI PAOLO II ASSISTE E PARTECIPA

ALLA PREGHIERA DALL’OSPEDALE GEMELLI, IN COLLEGAMENTO TELEVISIVO CON PIAZZA SAN PIETRO, DOVE L’ARCIVESCOVO SANDRI, HA DATO VOCE ALLE SUE PAROLE.

 IL PAPA RINGRAZIA TUTTI QUANTI GLI SONO VICINI CON AFFETTO

- A cura di Roberta Gisotti -

 

“La fede è luce che guida nel cammino della vita, è fiamma che conforta nei momenti difficili.” Giovanni Paolo II offre la sua sofferenza per il bene dell’umanità e diffonde il suo messaggio, attraverso la voce dell’arcivescovo Leonardo Sandri, sostituto della segreteria di Stato, che ha letto in sua vece l’Angelus, dal sagrato della Basilica Vaticana. Poi la grande emozione di vedere apparire il Papa - ancora una volta - dietro i vetri della finestra, nella sua stanza d’ospedale, per salutare e benedire migliaia di fedeli, raccolti sia nel piazzale antistante l’entrata del Policlinico “Gemelli” che in Piazza San Pietro, collegata con il nosocomio attraverso un grande maxischermo, dove  sono apparse anche le immagini del Santo Padre, che in un corridoio del Gemelli, allestito per l’occasione, ha potuto assistere e partecipare spiritualmente alla recita dell’Angelus. Accanto a lui il cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato e l’arcivescovo Giovanni Lajolo, segretario per i rapporti con gli Stati, oltre a diversi medici del Gemelli. Immagini storiche, che sono state diffuse dal Centro televisivo vaticano. Ascoltiamo il servizio di Roberta Gisotti. 

 

**********

Il mondo intero partecipa alla sofferenza del Papa e lo dimostra con gesti visibili. Giovanni Paolo II avverte questo calore di solidarietà e per questo oggi le sue prime parole all’Angelus – riecheggiate in Piazza San Pietro per voce dell’arcivescovo Sandri - sono state di “gratitudine per i tanti segni di affetto” manifestati in questo calvario di sofferenza. Il suo pensiero è andato in particolare “ai numerosi cardinali, vescovi, sacerdoti e gruppi di fedeli, agli ambasciatori e alle delegazioni ecumeniche” che sono giunte in questi giorni al Policlinico “Gemelli”. Ascoltiamo mons. Sandri:

 

“Desidero manifestare speciale riconoscenza per la vicinanza dei credenti di altre religioni, segnatamente ebrei e musulmani. Alcuni di essi hanno voluto venire a pregare qui all’ospedale. E’ questo per me un segno confortante, di cui rendo grazie a Dio.”  

 

Poi l’invito del Santo Padre a continuare “insieme la preparazione alla Pasqua, offrendo a Dio anche la sofferenza, per il bene dell’umanità e per la nostra purificazione.”, ricordando -come rivela l’odierna pagina evangelica - che “Cristo, guarendo il cieco nato, si presenta come “la luce del mondo”.

 

“Egli è venuto per aprire gli occhi dell’uomo alla luce della fede. Sì, carissimi, la fede è luce che guida nel cammino della vita, è fiamma che conforta nei momenti difficili.”

 

E se “quando nasce un bambino si dice che “viene alla luce”, per i credenti, nati alla vita soprannaturale con il Battesimo, la Quaresima è tempo favorevole per “venire alla luce”, cioè per rinascere dallo Spirito, rinnovando la grazia e l’impegno battesimali. Infine la supplica alla Madonna

 

“Ci aiuti Maria Santissima ad ottenere da Cristo il dono di una fede sempre più chiara e più forte, perché possiamo essere coerenti e coraggiosi testimoni del suo Vangelo.”

 

Commovente la recita dell’Angelus, suggellato dall’immagine del Papa silenzioso, seduto in poltrona, il capo chino che a tratti si solleva, che ascolta pensoso e partecipa alla preghiera e infine impartisce la sua benedizione, attraverso le telecamere. Poi cresce l’attesa di vederlo di persona dietro i vetri della sua finestra d’ospedale. Qualche minuto e Giovanni Paolo II è apparso, per salutare e benedire tutti i fedeli raccolti nella piazzale del Gemelli, e tutte le persone che attraverso la Tv lo hanno sentito così vicino.

**********

 

Ed ora diamo la parola alla collega Tiziana Campisi, che ha potuto raccogliere alcune testimonianza ‘a caldo’ tra fedeli, molti stranieri, giunti al Gemelli, per rendere omaggio al Papa malato.

 

**********

R. – Domenica scorsa si è affacciato per lungo tempo. Adesso mi sembra veramente che stia meglio.

 

R. – E’ un uomo grandissimo, guardi. E’, forse, la persona più importante del nostro tempo.

 

D. – Che emozione le ha dato vedere il Papa?

 

R. – Grande, grande, specialmente considerando che lui sta male, ma pensa lo stesso alla gente fuori.

 

D. – Come mai ha deciso di venire qui oggi?

 

R. – Non mi piaceva vederlo da Piazza San Pietro, da lontano, su uno schermo. E’ un’emozione, non è una cosa razionale...

 

R. – L’importante era vedere come stava, perchè ci sorregge a tutti.

 

R. – Che emozione stare qui, non so spiegare...

**********

 

 

SARA’ IL CARDINALE JOSEPH RATZINGER L’AUTORE DELLE MEDITAZIONI

PER LA VIA CRUCIS DEL VENERDI’ SANTO AL COLOSSEO

 

Come abbiamo potuto constatare visivamente prosegue la convalescenza di Giovanni Paolo II, anche se non c’è una risposta certa per la data di un suo rientro in Vaticano, e quindi sulla sua partecipazione ad uno o ad altro dei Riti della Pasqua. In proposito si apprende oggi che sarà il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, l’autore delle meditazioni per la Via Crucis, del Venerdì Santo al Colosseo.

 

 

“TRA FEDE E RAGIONE NON C’E’ CONTRADDIZIONE”. COSI’ IL PAPA NEL MESSAGGIO,

 AGLI UNIVERSITARI EUROPEI, RIUNITI IERI IN VATICANO PER LA III GIORNATA

A LORO DEDICATA. MOLTI STUDENTI DEL CONTINENTE HANNO PARTECIPATO

 ALL’EVENTO DA NUMEROSE CATTEDRALI D’EUROPA,

COLLEGATE VIA SATELLITE CON ROMA

- A cura di Roberta Moretti -

 

 “Fede e ragione siano le due ali che vi conducono a Cristo, verità di Dio, verità dell’uomo”. E’ l’esortazione di Giovanni Paolo II, letta dall’arcivescovo Leonardo Sandri, sostituto della Segreteria di Stato, ai giovani universitari, riuniti in preghiera ieri pomeriggio in aula Paolo VI, in occasione della loro III Giornata europea, sul tema: “La ricerca intellettuale e scientifica, via per incontrare Cristo”. Scopo dell’evento, promosso dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa in preparazione alla Giornata mondiale della Gioventù di Colonia, costruire un nuovo umanesimo che riproponga, attualizzandole, le radici cristiane d’Europa. Il servizio di Roberta Moretti:

 

**********

Un’atmosfera raccolta in Aula Paolo VI, per la veglia mariana che ha riunito gli universitari di tutta Europa, nella Giornata a loro dedicata. Da Berlino a Lisbona, da Londra a Tirana, gli studenti delle varie comunità nazionali hanno potuto partecipare all’evento anche recandosi nelle numerose cattedrali e santuari europei collegati via satellite con Roma. Un’unica grande assemblea dialogante, riunita per pregare con il Papa e per il Papa, che ha partecipato spiritualmente all’incontro dalla sua stanza al Policlinico Gemelli. E in attesa della Giornata mondiale della gioventù di Colonia, gli universitari si confrontano e si raccontano. Intense, le testimonianze di chi, nella ricerca intellettuale e scientifica, ha trovato una via per incontrare Cristo. E dopo la preghiera del Santo Rosario, animata dal Coro Interuniversitario, il messaggio del Papa, letto dall’arcivescovo Leonardo Sandri. Il Pontefice ha spiegato agli studenti, a cui durante l’incontro è stata consegnata l’Enciclica “Fides et Ratio”, come tra fede e ragione non ci sia contraddizione:

 

“Lo dimostra pure l’esperienza dei santi Magi, che giunsero a Betlemme utilizzando entrambe queste dimensioni dello spirito umano: l’intelligenza, che scruta i segni, la fede, che conduce ad adorare il mistero”.

 

Ecco allora l’invito del Santo Padre agli universitari ad essere sempre animati dall’anelito di scoprire la verità della loro esistenza:

 

“La fede e la ragione siano le due ali che vi conducono verso Cristo, verità di Dio, verità dell’uomo”.

 

A chiudere il messaggio, la consueta invocazione a Maria, perché insegni ai giovani a seguire fedelmente Gesù fino alla Croce, sperimentando la gioia della Risurrezione. Una veglia vissuta con molta intensità, quindi, conclusasi con la fiaccolata degli universitari italiani, guidati dalla Croce, dall’Aula Paolo VI fino alla chiesa di Sant’Agnese in Agone, punto d’incontro e di preghiera dei giovani romani.

**********

 

 

DA LUNEDÌ PRESSO IL TRIBUNALE DELLA PENITENZIERIA APOSTOLICA

 IL “CORSO SUL FORO INTERNO”

    

Inizia lunedì in Vaticano, presso il Palazzo della Cancelleria, il “Corso sul Foro” interno organizzato del Tribunale della Penitenzieria Apostolica. Al centro delle giornate di studio - che saranno presiedute dal Penitenziere Maggiore, il card. James Francis Stafford, e si concluderanno sabato 12 marzo - ci sarà il sacramento della Penitenza. Durante il Corso, che si rivolge in particolare ai nuovi sacerdoti saranno trattati temi morali e canonistici che interessano il ministero penitenziale, soprattutto quello delle Confessioni. Dopo l’introduzione del porporato, il Reggente, padre Gianfranco Girotti, e il teologo della Penitenzieria Apostolica padre Ivan Fuček, parleranno rispettivamente di situazioni di particolare delicatezza che interessano ogni confessore e del Foro interno. Nei giorni successivi si alterneranno le relazioni dei Prelati del Tribunale della Penitenzieria: il canonista mons. Juan Ignacio Arrieta, e i consiglieri padre Ubaldo Todeschini, padre Giovanni Colombo, e don Guido Gatti. Si soffermeranno a illustrare la disciplina canonica e la sua retta applicazione riguardo ai delitti e alle pene e ai vari aspetti pratici. Sarà privilegiata la parte relativa alla retta amministrazione del Sacramento della Penitenza e alla soluzione dei casi complessi e delicati che vengono sottoposti al giudizio e alla misericordia della Chiesa. Saranno inoltre evidenziati i criteri nel trattare alcuni casi di morale coniugale e familiare e proposta la Confessione come strumento per l’educazione morale. Padre Donald Kos darà informazioni su come redigere le domande al Tribunale della Penitenzieria Apostolica, mentre mons. Gervais illustrerà la concessione e l’uso delle Indulgenze. Ad ogni relazione seguirà un aperto dibattito nel corso del quale verranno proposti quesiti di chiarimento e risoluzioni di dubbio a casi complessi e delicati. Le giornate di studio si concluderanno nella mattinata di sabato 12 con un Messaggio molto atteso del Santo Padre.  

 

 

=======ooo=======

 

 

OGGI IN PRIMO PIANO

6 marzo 2005

 

 

IL MAGISTERO DELLA CHIESA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE: TEMA

 DI UN INCONTRO TENUTOSI IN QUESTI GIORNI ALLE NAZIONI UNITE, IN OCCASIONE DEL 40.MO ANNIVERSARIO DELLA COSTITUZIONE PASTORALE GAUDIUM ET SPES

- Ai nostri microfoni l’arcivescovo Diarmuid Martin -

 

Una riflessione etico-sociale sulle dimensioni economiche, sociali ed ambientali dello sviluppo sostenibile: con questa finalità si è svolto in questi giorni a New York un incontro promosso dalla Missione permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite nel 40.mo anniversario della Costituzione pastorale Gaudium et Spes. L’evento si è tenuto a margine della riunione di preparazione alla 13.ma sessione della Commissione ONU sullo sviluppo sostenibile, in programma ad aprile. All’incontro ha preso parte l’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, già Osservatore permanente dell’Ufficio Onu a Ginevra. Al presule, Alessandro Gisotti ha chiesto una riflessione sull’attualità della Gaudium et Spes rispetto al tema dello sviluppo sostenibile:

 

**********

R. - Guardando alla Gaudium et Spes, quando noi parliamo del concetto della Creazione si va affermando che il mondo, e tutto ciò che contiene, è un dono di Dio ed essendo dono non è una cosa che noi possiamo utilizzare o sfruttare secondo la nostra volontà. Anche il concetto di sviluppo sostenibile sottolinea lo stesso fatto: il mondo e la natura sono cose che noi dobbiamo tutelare non per noi, ma per le generazioni future. E’ interessante vedere come si può collegare queste due tradizioni e promuovere un’adesione di estrazione religiosa, ma che è valida anche per il mondo in cui viviamo.

 

D. – Quale contributo ha dato finora la Chiesa per raggiungere la globalizzazione della solidarietà, come l’ha definita il Papa?

 

R. – La Chiesa ha un concetto della distribuzione equa dei beni della terra e, soprattutto, una distribuzione qualitativa in cui ogni persona può realizzare i talenti che Dio gli ha dato. Tutti possono partecipare alla gestione di questi beni e tutti devono beneficiarne. L’economia è fondata sulla conoscenza, distribuire conoscenza vuol dire avere accesso, così si sottolinea molto il valore dell’istruzione che aiuta la persona a realizzarsi. Tutto ciò torna all’idea che la Chiesa presenta una visione di sviluppo sostenibile concentrata sul mistero dell’uomo. Ho parlato di cose difficili nel contesto delle organizzazioni internazionali, di questa lotta tra il bene ed il male e la presenza anche del peccato nella nostra realtà. Bisogna superare il male facendo il bene.

 

D. – Secondo lei, si sta affermando l’idea che lo sviluppo sostenibile sia una necessità, ormai, da cui non si può prescindere per il futuro dell’umanità e non solo per quanto riguarda l’ecologia ma anche per quanto riguarda il progresso economico e sociale dell’umanità stessa?

 

R. – Serve un progresso umano nel senso pieno della parola. Io ho sottolineato che tre principi sono importanti, nella dottrina sociale della Chiesa: la dignità di ogni persona, l’unità della famiglia umana e la necessità di promuovere e proteggere l’ambiente in un contesto integrale dello sviluppo. Sono cose molto sottolineate dalla Gaudium et Spes per cui Dio ha creato la terra, e tutto ciò che contiene, per l’uso di ogni persona e di tutti i popoli in maniera che i beni del Creato possano essere utilizzati da tutti in modo equo.

**********    

 

 

IL CAMERUN, MODELLO PER UN’AFRICA EMERGENTE:

IL PAESE PROTAGONISTA DELLA QUARTA EDIZIONE DI “MONDI RIEMERSI”,

L’INIZIATIVA PROMOSSA DAI MISSIONARI OBLATI DI MARIA IMMACOLATA

- Intervista con padre Adriano Titone -

 

Un Paese “anomalo” ma in positivo, per la sua stabilità politica interna e anche per un’economia più solida rispetto alla media continentale: si tratta del Camerun, uno Stato che per la sua estrema varietà interna – dalla geografia alla popolazione – riproduce in piccolo i malesseri ma soprattutto le potenzialità dell’Africa nel suo insieme. Del Camerun, della sua cultura ma anche del suo folklore, si parla in questi giorni alla quarta edizione di “Mondi riemersi”, l’iniziativa promossa dai Missionari Oblati di Maria Immacolata della Provincia italiana. Per tre giorni, fino a stasera, nelle Scuderie Aldobrandini della città di Frascati, personalità politiche e religiose, missionari che hanno speso la loro vita per questo Paese, incontrano centinaia di persone, giovani soprattutto, attraverso una formula innovativa, che racconta il fascino di una terra di missione all’interno di una cornice fatta di poesia, musica, testimonianze, gastronomia. Padre Adriano Titone, missionario Oblato, traccia un profilo storico ed ecclesiale del Camerun al microfono di Alessandro De Carolis:

 

**********

R. – Al tempo dell’indipendenza, gli anni ’60, quando tanti dei Paesi africani hanno raggiunto l’indipendenza, i vari popoli del Camerun hanno cominciato a raggrupparsi in nazione, e le zone francofone e anglofone finalmente si sono ritrovate insieme. Il Camerun potremmo chiamarlo “Africa in miniatura”, mette insieme praticamente, in modo molto armonioso, le più grandi diversità: climatiche, culturali e dei popoli. Gli esperti parlano di 257 gruppi etnici nella stessa nazione.

 

D. – Il Camerun, “Africa in miniatura”. Il modello camerunese è esportabile in altri Stati del continente?

 

R. – Io credo di sì, perché questo modello assicura un certo rispetto della diversità, perché la varietà etnica in Africa è una situazione diffusissima. Poi l’altro aspetto interessante, anche dal punto di vista missionario, è la varietà di religioni.

 

D. – Qual è la situazione religiosa del Camerun? E in particolare, qual è lo stato del rapporto tra Cristianesimo e Islam?

 

R. – In questa grande varietà della nazione camerunense possiamo dire che l’Islam, il Cristianesimo e le religioni tradizionali africane, prendono ognuna un terzo della popolazione all’incirca, però diversamente distribuite nel Paese. Per esempio, l’Islam è poco presente nel sud, dove il Cristianesimo è molto più sviluppato, insieme alle religioni tradizionali. Invece l’Islam è molto molto presente nel nord, dove io ho vissuto i miei anni missionari, dove sono presente e dove la Chiesa è molto più recente.

 

D. – Quasi 70 anni di presenza oblata in Camerun. Che bilancio verrà presentato di questa esperienza missionaria a “Mondi riemersi”?

 

R. – Attualmente è una Chiesa di una grandissima vivacità che sin dall’inizio ha seguito le linee dello spirito conciliare, formando quindi la gente ad un rapporto con gli altri. La Chiesa resta abbastanza minoritaria, ma ha stima degli altri ed anche una capacità di cooperare con gli altri.

**********

 

 

GRANDI PELLEGRINAGGI AL CASTELLO DI SAN FRANCESCO XAVERIO.

INIZIA IL PROSSIMO 3 DICEMBRE

IL QUINTO CENTENARIO DELLA NASCITA DEL SANTO

- Intervista con padre Ricardo Sada -

 

Il Santuario di San Francesco Xaverio nella Navarra, in Spagna, diventa ogni anno in questi giorni la meta spirituale per migliaia di pellegrini, in coincidenza con la celebrazione della Novena, chiamata della “grazia” che si tiene tradizionalmente tra il 4 e il 12 marzo. Il servizio di padre Ignazio Arregui.

 

**********

Questa domenica e sabato prossimo avranno luogo i due più grandi pellegrinaggi con decine di migliaia di partecipanti molti dei quali percorrono a piedi non solo gli ultimi otto chilometri ma anche alcune distanze superiori ai 50 chilometri.

 

Ma qual è quest’anno il tema centrale dei pellegrinaggi al Castello di Saverio? Ci risponde il rettore del santuario, padre Ricardo Sada, gesuita.

 

R. - ES, JAVIER, ADORACION Y ENTREGA” ...

Il tema è: « Saverio, adorazione, impegno», per riprendere l’idea dell’Anno dell’Eucaristia. Con queste parole vogliamo contemplare San Francesco Saverio ed il suo darsi al Signore davanti a Cristo che lo chiama, dedicando la sua vita al servizio di questa chiamata e quindi programmandola e organizzandola in funzione di questo totale affidamento a Dio.

 

In quale spirito o atteggiamento partecipano tanti pellegrini a questo lungo e faticoso pellegrinaggio?

 

R. - HAY DE TODO EN LA CONCIENCIA DE CADA UNO

Nella coscienza di ciascuno possono esserci molteplici atteggiamenti. Credo che i pellegrini siano mossi più da spirito religioso, da uno sforzo di purificazione personale, dal desiderio di dare un segno concreto di donazione di sé stesso che non dall’aspetto sociale, sportivo, ludico che pure ha la sua importanza.   

 

Il Castello di Saverio, le cui origini risalgono al X secolo, è stato di nuovo oggetto di importanti lavori di restauro ormai in fase di conclusione. In mancanza finora di un tempio religioso di grandi dimensioni, è in fase di avanzata costruzione un ampio edificio, capace di contenere 1.200 persone, che renderà possibile la celebrazione di importanti funzioni pubbliche.

 

Ma è già possibile anticipare qualche informazione sulla celebrazione inaugurale del Centenario il prossimo 3 dicembre? Ci risponde sempre padre Ricardo Sada:

        

R. - UNA PRIMERA PARTE CON EL ACTO INAUGURAL ...

Nella prima parte si terrà l’atto inaugurale, che prevede numerosi interventi ed un concerto. Nella seconda parte avrà luogo la celebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo di Pamplona e concelebrata dal Padre generale insieme a tutti i provinciali della Compagnia di Gesù, che in quel giorno concluderanno a Loyola la loro Congregazione”.

**********

 

Francesco Saverio è nato nel Castello che adesso porta il suo nome, il 7 aprile del 1506, da Juan de Jasso (personaggio di spicco nel Regno di Navarra) e da Maria di Azpilcueta. Studente all’Università della Sorbona di Parigi conosce Ignazio di Loyola. Fa parte dei fondatori della Compagnia di Gesù, e nel 1541 parte come missionario nel Continente asiatico. Dopo undici anni di evangelizzazione muore alle porte della Cina l’anno 1552.

 

Il Castello di Saverio si prepara ora per le celebrazioni del quinto centenario della nascita di San Francesco Saverio che inizieranno il prossimo 3 dicembre.

 

 

=======ooo=======

 

 

CHIESA E SOCIETA’

6 marzo 2005

 

 

LA TRANSIZIONE DEMOCRATICA NEI PAESI EX TOTALITARI, ELEMENTO

DECISIVO PER UN NUOVO ORDINE MONDIALE CON AL CENTRO L’UOMO

E I SUOI DIRITTI FONDAMENTALI. SU QUESTO TEMA SI SONO CONCLUSI

A TORINO I LAVORI DEL WORLD POLITICAL FORUM ALLA PRESENZA

DI MOLTI PROTAGONISTI DEL MONDO POLITICO

DELLA FINE DEGLI ANNI OTTANTA

- A cura di Stefano Leszczynski -

 

**********

TORINO. = Cecenia, Iraq, Medio Oriente e i rigurgiti di totalitarismo in Europa orientale. Queste le nuove sfide globali che i partecipanti al World Political Forum, conclusosi oggi a Torino, hanno individuato come decisive per poter garantire un futuro lungo la strada della pace. I protagonisti politici che furono artefici della fine della guerra fredda si sono interrogati sul nuovo corso delle relazioni internazionali tra Occidente ed Est Europa. Ancora la “perestrojka”, il processo di riforma dell’URSS lanciato da Gorbaciov 20 anni fa, l’ha fatta da protagonista. Tra i critici di quegli anni Elena Bonner, la vedova di Andrej Sakarov che l’ha definita “una casa costruita partendo dal tetto e non dalle fondamenta”. E sarebbe proprio da questa architettura che nasce l’attuale situazione politica di un Paese dove “il diritto – prosegue la Bonner – è leso nelle sue strutture fondamentali”. La vedova Sakarov non risparmia durissime critiche al presidente Putin accusandolo di operare attraverso una militarizzazione delle coscienze. Ma anche gli Stati Uniti e la politica di sicurezza internazionale portata avanti da Washington sono stati analizzati nel corso di un dibattito trilaterale tra Mikhail Gorbaciov, l’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl, e il senatore a vita Giulio Andreotti. “Servirebbe oggi – ha detto Gorbaciov – una “perestrojka” americana. Salvi gli interessi nazionali, insomma, le nuove sfide devono essere affrontate attraverso la cooperazione. Per Andreotti è necessario ripristinare un rapporto organico tra le due sponde dell’Atlantico e Kohl avverte il presidente Bush del pericolo di cadere nel surreale a causa di una visione del mondo che non esiste più. “Bush – ha detto Kohl – deve accorgersi che agli amici e ai partner non si danno ordini, ma si cerca di persuaderli considerando che possono avere opinioni diverse”.

**********

 

 

INSEDIAMENTO UFFICIALE PER IL NUOVO ARCIVESCOVO DI PARIGI,

MONS. ANDRE’ VING-TROIS. IERI POMERIGGIO NELLA CATTEDRALE PARIGINA

 DI NOTRE-DAME, OLTRE 4000 I FEDELI PRESENTI ALLA SOLENNE CERIMONIA

 

PARIGI. = Prima Messa, ieri, nella cattedrale di Notre Dame, per il nuovo arcivescovo di Parigi, mons. Andrè Vingt-Trois, che in questa stessa chiesa è stato ordinato sacerdote 35 anni fa ed eletto vescovo 17 anni fa. Alla cerimonia di insediamento, che segue la nomina avvenuta l’11 febbraio scorso da parte del Papa, hanno assistito oltre 4000 fedeli. Fra loro numerose personalità civili e politiche: in prima fila c’erano, fra gli altri, Bernadette Chirac, moglie del capo dello Stato, il ministro della cultura Renaud Donnedieu de Vabres, e il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe. Mons. Vingt-Trois, 62 anni, nativo di Parigi, finora arcivescovo di Tours, è il successore del cardinale Jean-Marie Lustiger, di cui è considerato il figlio spirituale, che ha lasciato la diocesi parigina dopo 24 anni di servizio pastorale da arcivescovo (E. B.)

  

 

OGGI A LORETO L’ARCIVESCOVO COMASTRI PRESENZIERA’ LA MANIFESTAZIONE

PROMOSSA DAL CENTRO ITALIANO FEMMINILE (CIF),

DURANTE LA QUALE SARANNO PREMIATE

ALCUNE DONNE PER IL LORO IMPEGNO A FAVORE DEI POPOLI PIU’ POVERI,

IN VISTA DELLA PROSSIMA GIORNATA DELLA DONNA, L’8 MARZO

 

LORETO. = In occasione della festa della donna, che ricorre l’8 marzo, alcuni pensieri della beata madre Teresa di Calcutta saranno donati a tutte le donne di Loreto. L’iniziativa è stata adottata dall’arcivescovo Angelo Comastri che presenzierà la manifestazione organizzata dal Centro Italiano Femminile (Cif) di Loreto, oggi pomeriggio, presso la sala del Tinello Paolo VI. Durante la manifestazione saranno premiate alcune donne che si sono distinte per il loro impegno nel sociale. Quest’anno la “mimosa d’oro” sarà assegnata a Domitilla Foghetti, per la sua attività a favore dall’associazione “Liberato Zambia 2001”. Mentre alle Suore Carmelitane di Montorso andrà la “viola d’oro”, altro significativo riconoscimento, per l’incessante preghiera per la pace e la concordia fra i popoli. Intanto, nell’ambito delle iniziative realizzate dall’associazione “Liberato Zambia 2001”, c’è da segnalare l’invio di un container di aiuti umanitari alle popolazioni della Zambia. In particolare, la Delegazione Pontificia ha donato alcuni mezzi tecnici destinati alla realizzazione di un’azienda agricola nel Paese. Inoltre, medicinali ed attrezzature sanitarie, saranno necessari per portare avanti altri progetti attivi in questa parte di Africa. Proprio ieri, in piazza della Madonna di Loreto, si è svolta la cerimonia di partenza del container. Dopo la benedizione, impartita da mons. Angelo Comastri, il Tir è partito alla volta del porto di Ancona dove sarà imbarcato su una nave che farà rotta verso la Tanzania e, successivamente, via terra, raggiungerà Ndola, città della Zambia. (E. B.)

 

 

MOLTI PAESI DEL TERZO MONDO SONO DISPOSTI AD AFFAMARE

LE PROPRIE POPOLAZIONI PUR DI ACQUISTARE ARMI.

LA RIVISTA “CIVILTA’ CATTOLICA” SOTTOLINEA LA GRAVITA’ DI QUESTA SITUAZIONE

 

ROMA. = “Dio ha donato l’intelligenza affinché l’essere umano se ne serva per promuovere la vita e non per dare la morte”. Il commercio internazionale di armi “alimenta innumerevoli guerre che insanguinano un gran numero di Paesi”, aggravando la situazione di miseria e sottosviluppo del Terzo Mondo. È una condanna senza appello quella che emerge dall’editoriale del prossimo numero di “Civiltà Cattolica”, la rivista dei Gesuiti, che riporta alcuni severi giudizi già espressi dal Magistero. Sono diversi i dati, aggiornati al 2002, che sostengono l’articolo. Il giro di affari vede al primo posto gli Stati Uniti, con circa il 45% dell’export mondiale. Seguono la Cina, l’Europa e la Russia. Negli anni Novanta, scrive la rivista, l’Europa ha “fornito armi a Paesi del Terzo Mondo in guerra tra loro, alimentando i conflitti tanto nella durata e quanto nella distruttività”. E proprio i Paesi del Terzo Mondo sarebbero “disposti ad affamare le proprie popolazioni, già stremate dalle malattie e dalle carestie, pur di acquistare le armi che le industrie militari sono generosamente pronte a vendere”. I Gesuiti, che vedono nella fabbricazione e commercializzazione delle armi la possibilità di uno Stato di dominare gli altri, giudicano questo mercato uno dei più vantaggiosi. “La fame di armi – si legge - è talmente grande che i produttori non riescono a soddisfarla”. Dunque, nessun rischio di crisi per questo settore “salvo che non si tenga il passo con le innovazioni tecnologiche”. (E. B.)

 

 

IN FINLANDIA IL TAGLIO DI ALCUNE FORESTE DI CONIFERE MINACCIA I PASCOLI

DI RENNE. L’ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA GREENPEACE SI MOBILITA

IN AIUTO DELLE COMUNITA’ INDIGENE SAMI

 

HELSINKI. = L’associazione ambientalista “Greenpeace” ha annunciato la creazione di una “stazione forestale” all’interno delle ultime foreste della Lapponia finlandese, dove le comunità indigene Sami allevano le renne. L’iniziativa è stata presa in seguito alla decisione del governo finlandese di iniziare il taglio di alcune foreste di conifere, importanti per il pascolo invernale delle renne, nonostante le raccomandazioni delle Nazioni Unite. La “stazione forestale” sarà una base dalla quale monitorare le operazioni di taglio delle foreste e assistere le cooperative di allevatori Sami nel delimitare le aree di foresta da proteggere dal taglio. I Sami, se ne contano circa 4.000 nel Paese, vivono ad un migliaio di chilometri a nord di Helsinki e sono ormai l’unico popolo indigeno dell’Europa settentrionale. L’allevamento tradizionale delle renne rappresenta la base della loro cultura. Durante il rigido inverno artico, le foreste centenarie della Lapponia assicurano la vita alle renne, che sul tronco degli alberi più maturi trovano il lichene, il loro unico cibo in inverno. (E. B.)

 

 

 

=======ooo=======

 

 

24 ORE NEL MONDO

6 marzo 2005

 

 

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

In Iraq, dove è stata fissata tra dieci giorni la prima riunione del Parlamento, si alternano versioni contrastanti sulla presunta cattura del terrorista giordano Al Zarkawi e sulle dinamiche che hanno portato all’uccisione dell’agente italiano Nicola Calipari. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

**********

Forze irachene e americane stanno conducendo una grossa operazione nella regione di Samarra, dove si nasconderebbe Al Zarqawi. Ma secondo il quotidiano arabo Al Watan, il leader di Al Qaeda in Iraq sarebbe invece stato catturato alcune settimane fa lungo il confine siriano. Il quotidiano aggiunge che l’Amministrazione americana avrebbe deciso di rinviare l’annuncio dell’arresto in attesa della formazione del nuovo governo iracheno. In Italia, intanto, l’autopsia sul corpo dell’agente del Sismi Nicola Calipari, morto in Iraq nell’operazione per liberare la giornalista Giuliana Sgrena, ha rivelato che il poliziotto è stato ucciso da un solo proiettile. Il feretro dell’agente è giunto poco fa al Vittoriano dove è stata allestita la camera ardente nella stessa sala che ha accolto le salme dei caduti di Nassiriya. Sulla sparatoria verificatasi dopo la liberazione di Giuliana Sgrena, il comando militare americano in Iraq ha dichiarato che si è trattato di “uno sfortunato incidente”. Ma secondo le prime dichiarazioni rilasciate dall’inviata del “Manifesto” si è trattato invece di un attacco ingiustificato. Ascoltiamo un commento del giornalista del Sole 24 Ore, Alberto Negri:

 

R. - In questo momento non abbiamo ancora tutti gli elementi per poter dare un giudizio definitivo e soprattutto mancano le indagini da parte delle forze armate americane. Sarebbe auspicabile a questo punto anche un’indagine indipendente da parte delle autorità italiane su una vicenda che appare quanto mai oscura. Fin quando non sarà fatta chiarezza, tutte le versioni di questa storia sono autorizzate, anche quelle più improbabili.

 

D. – Le versioni su quanto accaduto al check-point di Baghdad, teatro della sparatoria, sono contrastanti. Si parla di un difetto di comunicazione tra i servizi americani e quelli italiani, ma qualcuno avanza perfino ipotesi più inquietanti, quali quelle di un agguato...

 

R. – Ci sono degli aspetti da chiarire. In primo luogo: dove si trovava il mezzo degli italiani con Giuliana Sgrena e con l’agente dei servizi, Nicola Calipari? Poi bisogna stabilire la velocità dell’auto. All’inizio gli americani hanno dichiarato che la velocità dell’automobile era sostenuta e invece noi sappiamo che procedevano ad una velocità assolutamente normale. Queste prime testimonianze, queste versioni contrastanti, devono essere in qualche modo chiarite perché da queste dipende anche l’atteggiamento preso dai militari americani che hanno aperto il fuoco.

 

D. – Questo episodio può incrinare i rapporti tra Servizi segreti americani e italiani?

 

R. – Questo dipenderà molto da come si agirà dal punto di vista diplomatico e dalla rapidità dell’inchiesta. Sicuramente dipenderà molto dagli americani. Non ci si può accontentare delle versioni che hanno dato finora e neppure della telefonata del presidente americano, Bush, al presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi.

 

D. –Nell’opinione pubblica desta poi sconcerto che l’Esercito americano, il più attrezzato del mondo, possa cadere in errori così clamorosi...

 

R. – La situazione in Iraq favorisce purtroppo anche le tragedie più impensabili. Non è la prima volta che il cosiddetto ‘fuoco amico’ causa delle vittime. Questo dipende dalla situazione di alta tensione che c’è in Iraq e dal fatto che l’Esercito statunitense si trova in una situazione di perenne stato di allerta.

**********

 

Il premier israeliano Ariel Sharon incontrerà il prossimo 12 aprile, alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti George Bush, che a fine marzo dovrebbe ricevere il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Lo hanno reso noto fonti del governo israeliano.

 

Gli Stati Uniti hanno criticato la decisione presa ieri dal presidente siriano Bashar al Assad di ritirare una parte delle truppe di Damasco dal Libano. “L’annuncio non è sufficiente”, ha fatto sapere con un comunicato il Dipartimento di Stato americano. “A noi interessa un ritiro completo, non misure a metà”, ha precisato un portavoce del Dipartimento. La comunità internazionale ha ribadito, inoltre, che la Siria deve rimpatriare immediatamente tutte le sue Forze militari ed i Servizi segreti, conformemente alla Risoluzione 1559 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Per l’Iran, le richieste di ritiro delle truppe siriane dal Libano sono invece “solo un pretesto per esercitare pressione sulla Siria al fine di garantire l’esistenza del regime di Israele”. La Siria è il più stretto alleato dell’Iran nella regione mediorientale. I due Paesi hanno creato e sostengono in Libano la milizia sciita degli Hezbollah.

 

Urne aperte in Moldavia per rinnovare il Parlamento. Sono chiamati al voto oltre 2 milioni di elettori. Secondo i sondaggi, che attribuiscono una netta vittoria al partito comunista, la consultazione dovrebbe confermare il nuovo corso filo-europeo imboccato dalla Moldavia. Il voto legislativo assume inoltre particolare rilievo perché, dopo la riforma costituzionale del 2000, il presidente della Repubblica viene eletto dai deputati. Alle operazioni di voto, che si chiuderanno questa sera, assistono 747 osservatori internazionali.

 

La Cina non ha bisogno di armi e non ha i soldi per acquistare in Europa molti armamenti sofisticati. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri cinese, Li Zhaoxing, aggiungendo che ormai è obsoleto l’embargo sulle armi imposto alla Cina dopo la sanguinosa repressione nel 1989 del movimento per la democrazia di piazza Tiananmen. “L’embargo non offre alcun vantaggio - ha spiegato il ministro – soprattutto alla luce del partenariato strategico globale tra Cina e Unione Europea”. Molti Paesi europei si sono dichiarati favorevoli alla revoca dell’embargo. L’ostacolo più grande per l’annullamento dell’embargo sembra essere la legge anti-secessione che il Parlamento di Pechino si appresta ad approvare: tale legge renderà illegale qualsiasi dichiarazione di indipendenza di Taiwan, isola che la Cina considera una provincia ribelle.

 

 

 

=======ooo=======