RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLIX n. 112 - Testo della trasmissione di venerdì 22 aprile 2005

 

 

Sommario

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:                                                                             

Prima udienza di Pontificato per Benedetto XVI: in un clima di grande gioia e affetto, il Papa accoglie i cardinali in Sala Clementina e chiede il loro sostegno per adempiere alla missione di Pastore della Chiesa universale. Il Santo Padre racconta l’emozione dell’incontro con i fedeli dopo l’elezione e ricorda con parole commosse Giovanni Paolo II

 

La testimonianza del cardinale Tarcisio Bertone dopo l’incontro con il Papa

 

I prossimi impegni di Benedetto XVI. Ieri secondo bagno di folla per la seconda uscita a sorpresa del Pontefice che si è recato nella sua vecchia abitazione in piazza della Città Leonina

 

Nel segno della continuità il dialogo tra cattolici ed ebrei. Messaggio di Benedetto XVI ieri per il rabbino capo di Roma Di Segni

 

IN PRIMO PIANO:

Una legge iniqua e contraria alla visione naturale e cristiana dell’uomo: i vescovi spagnoli schierati contro il primo voto del Parlamento di Madrid in favore dei matrimoni omosessuali. Il cardinale Lopez Trujillo: la Chiesa chiama all’obiezione di coscienza. Intervista con Maria Luisa Santolini

 

La gioia dei Movimenti ecclesiali per l’elezione di Benedetto XVI : con noi  Salvatore Martinez, Kiko Argüello, Gabriella Fallacara e Paola Bignardi

 

CHIESA E SOCIETA’:

Un osservatore per vigilare sulla lotta antiterrorismo sarà presto nominato nell’ambito delle Nazioni Unite

 

Novità su Internet: dal 2006 sarà attivo il dominio europeo “.eu”, grazie all’accordo raggiunto tra l’Icann, l’autorità internazionale che gestisce i domini ed il consorzio Eurid

 

Dalla prossima settimana al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo di Roma sarà possibile ammirare i “Capolavori nascosti” dell’arte sacra che resteranno esposti fino al 30 maggio

 

La comunità internazionale stanzia 595 milioni di dollari per riportare e mantenere la pace in Sudan

 

24 ORE NEL MONDO:

 In Italia chiuse le consultazioni di Ciampi al Quirinale. Due le ipotesi: Berlusconi bis o elezioni anticipate

 

Ennesima giornata di sangue in Iraq: uccise dalla guerriglia almeno 23 persone a Baghdad. Trovati 19 cadaveri a Baiji

 

Aperto a Giakarta, in Indonesia, il vertice Asia-Africa. Koizumi chiede scusa per i crimini commessi dal Giappone in Asia durante la seconda guerra mondiale

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

22 aprile 2005

 

 

PRIMA UDIENZA DI PONTIFICATO PER BENEDETTO XVI: IN UN CLIMA DI GRANDE GIOIA

E AFFETTO, IL PAPA ACCOGLIE I CARDINALI IN SALA CLEMENTINA

E CHIEDE IL LORO SOSTEGNO PER ADEMPIERE ALLA MISSIONE DI PASTORE

DELLA CHIESA UNIVERSALE. IL SANTO PADRE RACCONTA L’EMOZIONE

DELL’INCONTRO CON I FEDELI DOPO L’ELEZIONE E RICORDA

CON PAROLE COMMOSSE GIOVANNI PAOLO II

- Servizio di Alessandro Gisotti -

 

Gioia e commozione: sono i sentimenti che stamani, in Sala Clementina, hanno accompagnato l’udienza di Benedetto XVI ai padri cardinali, la prima del Pontificato di Papa Joseph Ratzinger. Il Santo Padre ha ringraziato i porporati per averlo eletto vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale ed ha chiesto la loro generosa collaborazione per svolgere la missione che gli è stata affidata. Il discorso del Papa, in un clima particolarmente cordiale ed affettuoso, è stato preceduto dal saluto del cardinale segretario di Stato, Angelo Sodano, a nome di tutto il collegio cardinalizio. Il servizio di Alessandro Gisotti:

 

**********

Vorrei farvi parte dello “stato d’animo che sto vivendo in questi giorni”. Così, con queste parole “semplici e fraterne”, Benedetto XVI si è rivolto ai padri cardinali, che martedì scorso lo hanno eletto alla Cattedra di Pietro e agli altri porporati non elettori, che si sono raccolti in Sala Clementina per la prima udienza del 264.mo Successore di Pietro. Benedetto XVI ha ringraziato Dio che gli ha affidato il compito di reggere la Chiesa, nonostante “l’umana fragilità”, convinto che è “l’eterno Pastore a condurre con la forza del suo Spirito il suo gregge”. Quindi, ha raccontato le “intense emozioni” provate in occasione della morte del “venerato predecessore Giovanni Paolo II” e durante il Conclave. Momenti in cui il Papa ha rivelato di aver avuto un “intimo bisogno di silenzio” a cui si sono assommati “due sentimenti tra loro complementari: un vivo desiderio del cuore di ringraziare” assieme ad un senso di “umana impotenza dinnanzi all’alto compito” che lo attende. Ha così confidato i sentimenti provati al momento del primo abbraccio con il popolo di Dio, dopo l’elezione:

 

“In questi giorni si è levata corale la preghiera del popolo cristiano per il nuovo Pontefice e davvero emozionante è stato il primo incontro con i fedeli, l’altro ieri sera, in Piazza San Pietro”.

 

L’atto di fiducia che avete riposto in me, ha proseguito il Papa, “costituisce un incoraggiamento a intraprendere questa nuova missione con più serenità, perché sono persuaso di poter contare, oltre che sull’indispensabile aiuto di Dio, anche sulla vostra generosa collaborazione”. Quindi, Benedetto XVI ha rivolto un’affettuosa esortazione ai padri cardinali:

 

“Vi prego, non fatemi mai mancare questo vostro sostegno! Se da una parte mi sono presenti i limiti della mia persona e delle mie capacità, dall’altra so bene qual è la natura della missione che mi è affidata e che mi accingo a svolgere con atteggiamento di interiore dedizione. Non si tratta qui di onori, bensì di servizio da svolgere con semplicità e disponibilità, imitando il nostro Maestro e Signore, che non venne per essere servito ma per servire”.

 

“La vostra spirituale vicinanza, i vostri illuminati consigli e la vostra fattiva cooperazione – ha aggiunto Benedetto XVI – saranno per me un dono del quale vi sarò sempre riconoscente e uno stimolo a portare a compimento il mandato affidatomi con totale fedeltà e dedizione”. Poi, ha messo l’accento sulla profonda unità del Pontefice con i suoi cardinali:

 

“Ciascuno tornerà ora nella rispettiva Sede per riprendere il suo lavoro, ma spiritualmente resteremo uniti nella fede e nell’amore del Signore, nel vincolo della celebrazione eucaristica, nella preghiera insistente e nella condivisione del quotidiano ministero apostolico”.

 

Benedetto XVI ha anche rivolto un pensiero speciale ai suoi predecessori: Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e specialmente Giovanni Paolo II, che, ha detto, con la sua testimonianza “ci ha sostenuto e la cui presenza continuiamo ad avvertire sempre viva”. La luce e la forza di Cristo risorto, ha affermato, “sono state irradiate nella Chiesa da quella sorta di ultima Messa” che Papa Wojtyla “ha celebrato nella sua agonia, culminata nell’“Amen” di una vita interamente offerta, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, per la salvezza del mondo”. Benedetto XVI ha concluso il suo discorso affidando a Maria, Mater Ecclesiae, tutte le “attese, le speranze e le preoccupazioni dell’intera comunità dei cristiani”. Nel suo saluto, a nome di tutti i porporati, il cardinale Angelo Sodano si è soffermato sulla scelta del nome Benedetto da parte di Papa Joseph Ratzinger, augurando al Pontefice di imitare “l’opera di san Benedetto per il bene della Chiesa e del mondo”:

 

“Padre Santo, Noi Cardinali siamo lieti che a dare vigore all’albero della Chiesa, sia oggi il Papa Benedetto XVI. A Lei tutta la nostra devozione, la nostra totale collaborazione ed il nostro fraterno affetto in Cristo Gesù”.

 

Dopo aver rivolto il suo discorso, il Santo Padre si è intrattenuto con i cardinali che gli hanno reso omaggio individualmente, in un clima di gioia visibile e sincero affetto. Il Papa ha dato appuntamento ai cardinali alla Messa di inizio Pontificato:

 

“Auguri! Grazie, ci vediamo domenica!”.

 

Infine, l’udienza si è conclusa con il canto Oremus pro Pontifice, intonato dai cardinali.

 

(canto)

*********

 

 

LA TESTIMONIANZA DEL CARDINALE BERTONE DOPO L’INCONTRO DI OGGI CON IL PAPA

 

Si è trattato dunque di un incontro semplice e fraterno: i cardinali si sono stretti intorno al nuovo Pontefice in un clima di intima familiarità. Tra questi il cardinale Tarcisio Bertone, arcivescovo di Genova: il porporato conosce molto bene il nuovo Pontefice per essere stato suo vice alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Luca Collodi lo ha intervistato, chiedendogli di parlarci della personalità di Benedetto XVI:

 

**********

R. – E’ una personalità eccezionale di sincera, di schietta umanità, affabilissimo. Il cliché che hanno disegnato a volte nel passato e anche adesso, certi mezzi di comunicazione è assolutamente falso. Chi l’ha avvicinato personalmente, chi ha trattato con lui, anche chi l’ha incontrato a Borgo Pio o attraversando Piazza San Pietro, ha potuto sperimentare proprio la sua umanità, la sua dolcezza di tratto, la sua cortesia, la nobiltà d’animo. E quindi, vorrei dire: non un uomo autoritario; autorevole, sì, ma non autoritario. E poi, un uomo che vive con una sensibilità musicale, una sensibilità verso la natura, un uomo che sa stare con gli uomini di scienza, con i grandi teologi, e con la gente semplice, che sa parlare al cuore ... Ecco, questo è l’uomo Ratzinger. Un uomo che sa dire anche la battuta spiritosa, che sa essere amico. E che coltiva stabili amicizie. Ecco: un uomo di amicizia.

 

D. – Cardinale Bertone, la prima sfida, che il Papa sarà chiamato a nome della Chiesa ad affrontare, con la sua pastorale, con il suo magistero ...

 

R. – La prima sfida è proprio l’annuncio del Vangelo, la nuova evangelizzazione. Il Papa ha chiesto in modo speciale a noi cardinali di aiutarlo in questa opera titanica, di annunciare, di dare le ragioni della fede agli uomini del nostro tempo. Anche se qualche filosofo, abbiamo sentito, dubita dell’utilità di dare le ragioni della fede, ma noi crediamo che proprio per il confronto con la razionalità umana, il confronto tra fede e ragione, sia importante dare le ragioni della nostra fede. San Pietro ci invita a dare le ragioni della speranza; il cardinale Ratzinger ci ha abituati, ci ha educati a dare le ragioni della nostra fede.

 

D. – Quindi, una chiara identità cristiana ...

 

R. – Una chiara identità cristiana. Per dialogare con tutti i membri di qualsiasi religione, credenza anche i non credenti, bisogna partire da una comprensione e da una testimonianza della propria identità di fede. Poi, con il rispetto per tutti, proponendo non imponendo, naturalmente, come ha sempre fatto lui, anche nel dialogo con i dissenzienti. Lui ha citato una seconda grande sfida: di portare a compimento il Concilio Vaticano II, che è un’opera incompiuta. Poi, abbiamo sentito, il compito del dialogo, dell’opera incompiuta, anche questa, dell’unità tra i cristiani e ha detto: non solo con il dialogo teologico, ma con gesti concreti. Quindi, si è impegnato a compiere gesti concreti e io credo che ci sorprenderà; perché lui ha detto, tra l’altro, che Giovanni Paolo II ci ha lasciato una Chiesa più giovane, più coraggiosa e più libera. E’ un uomo di grande libertà di spirito. Quindi con questa sua libertà io credo che stupirà il mondo, cristiano e non cristiano.

 

D. – Cardinale Bertone, un’ultima riflessione, io mi permetto di farla con lei perché so che lei è uomo di sport. Possiamo pensare ad un rapporto tra il Papa e il mondo dello sport, del calcio? Sappiamo che il Papa è amante della montagna ...

 

R. – Sì, il Papa ama la montagna, ama la natura rigogliosa e bella, passa le sue vacanze in qualche abbazia o tra i monti della Baviera o vicino a Bressanone, come sappiamo ... Ma è anche amante dello sport! Non dimentichiamo che il Papa era tifoso del Bayern, quando allenatore del Bayern era un famoso allenatore: Trapattoni. E il Papa ha dedicato dei suoi libri in tedesco a Trapattoni e Trapattoni leggeva i libri del cardinale Ratzinger in tedesco!

**********

 

 

I PROSSIMI IMPEGNI DI PAPA BENEDETTO XVI.

IERI SECONDO BAGNO DI FOLLA IN PIAZZA DELLA CITTA’ LEONINA

 

Fitto calendario di impegni nei prossimi giorni per Papa Benedetto XVI. Anche ieri pomeriggio, intanto, il Pontefice è tornato nell’appartamento di piazza della Città Leonina, dove abitava prima di essere eletto Papa; ed ancora una volta la folla lo ha abbracciato affettuosamente. Ce ne parla Giada Aquilino:

 

**********

Domani alle ore 11.00 il Papa incontrerà i giornalisti e gli operatori delle comunicazioni sociali in Aula Paolo VI. Domenica, invece, sarà il giorno della solenne inaugurazione del Pontificato di Benedetto XVI. Per l’evento sono attese centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo, in modo particolare dalla Germania, terra natale del Papa. La domanda per venire a Roma dopodomani mattina è enorme: le agenzie di pellegrini ricevono sempre più richieste, pullman e treni sono stati organizzati, mentre la Protezione Civile italiana è all’opera per gestire i circa cinquecentomila fedeli previsti in Piazza San Pietro e lungo via della Conciliazione.

 

Alle 10.00 Benedetto XVI presiederà la Celebrazione eucaristica; nell’occasione, il Papa riceverà l’anello del Pescatore e il Pallio Petrino. A seguire, il Santo Padre incontrerà nella Basilica Vaticana le delegazioni ufficiali intervenute alla cerimonia. Lunedì mattina, invece, vedrà i pellegrini tedeschi. Nel pomeriggio del 25 aprile, Benedetto XVI si recherà nella Basilica romana di San Paolo fuori le Mura, per rendere omaggio alla tomba dell’apostolo Paolo e per esprimere il legame inseparabile della Chiesa di Roma con l’Apostolo delle Genti insieme al Pescatore di Galilea.

 

Anche sulla via Ostiense si prevede un bagno di folla, come già successo ieri pomeriggio, quando poco prima delle ore 16.00 il Papa ha lasciato per qualche ora il Vaticano per recarsi – come aveva fatto pure mercoledì – nei suoi appartamenti di quand’era cardinale, a pochi passi dal portone di Sant’Anna. La sorpresa tra i fedeli, assiepati nei pressi di piazza della Città Leonina, era tanta e l’entusiasmo per la seconda uscita del Papa dal Vaticano è esploso in gioiosi cori. Con semplicità il Papa ha riservato un sorriso a tutti e ha benedetto la folla, alzando poi le braccia in alto, quasi ad abbracciare quella gente che ancora una volta ha manifestato il proprio affetto per il nuovo Pontefice.

**********

 

 

NEL SEGNO DELLA CONTINUITA’ IL DIALOGO TRA CATTOLICI ED EBREI.

MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI IERI PER IL RABBINO CAPO DI ROMA DI SEGNI

 

“Confido nell’aiuto dell’Altissimo per continuare il dialogo e rafforzare la collaborazione con i figli e le figlie del popolo ebraico”. E’ quanto scrive Benedetto XVI nel messaggio inviato ieri al rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, che mercoledì, a sua volta, aveva inviato un telegramma di felicitazioni al nuovo Pontefice. Grande è stata la soddisfazione della comunità ebraica, come sottolinea lo stesso Riccardo Di Segni, al microfono di Barbara Castelli:

 

**********

R. - E’ stata per me una piacevole sorpresa. E’ un segno molto importante, che allontana le nubi che qualcuno cercava di porre in cielo. Ci fa capire che il problema del dialogo con gli ebrei per questo nuovo Papa rappresenta una necessità ed anche un’urgenza.

 

D. – C’è, quindi, un segno di continuità sulle orme di Giovanni Paolo II, che ha sempre manifestato affetto per il popolo ebraico, visitando, ad esempio, la sinagoga di Roma nel 1986 e citando nel suo testamento l’ex rabbino Capo di Roma, Elio Toaff?

 

R. – Io vedo in questo gesto, così tempestivo, un indirizzo preciso e la volontà di continuare sul cammino del dialogo. Questo Papa è stato protagonista del Pontificato precedente dal punto di vista dottrinale e, quindi, non mi aspetto da lui variazioni di tendenza. Ma semplicemente un’importante forza di continuità.

 

D. – Aveva già avuto modo di confrontarsi con l’allora cardinale Ratzinger? Quale impressione ne aveva avuto?

 

R. – Tre anni fa ho avuto modo di incontrarlo in privato, durante un incontro organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Abbiamo parlato a lungo di vari aspetti legati al problema del rapporto Chiesa cattolica e mondo ebraico e ci siamo confrontati anche con esperienze personali. L’immagine che ho avuto è quella di una grandissima personalità, nella saggezza e nella dottrina.

 

D. – E’ prevista una delegazione della comunità ebraica per la solenne inaugurazione del Pontificato di Benedetto XVI?

 

R. – Il problema è che questa domenica coincide con il primo giorno della nostra Pasqua. Per noi questo è un giorno solennissimo, nel quale siamo impegnati nei nostri riti. Abbiamo poi delle difficoltà di movimento. Per motivi rituali, quindi, non possiamo essere presenti fisicamente, ma, in ogni caso, lo saremo nello spirito.

**********

 

 

=======ooo=======

 

 

 

OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

Apre la prima pagina il titolo “Vi prego, non fatemi mai mancare il vostro sostegno!”: la sincera riconoscenza di Benedetto XVI a tutti i membri del Collegio Cardinalizio per l’attiva collaborazione prestata durante la Sede Vacante - Spiritualmente uniti nella fede e nell’amore del Signore. 

 

Nelle vaticane, una pagina sul tema “In pellegrinaggio verso la Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia”.

 

Nelle estere, Germania: decine di migliaia di pellegrini partono per Roma per rendere omaggio al Papa.

 

Nella pagina culturale, un articolo di Morozzo Della Rocca dal titolo “L'impegno per superare gli steccati nazionalistici”: la riscoperta dello storico cattolico Maurice Vaussard.

 

Nelle pagine italiane, in primo piano la crisi di Governo.

 

 

 

=======ooo=======

 

 

OGGI IN PRIMO PIANO

22 aprile 2005

 

UNA LEGGE INIQUA E CONTRARIA ALLA VISIONE NATURALE E CRISTIANA DELL’UOMO:

I VESCOVI SPAGNOLI SCHIERATI CONTRO IL PRIMO VOTO DEL PARLAMENTO DI MADRID

IN FAVORE DEI MATRIMONI OMOSESSUALI. IL CARDINALE LOPEZ TRUJILLO:

LA CHIESA CHIAMA ALL’OBIEZIONE DI COSCIENZA

- Intervista con Maria Luisa Santolini -

 

La Chiesa spagnola è insorta contro la scelta in prima battuta del Parlamento spagnolo di permettere i matrimoni tra coppie omosessuali, consentendo loro anche la possibilità di adottare dei figli. In una dura nota, la Conferenza episcopale della Spagna contesta questa decisione, mentre già il cardinale Lopez Trujillo, presidente del dicastero vaticano della Famiglia aveva invitato alla obiezione di coscienza. Sulla presa di posizione dell’episcopato spagnolo, il servizio di Alessandro De Carolis:

 

**********

“Una legge radicalmente ingiusta e pregiudiziale per il bene comune”. Già alla terza riga del loro comunicato, la presa di posizione dei vescovi spagnoli nei confronti del Parlamento e del governo di Madrid sulla questione dei matrimoni tra omosessuali è recisa. Pur riconoscendo loro i diritti inalienabili dovuti ad ogni persona umana e condannando ogni discriminazione della quale possano essere fatti oggetto, la Conferenza episcopale spagnola ribadisce, scandendolo quasi, il principio “tanto ovvio quanto naturale per cui il matrimonio non può essere contratto se non da persone di diverso sesso” e che, viceversa, due persone dello stesso sesso non hanno “alcun diritto” di unirsi formalmente come coppia. Lo Stato, da parte sua - dichiarano i presuli - non può riconoscere questo diritto inesistente”.

 

Nel riaffermare il significato “unitivo e procreativo della sessualità umana” come una “realtà antropologica” oltre che di fede, la nota episcopale si sofferma sulla questione delle adozioni. Il bene superiore dei bambini – si legge – così come esige che essi non siano un “prodotto” di laboratorio, non consente nemmeno che essi siano adottati da persone dello stesso sesso. “Il matrimonio, in quanto espressione istituzionale dell’amore dei coniugi, che realizzano se stessi come persone e che concepiscono e educano i figli, è la base insostituibile per la crescita e la stabilità della società”, asserisce ancora la Conferenza episcopale. In un’intervista al Corriere della sera, pubblicata oggi, il cardinale Alfonso Lopez Tujillo, presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia, ricorda che, in passato, sia Giovanni Paolo II sia l’attuale Pontefice si espressero con chiarezza su “quanto fosse distruttiva questa legge che apre la via alla disumanizzazione”. Ed ha osservato: “Non e' che una legge abbia ragione per il solo fatto di essere una legge e non perché sia buona o faccia del bene, sarebbe una forma di positivismo giuridico che non ha senso. Non si possono imporre cose inique ai popoli. Anzi: proprio perché sono inique, la Chiesa chiama con urgenza alla libertà di coscienza e al dovere di opporsi”. Quella stessa “obiezione di coscienza – spiega - che si richiede a medici e infermieri contro un crimine come l'aborto”.

**********

 

E’ possibile, dunque, riconoscere e concedere con una legge dello Stato una facoltà contraria alla legge naturale? Alessandro De Carolis ha rivolto la domanda a Maria Luisa Santolini, presidente del Forum italiano delle Associazioni familiari:

 

**********

R. – Certamente, no. Bisognerebbe pensare che esiste, prima di tutto, una legge naturale, legge che non viene rispettata. Imporre una cosa come i matrimoni tra omosessuali significa attaccare le fondamenta, l’idea-base di famiglia, che non è solamente quella di Nazareth, modello primo per tutti i credenti, ma proprio l’idea di famiglia che è scritta nel cuore dell’uomo da generazioni, da secoli, in tutte le latitudini. E’ proprio un voler scardinare volutamente la società. E’ un problema forse più antropologico che di fede. E davvero non capisco proprio per quale ragione gli ambientalisti siano così ferocemente attaccati a regole ferree quando si parla di natura, di ambiente – penso agli OGM – così ferocemente attaccati affinché sia “tutto secondo natura”, mentre quando si parla dell’uomo - dalle coppie gay alla nascita dei bambini in provetta - debba essere tutto “contro natura”.

 

D. – La scelta di favorire il matrimonio tra omosessuali mette poi anche in primo piano la delicata questione dell’adozione dei figli...

 

R. – Non è una situazione delicata: è drammatica, a mio avviso. Tutti gli esperti – psicologi, pediatri – dicono che i bambini, per crescere, hanno assoluto bisogno di due figure: quella materna e quella paterna. Questa legge, invece, apre a un delirio di onnipotenza di un sesso rispetto all’altro – qualunque esso sia – che veramente fa pagare ai bambini un prezzo alto.

 

D. – Che tipo di crescita si può prevedere per questi bambini?

 

R. – Certamente squilibrata. La loro crescita nell’ambito di due figure che sono complementari e indispensabili, viene completamente a mancare, e l’amore non basta. Si tira in ballo questa cosa stupenda e indispensabile per la vita, che è l’amore, e che tuttavia è una condizione necessaria ma non sufficiente. Ci sono altre questioni in gioco che non vengono prese in considerazione.

 

D. – Guardando all’Europa, la Spagna si pone sulla scia di Olanda e Belgio. Dal vostro punto di vista, di Forum delle Associazioni familiari, che tipo di scenario prevedete per il Continente?

 

R. – Sono pessimista, perché questa Europa non ha smesso di percorrere una strada negativa, quindi dobbiamo aspettarci, secondo me, tempi ancora piuttosto amari. Dipenderà da noi cristiani, credenti, proporre alternative credibili.

**********

 

 

GRANDE GIOIA DEI MOVIMENTI ECLLESIALI PER L’ELEZIONE DI BENEDETTO XVI

- Ai nostri microfoni, Salvatore Martinez, Kiko Argüello, Gabriella Fallacara e Paola Bignardi -

 

Grande gioia: è il sentimento comune con cui associazioni, movimenti e nuove realtà ecclesiali hanno accolto l’elezione di Joseph Ratzinger al soglio di Pietro: del nuovo Papa è nota la sensibilità per la dimensione carismatica della Chiesa e la passione per la ricerca della verità. Ma ascoltiamo alcuni commenti a cominciare da quello di Salvatore Martinez, coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito, il movimento carismatico cattolico che, da oggi al 25 aprile, sarà riunito a Rimini per la Convocazione nazionale dedicata in particolare al ricordo della figura di Giovanni Paolo II e all’invocazione dello Spirito per Benedetto XVI. Alla Convocazione parteciperà anche il cardinale Tarcisio Bertone, arcivescovo di Genova, che porterà ai 20mila carismatici presenti la benedizione del Papa.  Ma sentiamo Martinez, nell’intervista di Adriana Masotti.

 

**********

R. – L’elezione del nuovo Pontefice è un segno eloquente dello Spirito Santo. Bisogna quindi mettersi in ascolto di ciò che lo Spirito dice alle Chiese per bocca del Sommo Pontefice. Le due espressioni sono chiare e certamente rivelatrici del cuore e della sensibilità pastorale di Benedetto XVI. Evangelizzazione ed ecumenismo sono due attenzioni preminenti che il nuovo Pontificato annuncia e, vorrei dire, due azioni distintive delle Spirito Santo urgenti per la Chiesa del Terzo Millennio, ma anche due anime caratteristiche del nostro movimento. Ecco perché ci sentiamo specialmente vicini a queste intenzioni di Benedetto XVI e sentiamo di doverlo sostenere a partire dalla nostra preghiera, perché questa sua ferma volontà di liberare il seme della fede da tutto ciò che ne soffoca la crescita, che tende a farlo morire – ha elencato il materialismo, il relativismo, l’agnosticismo – possano trovare nel movimento, che ha caratteristiche spirituali marcate come il Rinnovamento, un sostegno forte, un sostegno che certamente in questi giorni a Rimini non faremo mancare.

********** 

 

E ora ascoltiamo Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, al microfono di Debora Donnini:

 

**********

R. – Siamo molto contenti, ringraziamo il Signore per la sua bontà. Mi sembra veramente l’uomo giusto al posto giusto.

 

D. – Ha dei ricordi forti in questi anni, di Joseph Ratzinger?

 

R. – Sì: lui ci è stato sempre vicino; ci ha aiutati ad avviare il Cammino in Germania, ha conosciuto il Cammino attraverso i suoi alunni quando era decano a Frisinga; alcuni che gli erano molto vicini hanno iniziato il Cammino e gliene hanno parlato. Io, allora, sono andato in Germania, mi sono incontrato con lui: è stato molto affabile, molto buono. Veramente, un uomo molto sensibile, ha l’anima dell’artista, è un uomo straordinario che farà un grandissimo bene alla Chiesa.

 

D. – Nell’omelia della Messa “pro eligendo Pontifice”, l’allora cardinale Ratzinger ha detto: “Avere una fede chiara viene spesso etichettato come fondamentalismo, mentre il relativismo appare l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni”. E poi, ha anche aggiunto: “Noi abbiamo un’altra misura: Cristo” ...

 

R. – Io penso che lui abbia in questo momento un grandissimo discernimento di quello che sta accadendo in Europa e nella Chiesa. Sa che è necessario dare una risposta vera, certa perché la risposta è Cristo, è Cristo che sempre libera e salva.

 

D. – Quale augurio fa al Papa?

 

R. – L’augurio che non abbia paura: quello che ha detto lui stesso, riprendendo le parole di Giovanni Paolo II. Noi stiamo con lui: tutta la Chiesa sta con lui. E anche le nuove realtà ecclesiali, come noi: faccia affidamento sulla nostra preghiera, sul nostro incoraggiamento. Che vada avanti con coraggio, con forza profetica e con l’aiuto della Madonna che lo sosterrà sempre!

**********

 

Quello di Benedetto XVI sarà un Pontificato che non mancherà di sorprendere superando ogni previsione. Ne è convinta Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari. Ascoltiamo Gabriella Fallacara del Consiglio generale del Movimento, intervistata da Adriana Masotti.

 

**********

R. – Lo abbiamo accolto con una grande, grande gioia. Questa elezione di Papa Benedetto XVI è stata veramente un dono. Chiara Lubich ha detto che per la conoscenza diretta che ha di lui, avendo il nuovo Papa particolari doti per cogliere la luce dello Spirito, non mancherà di sorprendere e superare ogni previsione. In lui è viva la sensibilità per la dimensione carismatica della Chiesa, i nuovi movimenti, le comunità.

 

D. – A questo proposito qual è l’esperienza che il movimento dei Focolari ha avuto nei contatti con l’allora cardinale Ratzinger?

 

R. – Abbiamo avuto vari contatti. Quello che ricordo è al centro Mariapoli di Castel Gandolfo, nel 1999, e prima alla vigilia del grande incontro dei movimenti con Papa Giovanni Paolo II, nel 1998. Ci fu un approfondimento dell’allora cardinal Ratzinger sui movimenti ecclesiali e la loro collocazione teologica. Nei movimenti intravedeva l’azione dello Spirito Santo che rinnova la giovinezza della Chiesa. Certo in questo momento avvertiamo come una chiamata ad una nuova responsabilità.

**********  

 

Proprio oggi a Roma inizia l’Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica italiana sul tema: “Dare ragioni di speranza. La missione dell’azione Cattolica, in parrocchia ed oltre”. Lucia Carbone Sarinelli ha chiesto a Paola Bignardi, presidente dell’associazione ecclesiale, come ha accolto l’elezione di Benedetto XVI:

 

**********

R. – E’ stato un momento di grande gioia ecclesiale, che ha preceduto la conoscenza del nome del nuovo Papa e poi la gioia di sentire che il nuovo Papa era il cardinale Ratzinger ed era Benedetto XVI. Quel nome è evocativo di tanti significati profondi e credo che nella scelta di questo nome Benedetto XVI intenda riproporci l’essenziale dell’essere cristiani, come luce per questo tempo di cambiamento.

 

D. – L’Azione Cattolica ha sempre avuto un rapporto speciale con il Santo Padre, in particolare con Giovanni Paolo II …

 

R. – Noi abbiamo una grande gratitudine per quello che Giovanni Paolo II ha dato a noi, a tutti i laici, a tutta la Chiesa. Crediamo che un modo per raccogliere questa eredità sia quello di vivere la stessa profondità ecclesiale nel rapporto con il nuovo Pastore.

 

D. – L’elezione di Benedetto XVI è una novità, ma anche una continuità. Voi, che cosa vi aspettate?

 

R. – Noi gli auguriamo di poter esser pienamente se stesso e di non essere valutato nelle scelte che compirà in rapporto al suo predecessore. Certo, si intravedono già degli elementi che indicano la continuità con le scelte di Giovanni Paolo II, ad esempio l’attenzione ai giovani, la sensibilità all’incontro con le religioni e questa essenzialità della vita cristiana come cuore che deve animare la Chiesa.

**********

 

 

=======ooo=======

 

 

CHIESA E SOCIETA’

22 aprile 2005

 

UN OSSERVATORE PER VIGILARE SULLA LOTTA ANTITERRORISMO SARA’ PRESTO

NOMINATO NELL’AMBITO DELLE NAZIONI UNITE: LO HA DECISO IERI

LA COMMISSIONE DELL’ONU SUI DIRITTI UMANI, RIUNITA A GINEVRA

 

GINEVRA. = La Commissione sui diritti umani dell'Onu ha approvato ieri una risoluzione in cui si sollecita che la lotta anti-terrorismo avvenga nel pieno  rispetto dei diritti umani. La stessa Commissione ha stabilito che ci sarà un osservatore, con un mandato triennale, che avrà il potere di raccogliere informazioni su presunte violazioni derivanti da misure anti-terrorismo e di visitare - dietro  autorizzazione - i Paesi sotto accusa. I 53  membri della Commissione Onu - tra i quali anche gli Stati  Uniti - hanno adottato per consenso la risoluzione, che era  stata proposta dal Messico e sollecitata da numerose organizzazioni per i diritti civili: Amnesty International, Human Rights Watch, International Commission of Jurists. Nel documento, si esprime innanzitutto la solidarietà per le vittime del terrorismo e le loro famiglie, oltre all'"inequivocabile condanna" della violenza terroristica in tutte le sue forme, ma si chiede anche ai governi di  proteggere "la dignità degli individui e le loro libertà fondamentali” e di garantire “le pratiche democratiche e la legge nella lotta al terrorismo". (R.G.)    

 

 

NOVITA’ SU INTERNET: DAL 2006 SARA’ ATTIVO IL DOMINIO EUROPEO “.EU”,

GRAZIE ALL’ACCORDO RAGGIUNTO TRA L’ICANN, L’AUTORITA’ INTERNAZIONALE

CHE GESTISCE I DOMINI ED IL CONSORZIO EURID,

SCELTO DALLA COMMISISONE EUROPEA PER GESTIRE IL NUOVO DOMINIO

 

BRUXELLES. = Sul fronte Internet, in arrivo l'atteso dominio europeo: dal 2006 le società ed i privati potranno registrarsi usando indirizzi Web caratterizzati dal suffisso “.eu”, che si aggiungerà agli attuali “.org”, “.com” o, nel caso di quelli nazionali, con l'italiano “.it”. La Commissione europea, infatti, ha annunciato ieri che nei prossimi giorni la Iana (Internet assigned numbers authority) ufficializzerà il dominio “.eu”, grazie all'intesa siglata nel marzo scorso tra l'Icann, l'Autorità internazionale che gestisce attualmente i domini on line, ed il consorzio EURid scelto da Bruxelles per la gestione del nuovo dominio per i prossimi cinque anni. ''L'accordo raggiunto tra Icann ed EURid rappresenta una pietra miliare nella storia del progetto “.eu”, ha dichiarato Viviane Reding, Commissario Ue alla Società dell'informazione. Tra settembre e ottobre, partirà il cosiddetto “sunrise period”, che durerà quattro mesi, durante il quale potranno pre-registrarsi con il nuovo suffisso tutte le  società in possesso di un marchio depositato e tutte le istituzioni pubbliche. I privati, invece, potranno registrare direttamente i loro nuovi domini dal primo gennaio 2006. A questo proposito, la Commissione Europea ha messo oggi in guardia gli utenti privati contro quelle società che già oggi offrono la pre-registrazione o la prenotazione del dominio. In realtà, infatti, queste società possono offrire solo la promessa di inviare la domanda di registrazione per conto del cliente nel momento in cui il processo di registrazione sarà formalmente avviato. (R.G.)        

 

 

DALLA PROSSIMA SETTIMANA, AL MUSEO NAZIONALE DI CASTEL SANT’ANGELO DI ROMA, SARA’ POSSIBILE AMMIRARE I “CAPOLAVORI NASCOSTI” DELL’ARTE SACRA,

 CHE RESTERANNO ESPOSTI FINO AL 30 MAGGIO

 

ROMA. = Si terrà dal prossimo 30 aprile fino al 30 maggio presso le sale storiche del Museo nazionale di Castel Sant’Angelo la mostra intitolata “I tesori della fede. Capolavori nascosti di arte sacra del patrimonio del Fondo edifici di culto del ministero dell’Interno”. La rassegna è stata presentata questa mattina alle 10.30 presso la sala stampa del Viminale. Molte le personalità presenti, tra cui il ministro dell’Interno, Pisanu, il capo del gabinetto del ministero, il prefetto Mosca, e molti rappresentanti delle forze dell’Ordine della Polizia, dei Carabinieri e della Finanza. Una parte della mostra esporrà infatti gli ultimi e più recenti recuperi di opere d’arte da parte della Pubblica sicurezza. Attraverso quest’esposizione, sarà possibile ammirare molte delle preziose opere del patrimonio artistico nazionale, custodite in varie chiese di proprietà del Fondo edifici di culto (FEC): opere spesso custodite nelle sacrestie o in ambienti poco accessibili alle persone che intendano visitarle. Il FEC provvede alla conservazione, alla valorizzazione e al restauro di opere ed edifici religiosi, finanziando queste attività attraverso il proprio patrimonio e il contributo statale. (M.V.S.)

 

 

LA COMUNITA’ INTERNAZIONALE STANZIA 595 MILIONI DI DOLLARI

PER RIPORTARE E MANTENERE LA PACE IN SUDAN:

IN ARRIVO NEL PAESE AFRICANO 10 MILA CASCHI BLU DELL’ONU

 

NEW YORK. = L'Assemblea generale dell'Onu ha approvato ieri lo stanziamento di 595 milioni di dollari per le operazioni di peacekeeping in Sudan. Una forza di 10 mila uomini dovrà monitorare l'accordo di pace fra il governo di Khartoum e l'Esercito di liberazione popolare del Sudan, che ha messo fine a decenni di guerra  civile nel sud del Paese. Allo stesso tempo la loro presenza dovrà sostenere gli sforzi diplomatici per metter fine al conflitto apertosi nella regione sudanese del Darfur. (R.G.)

 

 

=======ooo=======

 

24 ORE NEL MONDO

22 aprile 2005

 

 

- A cura di  Amedeo Lomonaco -

 

In Italia si sono concluse al Quirinale le consultazioni del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, per la formazione del nuovo governo. Il capo di Stato italiano ha ricevuto, questa mattina, le delegazioni di AN, Forza Italia e gli ex presidenti Cossiga e Scalfaro. Berlusconi, intanto, non nasconde il proprio ottimismo e prevede, già per questa sera, la soluzione della crisi. Il nostro servizio:

 

**********

Il giro di consultazioni del presidente Ciampi per risolvere il rompicapo politico sembra prospettare due possibili opzioni: un nuovo governo Berlusconi o un appuntamento anticipato con le urne. Appare invece meno probabile la formazione di un esecutivo tecnico o istituzionale. Ciampi, chiudendo le consultazioni, ha dichiarato che prenderà una decisione prima possibile. Nell’incontro al Quirinale, il leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini ha chiesto al presidente italiano di affidare l’incarico di premier a Berlusconi. Sulla stessa linea anche il segretario dell’UDC, Marco Follini, che ieri sera ha confermato la proposta di un governo guidato dal presidente del Consiglio. Follini ha anche ribadito, però, l’urgenza di un nuovo programma che possa imprimere una svolta politica ed economica. Berlusconi, intanto, appare sereno e ottimista. Annunciando tempi strettissimi per la risoluzione della crisi, dice di essere pronto a presentare la lista dei ministri quando Ciampi avrà sciolto la riserva. Ma nella Casa delle Libertà restano da sciogliere due nodi: l’UDC ha confermato che se ci sarà un Berlusconi bis, Marco Follini non ne farà parte; la Lega non vuole cedere il ministero delle Riforme e condiziona la propria presenza nel nuovo esecutivo al mantenimento di questo dicastero. Mentre Berlusconi cerca di ricompattare il centrodestra, l’opposizione reclama, infine, elezioni anticipate. Il leader dell’Unione, Romano Prodi, chiede un “mutamento radicale” anche perché la situazione economica è preoccupante. “Meglio andare a votare – dice Prodi – che un nuovo governo Berlusconi”.

**********

 

Non si ferma la violenza in Iraq. Nei pressi della città di Baiji sono stati rinvenuti i cadaveri di diciannove soldati iracheni. I militari erano stati rapiti tre giorni fa da guerriglieri che avevano istituito un finto posto di blocco. Almeno nove persone sono rimaste uccise, inoltre, in un attentato compiuto contro una moschea sciita in un quartiere meridionale di Baghdad. I ribelli hanno anche abbattuto, a nord della capitale, un elicottero civile bulgaro usato dalle forze della coalizione. L’attacco ha causato la morte dei tre membri bulgari dell’equipaggio, di sei americani e di due filippini. Altri tre soldati statunitensi sono rimasti uccisi in agguati tesi dalla guerriglia a Mossul e a Ramadi.

 

Il presidente russo, Vladimir Putin, la prossima settimana sarà in visita ufficiale in Medio Oriente. A rendere noto il calendario del viaggio, già preannunciato, è stato l’ufficio stampa del Cremlino. La prima tappa di Putin sarà l’Egitto, il 26 e 27 aprile, dove è stato invitato dal presidente Hosni Mubarak. Il presidente russo si recherà poi in Israele per colloqui con le autorità dello Stato ebraico. Sarà la prima visita di un capo di Stato russo in Israele. Il 29 aprile Putin sarà ricevuto nei Territori palestinesi dal presidente Mahmoud Abbas, detto Abu Mazen. Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha espresso l’auspicio che la missione di Putin porti buoni frutti per il processo di pace in Medio Oriente.

 

Si è aperto a Giakarta, in Indonesia, il vertice Asia-Africa. Il summit riunisce una cinquantina di capi di Stato per commemorare i cinquant’anni dalla conferenza di  Bandung, dove nel 1955 si tenne il primo vertice tra delegazioni dei due Continenti. In apertura dei lavori il segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, ha ribadito la necessità di riformare le Nazioni Unite. All’incontro partecipano anche rappresentanti di Cina e Giappone, Paesi che stanno vivendo in questi giorni momenti di grande tensione. Il premier nipponico Koizumi ha chiesto pubblicamente scusa per i crimini commessi dalle truppe di occupazione giapponesi in Asia durante la seconda guerra mondiale. A margine del vertice Asia-Africa, si è anche tenuta una riunione tra il primo ministro sudcoreano ed il presidente del parlamento nordcoreano. Si tratta del più alto incontro a  livello politico dopo lo ‘storico’ vertice a Pyongyang, nel giugno 2000, tra l’allora presidente sudcoreano Kim Dae Jung e  l’attuale capo di Stato nordcoreano Kim Jong Il.

 

Il governo cinese ha bloccato i siti Internet che hanno promosso le recenti manifestazioni anti-giapponesi in varie città del Paese. I siti chiusi sono quelli che nei giorni scorsi hanno lanciato appuntamenti per nuove manifestazioni a Pechino, Shanghai, Wenzhou e Chongqing. Appelli a manifestare continuano ad essere lanciati con e-mail e sms. Ma le autorità non sono più disposte a tollerare le proteste.

 

Sono risultati positivi i test dell'influenza dei polli fatti su una donna cambogiana morta dopo il ricovero in un ospedale in Vietnam. Sono quindi arrivati a 52 i casi di vittime di questa malattia in Asia. Dalla fine del 2003, l'influenza dei polli ha provocato la morte di almeno 36 vietnamiti e 12 thailandesi.

 

In Russia, la Camera dei deputati ha respinto la richiesta dell’opposizione di inviare una delegazione del Parlamento a portare un mazzo di fiori a Lenin, il leader della rivoluzione bolscevica del 1917, nato a Simbirsk il 22 aprile del 1870.

 

Il presidente di Cuba, Fidel Castro, ha annunciato che il salario minimo passerà da 100 a 225 pesos, a partire dal primo maggio. Lo stipendio mensile minimo salirà, dunque, a 7,6 euro. L’aumento andrà a beneficio di 1,6 milioni di cubani che percepiscono i salari più bassi. La popolazione ha accolto con favore il provvedimento, anche se lo ritiene ancora insufficiente per far fronte alle spese quotidiane. Gli affitti e i servizi pubblici a Cuba sono sovvenzionati quasi interamente dallo Stato, ma i beni di consumo di base sono più cari che negli Stati Uniti.

 

“Un ritorno rapido alla normalità costituzionale in Ecuador”. E’ questo l’auspicio che l’Unione Europea esprime con una nota dopo la rivolta di Quito, la fuga del presidente Lucio Gutiérrez rifugiatosi nell’ambasciata brasiliana, e la sua sostituzione con il vice Alfredo Palacio. Nel testo si sottolinea anche “la preoccupazione per l’instabilità della situazione politica e sociale del Paese”. La Chiesa cattolica dell’Ecuador ha manifestato, intanto, il proprio appoggio al presidente Alfredo Palacio, rivolgendo un appello alla popolazione per “l’unità ed il mantenimento della pace”.

 

Si è aperto a Madrid il maxi-processo contro il presunto capo della cellula di al Qaeda in Spagna, il siriano Abu Dahdah. La pubblica accusa ha chiesto un totale di 62.512 anni contro Abu Dahdah e altri due imputati sospettati di aver collaborato alla preparazione degli attentati dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti. Il processo si svolge alla Casa de Campo di Madrid, sotto altissima sorveglianza.

 

In Francia un sondaggio condotto dal quotidiano ‘MarketTools’ prevede che nel prossimo referendum sulla Costituzione europea i voti contrari saranno più del 60 per cento. In un’intervista rilasciata al quotidiano cattolico La Croix, il primo ministro lussemburghese Jean Claude Juncker, presidente di turno dell’UE, ha ribadito il proprio appello ai francesi a “pensare alle conseguenze del loro voto”. “Se la Francia - ha spiegato Juncker - si ritroverà ad essere il solo Paese a votare ‘No’, dovrebbe porre delle domande a se stessa piuttosto che agli altri Stati membri”.

 

Tragedia in Turchia: diciassette minatori sono morti per un’esplosione di gas in una miniera di carbone nella parte occidentale del Paese. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa turca ‘Anadolu’ precisando che la sciagura è avvenuta nella regione di Gediz.

 

Si aggrava il bilancio dell'esplosione avvenuta mercoledì in una fabbrica di esplosivi usati in una vicina miniera di rame nel nord della Zambia. I morti accertati sono 56, i dispersi 26. Sono poche le speranze di ritrovare ancora vivi i dispersi. La sciagura si è verificata alla periferia della località di Kiwe, a 400 chilometri dalla capitale Lusaka. Soltanto nove persone sono sopravvissute all'esplosione.

 

 

=======ooo=======