RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno XLIX n.
345 - Testo della trasmissione di domenica 11 dicembre 2005
IL
PAPA E LA SANTA SEDE:
OGGI IN PRIMO PIANO:
Un libro-inchiesta racconta la realtà dei cristiani
venuti dall’Islam. Con noi, Giorgio Paolucci
CHIESA E SOCIETA’:
Da oggi a Roma, la IV Convention europea degli studenti universitari
I Missionari del Sacro Cuore
festeggiano i 100 anni di servizio pastorale in Oceania
Inaugurato un
centro medico sociale in Togo, costruito grazie alla missione delle suore Canossiane
Nel
settimo centenario della morte, omaggio a Roma a San Nicola da Tolentino
Precipitato un aereo in
Nigeria: più di 100 le vittime, fra cui almeno 70 studenti
Tre esplosioni in un deposito di petrolio nei
pressi di Londra provocano decine di feriti
11 dicembre 2005
LASCIARSI GUIDARE DA MARIA PER COMPRENDERE IL VERO SIGNIFICATO DEL
NATALE, CONTRASTANDO L’INQUINAMENTO COMMERCIALE DELLA SOCIETA’ ODIERNA
CHE RISCHIA DI ALTERARNE L’AUTENTICO SPIRITO:
COSI’, BENEDETTO XVI
ALL’ANGELUS IN PIAZZA SAN PIETRO. GRANDE EMOZIONE TRA I PIU’ PICCOLI, PER
LA TRADIZIONALE BENEDIZIONE DEI BAMBINELLI DEL PRESEPE
Non
lasciare che lo spirito del Natale venga alterato
dall’inquinamento commerciale tipico della società odierna: è il forte richiamo
espresso da Benedetto XVI all’Angelus domenicale, in una piazza San Pietro
gremita di fedeli. Il Santo Padre ha avvertito che per evitare questo rischio bisogna lasciarsi guidare da Maria. Quindi, nella giornata
in cui ha benedetto i Bambinelli e le statuine del Presepe, il Papa ha sottolineato che proprio il Presepe può rivelarsi uno
strumento semplice ed efficace per trasmettere la fede ai propri figli. Il
servizio di Alessandro Gisotti:
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Lasciarsi
accompagnare da Maria per vivere il vero significato del Natale. E’ l’invito
rivolto dal Papa ai fedeli, in particolare ai più piccoli venuti in piazza San Pietro per la benedizione dei Bambinelli del
Presepe. Benedetto XVI ha in particolare messo l’accento sull’importanza della
solennità dell’Immacolata Concezione, che ci aiuta ad entrare nel suggestivo clima natalizio. Un aiuto ancor più importante
oggi, in una società che rischia di smarrire il vero spirito del Natale:
“Nell’odierna
società dei consumi, questo periodo subisce purtroppo una sorta di ‘inquinamento’
commerciale, che rischia di alterarne l’autentico spirito, caratterizzato dal
raccoglimento, dalla sobrietà, da una gioia non esteriore ma intima. E’ dunque
provvidenziale che, quasi come una porta d’ingresso al Natale, vi sia la festa di
Colei che è la Madre di Gesù, e che meglio di chiunque altro può guidarci a
conoscere, amare, adorare il Figlio di Dio fatto uomo”.
Seguendo i sentimenti di Maria, ha aggiunto il Papa,
possiamo predisporci con “sincerità di cuore e apertura di spirito a
riconoscere nel Bambino di Betlemme il Figlio di Dio venuto sulla terra per la
nostra redenzione”. Restiamo nell’attesa, ha esortato
il Papa, “un’attesa vigilante e gioiosa perché il Signore non tarderà: Egli
viene a liberare il suo popolo dal peccato”. Quindi,
si è soffermato sulla bellezza del Presepe. Costruirlo in casa, ha affermato,
“può rivelarsi un modo semplice, ma efficace di
presentare la fede per trasmetterla ai propri figli”. Il Presepe, ha aggiunto
“ci aiuta a contemplare il mistero dell’amore di Dio che si è rivelato nella
povertà e nella semplicità della grotta di Betlemme”. San Francesco d’Assisi,
ha ricordato, fu così “preso dal mistero dell’Incarnazione che volle riproporlo a Greccio nel Presepe
vivente, divenendo il tal modo iniziatore di una lunga tradizione popolare che
ancor oggi conserva il suo valore per l’evangelizzazione”. Parole corredate da
una profonda riflessione:
Il Presepe può infatti aiutarci a
capire il segreto del vero Natale, perché parla dell’umiltà e della bontà misericordiosa
di Cristo, il quale “da ricco che era, si è fatto povero” per noi. La sua povertà arricchisce chi la abbraccia e il Natale reca gioia
e pace a coloro che, come i pastori a Betlemme, accolgono le parole
dell’angelo: “Questo per voi il segno: un bambino avvolto in fasce, che giace
in una mangiatoia”. Questo rimane il segno, anche per noi, uomini e
donne del Duemila. Non c’è altro Natale.
Il Papa ha dunque benedetto i Bambinelli portati, in piazza San Pietro, dai giovani delle parrocchie romane. Gesto,
ha spiegato, con il quale ha voluto “invocare l’aiuto del Signore perché tutte
le famiglie cristiane si preparino a celebrare con fede le prossime feste
natalizie”. Dopo la recita dell’Angelus, al momento dei saluti ai pellegrini,
il Pontefice si è soffermato sulla consueta iniziativa della diocesi Roma, in
tempo d’Avvento, per la costruzione di nuovi complessi parrocchiali nei
quartieri che ancora ne sono privi. “Faccio appello alla sensibilità di tutti –
ha affermato il Papa - perché ancora molto resta da
fare per assicurare ai fedeli di questa Città, che continua a crescere,
ambienti adeguati per la liturgia, la catechesi e le opere di animazione
sociale e culturale”. Infine, Benedetto XVI ha ricordato ai giovani
universitari degli Atenei romani l’appuntamento di giovedì prossimo, 15
dicembre, nella Basilica di San Pietro: un momento significativo
di incontro e di preghiera con il Papa in preparazione del Natale.
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In piazza San Pietro, oggi, si
respirava un clima particolarmente gioioso: tanti erano infatti i piccoli
fedeli venuti a far benedire i Bambinelli dal Papa. Per molti di loro, è stata
anche la prima occasione per vedere da vicino
Benedetto XVI. Alessandro Gisotti si è recato in piazza per raccogliere le loro
emozioni:
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R. – E’ un’esperienza nuova che lascerà un ricordo
particolare nella nostra vita, nel nostro percorso
cristiano.
D. – Stiamo chiedendo ai più piccoli che cosa vuol dire,
oggi, la giornata del Papa che benedice i Bambinelli… Ma cosa vuol dire anche
per i più grandi che accompagnano questi bambini?
R. – Per i più grandi è qualcosa di importante
anche per noi, saper accompagnare questi ragazzi alla luce di Gesù Cristo,
cercare di fare vedere loro la bellezza del volto di Cristo.
D. – Che cosa vuol dire essere qui, oggi, vicino a Gesù Bambino e vicino al Papa?
R. – Che gli voglio bene!
D. – Sei contento di essere qui
con il Papa che benedice i Bambinelli?
R. – Sì.
D. – Cosa vuol dire per te il
Natale, fare il Presepe con Gesù Bambino?
R. – Stare in un momento di pace.
D. – L’hai fatto già, il Presepe, a casa?
R. – Sì.
D. – Cosa ti piace del Papa?
R. – L’amore.
D. – Perché questa festa del
Natale è così bella?
R. – Per l’amore di Dio – Sono felice di incontrare il
Papa per la prima volta.
D. – Ti piace il Papa?
R. – Sì, per me rappresenta il Padre di tutti!
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11 dicembre 2005
IL
CILE ALLE URNE
PER ELEGGERE IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
- Ai
nostri microfoni, Maurizio Chierici -
Oltre 8 milioni e 200 mila elettori cileni, su un totale
di 15 milioni e 300 mila cittadini, sono chiamati oggi alle urne per eleggere
il nuovo presidente e capo del governo. Il successore di Ricardo Lagos, capo
dello Stato uscente, verrà scelto tra la candidata social-democratica,
Michelle Bachelet, data
nettamente in testa da tutti i sondaggi, l’imprenditore Sebastian Piñera, di centro-destra, il candidato di estrema destra, Joaquin Lavin, e Tomas Hirsch, leader della
sinistra radicale. Se verranno confermate le previsioni
della vigilia, quali saranno i compiti che attenderanno la Bachelet?
Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Maurizio Chierici,
esperto di America latina:
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R. – Sarà la prima presidente donna del Cile, come è stata il primo ministro donna della Difesa
dell’intera America Latina. Soprattutto, ha dovuto governare i militari del
Cile tenendo presente che da alcuni di questi, che hanno fatto carriera, era
stata imprigionata e torturata … Il padre è morto
sotto tortura, anche la madre è morta allo stesso modo. E’
dovuta emigrare all’estero, nella Germania dell’Est, non legandosi al
partito comunista, ma a un partito socialista piuttosto robusto. E’ tornata
laureata in medicina: è pediatra. Lei si presenta con un programma complicato
da realizzare perché in Cile, contrariamente all’immagine che abbiamo, Pinochet non esiste più, è stato abbandonato, ma il “pinochetismo” esiste e continua a prosperare,
dall’informazione alla grande industria e anche alle discriminazioni sociali.
Uno dei cavalli di battaglia della Bachelet, che sarà
molto votata soprattutto dalle donne, è quello di eliminare il ‘gap’ che divide le donne dagli uomini negli stipendi:
dalle operaie alle dirigenti, ogni donna guadagna, per legge, il 30 per cento
in meno degli uomini.
D. – Ecco, quindi non possiamo dire
che ci sarà un effetto della vicenda-Pinochet su queste
elezioni?
R. – No, perché Pinochet ormai è
un personaggio emarginato di cui tutti, anche i più “pinochetisti”
e coloro che hanno beneficiato, sono cresciuti, sono
diventati qualcuno sotto il suo regime, se ne stanno disinteressando. Tant’è che è curioso notare che il motivo per il quale è stato emarginato anche dai sostenitori più incalliti
non è tanto il passato di tremila morti, desaparecidos, persecuzioni, insomma:
il regime che conosciamo. E’ stato perché gli hanno trovato dei conti nascosti
in una banca degli Stati Uniti e in altri paradisi fiscali. E
allora, si sono indispettiti: “Ma come, proprio lui che predicava l’onestà?”.
Quindi, per i soldi viene allontanato, per i morti,
invece, viene perdonato da una parte dei cileni.
D. – Come la comunità internazionale, in particolare gli
Stati Uniti, vede la probabile ascesa alla guida del Cile di un rappresentante della sinistra?
R. – La società ormai è “impacchettata” in un modo rigido
che è difficile da sciogliere; teniamo presente che il Cile ha un trattato di
libero commercio con gli Stati Uniti, con la Cina, con
l’India, con l’Unione Europea, fa parte del MERCOSUR. E’ “la Svizzera
dell’America Latina”, se così possiamo chiamarla, ed è anche il Paese fiore
all’occhiello del Fondo Monetario Internazionale: è l’unico al mondo che paga
in anticipo le rate del debito estero. Però, dentro questa realtà c’è una
popolazione poverissima, il 40 per cento; lo stipendio medio nel Paese è di 200
euro al mese. Per la riforma pensionistica, voluta da Pinochet nel 1980, che è tutta
privatizzata, il 50 per cento della popolazione non ha una pensione in
quanto, con un lavoro non fisso per tutti - ogni tre mesi si resta a casa e poi
si ricomincia - gran parte della popolazione non è riuscita a mettere da parte
la pensione. Ecco, questa è la grande battaglia che
dovrà affrontare la Bachelet.
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UN LIBRO INCHIESTA RACCONTA LA
REALTA’
DEI
CRISTIANI VENUTI DALL’ISLAM
- Con
noi, Giorgio Paolucci -
Un libro coraggioso, perché coraggiose sono le storie che racconta.
Stiamo parlando di “Cristiani venuti dall’Islam”, inchiesta realizzata dai
giornalisti del quotidiano Avvenire, Giorgio Paolucci
e Camille Eid, che hanno
raccolto la testimonianza di musulmani convertiti al Cristianesimo, che vivono
oggi in Italia. Il lavoro è inoltre arricchito dalla prefazione del padre
gesuita Samir Khalil Samir, che si sofferma sul tema dell’apostasia nel Corano e
nel confronto politico-religioso in corso nei Paesi islamici. Chi sono dunque i cristiani venuti dall’Islam? Alessandro
Gisotti lo ha chiesto all’autore del libro, Giorgio Paolucci:
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R. - Abbiamo scoperto una realtà in cammino, una realtà in
evoluzione in cui, come all’interno di altre tradizioni
religiose, ciascun uomo cerca innanzitutto la risposta alle domande
fondamentali che ognuno si pone. Abbiamo visto che là, dove incontra una proposta
forte, una testimonianza esplicita, come quella che alcune di queste persone
hanno incontrato nei cristiani e nella Chiesa cattolica, si interroga
e forse intravede, qualche cosa di più convincente, di più pertinente alla
propria ricerca, rispetto a quanto aveva trovato nella tradizione islamica.
D. – I percorsi di conversione che
raccontate sono quanto mai diversi. Quale, secondo te, l’elemento che li
accomuna?
R. – Quello forse più forte che abbiamo visto in maniera più ricorrente è l’accorgersi, da parte dei musulmani, della
possibilità che Dio sia qualcosa di vicino, non qualcosa di onnipotente e allo
stesso tempo irraggiungibile come è nella tradizione musulmana. L’idea che Dio
possa farsi prossimo all’uomo, che addirittura possa assumere la condizione umana,
come è avvenuto con l’Incarnazione è qualche cosa di
assolutamente impensabile per loro. Tuttavia, pur
essendo impensabile, quando si affaccia al cuore e alla mente dei musulmani,
spesso li colpisce. Poi ci sono stati molti altri casi in cui, invece,
l’elemento dirompente è stata l’amicizia con alcuni
cristiani.
D. –
Nelle prime pagine del vostro “I cristiani venuti dall’Islam”, tenete a sottolineare che questo non è un libro contro il dialogo…
R. – Diciamo che abbiamo voluto dare una risposta preventiva a
possibili obiezioni che potevano venire sia da parte musulmana, che da parte
cattolica. Noi riteniamo che il dialogo si basi innanzitutto
sulla volontà reciproca di conoscersi, senza cancellare assolutamente le
rispettive identità. A partire da questo, possiamo
vedere qual è il cammino che è possibile fare, condividendo alcune preoccupazioni
comuni e avendo come scopo principale, ognuno nella propria tradizione o anche
guardando la tradizione dell’altro, la ricerca delle risposte fondamentali alle
domande fondamentali che ciascun uomo si pone.
D. – Hai la sensazione che le testimonianze raccolte forse
raccontano una storia che molti, anche qui in Italia e in Occidente, non
vogliono ascoltare?
R. – Abbiamo
avuto la sensazione che questo mondo, che abbiamo iniziato a scoprire con
questo “viaggio-inchiesta”, rappresenti la punta di un iceberg sotto la quale c’è un mondo molto più ampio. Un mondo spesso
difficile da avvicinare per motivi legati a timori di rappresaglie o alle
minacce ricevute da parte delle famiglie di origine o
della comunità di provenienza. E’ paradossale pensare che, in un Paese come
l’Italia, dove
la libertà religiosa viene affermata dal punto di vista giuridico, legislativo
e teorico, ci siano situazioni in cui alcuni neo-cristiani, provenienti dalla
tradizione islamica, debbano vivere clandestinamente la loro nuova fede; vivere
un po’ una situazione di tipo catacombale. Questa è una sfida che arriva
direttamente alla comunità cristiana. Noi abbiamo visto, raccontando queste
storie, un grande entusiasmo. Si vede una primavera della fede spesso sconosciuta
nel cattolicesimo un po’ formale che si vive in Italia. Si vedono persone che
hanno iniziato un nuovo cammino e lo vivono con grande entusiasmo. Chiedono di
non essere lasciati soli e di essere accompagnati in questi primi passi che
muovono nella nuova comunità cui hanno fatto ingresso
dopo il Battesimo.
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NELL’ODIERNA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA
MONTAGNA,
LE NAZIONI UNITE SOTTOLINEANO
L’IMPORTANZA DI UN TURISMO ECOSOSTENIBILE
- Con
noi, Aldo Audisio -
Ricorre oggi la Giornata Internazionale della Montagna,
proclamata dalle Nazioni Unite nel 2003. Il tema di quest’anno è: “Turismo
sostenibile per alleviare la povertà nelle regioni di montagna”. L’Italia, dove
tra qualche settimana cominceranno i Giochi Olimpici Invernali di Torino, è
particolarmente coinvolta nelle celebrazioni. Il servizio di Andrea
Rustichelli:
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Stamani, in diverse piazze di Roma, alcuni cori alpini si
sono esibiti con i loro repertori di canti tradizionali. E
altre manifestazioni di sensibilizzazione sul tema della montagna sono in corso
in molte città della Penisola, dal Trentino alla Sicilia. Tra le varie
iniziative in programma c’è la riapertura del Museo Nazionale della Montagna
di Torino, che fra l’altro propone al pubblico la
mostra Viaggio nelle Alpi – alle Origini del Turismo Alpino, visitabile
fino al primo maggio del 2006. Ma il turismo è sempre
una risorsa? Risponde il direttore del Museo, Aldo Audisio:
“Il nostro museo della montagna, a Torino, è sul Monte dei
Cappuccini da molto tempo: è nato nel 1874. Negli ultimi 26 mesi abbiamo messo
mano all’edificio e con un restauro e un riallestimento
siamo arrivati alla riapertura odierna. Abbiamo scelto questa data per sottolineare il significato della Giornata Mondiale della
Montagna, montagna a cui dedichiamo tutta la nostra attività. Le nostre
collezioni sono un patrimonio veramente importante e
rilevante riferito alle terre alte, non solo italiane ma dell’intero pianeta.
La montagna, che vediamo in questa nostra esposizione, è proposta ed illustrata
dai manifesti dei grandi illustratori di fine Ottocento
e Novecento. E’ una montagna da sogno, è una montagna
scoperta dai primi turisti che con il treno e le carrozze raggiungevano questi
grandi alberghi, realizzati nei luoghi più importanti e più spettacolari della
catena alpina. Sicuramente col passare degli anni la situazione è molto cambiata, la montagna è stata raggiunta con tutte le
conseguenze, da un flusso sempre più rilevante. Il turismo da risorsa, in
alcuni casi, è diventato un pericolo. Sta sicuramente a tutti noi riuscire a
trovare una compensazione positiva tra questo livello
di pericolo e quanto è necessario per lo sviluppo e per il bene delle
popolazioni che abitano la montagna”.
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AL
SERVIZIO DELLA CHIESA E DEL SUD DEL MONDO:
L’AGENZIA DI STAMPA MISSIONARIA MISNA
HA CELEBRATO CON UN CONVEGNO
IL SUO
OTTAVO ANNO DI ATTIVITA’
-
Intervista con padre Venanzio Milani -
L’agenzia
di stampa missionaria MISNA ha festeggiato a Roma nei giorni scorsi il suo ottavo
anno di attività con una tavola rotonda sul tema
“Alziamo la voce. Per l’informazione, per i sud del
Mondo”. Durante il convegno sono state presentate le
nuove prospettive dell’agenzia e il sito Internet rinnovato ed arricchito con
nuovi contenuti. Il servizio di Giovanni Augello:
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“Dar voce a chi
non ha voce”: è questo il lavoro della MISNA, che con oltre 15 milioni di accessi mensili al sito web è divenuta una delle più
autorevoli fonti giornalistiche che parlano del Sud del mondo. Sostenuta da una
rete capillare di corrispondenti volontari e dalle Congregazioni missionarie
che ancora oggi ne garantiscono la totale indipendenza, l’agenzia
internazionale fornisce quotidianamente, dal 1997, 50 titoli in quattro lingue
diverse, uno speciale domenicale ed un database di
oltre 150 mila notizie e approfondimenti su Africa, America Latina, Asia e
Oceania. Uno degli obiettivi dell’agenzia è fare emergere la ricchezza di un
mondo ancora poco conosciuto di popoli ricchi di cultura e valori che non
compaiono tra le pagine dei nostri giornali, come ci conferma padre Venanzio Milani, missionario comboniano e
presidente della MISNA:
R. – Uno dei nostri obiettivi è quello di mostrare
la realtà positiva del Sud del mondo. L’Africa, ad
esempio, ha dei valori eccezionali, che noi abbiamo perso: il senso del tempo, il senso del concetto religioso della vita, il senso del
dialogo, della cooperazione, ecc. Ci sono tanti valori e noi ci impegniamo a
dare anche il positivo dell’Africa. Io sono stanco di sentire sempre
l’equazione Africa-fame, Africa-AIDS,
Africa-guerra. Oltretutto, poi, le guerre le procuriamo
noi…
Nel 2006, il sito Internet www.misna.org
sarà presente sul web con alcune novità, potenziando
il servizio in spagnolo e portoghese e arricchendo l’archivio fotografico. Tra
le future attività, la MISNA proporrà anche una serie di incontri
sui temi della pace, dei diritti umani e delle problematiche specifiche del Sud
del mondo.
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IL TEATRO E LA MUSICA NEI PELLEGRINAGGI AL CENTRO
DI UN
CONVEGNO
INTERNAZIONALE DI STUDI, TENUTOSI A CASTEL GANDOLFO
- Con noi, padre Antonio Collicelli e Francesco Sisinni -
“Il teatro e la musica nei pellegrinaggi”: questo il tema
del convegno che si è concluso ieri a Castel Gandolfo,
organizzato dal Centro studi europeo del teatro cristiano, in collaborazione
con l’Opera Romana Pellegrinaggi. L’evento ha ripercorso la storia e il significato
del pellegrinaggio nella drammaturgia, dal Medioevo all’età moderna. Ce ne parla
Isabella Piro:
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(musica)
Roma, Gerusalemme, Santiago de Compostela:
i pellegrinaggi si sono svolti e si svolgono tuttora soprattutto lungo questi tre assi. Tre città simboliche e mistiche e due le
giornate di studio sulla drammaturgia cristiana e su come essa
abbia rappresentato il viaggio proteso verso Dio. Padre Antonio Collicelli, responsabile della pastorale dell’Opera Romana
Pellegrinaggi, spiega il senso di questa iniziativa.
“Durante il Medio Evo c’era uno sforzo per poter visitare
questi luoghi cristiani che hanno segnato un cammino utile anche per la
fondazione dell’Europa. Oggigiorno si tratta di fare un cammino all’interno
dell’anima dell’uomo, perché l’uomo viator è l’uomo
sempre in cerca della verità e dell’assoluto, attraverso il teatro e la musica
che è una forma quanto mai adatta per riscoprire le verità essenziali che ci trascendono
e rientrare in se stessi e rispondere a quegli interrogativi che animano sempre
la vita dell’uomo”.
Il convegno è stato organizzato dal Centro studi europeo
del teatro cristiano, un modo per ribadire, come
diceva Papa Giovanni Paolo II, che l’identità europea è impossibile senza il
Cristianesimo:
“Sempre più dovremmo riscoprire le radici cristiane
dell’Europa, e costruire una società non soltanto a dimensione d’uomo, ma a
dimensione di accettazione, di accoglienza”.
Ma come è cambiato il
pellegrinaggio nel corso dei secoli? Francesco Sisinni,
responsabile del Master di Cultura Cristiana presso
l’università LUMSA di Roma:
“Sono cambiate le condizioni esterne, ma chi si mette in
viaggio perché sente questa ansia metafisica, il
desiderio di incontrarsi con l’Assoluto attraverso le testimonianze, le reliquie,
può viaggiare anche in aereo, ma porta dentro di sé questo desiderio di
incontro”.
Come difendere, oggi, la cultura cristiana?
“Facendola conoscere, perché è una cultura che è basata
sulla lieta novella di Dio che si è fatto uomo ed è venuto ad abitare tra di noi. Ci può essere una novella più bella di questa?”.
(musica)
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11 dicembre 2005
ANNULLATE A DAKA, IN BANGLADESH, NELLA CHIESA DEL SANTO ROSARIO,
LE CELEBRAZIONI NATALIZIE. SI TEMONO ATTENTATI TERRORISTICI. A SORVEGLIARE
LA PARROCCHIA GUARDIE DI SICUREZZA. PERQUISITI TUTTI COLORO
CHE SI RECANO NEL LUOGO DI CULTO
DHAKA. = La
parrocchia del Santo Rosario, la più grande dell’arcidiocesi di Dhaka, in Bangladesh, non terrà
alcuna funzione per la vigilia di Natale e di Capodanno a causa di minacce
terroristiche. Lo ha annunciato il parroco, padre Jyotu
Gomes. La parrocchia, si legge in un comunicato
diffuso dall’agenzia AsiaNews, si trova a Tejgaon,
nella parte centrale della capitale del Bangladesh.
Padre Gomes ha avvertito i parrocchiani di non
recarsi all’interno del luogo di culto con zaini a
spalla e di diffidare di stranieri mai visti prima che si aggirano nel
perimetro della chiesa. Interrogato sulle motivazione
dei vari avvisi, il parroco non ha fornito altri dettagli. Al momento, guardie
di sicurezza perquisiscono con metal detector tutti coloro
che vogliono entrare nell’area parrocchiale. La chiesa del Santo Rosario risale
1677, ma la costruzione del nuovo edificio è datata 1991. Può ospitare 2 mila
fedeli ed è la più grande del Paese. La parrocchia conta oggi
quasi 11 mila fedeli. (T.C.)
ROMA
OSPITA DA OGGI LA IV CONVENTION EUROPEA DEGLI STUDENTI
UNIVERSITARI.
LA
CONCLUSIONE IL 15 DICEMBRE NELLA BASILICA DI SAN PIETRO
CON
UNA CELEBRAZIONE EUCARISTICA E L’INCONTRO CON BENEDETTO XVI
ROMA. = Friburgo, Lione, Madrid, San
Pietroburgo, Dublino, Monaco di Baviera e Sofia. Queste le città europee
da cui arrivano i partecipanti alla IV convention europea
degli studenti universitari organizzata a Roma dall’Ufficio per la pastorale
universitaria del Vicariato. Fino al 15 dicembre diversi gli incontri in
programma. L’apertura della convention oggi, alle 19, nella basilica di San
Giovanni in Laterano, con una messa di accoglienza
presieduta da mons. Bernard Genoud,
vescovo di Friburgo. Domani, alle 15, alla Direzione generale per
I MISSIONARI DEL SACRO CUORE FESTEGGIANO 100 ANNI DI
SERVIZIO PASTORALE IN OCEANIA. TRA LE LORO ATTIVITÀ,
L’IMPEGNO AL FIANCO DELLE COMUNITÀ ABORIGENE
SYDNEY. = La Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore
(MSC), fondata dal francese padre Jules Chevalier nel 1854, tra più diffuse e attive in Oceania,
festeggia il 100.mo anniversario di presenza nel
continente. Il primo missionario del Sacro Cuore è arrivato in Australia nel
1885. La Provincia dei Missionari del Sacro Cuore è stata istituita nel 1905. I
religiosi, da allora, riferisce l’agenzia Fides, si impegnano
nella pastorale delle parrocchie, specialmente nelle aree con una vasta
presenza di aborigeni, nelle scuole, nelle cappellanie, nei centri sociali e
culturali. Oggi, in particolare, operano per favorire l’integrazione della
comunità aborigena, spesso emarginata. Alcolismo, droga,
abusi domestici, disoccupazione giovanile, criminalità: questi i problemi che
gli aborigeni si trovano ad affrontare ogni giorno, aiutati dai Missionari del
Sacro Cuore. “Cerchiamo di far crescere una nuova speranza e di lavorare
per l’armonia sociale fra la popolazione - spiega padre Tony O’Brien, dei Missionari del Sacro Cuore di
Palm Island, dove vive una
numerosa comunità indigena - operiamo per l’unità della Chiesa e della società
australiana”. Nel 2004 i Missionari del Sacro Cuore (MSC), oggi presenti in
oltre 50 nazioni, hanno festeggiato 150 anni a servizio dell’annuncio del
Vangelo e della promozione dell’uomo. (T.C.)
CRESCONO
LE VOCAZIONI IN CINA.
NEGLI
ULTIMI 20 ANNI, NELLA SOLA PROVINCIA DI SHAANXI,
SONO
STATE COSTRUITE 400 CHIESE
ROMA. = Una primavera di vocazioni in Cina. Sono diverse
le regioni del Paese che hanno visto crescere in questi ultimi anni il numero
dei sacerdoti. La provincia di Shaanxi, ad esempio,
con le sue otto diocesi, conta circa 280 mila cattolici. I sacerdoti sono 260,
più di 600 religiose invece aiutano bisognosi, malati e anziani e lavorano
nell’ambito dell’educazione. I dati, riportati dall’agenzia Zenit, sono stati
forniti da padre Stephen Chen. Il sacerdote, che
dirige il Centro Sociale Cattolico della diocesi di Xi’an
(provincia di Shaanxi), ha detto
che i giovani si interessano sempre di più alla fede e che nella sua diocesi
sono due i seminari mentre crescono le vocazioni, sia sacerdotali che religiose,
maschili e femminili. “Negli ultimi 20 anni sono state costruite circa 400
chiese nella provincia, però ce ne servono di più – afferma padre Chen – soprattutto nei piccoli villaggi. Disgraziatamente,
molte si trovano in cattivissimo stato ed hanno bisogno di essere rinnovate o ricostruite”.
(T.C.)
TOGO: INAUGURATO UN CENTRO MEDICO SOCIALE COSTRUITO GRAZIE ALLA
MISSIONE DELLE SUORE CANOSSIANE, A DONAZIONI PRIVATE E AD UN CONTRIBUTO
DELL’AGENZIA
ANSA
KOVÈ. = Inaugurato dall’arcivescovo di Lomè,
Philippe Fanuko Kpodzro, a Kovè, in Togo, un
centro medico sociale costruito grazie alla missione delle suore canossiane, a donazioni private e all’impegno finanziario
dell’agenzia ANSA. Il poliambulatorio, riferisce l’agenzia MISNA, dispone di moderne attrezzature mediche, di un laboratorio e
di tutti i servizi essenziali. 1200 metri quadrati di sale per visite mediche,
uno studio dentistico ed uno oculistico, una decina di posti letto, una sala
parto, stanze per i casi gravi di AIDS, potranno
offrire una migliore assistenza ai malati. A far funzionare la struttura saranno medici e infermieri togolesi
e ancora medici e infermieri volontari da vari Paesi del mondo. Mons. Kpodzro ha voluto sottolineare l'importanza del contributo dell’ANSA: “Di
solito - ha precisato - le agenzie di stampa hanno altre preoccupazioni. Il
fatto che l’ANSA abbia collaborato per mettere su questo centro
è per me una cosa di importanza storica. Vorrei - ha concluso
- che l’ANSA conntinuasse ad avere questa dimensione umanitaria”.
(T.C.)
IL
DIALOGO INTERCULTURALE ED INTERRELIGIOSO OGGI: SE NE DISCUTE A BILBAO, IN
SPAGNA, FINO AL 15 DICEMBRE, IN UN CONGRESSO PATROCINATO DAL PONTIFICIO
CONSIGLIO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
BILBAO. = Un Congresso internazionale
sul dialogo interculturale e interreligioso da oggi a Bilbao, in Spagna.
Tema dell’incontro, che si concluderà il 15 dicembre,
le “Nuove sfide in un mondo che anela alla pace”. Il convegno è stato promosso
dall'associazione Haretxa per il dialogo
interculturale e interreligioso, in collaborazione con l'Università di Deusto, il Consiglio mondiale delle Religioni per
OLTRE NOVANTA ARTISTI RENDONO OMAGGIO A ROMA A SAN
NICOLA DA TOLENTINO.
IN
MOSTRA A “L’AGOSTINIANA” DIVERSE OPERE DEDICATE AL SANTO
NELL’ANNO
IN CUI RICORRE IL SETTIMO CENTENARIO DELLA SUA MORTE
ROMA. = Fino
all’8 gennaio a Roma, nella Galleria d’Arte Sacra e Contemporanea
“L’Agostiniana”, si potrà visitare la mostra dedicata a San Nicola da
Tolentino, di cui ricorre quest’anno il settimo centenario della morte.
Religioso agostiniano, Nicola è stato il primo frate dell’Ordine di
Sant’Agostino ad essere stato canonizzato. Modello di vita religiosa umile e
fraterna, è stato anche l'esempio di chi ha scoperto come vivere le due dimensioni
della vita contemplativa e attiva in modo armonioso. Morto il 10 settembre del
1305, Nicola da Tolentino è stato ricordato durante l’anno con diverse
iniziative per sottolineare la forte impronta
spirituale che il Santo ha lasciato all’ordine. La Galleria “L’Agostiniana”
espone le opere di circa 90 artisti che rendono omaggio alla figura e all'opera
del grande mistico della famiglia agostiniana. (T.C.)
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11
dicembre 2005
- A cura di Eugenio
Bonanata -
Un aereo con 110 persone a bordo si è schiantato ieri nel
principale centro petrolifero nigeriano, Port Harcourt, causando la morte di 103 persone. Fra le vittime
almeno 73 ragazzi, fa i 12 e i 17 anni di età, che
frequentavano un collegio gesuita di Abuja. I sopravvissuti
sono soltanto sette. Il nostro servizio:
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La maggior parte dei passeggeri era composta da studenti che tornavano dai propri familiari per
trascorrere le vacanze di Natale. Il velivolo, un DC-9 della compagnia nigeriana
'Sosoliso Airlines’, li
riportava a casa da Abuja, la capitale federale del
Paese. I familiari da stamani sono in fila davanti all’obitorio per cercare i corpi
dei propri cari. Secondo le prime ricostruzioni, l’aereo avrebbe mancato la
pista d’atterraggio mentre era in corso una tempesta.
Sembra, inoltre, che il velivolo sia stato colpito da un fulmine. “Non possiamo
essere più precisi al momento. Tutto è ancora nel caos”,
hanno dichiarato le autorità locali. A bordo si trovavano 110 persone: solo
7 sono sopravvissute. Passeggeri ed equipaggio sono rimasti intrappolati
tra le fiamme. Tra le vittime anche due medici dell’organizza-zione
umanitaria ‘Medici senza Frontiere’. Dal canto
suo, il presidente nigeriano, Obasanjo, che si è
detto vicino alle famiglie delle vittime, ha annullato un viaggio ufficiale in
Portogallo, per seguire personalmente gli sviluppi dell’inchiesta avviata per
far luce sulla vicenda. Lo scorso 22 ottobre, un Boeing
737 di un’altra compagnia nigeriana, precipitò poco dopo il decollo da Lagos,
provocando la morte di tutte le 116 persone a bordo.
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Tre esplosioni hanno devastato poco prima dell’alba un
deposito di petrolio nei pressi di Hemel Hempstead, a Nord di Londra, provocando il ferimento di 36
persone tra cui 4 in gravi condizioni. La polizia ha parlato di
esplosioni del tutto accidentali, escludendo l’ipotesi terroristica che
in un primo momento si era fatta strada. Autoambulanze e vigili del fuoco sono sul posto con decine di mezzi. Tuttavia, l’entità
dell’incendio e la densa barriera di fumo ostacolano le operazioni di soccorso.
Le deflagrazioni, udite fino a 60 chilometri di distanza, hanno danneggiato un
albergo e diverse abitazioni che sono state evacuate.
In Israele, anche il ministro della Difesa, Mofaz, secondo quanto annunciato dalla radio militare, ha lasciato
il Likud per passare al partito centrista, Kadima,
fondato dal premier Sharon. Il ministro Mofaz ha anche smentito le voci, avanzate dalla stampa britannica,
su un presunto piano di attacco contro i siti nucleari
iraniani.
Quattro soldati americani sono stati uccisi in azioni
separate a Baghdad. Intanto, resta incerta la sorte dei
quattro ostaggi occidentali in mano alla guerriglia. I rapitori avevano
fissato l’ultimatum a ieri chiedendo in cambio della
loro vita la liberazione di tutti i prigionieri iracheni nel Paese.
Un attentatore suicida ha fatto esplodere la sua auto
vicino ad un convoglio americano nella città afghana
di Kandahar. Non ci sono per ora notizie di vittime. Funzionari locali hanno precisato che
l’attentato è avvenuto nell’ora di punta non lontano dell’ufficio del governatore.
Il Parlamento iraniano ha concesso la fiducia al quarto
candidato presentato dal presidente Ahmadinejad ad assumere la carica di
ministro del Petrolio. Sul versante nucleare, la Repubblica Islamica ha
specificato che il processo di arricchimento
dell’uranio è un suo diritto. Lo ha affermato il portavoce del ministro degli
Esteri, Asefi, in vista di una ripresa dei contatti
con i rappresentanti europei, in programma il 21 dicembre.
Mohammed el Baradei, direttore generale dell’Agenzia Internazionale per
l’Energia Atomica (AIEA) e neo-Premio Nobel per la pace, “non dovrebbe rilasciare
così tante interviste”. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri
iraniano, Asefi, dopo che ieri el
Baradei, durante la cerimonia di consegna del Nobel,
aveva sottolineato che la comunità internazionale “sta
perdendo la pazienza” per le lentezze di Teheran nel
cooperare sul dossier nucleare. Il direttore dell’AIEA aveva anche specificato
che non vi può essere soluzione militare alla questione. Sempre ieri il Santo
Padre, congratulandosi con el Baradei
per il conferimento del premio, in un telegramma aveva sottolineato
come ancora oggi “la pace del mondo continua ad essere messa a rischio dalla
diffusione delle armi nucleari”.
L’Unione Europea, al summit di Montreal sul clima con un
finanziamento aggiuntivo di 853 mila euro porta a un
totale di 3,67 milioni di euro i fondi destinati ai meccanismi di funzionamento
operativo del Trattato di Kyoto.
Arrestati in Cina 11 giovani
sospettati di aver fatto parte del gruppo di 40 teppisti che il 23 novembre
scorso, a Xi’an - capitale della provincia Shaanxi nel nord-est del Paese - aggredì 17 suore. Lo ha affermato l’agenizia MISNA, citando il sito internet “Xi’an Wanbao” del quotidiano filogovernativo locale.
Proseguono le operazioni di soccorso a Münchsmünster,
in Baviera, nel sud della Germania, dove ieri sera
l’esplosione in un impianto chimico ha causato un morto e almeno cinque feriti.
In Italia, a Venaus, in Val di Susa, la magistratura ha sequestrato i terreni su cui dovrebbe
sorgere il cantiere per la costruzione del tunnel della Tav
Torino-Lione, per affidarla al consorzio di imprese incaricate di scavare il tunnel della futura linea
ad alta velocità. Secondo il sindaco di Venaus in
questo modo “l’accesso all’area è interdetto”.
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