RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLIX n. 44 - Testo della trasmissione domenica 13 febbraio 2005

 

Sommario

 

        IL PAPA E LA SANTA SEDE:      

 “Sento sempre bisogno del vostro aiuto per compiere la missione che Gesù mi ha affidato” : così il Papa nel messaggio dell’Angelus  in Piazza San Pietro, letto da mons. Sandri. Giovanni Paolo II saluta e benedice personalmente i pellegrini. Il Pontefice spiega il significato della Quaresima: questo tempo ci ricorda che “non si entra nella vita eterna senza portare la croce in unione con Cristo”. Quindi il Papa lancia un appello per la pace in Medio Oriente e la liberazione della giornalista italiana Giuliana Sgrena e di tutti i sequestrati in Iraq.

 

Il Papa inizia questa sera con la Curia Romana gli esercizi spirituali in Vaticano: quest’anno saranno predicati dal vescovo di Novara Renato Corti. L’Eucaristia sara’ al centro delle meditazioni. Intervista con il presule

 

Aperta in Vaticano la mostra sull’Immacolata Concezione con oltre cento opere di grandi artisti tra cui Leonardo, El Greco, Tiepolo, Pinturicchio. Interviste con mons. Angelo Comastri, mons. Mauro Piacenza e Giovanni Morello

 

IN PRIMO PIANO:

In Asia procede a velocita’ diverse la ricostruzione nelle aree devastate dallo tsunami. Il problema della distribuzione degli aiuti. Con noi padre Bernardo Cervellera

 

Domani sera concerto di San Valentino nella Basilica romana di Santa Maria in Ara Coeli, organizzato dalle Acli per dire “mai piu’” alle guerre e raccogliere fondi per i missionari che stanno sostenendo i bambini  indonesiani colpiti dal maremoto. Intervista con Luigi Bobba

 

CHIESA E SOCIETA’:

Uccisa in Brasile una missionaria statunitense delle Suore di Notre Dame di Namur, da venti anni impegnata nella difesa dei contadini senza terra.

 

La Conferenza episcopale d’Inghilterra e del Galles ha emanato le nuove direttive per le istituzioni cattoliche per non discriminare pregiudizialmente gli omosessuali

 

In Pakistan salito a 300 il numero delle vittime dell’ondata di maltempo abbattutosi sul Paese negli ultimi 10 giorni

 

Presentato ieri nel palazzo vescovile di Prato,in Toscana, il nuovo portale internet della diocesi

 

24 ORE NEL MONDO:

Le liste sciite vincono le elezioni in Iraq

 

In Medio Oriente i due principali movimenti islamici, Hamas e Jihad islamica, hanno annunciato che si impegneranno a rispettare la tregua di fatto con Israele

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

13 febbraio 2005

 

 

“SENTO SEMPRE BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO PER COMPIERE LA MISSIONE CHE GESÙ MI HA AFFIDATO” : COSÌ IL PAPA  NEL MESSAGGIO DELL’ANGELUS  IN PIAZZA SAN PIETRO, LETTO DA MONS. SANDRI. GIOVANNI PAOLO II SALUTA E BENEDICE PERSONALMENTE  I PELLEGRINI.  IL PONTEFICE SPIEGA IL SIGNIFICATO DELLA QUARESIMA: “QUESTO

TEMPO CI RICORDA CHE NON SI ENTRA NELLA VITA ETERNA SENZA PORTARE LA CROCE IN UNIONE CON CRISTO”. QUINDI IL PAPA LANCIA UN APPELLO PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE E LA LIBERAZIONE DI GIULIANA SGRENA E DI TUTTI I SEQUESTRATI IN IRAQ.

 

Grande partecipazione e commozione   in Piazza San Pietro gremita di fedeli per la prima apparizione in pubblico in Vaticano di Giovanni Paolo II, in questa prima Domenica di Quaresima, dopo il suo ricovero al Policlinico Gemelli. Il Papa saluta e benedice i pellegrini, mentre il Messaggio dell’Angelus è stato letto dall’arcivescovo Leonardo Sandri, sostituto della Segreteria di Stato. Il servizio di Sergio Centofanti.

 

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“Cari  fratelli e sorelle: benvenuti!”

 

(Applausi).

 

Le prime parole del Papa sono state accolte con emozione dai tantissimi  fedeli venuti a pregare con lui per il suo primo Angelus in Piazza San Pietro, dopo che giovedì scorso ha lasciato il  Policlinico Gemelli. “Di nuovo ci incontriamo in questo luogo per lodare il Signore” – ha detto mons. Sandri leggendo il messaggio del Pontefice prima della preghiera mariana:

 

“Vorrei ringraziare voi - e anche quanti seguono mediante la radio e la televisione - per la vostra vicinanza, l’affetto e, soprattutto, la preghiera durante i giorni della mia degenza al Policlinico Gemelli. Sento sempre bisogno del vostro aiuto davanti al Signore, per compiere la missione che Gesù mi ha affidato”.

 

Il Pontefice ricorda quindi l’inizio, mercoledì scorso, con il rito delle Ceneri, della Quaresima: si tratta di un  tempo liturgico – ha rilevato -  che ogni anno ci ricorda una verità fondamentale:

 

“Non si entra nella vita eterna senza portare la nostra croce in unione con Cristo. Non si giunge alla felicità e alla pace senza affrontare con coraggio il combattimento interiore. E’ un combattimento che si vince con le armi della penitenza: la preghiera, il digiuno e le opere di misericordia. Tutto ciò va compiuto nel nascondimento, senza ipocrisia, in spirito di sincero amore verso Dio e i fratelli”.

 

Nel messaggio il Papa ha poi ricordato che questa sera, come ogni anno, inizierà gli esercizi spirituali, insieme con i suoi collaboratori della Curia, pregando il Signore nel silenzio e nel raccoglimento per tutte le necessità della Chiesa e del mondo. Il Pontefice chiede ai fedeli di accompagnarlo con la  preghiera. Quindi l’invocazione alla Vergine, sempre pronunciata da mons. Sandri:

 

“Maria Santissima, che tra le occupazioni quotidiane teneva la mente ed il cuore sempre rivolti al mistero del suo Figlio, ci guidi a compiere un fruttuoso itinerario quaresimale”.

 

Dopo la recita della preghiera mariana mons. Sandri ha letto l’appello del Papa per il Medio Oriente e l’Iraq:

 

“Mentre continuo a pregare per la pace in Medio Oriente, rivolgo il mio accorato appello per la liberazione della giornalista italiana Giuliana Sgrena e di tutti i sequestrati in Iraq”.

 

(Applausi).

 

Quindi il Papa benedice  e saluta personalmente i fedeli:

 

“A tutti buona Domenica, grazie!”

 

(Applausi)

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Ma adesso ascoltiamo le voci delle tante persone presenti in Piazza San Pietro raccolte da Roberta Moretti.

 

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R. – Siamo felici, come se mi fosse successo qualche cosa di meraviglioso!

 

R. -  La gioia di vederlo e vedere che sta ancora abbastanza bene, per noi vuol dire tanto.Vedo che tanta gente è venuta e questo vuol dire che è molto amato.

 

R. – Io non sono abituato a queste cose, però io credo che veramente lui emani la spiritualità di cui noi abbiamo bisogno. L’ho sentito presente e le sue poche parole sono entrate nel mio cuore e credo in quello di tutti.

 

R. – Provo un grandissimo affetto ed anche ammirazione per il fatto che rimanga al servizio della gente, anche in queste condizioni di salute. Ammirazione per la sua grandissima energia, che non ha ma che trova per rimanere al servizio della Chiesa.

 

R. – Siamo felici anche se siamo stranieri e non cattolici, perché vediamo che lui fa molto per noi.

 

R. – Ho provato una grande commozione e una grande tenerezza nel vedere un Papa così malato, così pieno di fede nell’opera che Gesù gli ha dato da compiere.

 

D. – Il Papa ha proprio detto ‘ho bisogno del vostro aiuto davanti al Signore per compiere la missione che Gesù mi ha affidato’.

 

R. – Tutti i giorni preghiamo per questo Papa, proprio per affetto filiale, mai abbiamo avuto tanto affetto come per questo Papa.

 

R. – E’ sempre eccezionale questo Papa. Chiede l’aiuto a noi, che siamo nessuno, proprio lui che è tutto. Questo significa che dobbiamo essere umili e seguire il suo esempio.

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IL PAPA INIZIA QUESTA SERA CON LA CURIA ROMANA GLI ESERCIZI SPIRITUALI IN

VATICANO: QUEST’ANNO SARANNO PREDICATI DAL VESCOVO DI NOVARA RENATO CORTI. L’EUCARISTIA SARA’ AL CENTRO DELLE MEDITAZIONI

- Intervista con mons. Renato Corti -

 

Questa sera dunque, come già detto all’Angelus,  il Papa insieme con la Curia Romana inizia gli esercizi spirituali in Vaticano. Quest’anno a predicarli sarà mons. Renato Corti, vescovo di Novara che approfondirà il tema: “La Chiesa a servizio della nuova ed eterna alleanza”.

 

Come di consueto, durante gli esercizi tutte le udienze pontificie sono sospese,  compresa l’udienza generale del mercoledì. Gli esercizi spirituali si concluderanno sabato prossimo con una Santa Messa nella Basilica di San Pietro. In Vaticano l’istituzione della settimana di ritiro risale al 1929  durante il pontificato di  Pio XI che la fissò nel periodo dell’Avvento. Paolo VI la spostò poi nella prima settimana di Quaresima.

 

Il predicatore di quest’anno, mons. Renato Corti,è nato a Galbiate, nell’arcidiocesi di Milano, il 1° marzo 1936, e dunque fra pochi giorni compirà 69 anni:   ordinato sacerdote a 23 anni, è stato consacrato vescovo a 45 anni. Dal 1990 è alla guida della diocesi di Novara. E’ vice-presidente della Conferenza Episcopale Italiana in rappresentanza delle diocesi dell’Italia settentrionale. E’ anche membro della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, di quella per le Chiese Orientali e consultore della Congregazione per il Clero.

 

Ma quale messaggio sarà al centro delle sue meditazioni? Giovanni Peduto lo ha chiesto allo stesso presule:

 

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R. – Sarà evidentemente il mistero dell’Eucaristia, tenendo conto di quello che già i nostri Padri della Chiesa hanno detto, anche con parole molto forti, quando dicevano che il Corpo e il Sangue di Cristo, presenti nel Sacramento dell’Eucaristia, sono la sintesi vivente di tutta la storia della salvezza. E perciò, la lettura del Sacramento dell’Eucaristia, la compirò rileggendo la storia della salvezza e mostrando come l’Eucaristia, di tutto questo, è la sintesi.

 

D. – Come siamo chiamati a vivere a suo parere quest’Anno dell’Eucaristia?

 

R. – A questo proposito, io mi sono fermato sulla pagina della Lettera apostolica Mane Nobiscum Domine, perché lì il Papa mi sembra che offra alcune risposte. Per esempio, dice: io vorrei questo Anno dell’Eucaristia perché l’Eucaristia continui a risplendere in tutto il fulgore del suo mistero. Aggiunge: questo Anno, vorrei che fosse per tutti occasione preziosa per una rinnovata consapevolezza del tesoro incomparabile che Cristo ha affidato alla Sua Chiesa: la consapevolezza!. E terzo, aggiunge anche: vorrei che diventasse, questo Anno, stimolo ad una celebrazione più viva e più sentita dalla quale scaturisca un’esistenza cristiana trasformata dall’amore”. E aggiunge ancora: vorrei che questo Anno dell’Eucaristia fosse un tempo nel quale riconoscere nell’Eucaristia la radice ed il segreto della vita spirituale dei fedeli, come anche di ogni iniziativa della Chiesa locale. Mi sembra che siano attenzioni molto rilevanti: lo dico guardando alla realtà di base della vita della Chiesa, delle parrocchie, della diocesi ... Abbiamo proprio bisogno di valorizzare questo Anno, mirando a questi obiettivi.

 

D. – Qual è l’importanza degli esercizi spirituali? Lei li consiglia anche ai laici?

 

R. – Sì. Io li consiglio anche ai laici, li propongo anche alle parrocchie e in qualche luogo questa esperienza viene vissuta e mi sembra che risulti buona, così come mi sembra molto utile che dei giovani partecipino agli esercizi, cos’ come gli sposi ... Sant’Ignazio li ha pensati come un momento nel quale considerare la propria vita e vedere se non occorra una riforma spirituale. Ora, io dico: ma chi non ha bisogno di questo ripensamento, di questa revisione? Sant’Ignazio dice anche che il vivere gli esercizi non significa metterci noi allo specchio che riflette noi, ma significa specchiarci nel Volto di Cristo. E questo, proprio meditando i misteri della vita, della morte, della risurrezione del Signore. Questa è la strada e, come si vede, non è qualcosa che vada su aspetti secondari della vita cristiana, perché vuol dire rileggere il Vangelo e farlo diventare la propria contemplazione. E proprio questo permette di dire che gli esercizi spirituali sono fruttuosi quando diventano un momento nel quale, coraggiosamente – perché ci vuole coraggio! – ci si rende disponibili ad accogliere le grazie e i doni della “Divina Bontà”, come dice Sant’Ignazio.

 

D. – La Chiesa – i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, i fedeli laici – sanno comunicare al mondo di oggi il Vangelo di Gesù?

 

R. – La questione è molto seria e le risposte potrebbero essere più di una. Io, in questo momento, vorrei ricordare la condizione base per potere esprimere la responsabilità che abbiamo nei confronti dei fratelli, a proposito della fede. E la condizione base è questa: io posso rispondere, prendermi carico degli altri solo se ciò che dico e propongo lo vivo. Mi faccio carico della fede dei fratelli vivendo e nutrendo la fede nel mio cuore e quindi poi nelle mie parole, nelle mie opere. Questa credo che sia la risposta che va meditata per prima e più ampiamente, perché è assolutamente decisiva.

 

D. – C’è a volte la tentazione di ammorbidire il messaggio di Gesù ...

 

R. – E’ vero. Le tentazioni sono anche numerose; cambiano magari nel tempo. Già nell’Antico Testamento c’erano le tentazioni di abbandonare Dio per seguire altri dei, i Baal. E credo che per quanto ci riguarda, questa tentazione di ammorbidire il messaggio di Gesù possa essere vinta in due maniere. La prima: la supera chi ha un tale amore nei confronti di Gesù, da non potere non dire quanto Gesù ha detto, ciò che hanno espresso Pietro e Giovanni davanti al Sinedrio: “Non possiamo non dire ciò che abbiamo visto e udito”. Poi, credo che ci sia anche un’altra modalità importante per superare questa tentazione: la supera chi coltiva il timore di Dio. E’ proprio il “timor di Dio”, che è un dono dello Spirito Santo, che fa vincere il timore del mondo e ci ridona costantemente una grande libertà interiore.

 

D. – Cosa ci vuole perché la Chiesa possa testimoniare meglio la verità dell’amore di Dio?

 

R. – Credo che andrebbero meditati i misteri della vita del Signore. Contemplare il mistero dell’Incarnazione di Dio, che veramente è un segno unico in tutta la storia religiosa dell’umanità, perché è il diventare uomo, il condividere la vita dell’uomo da parte di Dio con un gesto libero, gratuito, preveniente e rivolto all’uomo-peccatore. E poi, credo che abbiamo molto bisogno di assiderci ai piedi della Suprema Cattedra della Rivelazione di Dio come amore. E questa Cattedra ha un solo nome: la Croce. Io credo che ciascuno di noi debba decidere ogni giorno che quanto sta fuori dal perimetro dell’amore, resti fuori anche dal nostro cuore e dalla nostra condotta.

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APERTA IN VATICANO LA MOSTRA SULL’IMMACOLATA CONCEZIONE CON OLTRE CENTO OPERE DI GRANDI ARTISTI TRA CUI LEONARDO, EL GRECO, TIEPOLO

- Interviste con mons. Angelo Comastri, mons. Mauro Piacenza e Giovanni Morello -

 

“Una donna vestita di sole. L'Immacolata Concezione nelle opere dei grandi maestri''. E’ il titolo della mostra inaugurata ieri pomeriggio e che sarà visitabile da oggi fino al 13 maggio presso il Braccio di Carlo Magno in Vaticano, dedicata all’iconografia dell’Immacolata per celebrare i 150 anni della proclamazione del dogma da parte di Pio IX. La mostra che presenta oltre 100 opere di grandi artisti, tra cui Leonardo, Tiepolo, El Greco, Pinturicchio,  è promossa dalla Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa, e prodotta da Artifex con la collaborazione di Federico Motta Editore.  Il servizio è di Stefano Leszczynski.

 

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(Musica)

 

''Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle''. È da questo passo dell'Apocalisse che prende vita quell'immagine della Vergine, universalmente riconosciuta, che poi, attraverso i secoli, giunge fino ai nostri giorni. Allestita in occasione del 150.mo anniversario della proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione, la mostra “Una donna vestita di sole” ripercorre nelle oltre cento opere mille anni di iconografia dell’Immacolata. Il commento di mons. Mauro Piacenza, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa.

 

“Queste opere non sono semplicemente delle opere studiate a tavolino, ma   sono opere nate per esprimere la fede e di fronte alle quali i fedeli pregano, dunque è una ricchezza non soltanto artistica ma anche spirituale, anzi direi che è una ricchezza spirituale illustrata magnificamente sul piano artistico... 

 

L’esposizione segue un percorso cronologico e tematico che ricopre oltre mille anni di storia e si sviluppa in sei sezioni, come ci spiega Giovanni Morello, curatore della mostra e componente della Commissione permanente per la Tutela dei monumenti storici e artistici della Santa Sede.

 

            “Sono 6 sezioni: tra queste “La donna dell’Apocalisse”, “La disputa sull’Immacolata” e poi una sezione dedicata all’iconografia simbolica di una “Tota Pulchra”; quindi al piano superiore c’è quella che potremmo definire Pinacoteca nella quale c’è il trionfo dell’Immacolata con autori come Murillo, Guercino, Luca Giordana, Pietro Novelli, grande pittore palermitano”

        

Ad accogliere i visitatori all’ingresso dell’esposizione la statua della Madonna Miracolosa di Taggia, piccolo Borgo in provincia di Imperia. Molte le rarità raccolte nell’esposizione come la pala dell’Immacolata Concezione con i genitori, del celebre pittore rinascimentale spagnolo Juan de Juanes, e una rara versione de La Vergine delle rocce di Leonardo. Ancora mons. Piacenza.

 

“Certamente la Vergine delle rocce di Leonardo ha un fascino tutto particolare: sono rimasto allibito dalle luci, ma soprattutto da quell’accostamento teologico tra la purezza verginale di Maria e la sua santità e rocce e acqua, quindi proprio immacolatezza anche con l’espressione della natura”

 

(Musica)

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Presente ieri pomeriggio all’inaugurazione della mostra sull’Immacolata anche l’arcivescovo-prelato di Loreto Angelo Comastri, da pochi giorni nominato dal Papa suo vicario generale per lo Stato della Città del Vaticano. Jean-Baptiste Sourou lo ha intervistato:

 

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R. - Quello che mi ha colpito di più in questa mostra è il canto della bellezza che oggi è un canto che pochi sanno cantare. Viviamo in un’epoca dove circolano tanti equivoci riguardo alla bellezza. La bellezza, guardando Maria, si capisce che parte dal cuore. E’ bello chi è buono. La bellezza coincide con la bontà e se manca la bontà la bellezza è una maschera. Ecco perchè oggi abbiamo tante maschere in giro, belle ma non conoscono la bellezza.

 

D. – Questa mostra oggi nel nostro tempo, ha un senso?

 

R. – Certo che ha un senso, perché la nostra e un’epoca che non riesce più a volare alto, non riesce più a guardare verso il cielo e guardando Maria ci si rende conto che la vita umana è bella nella prospettiva di un “oltre”, perché sulla terra la bellezza possiamo soltanto intuirla e sognarla, la vedremo soltanto nella pienezza in cielo e Maria è Colei che ci dà la sicurezza che la bellezza piena si realizzerà perché un raggio già ha colpito Maria che ci ha fatto vedere un anticipo. Il mondo bello verrà perché Dio sta preparando cieli nuovi e terre nuove il che vuol dire ‘terra bella e cieli belli’.

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OGGI IN PRIMO PIANO

13 febbraio 2005

 

 

IN ASIA PROCEDE A VELOCITA’ DIVERSE LA RICOSTRUZIONE NELLE AREE DEVASTATE

DALLO TSUNAMI. IL PROBLEMA DELLA DISTRIBUZIONE DEGLI AIUTI

- Intervista con padre Bernardo Cervellera -

 

Oltre 285.000 morti dei quali più di 232.000 solo in Indonesia, 30 mila nello Sri Lanka, 16 mila in India e più di 5 mila in Thailandia.  E’ questo l’ultimo e purtroppo ancora provvisorio bilancio delle vittime dello tsunami che lo scorso 26 dicembre ha colpito i Paesi del Sud-Est asiatico, arrivando  anche sulle coste orientali dell’Africa, in particolare la Somalia, dove le vittime sono state oltre 100. Numeri drammatici che danno l’idea di quanto c’è da ricostruire: case per le centinaia di migliaia di sfollati, infrastrutture di ogni tipo, e soprattutto la speranza per i sopravvissuti. Accadono, intanto, piccoli miracoli: in questi giorni una donna è stata ritrovata viva dopo 45 giorni in un isola dell’arcipelago indiano delle Andamane. Ma ascoltiamo come sta procedendo il delicato processo di ricostruzione, così diverso da Paese a Paese, come spiega ai microfoni di Rita Anaclerio il direttore dell’agenzia cattolica “AsiaNews”, padre Bernardo Cervellera, missionario del PIME:

 

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R. – L’Indonesia, come sappiamo, è la zona più colpita e lì il governo ha detto di non cercare più i morti. In altri Paesi, come nello Sri Lanka, sta cominciando la ricostruzione. In India e in Thailandia, Paesi che hanno alle spalle una grossa economia, la ricostruzione sta andando molto più velocemente. Resta il fatto che Indonesia e Sri Lanka sono i luoghi dove i centri di raccolta dei rifugiati sono ancora a livello di emergenza: dei veri e propri rifugi temporanei, insomma, delle baracche ...

 

D. – Dei fondi promessi dalla comunità internazionale, quanti effettivamente sono arrivati e quali sono le priorità nel loro utilizzo?

 

R. – I fondi che provengono dalla comunità internazionale, secondo l’ONU, stanno arrivando, ma non nella quantità promessa. Pare che sia stato versato soltanto il 50 per cento o forse poco più. D’altra parte i fondi raccolti attraverso la Chiesa sono già arrivati a destinazione e stanno operando per la ricostruzione in modo molto più veloce.

 

D. – Inizia quindi ora, padre, una fase molto complessa della ricostruzione: quella della riallocazione degli sfollati. Come procede?

 

R. – Da una parte, ci sono i governi che vogliono ristrutturare tutte le coste, vogliono trovare modi di garantire la sicurezza delle case, vogliono costruire le case con criteri antisismici, vogliono costruirle non vicino al mare, per difendersi da nuovi tsunami ... Tutto questo, però, si scontra con la mentalità della gente, la paura delle persone di lasciare il mare ... Per esempio in India, c’è un grosso problema nel Tamil Nadu dove, appunto, la popolazione chiede di non essere trasferita a oltre 200 metri dal mare, perché significherebbe cambiare tutto il modo di vivere.

 

D. – Passiamo in Sri Lanka: l’ONU ha presentato un rapporto dal titolo “Bambini e conflitto armato”. Si denuncia l’arruolamento, dal 2001, di oltre 4.700 giovani da parte dei ribelli tamil. L’attuale situazione del Paese, con i campi profughi, secondo lei mette ancora più in pericolo i bambini? E quanto ostacolano i ribelli la ricostruzione e l’arrivo degli aiuti?

 

R. – Il problema degli aiuti è che arrivano a Colombo e poi devono essere trasportati in tutta la zona colpita. Queste difficoltà sono dovute in parte ai ribelli, in parte al governo, che non intende aiutare la zona controllata dai ribelli, affinché costoro non si impossessino di questi aiuti. Il problema dei bambini-soldati è stato ammesso anche dagli stessi ribelli tamil che, ultimamente, hanno rilasciato alcune decine di bambini che avevano preso.

 

D. – Sotto tante macerie ci sono però sempre segnali di viva speranza. Cosa ci può raccontare in merito?

 

R. – Ci viene da Melankani. Melankani è nel Tamil Nadu, il Santuario di Nostra Signora della Salute è stato colpito dal maremoto. Centinaia di persone sono morte mentre moltissime altre – almeno duemila – che erano dentro la Chiesa, si sono salvate. Ecco, in questo santuario sta avvenendo una cosa molto importante: cioè una solidarietà interreligiosa: cioè, cristiani, musulmani, indù spesso vanno ad onorare la Madonna e tutto questo sta creando una nuova stima  tra le religioni.

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DOMANI SERA CONCERTO DI SAN VALENTINO NELLA BASILICA ROMANA DI SANTA MARIA IN ARA COELI, ORGANIZZATO DALLE ACLI PER DIRE “MAI PIU’” ALLE GUERRE E RACCOGLIERE FONDI PER I MISSIONARI CHE STANNO

SOSTENENDO I BAMBINI  INDONESIANI COLPITI DAL MAREMOTO

-Intervista con Luigi Bobba -

 

Uno spettacolo di musica e parole dedicato alla madre come simbolo dell’amore universale. E’ la terza edizione di “San Valentino – Innamoràti della pace”  quest’anno dal titolo “Tra le tue braccia”, la manifestazione organizzata dalle Acli, per dire “Mai più” insieme con tutte le madri che soffrono per i figli vittime di guerre e violenze. Il concerto, che si terrà domani, memoria liturgica di San Valentino, nella Basilica romana di Santa Maria in Ara Coeli, sarà trasmesso in diretta dalla nostra emittente a partire dalle 18.00, sull’onda media di 585 Khz e sulla modulazione di frequenza 105 MHz. L’iniziativa, cui parteciperanno, tra gli altri, il soprano Cecilia Gasdia e la cantante Antonella Ruggiero, sarà anche occasione per raccogliere fondi per i missionari che stanno sostenendo i bambini dell’Indonesia colpiti dal maremoto. Sabrina Alivernini ha sentito Luigi Bobba, presidente delle Acli:

 

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R. – Era nata 3 anni fa, in occasione della grande manifestazione mondiale contro la guerra per la pace. Poi l’anno scorso l’abbiamo ripresa, scegliendo la data del 14 febbraio e usando la metafora dell’innamoramento, San Valentino: “Siamo innamorati della pace”.

 

D. – Qual è il valore di questa iniziativa?

 

R. – Dire con il linguaggio artistico musicale, quindi raggiungendo anche tante persone che non sono impegnate, che questi valori della vita e della pace sono intimamente legati e che possiamo in qualche modo assicurare un futuro, non solo a noi stessi, ma all’intero pianeta.

 

D. – Perché puntare sulla figura della madre per parlare di pace?

 

R. – Oggi, proprio nelle guerre, nelle situazioni di violenza, coloro che fanno le spese più degli altri sono proprio le donne e i bambini. Ecco perché il dolore di tutte le madri per la perdita dei figli, che avviene con la guerra, con le violenze, è un dolore universale. E’ da questa ferita che possiamo ricominciare e rincamminarci sul sentiero della pace.

 

D. – Lo spettacolo è a fini benefici, quindi è anche un modo concreto per parlare alle persone…

 

R. – Quest’anno l’iniziativa sarà anche un’occasione di raccolta fondi per un progetto di borse di studio per bambini e ragazzi dell’Isola di Mias, in Indonesia, perché possano continuare a guardare in modo positivo al loro futuro.

 

(Musica)

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CHIESA E SOCIETA’

13 febbraio 2005

 

 

UCCISA IERI A COLPI DI ARMA DA FUOCO SUOR DOROTHY STANG, UNA MISSIONARIA STATUNITENSE DELLE SORELLE DI NOTRE DAME DI NAMUR,

DA 20 ANNI IMPEGNATA IN BRASILE NELLA DIFESA DEI CONTADINI

E DEI SENZA-TERRA DELLO STATO DEL PARA’. IL PRESIDENTE BRASILIANO

LULA DA SILVA HA FATTO APRIRE UN’INDAGINE FEDERALE.

 

BELEM (BRASILE). = Aveva scelto di trascorrere la sua vita in Brasile per dare voce e sostegno ai più deboli. Suor Dorothy Stang, missionaria delle Suore di Notre Dame di Namur, 73 anni, era di nazionalità statunitense, ma risiedeva da oltre 20 anni ad Anapur, 600 chilometri ad ovest di Parà, capitale dello Stato omonimo. E’ stata uccisa ieri con tre colpi di pistola alla testa non lontano dalla sua missione. Ad entrare in azione due “pistoleros”, ingaggiati probabilmente da proprietari terrieri che, per scopi speculativi, si oppongono a qualsiasi iniziativa tendente a un equilibrato sviluppo del territorio e della foresta amazzonici. Per anni la religiosa aveva ricevuto minacce di morte per  la sua instancabile lotta a difesa della conservazione dell'Amazzonia e per l'affermazione dei diritti dei “senza terra”. Suor Dorothy aveva denunciato uno stato di tensione, tanto che la settimana scorsa si era incontrata con il sottosegretario per i diritti umani brasiliano Nimario Miranda per segnalargli che quattro persone a lei vicine erano state minacciate di morte. L’uccisione della religiosa ha fatto immediatamente il giro del Brasile, provocando ovunque un’ondata di sdegno e commozione. Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha già dato disposizione affinchè si faccia piena luce sull’accaduto anche con indagini della polizia federale. Ministri dello stato del Parà sono ugualmente impegnati nella ricostruzione dei fatti e sarebbero già al corrente sia dell’identità dei sicari sia di quella del loro mandante. Nella piazza più grande di Belém, principale città del Parà, è stata organizzata una veglia di preghiera a cui hanno partecipato migliaia di persone. Lo stato del Parà, grande quattro volte l’Italia e con una popolazione di poco superiore ai sei milioni di abitanti, è un punto nevralgico della “sfida” che trafficanti di legno, latifondisti e altri speculatori sembrano intenzionati a sviluppare contro il governo centrale. E’ proprio in queste zone che la Chiesa da anni cerca di portare la sua testimonianza concreta di pace e dialogo. L’uccisione della missionaria è l’undicesimo assassinio compiuto in 12 mesi in quest’area del Brasile. (S.S.)

 

 

LA CONFERENZA EPISCOPALE DI INGHILTERRA E GALLES HA EMANATO LE NUOVE

DIRETTIVE CIRCA LE DISCRIMIAZIONI VERSO GLI OMOSESSUALI, DA CUI EMERGE CHE

LE ISTITUZIONI CATTOLICHE NON POSSONO DISCRIMINARLI PREGIUDIZIALMENTE.

 

LONDRA. = Le istituzioni cattoliche non possono discriminare pregiudizialmente le persone omosessuali, poiché tutti, “quale che sia il loro orientamento sessuale,

hanno diritto di prendere pienamente e attivamente parte alla vita della Chiesa”. Lo precisano delle nuove direttive emanate in questi giorni dalla Conferenza episcopale dell’Inghilterra e del Galles le quali stabiliscono che: “fatte salve alcune rare e ben definite eccezioni, le organizzazioni cattoliche devono assicurare che nessun richiedente lavoro o loro dipendente riceva un trattamento diverso per la sua razza, genere, religione, credo orientamento sessuale o età”. Le nuove disposizioni sono state introdotte per adeguare la normativa che disciplina i rapporti di lavoro nelle istituzioni sociali, caritative ed educative della Chiesa in Gran Bretagna alla legislazione europea e britannica in materia di discriminazioni. Come precisano i vescovi, esse sono comunque in linea con la dottrina della Chiesa che distingue nettamente l’orientamento omosessuale dalla pratica attiva dell’omosessualità, condannando quest’ultima, ma non la prima. Partendo dalla constatazione degli inevitabili riflessi sulla vita della Chiesa dell’evoluzione dei costumi sociali, il documento invita in sostanza tutti i responsabili delle organizzazioni cattoliche del Paese che si trovino a trattare situazioni potenzialmente conflittuali a rispettare la legislazione anti-discriminazioni, senza peraltro rinunciare alle prerogative della Chiesa in ambito morale. Ai vescovi, ha infatti puntualizzato mons. Peter Smith, presidente della Commissione episcopale per la responsabilità e la cittadinanza cristiana,  preme innanzitutto la fedeltà “ai valori del Vangelo e agli insegnamenti della Chiesa” circa “la dignità fondamentale e l’uguaglianza di ogni essere umano”. (L.Z.)

 

 

SALE A 300 IL BILANCIO DELLE VITTIME DEL MALTEMPO CHE DA 10 GIORNI

INVESTE IL PAKISTAN. ALMENO 40 MILA I SENZATETTO.

L’ESERCITO DI ISLAMABAD IN PRIMA LINEA PER PORTARE I SOCCORSI

 

ISLAMABAD. = E’ salito a 300 il bilancio delle vittime del maltempo che investe il Pakistan dal 3 febbraio scorso con nevicate record nelle aree montane del nord e con piogge torrenziali nel sud-ovest. Lo hanno annunciato stamani fonti ufficiali del Paese, secondo cui almeno 40 mila persone sarebbero rimaste senza casa. Dati discordanti, invece, sul fronte dei dispersi, da 500 a 2 mila. Nella sola provincia sudoccidentale del Beluchistan hanno perso la vita 250 persone, 80 delle quali per la rottura della diga di Shadi Kor, non lontano dalla città costiera di Pasni. Nel nord del Paese e nella zona del Kashmir sotto controllo pakistano un centinaio di persone sono state inghiottite dalle valanghe. Islamabad ha mobilitato l’esercito per soccorrere la popolazione in difficoltà, fornendo ripari, assistenza medica, acqua potabile e cibo. Tuttavia, il cattivo tempo che continua ad imperversare sulla zona, impedisce ai militari di raggiungere i luoghi più impervi, dove vi sarebbero numerosi dispersi. Decine, al momento, anche le comunità isolate dalla neve. Ieri, il presidente pakistano, Pervez Musharraf, ha sorvolato le zone colpite del meridione. Il capo di Stato ha annunciato lo stanziamento di 100 mila rupie, quasi 1700 dollari, per ogni famiglia che ha perso un membro a causa del maltempo. (R.M.)

 

 

PRESENTATO IERI NEL PALAZZO VESCOVILE DI PRATO IL NUOVO PORTALE INTERNET DELLA DIOCESI DELLA CITTA’ TOSCANA. IL SITO CUSTODISCE IL PIU’ GRANDE ARCHIVIO TELEMATICO DEL PATRIMONIO STORICO-ARTISTICO DEL TERRITORIO.

 

PRATO.= Trecentocinquanta pagine, arricchite da oltre mille foto e dal più grande archivio telematico del patrimonio storico artistico del territorio. E’ il nuovo portale della Diocesi di Prato, operativo ieri sul web all’indirizzo www.diocesiprato.it. Sono inoltre previste pagine ed e-mail per tutte le parrocchie, documenti, un'agenda interattiva, forum, news ed approfondimenti. Il progetto, avviato due anni fa in vista del 350/o anniversario dell'istituzione della diocesi, è stato promosso e coordinato dall'Ufficio per le comunicazioni sociali e da quello per i beni culturali, con il supporto del Servizio progetti e pastorale della curia diocesana. L’iniziativa rappresenta una nuova risorsa pastorale per incrementare l’informazione, il dialogo, il confronto tra le varie realtà diocesane. Un dialogo che può ora meglio svilupparsi sia in senso verticale – tra il centro-diocesi e le varie realtà periferiche - sia in senso orizzontale – quest’ultime tra di loro. Partner tecnologici sono state due aziende pratesi: il Gruppo Abaco spa, per lo sviluppo web, e Space spa per lo studio grafico. Il portale è stato presentato ieri nel salone del palazzo vescovile alla presenza del vescovo, monsignor Gastone Simoni e del professore Fausto Colombo, direttore dell'Osservatorio sulla Comunicazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha tenuto un intervento su ''Internet e la memoria culturale''.(S.S.)

 

 

 

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24 ORE NEL MONDO

13 febbraio 2005

 

- A cura di Amedeo Lomonaco-

 

L’accorato appello rivolto stamani dal Papa per la liberazione della giornalista italiana rapita in Iraq, Giuliana Sgrena, ha profondamente commosso la famiglia. “E’ una testimonianza di vicinanza che si aggiunge alla tante manifestazioni di solidarietà ricevute in questi giorni”, ha detto il fratello dell’inviata del Manifesto. In Iraq, intanto, sono stati annunciati i risultati definitivi della consultazione tenutasi lo scorso 30 gennaio per designare 275 rappresentanti del Parlamento e i membri di 18 Consigli provinciali. La vittoria è andata come previsto alle liste sciite. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

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L’affluenza alle urne è stata di circa il  58%, ma molto bassa nelle zone sannite. La coalizione che raccoglie i principali partiti sciiti, Alleanza irachena unita, ha conquistato circa il 48% dei voti. Al secondo posto la lista della coalizione curda con poco più del 25%, seguita da quella capeggiata da Iyad Allawi, l’attuale premier a interim, con circa il 13%. Dopo la certificazione dei risultati, l’Assemblea nazionale sarà chiamata a redigere la Costituzione che sarà sottoposta a referendum nel mese di ottobre. Se la Costituzione verrà approvata, si terranno a dicembre nuove elezioni per scegliere il Parlamento. Sul terreno, intanto, non si interrompono le violenze: l’emittente Al Arabiya ha reso noto che questa mattina sono stati uccisi due esponenti politici della lista elettorale del premier Allawi. Tre corpi di iracheni, che portavano segni di torture, sono poi stati scoperti a est di Baghdad e lungo la strada che collega Hilla e Kerbala almeno una persona è morta per l’esplosione di una bomba nei pressi di un posto di controllo. A nord della capitale uomini armati hanno ucciso, inoltre, un ufficiale dell’esercito iracheno. L’assassinio è stato rivendicato da un gruppo del terrorista giordano Al Zarqawi. Episodi di violenza sono avvenuti anche a Mossul dove due civili sono morti per una sparatoria seguita al lancio di un razzo contro la sede del governatore. Forze di polizia hanno lanciato stamani una operazione di rastrellamento e hanno fermato 52 persone, sospettate di coinvolgimento nel sanguinoso attacco contro le panetterie di Baghdad costato la vita ad undici civili. Sul caso di Giuliana Sgrena, la giornalista del ‘Manifesto’ rapita in Iraq, il ministro italiano degli Esteri Gianfranco Fini ha dichiarato infine che “l'Italia non tratta con i criminali”. “Il governo – ha aggiunto - sta lavorando per il suo rilascio”.

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L’Iran non rinuncerà al proprio programma di ricerca con un reattore ad acqua pesante. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano. La decisione del governo di Teheran arriva dopo il round di trattative, conclusosi ieri a Ginevra, tra Iran, Francia, Germania e Gran Bretagna. I tre Paesi europei si sono dichiarati pronti a fornire alla Repubblica islamica un reattore ad acqua leggera per soddisfare le esigenze energetiche dell’Iran. I reattori ad acqua pesante possono produrre armi al plutonio.

 

I candidati islamici moderati hanno vinto le prime elezioni municipali della storia dell'Arabia Saudita. La votazione, tenutasi lo scorso 10 febbraio, fa parte di un programma di riforme sollecitato soprattutto dagli Stati Uniti. Alle urne si sono recati circa 100 mila degli oltre 150 mila elettori iscritti. La bassa affluenza e la totale esclusione delle donne dal voto sembra riflettere un certo scetticismo sulla possibilità che i consiglieri eletti possano davvero influire sulla vita quotidiana del Paese.

 

Proseguono gli sforzi per promuovere la pace in Medio Oriente: al termine dell’incontro di ieri sera a Gaza tra il presidente palestinese Abu Mazen ed i leader di Hamas e della Jihad islamica, i due principali movimenti islamici hanno deciso di mantenere la tregua di fatto con Israele. Il nostro servizio:

 

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Ci impegneremo – ha detto Mahmoud Zahar, leader di Hamas - a rispettare il cessate il fuoco e valuteremo il comportamento di Israele prima di decidere se aderire ad una tregua permanente”. “In questo periodo di quiete – ha aggiunto Zahar - verificheremo anche quali criteri adotterà il governo di Tel Aviv per il rilascio dei detenuti palestinesi”. L’attesa del movimento estremista è già stata segnata da un’importante risposta: Israele ha annunciato, infatti, la liberazione di 500 degli oltre 8000 prigionieri palestinesi. Seguendo una linea simile a quella tracciata da Hamas, la Jihad Islamica ha poi reso noto di voler rispettare una tregua informale nei Territori senza aderire esplicitamente al cessate il fuoco in vigore tra il governo di Tel Aviv e l’Autorità nazionale palestinese. Sull’intricata questione mediorientale, sono anche da rimarcare le dichiarazioni rilasciate al quotidiano tedesco “Bild” dall’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Javier Solana: “Il rispetto di un accordo di pace tra israeliani e palestinesi - ha detto Solana - potrebbe essere assicurato da un contingente internazionale formato da soldati dell’ONU, della NATO o dell’UE”. Fonti della sicurezza israeliana hanno annunciato, infine, che la città di Gerico verrà posta sotto il controllo delle forze palestinesi entro la prossima settimana. Gerico è la prima delle cinque principali città della Cisgiordania che in base agli accordi fra le parti dovranno essere trasferite sotto il controllo dell’ANP.

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E’ necessario che la NATO e l’Europa appoggino l’Unione Africana e si impegnino attivamente per far cessare le violenze e i massacri nella provincia sudanese del Darfur. Lo ha detto il segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, intervenendo oggi alla Conferenza sulla sicurezza a Monaco di Baviera. Annan si è poi detto fiducioso sulla possibilità di portare a termine, entro quest’anno, il processo di riforma delle Nazioni Unite. Affrontando la complessa questione della proliferazione nucleare, il segretario generale dell’ONU ha sottolineato, inoltre, l’urgenza di un’azione congiunta di tutta la comunità internazionale. Solo così, ha precisato, si può evitare “un tragico effetto a cascata in campo atomico”. Annan ha anche escluso l’ipotesi di una sostituzione delle truppe della coalizione in Iraq con un contingente di caschi blu delle Nazioni Unite.

 

Uno dei grattacieli del centro di Madrid, la torre ‘Windsor’, è in fiamme dalla scorsa notte. L’incendio, che ha causato vittime, è probabilmente scoppiato dopo un cortocircuito avvenuto al 21.esimo piano dell’edificio alto 106 metri. Il grattacielo, costruito nel 1979 e situato nel cuore finanziario della capitale spagnola, era stato appena ristrutturato. Secondo il sindaco di Madrid, Alberto Ruiz Gallardon l’incendio che ha avvolto la torre ‘Windsor’ è il più grave della storia della città. Crescono, inoltre, i timori di un cedimento dell’edificio: le fiamme continuano, infatti, a divampare all’interno e all’esterno il grattacielo si presenta come una enorme carcassa semicarbonizzata.

 

In Francia una forte esplosione ha devastato questa mattina a Parigi il  teatro ‘Empire’. La struttura ha subito gravi danni. Sette persone sono rimaste leggermente ferite da schegge di vetri andati in frantumi. Non sono ancora chiare le cause della deflagrazione.

 

 

 

 

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