RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLIX n. 96 - Testo della trasmissione di mercoledì 6  aprile 2005

 

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:                                                                             

Inizierà lunedì 18 aprile il Conclave per l’elezione del nuovo Papa. Alla quarta Congregazione generale, letto dal Collegio dei cardinali il testamento spirituale di Giovanni Paolo II, che verrà pubblicato domani. Il Papa, prima di morire – ha detto il portavoce vaticano  Navarro-Valls – non ha rilevato il nome del cardinale “in pectore”, per cui “la questione non si pone più”

 

Sempre più immensa la folla dei pellegrini che arriva in San Pietro a rendere l’ultimo omaggio a Giovanni Paolo II

 

L’arcivescovo Comastri celebra in San Pietro una Messa di suffragio per il Papa defunto

 

Oggi primo “mercoledì” senza Giovanni Paolo II: le udienze generali del mercoledì, appuntamento costante per la catechesi del Papa e per il suo incontro con i fedeli

 

IN PRIMO PIANO:

 Cristiani, ebrei e musulmani al Santo Sepolcro a Gerusalemme per ricordare Giovanni Paolo II

 La testimonianza dei buddisti e degli induisti

La testimonianza del cardinale Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga.

CHIESA E SOCIETA’:

Per il grande abbraccio finale al Papa, Roma si prepara ad accogliere tra eccezionali misure di sicurezza centinaia di personalità da tutto il mondo

Continuano in tutto il mondo le iniziative di preghiera e le celebrazioni speciali in onore di Giovanni Paolo II. Migliaia i fedeli che si raccolgono in preghiera in questi giorni di lutto e sofferenza per la scomparsa del Santo Padre.

 

24 ORE NEL MONDO:

Dopo una lunga agonia è morto stamani a Montecarlo il principe Ranieri III di Monaco. Il telegramma di cordoglio del cardinale Joseph Ratzinger

 

Il leader curdo Talabani eletto presidente dell’Iraq.

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

6 aprile 2005

 

INIZIERA’ LUNEDI’ 18 APRILE IL CONCLAVE PER L’ELEZIONE DEL NUOVO PAPA.

ALLA QUARTA CONGREGAZIONE GENERALE, LETTO DAL COLLEGIO DEI CARDINALI

IL TESTAMENTO SPIRITUALE DI GIOVANNI PAOLO II, CHE VERRA’ PUBBLICATO DOMANI. PRIMA DI MORIRE, IL PAPA NON HA RIVELATO IL NOME DEL CARDINALE “IN PECTORE”

- A cura di Alessandro De Carolis -

 

Il Conclave che dovrà eleggere il successore di Giovanni Paolo II e il 265.mo Pontefice della storia della Chiesa inizierà nel pomeriggio del 18 aprile prossimo. La decisione è stata presa questa mattina dai 116 cardinali – sui 122 presenti a Roma - che hanno partecipato alla quarta Congregazione generale, terminata alle 12.30. A riferirlo poco fa nella Sala stampa della Santa Sede è stato il direttore, Navarro-Valls, durante il consueto briefing con i giornalisti. Il portavoce vaticano ha anche reso noto che domani verrà pubblicata, in lingua polacca e in una traduzione italiana, la versione integrale del testamento spirituale lasciato da Giovanni Paolo II, letto questa mattina durante la Congregazione generale. Si tratta di un documento scritto in vari momenti del Pontificato, lungo complessivamente una quindicina di cartelle. La prima parte del testamento porta la data del 1979.

 

I cardinali hanno prestato attenzione ad alcuni aspetti dei Novendiali, i nove giorni di riti funebri legati alle esequie del Papa scomparso. Il Collegio cardinalizio ha, tra l’altro, esaminato e poi giudicato inattuabile per motivi tecnico-logistici l’ipotesi di trasferire alla Basilica di San Giovanni in Laterano la bara del Pontefice, prima della tumulazione, per permettere un saluto ai fedeli che non hanno potuto recarsi in San Pietro. Oltre a San Pietro, piazza San Giovanni in Laterano sarà la seconda area destinata ai pellegrini che potranno assistere dai maxischermi ai funerali di Giovanni Paolo II. Per quanto riguarda invece i riti d’inizio del Conclave, il direttore della Sala Stampa Vaticana ha detto:

 

**********

Al mattino, probabilmente alle 10 – lo confermeremo – sarà celebrata in San Pietro la Messa votiva “pro eligendo Papa” nella Basilica Vaticana e nel primo pomeriggio i cardinali entreranno in Conclave, fino alla elezione del nuovo Pontefice. Ultimo punto che avevo qui questa mattina e che risponde ad un interesse dell’opinione pubblica che mi sembra anche logico: posso confermare che il Santo Padre prima del suo decesso non ha comunicato il nome del cardinale che si era riservato ‘in pectore’, annunciato nel concistoro dell’ottobre 2003. Perciò, la questione non si pone più.

**********

 

Per ampliare la informazione ai media – sono 3.500 i giornalisti accreditati da tutto il mondo - sono stati realizzati, ha proseguito Navarro-Valls, due filmati che verranno proiettati prima dell’inizio del Conclave: uno riguardante la Domus Sanctae Marthae - alloggio dei cardinali durante il Conclave – l’altro riguardante alcuni strumenti o ambiti, ad esempio la stufa per la fumata. Al Conclave, ha concluso Navarro-Valls, non parteciperanno alcuni cardinali per motivi di salute: di questi ultimi però non è ancora noto il numero.

 

 

SEMPRE PIU’ IMMENSA LA FOLLA DEI PELLEGRINI CHE ARRIVA IN SAN PIETRO

A RENDERE L’ULTIMO OMAGGIO A GIOVANNI PAOLO II

 

Aumenta con il passare delle ore il numero dei fedeli in fila a San Pietro. La fede respinge la stanchezza e i pellegrini, provenienti da ogni parte del mondo, sono disposti ad aspettare anche 12 ore pur di entrare nella Basilica di San Pietro, dove è esposta la salma di Giovanni Paolo II. Medici e infermieri sono mobilitati a tempo pieno per dare assistenza sanitaria alle centinaia di persone in coda, mentre è stato decretato il blocco degli uffici e del traffico per la giornata di venerdì. Il servizio di Barbara Castelli:

 

**********

L’orizzonte capitolino si è riempito di un oceano di cuori, in attesa di rendere l’ultimo omaggio a Giovanni Paolo II. E’ un’unica immensa fila che, sterminata, da Piazza San Pietro arriva fino a Piazza Risorgimento, snodandosi nelle vie di Borgo Pio e fino al quartiere Prati. Secondo la Protezione Civile, la media dei pellegrini che passano davanti alla salma del Papa è di 13-15mila persone l’ora. Solo ieri sono giunte in Vaticano 600 mila persone, altrettante sono attese nella giornata di oggi. Giovani, anziani, famiglie: sono tante le persone in silenziosa attesa. Diversi pellegrini, cedendo alla stanchezza, hanno abbandonato la fila per tornare a casa o per entrare in una chiesa e recitare una preghiera per l’anziano Pontefice defunto. Tanti, tantissimi, invece, non demordono e aspettano, pur di rendere un ultimo ideale abbraccio al Papa venuto da lontano. Ascoltiamo alcune testimonianze:

 

R. – Noi stiamo qui a Roma; è dalle 4 di questa mattina che stiamo in fila perché vogliamo dire grazie al Papa.

 

R. – Anche fino a domani starei qui!

 

R. – Si farebbe anche un altro giro, guarda: non ci pesa per niente!

 

R. – Il disagio è sopportabile perché se consideriamo quello che lui ha dato a noi, questo è il minimo che noi possiamo fare per lui.

 

R. – Insomma: ha fatto tanto bene, lui, è andato in tutti i posti ... ora la gente viene a trovare lui!

 

D. – Cosa lascia questo Pontefice al mondo?

 

R. – Lascia molto. Lascia più di quello che si pensi. Ha lasciato una speranza, quindi affrontare la vita senza paure perché domani è un altro giorno, c’è un altro angolo da svoltare, non sappiamo cosa ci aspetta ...

 

R. – Penso che soprattutto lascia l’insegnamento. Il Papa è stato un uomo coraggioso che ha parlato sempre nella verità. Ha insegnato anche questa verità che – come dice la Scrittura – vi farà liberi. Penso che sia un’eredità molto grande.

 

D. – Voi siete appena usciti dalla Basilica per rendere l’ultimo omaggio al Papa. Quali sono le vostre emozioni?

 

R. – Diciamo che abbiamo fatto 12 ore di fila ma penso che ne sia valsa la pena e che comunque aspettavamo il momento dell’incontro: da ieri sera alle 11.30 quando siamo arrivati qui a Roma. Sicuramente è stato emozionante arrivare là davanti anche se un po’ frettoloso perché ovviamente oggi c’era tantissima gente, e quindi è stato un po’ rapido “l’incontro”. Però, è bello tutto quello che c’è di contorno, che si sta vivendo in questi giorni qui a Roma.

 

R. – Abbiamo reso omaggio ad un grande uomo sia storico sia religioso.

 

R. – Guardi, non ho parole. La commozione è talmente profonda che non ho parole per dire quello che l’anima sente quando passa davanti a quella bara che si dice: ‘non è più’, però c’è!

**********

 

L’ARCIVESCOVO COMASTRI CELEBRA IN SAN PIETRO

UNA MESSA DI SUFFRAGIO PER GIOVANNI PAOLO II

 

Il vicario del Papa per la Città del Vaticano, mons. Angelo Comastri, ha celebrato anche oggi una Messa di suffragio nella Basilica di San Pietro, mentre la folla portava l’omaggio alla salma di Giovanni Paolo II. Ma cosa rimane nei cuori di questo grande Pontefice? Giovanni Peduto lo ha chiesto allo stesso arcivescovo Comastri:

 

**********

R. – E’ la professione coraggiosa della fede e l’urgenza che ha messo in tutti di una nuova evangelizzazione. Giovanni Paolo II ha percepito che l’Europa si sta scristianizzando; ha percepito che il mondo si sta disancorando dai valori che sostengono la società e l’umanità. E ha messo nel cuore di tutti, ha riacceso nel cuore di tutti una grande voglia di evangelizzare: perché il Vangelo è giovane! E’ il mondo che è invecchiato! Ma il Vangelo, paradossalmente, è ancora più giovane di quello che noi possiamo immaginare, e Giovanni Paolo II ci ha rimesso tutti sulle strade del mondo per annunciare Gesù.

**********

 

 

GIOVANNI PAOLO II E LE UDIENZE GENERALI

DEL MERCOLEDI’, IL PAPA E LA CATECHESI DEI FEDELI

 

 

Lungo tutto il Pontificato di Giovanni Paolo II, il giorno del mercoledì è stato dedicato all’incontro con i fedeli nell’udienza generale. Papa Wojtyla ha sempre prestato grande cura alla catechesi, tanto da dedicargli la sua prima Lettera Apostolica. Alle quasi 1200 udienze del mercoledì, hanno partecipato almeno 17 milioni e mezzo di persone. Sull’udienza quale momento privilegiato della catechesi per Giovanni Paolo II, ascoltiamo il servizio di Alessandro Gisotti:

 

**********

(musica)

 

Il Pastore che fa partecipe della Parola la comunità dei fedeli: con questo spirito, Giovanni Paolo II anima ognuna delle sue udienze generali del mercoledì, fin dalla prima il 25 ottobre del 1978. Quel giorno, in Aula Paolo VI, intraprende un dialogo con i fedeli, che si è rafforzato e vivificato udienza, dopo udienza. Il Pontefice riprende il cammino catechetico iniziato da Giovanni Paolo I. Papa Luciani, scomparso prematuramente, voleva parlare delle 7 lampade della vita cristiana, delle virtù cardinali e teologali. E Papa Wojtyla parte proprio da qui.

 

Fin dai primi passi del Pontificato, la catechesi è uno degli aspetti caratterizzanti del magistero di Giovanni Paolo II. La prima Esortazione Apostolica firmata dal Santo Padre, la Catechesi Tradendae – il giorno del primo anniversario della sua elezione al Pontificato – afferma con forza che la catechesi è uno dei “fondamentali doveri” della Chiesa ed “esperienza antica” quanto la Chiesa stessa. Essa nasce dal volere di Gesù Cristo, come sua ultima consegna agli apostoli, prima di tornare al Padre. “Lo scopo definitivo della catechesi – scrive ancora il Papa – è di mettere qualcuno non solo in contatto, ma in comunione, in intimità con Gesù Cristo”. E nel dicembre del 2000, il “Papa catechista” si rivolge ai sacerdoti e ai docenti di religione, ribadendo che nell’insegnamento catechetico bisogna sempre fissare lo sguardo su Gesù:

 

“Come il Precursore, il catechista non deve porre risalto se stesso ma Cristo. Tutto va orientato a Lui: alla sua venuta, alla sua presenza, al suo mistero. Il catechista deve essere voce che rimanda alla Parola, amico che conduce allo Sposo”.

 

Impossibile ricapitolare anche solo i temi su cui Giovanni Paolo II si è soffermato nelle quasi 1200 udienze generali. Dall’ “unità originaria dell’uomo e della donna” nel Libro della Genesi al “Discorso sulla montagna” alla “Teologia del Corpo Mistico di Cristo”, le riflessioni del Papa arricchiscono i fedeli, rendendo viva la Parola.

 

Negli ultimi mesi del suo Pontificato, il Papa si sofferma sul Libro dei Salmi e consacra la sua catechesi al Mistero Eucaristico. Proprio all’Eucaristia, infatti, il Pontefice ha dedicato la sua ultima enciclica e il 17 ottobre del 2004 apre l’Anno sull’Eucaristia, preceduto dalla pubblicazione della Lettera Apostolica Mane Nobiscum Domine. All’udienza generale del 13 ottobre scorso, il Papa parla del dono salvifico di Cristo all’umanità:

 

“Attraverso la redenzione operata da Cristo, il Padre opera in noi una radicale trasformazione: una piena liberazione dal male”.

 

E sul tema della redenzione il Pontefice torna in uno dei suoi ultimi incontri del mercoledì. E’ il 12 gennaio del 2005. La catechesi è dedicata ad un Cantico dell’Apocalisse di Giovanni. Il Papa, ancora una volta, ribadisce con forza che, nonostante il flusso spesso sconcertante della storia, il bene alla fine trionferà sul male:

 

“Nella Risurrezione di Gesù, il Padre ci ha offerto la certezza che, alla fine del mondo, il bene trionferà”. (Applausi)

 

Messaggio che riecheggia il 26 gennaio in Aula Paolo VI, quando il Pontefice, svolgendo la catechesi sul Salmo 114, descrive l’uomo nell’ora della prova più dura:

 

“La fede autentica sente sempre Dio come amore, anche se in qualche momento è difficile intuire il percorso del suo agire”. 

 

E’ l’ultima volta che Giovanni Paolo II parla ai fedeli ad un’udienza generale. Il primo febbraio, il Papa viene ricoverato al Policlinico Gemelli: è l’inizio della sua ultima, sofferta, fase di vita terrena. I fedeli, soprattutto i suoi amati giovani, lo potranno incontrare ancora mercoledì 30 marzo. In migliaia sono in piazza San Pietro. Il Santo Padre, pur provato, si affaccia dalla finestra del suo appartamento, Tenta, ma non riesce a parlare. Tuttavia, dalla Cattedra della Sofferenza, l’ultima silenziosa catechesi di Giovanni Paolo II non ha bisogno di parole pronunciate. Il messaggio è forte: “Aprite le porte a Cristo”.

 

(musica)

**********

 

 =======ooo=======

 

 

OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

Prima pagina: il titolo di apertura è “Mercoledì: che udienza!”

 

Messaggi e telegrammi di cordoglio dei capi di Stato e di governo.

 

La rassegna della stampa internazionale. Tre pagine dedicate alla biografia di Giovanni Paolo II.

 

 

=======ooo=======

 

 

 

OGGI IN PRIMO PIANO

6 aprile 2005

 

 

CRISTIANI, EBREI E MUSULMANI AL SANTO SEPOLCRO

A GERUSALEMME PER RICORDARE GIOVANNI PAOLO II

 

 

I cristiani di Gerusalemme hanno ricordato oggi Giovanni Paolo II con una Messa di suffragio nella Basilica del Santo Sepolcro. L’iniziativa è stata presa dal Patriarca latino Michel Sabbah. Hanno partecipato al rito anche ebrei e musulmani. Ce ne riferisce da Gerusalemme, Francesca Fraccaroli:

 

**********

         Gerusalemme si è raccolta stamane nella Basilica del Santo Sepolcro per ricordare Giovanni Paolo II, il Papa tanto amato, che qui, in Terra Santa, ha compiuto gesti indelebili. Una Messa presieduta dal Patriarca latino Michel Sabbah, proprio nella Basilica della Risurrezione perché “se ci rattrista la sua morte siamo comunque confortati dalla certezza che la Gerusalemme celeste ha accolto un nuovo cittadino”, ha commentato padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa. Presenti tutti i prelati delle Chiese d’Oriente e rappresentanti religiosi di fede ebraica e musulmana, il nunzio apostolico Pietro Sambi insieme ai consoli ed ambasciatori di governi europei. Frati francescani, suore di Madre Teresa di Calcutta uniti in preghiera con i religiosi di rito ortodosso a testimoniare che il dialogo interreligioso ed ecumenico, tanto voluto da questo Papa, è tangibile in Terra Santa. Ed è su questo cammino, coraggiosamente indicato da Giovanni Paolo II, che gli uomini di fede vogliono proseguire per costruire la pace.

 

         Da Gerusalemme, per la Radio Vaticana, Francesca Fraccaroli.

**********

 

 

LA TESTIMONIANZA DEI BUDDISTI E DEGLI INDUISTI

 

Diamo ora la parola ai buddisti. Paolo Ondarza ha sentito Micchicò Noigiri, presidente del centro Urasenke, per la diffusione della cultura giapponese e zen.

 

**********

R. – Il Papa scomparso è sempre stato stimato dal mondo buddista. Soprattutto l’incontro di Assisi rappresenta un profondo ricordo  per tutti i buddisti. Il Papa ha invitato tutti i religiosi, senza discriminazione, a pregare insieme per la pace.

 

D. – Si è trattato di un’iniziativa unica …

 

R. – Sì, fino ad oggi è stata veramente una cosa unica.

 

D. – Cosa vuol dire per i buddisti la morte di Giovanni Paolo II?

 

R. – Per noi non scompare. E’ più importante per noi capire come continuare quella strada che ha aperto il Santo Padre. Questo è più importante.

 

D. – A cosa si riferisce quando parla della strada aperta dal Santo Padre? Ha qualcosa in particolare in mente?

 

R. – Lui è stato un esempio di amore verso il prossimo. Ha combattuto contro la discriminazione e l’emarginazione.

********** 

 

La morte di Giovanni Paolo II ha segnato profondamente anche gli induisti. Lo conferma Lalita Namjoshi del Somaija College di Bombay, impegnata nel dialogo interreligioso e ricevuta per tre volte in Vaticano dal Papa. L’intervista è di Paolo Ondarza:

 

**********

R. – THE FIRST TIME …

La prima volta che ho visitato il Vaticano e ho incontrato Giovanni Paolo II sono rimasta colpita dal vedere una tale personalità. Io lavoravo per il Dialogo interreligioso tra l’induismo e il cristianesimo. Ho potuto sentire e leggere molto su Sua Santità Giovanni Paolo II e su come si sia impegnato per il dialogo interreligioso. Mi ricordo ancora le parole che mi ha detto: “Dio ti benedica”. Quel momento è ancora vivo dentro di me: quella benedizione è ancora con me.

 

D. – Che significato ha il messaggio di Giovanni Paolo II per gli indù?

 

R. – I THINK THAT …

Credo che ci abbia insegnato come stare insieme ai nostri fratelli cristiani. Ci ha dato delle chiavi per porre a confronto aspetti della religione e della filosofia di entrambe le tradizioni. Grazie a Giovanni Paolo II, abbiamo potuto capire che le religioni sono dei mezzi per avvicinarsi, non per dividere. Attraverso le varie religioni la spiritualità si sviluppa. Come figli di Dio noi siamo tutti fratelli e sorelle. Questo è stato il messaggio del Papa, anche per noi indù. 

 

D. – Ci sono immagini o parole del Papa particolarmente significative per lei?

 

R. – THE SECOND TIME …

La seconda volta che l’ho incontrato, in udienza privata, aveva un aspetto molto fragile e molto malato, ma ancora mostrava una grande forza attraverso i suoi occhi. La luce che emanava era veramente forte. Questa forza, il suo impegno verso la gente, verso Dio, è stato veramente un principio guida per la crescita della mia persona.

 

D. – Ed ora gli indù come leggono la morte del Papa?

 

R. – I CANT’ SPEAK ABOUT THE …

Non posso parlare a nome della maggior parte degli indù. Posso farmi portavoce degli indù interessati ad un’armonia religiosa: per loro il Papa non è stato solo il Santo Padre dei cristiani, ma è stato anche il loro Padre. Quindi, la sua morte per noi è una grande perdita.

**********

 

 

LA TESTIMONIANZA DEL CARDINALE

OSCAR ANDRES RODRIGUEZ MARADIAGA

 

 

La parola adesso al cardinale honduregno Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, al microfono di Marco Cardinali:

 

**********

R. – Io l’ho sentito sempre come un grande motivatore. Sento una grande nostalgia di lui, è come se fosse morto mio padre.

 

D. – Giovanni Paolo II ha avuto un amore viscerale per i giovani, a cui ha sempre parlato con grande amore, con grande affetto, invitandoli a guardare in alto …

 

R. – Sì, questi giovani sono i più vicini, sono quelli che stanno pregando di più. E’ da mesi che stiamo preparando la Giornata mondiale di Colonia. Adesso i giovani piangono e dicono: cosa faremo a Colonia? Io penso che questo sia il momento di rafforzare la nostra fede e il nostro impegno per Cristo. Il Santo Padre insegna a tutti, ma specialmente ai giovani, che non dobbiamo avere paura di aprire le porte a Cristo. Lui ha una forza di attrazione non per sé, come persona, ma per portarli a Cristo. Penso che ciò sia  necessario in questo momento. Io ho avuto il dolore di perdere mio padre quando ero solo diciottenne. Però ho sentito di avere una missione quando mio padre mi ha detto: avanti! Allora penso che il Santo Padre, in questo momento, dice a tutti, ma soprattutto ai giovani: avanti!

**********

 

 

 

=======ooo=======

 

 

 

CHIESA E SOCIETA’

6 aprile 2005

 

PER IL GRANDE ABBRACCIO FINALE AL PAPA, ROMA SI PREPARA AD ACCOGLIERE

TRA ECCEZIONALI MISURE DI SICUREZZA CENTINAIA DI PERSONALITA’

DA TUTTO IL MONDO

- Servizio di Roberta Gisotti -

 

**********

Mentre il popolo di Dio, giunto da ogni angolo del pianeta, con sorprendente infinita pazienza affronta la lunghissima attesa – fino a 14 ore di fila - per portare di persona l’ultimo saluto a Giovanni Paolo II nella Basilica di san Pietro, si aspettano a Roma delegazioni dai Paesi di tutto il mondo per partecipare ai funerali del Papa. Onu, Unione Europea, Lega araba saranno rappresentate ai massimi livelli, e cosi hanno già dato la loro adesione massima parte degli Stati europei. Tra questi le ultime conferme per la Turchia, con il primo ministro Erdogan, e dai Paesi scandinavi; per la Svezia il Re Gustavo XVI e la regina Silvia, per la Norvegia la Regina Sonja e il premier Bondevic, per la Danimarca e la Finlandia i primi ministri. Confermata dagli Stati Uniti, per la prima volta nella storia, la partecipazione di un presidente, Bush, ai funerali di un pontefice, accompagnato da altri due ex presidenti, il padre George Bush e Bill Clinton. Funerali che - nonostante l’inizio del Rito alle 10 del mattino a Roma coinciderà con le 4 di notte a Washington – saranno seguiti in diretta dalla Reti televisive americane ABC, CBS e NBC. Da rilevare che il Senato statunitense proprio ieri ha approvato una risoluzione in omaggio a Giovanni Paolo II, sottolineando il suo ruolo “unico, sostanziale e storico nella scomparsa del comunismo sovietico”, e ponendo in rilievo “la capacità del Papa di superare i limiti della religione, della razza e del pensiero politico, diventando un eccezionale campione, unificatore e difensore nella lotta dell’umanità per la pace e i diritti umani essenziali”.

 

E si allunga anche la lista dei Paesi latinoamericani attesi a Roma per il rito funebre: 8 presidenti, 2 first lady, 5 vicepresidenti, 3 ministri degli Esteri ed il presidente del Parlamento cubano.

 

Dal Medio Oriente giungono le conferme dal re giordano Abdallah II e dal presidente iraniano Khatami, per la seconda volta in Vaticano, il quale ricordando il Papa ne ha elogiato i “grandi sforzi per fare trionfare la verità, la giustizia e la pace nel mondo”. Si aggiungono ai capi di Stato siriano e libanese, al ministro degli Esteri israeliano Shalom e al primo ministro palestinese Abu Ala. Ancora dall’Asia oltre le già note adesioni di Giappone, Filippine ed India, giungono le conferme di Indonesia, Bangladesh, Malaysia, Pakistan e dell’ex Repubblica sovietica dell’Armeria. Dall’Australia e dalla Nuova Zelanda arriveranno i governatori generali.

 

Dall’Africa, infine, i presidenti di Mozambico, Repubblica Democratica del Congo, Ghana e Guinea equatoriale, il vicepresidente del Sud Africa, il premier delle Mauritius, il ministro degli Esteri del Kenya.

 

Tra le personalità religiose di altre confessioni cristiane vi saranno: il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, il Metropolita Kiril della Chiesa ortodossa russa, il Patriarca ecumenico della Chiesa greco-ortodossa di Grecia e Metropolita di Atene, l’arcivescovo Christodoulos, il Patriarca armeno ortodosso di Istanbul, Mesrob II, il Catholicos Karenin II della Chiesa ortodossa armena, l’arcivescovo anglicano di Canterbury, Rowan Williams.

 

Intanto, si preparano da parte della Forze dell’ordine tutte le misure necessarie alla sicurezza per i funerali del Papa. Già da ora, sono mobilitati circa 3000 addetti nell’area circostante il Vaticano e in prossimità delle stazioni ferroviarie. Allertati anche i dispositivi di sicurezza nei cieli e in mare. In particolare, la NATO ha garantito la sorveglianza aerea su tutta l’Italia centrale nella giornata di venerdì.

**********

 

 

CONTINUANO IN TUTTO IL MONDO LE INIZIATIVE DI PREGHIERA

E LE CELEBRAZIONI SPECIALI IN ONORE DI GIOVANNI PAOLO II.

MIGLIAIA DI FEDELI SI STRINGONO IN PREGHIERA IN QUESTI GIORNI DI LUTTO

E SOFFERENZA PER LA SCOMPARSA DEL SANTO PADRE

- A cura di Mariavittoria Savini -

 

Venerdì, giorno dei funerali del Pontefice, tutte le bandiere italiane ed europee rimarranno a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici. Intanto, l’Italia continua a piangere da nord a sud il suo Papa. “Non abbiate paura”: è questo il tema della veglia di preghiera promossa dalla Conferenza episcopale italiana (CEI) che si terrà domani sera alle 21 in piazza San Giovanni. Dopo la veglia, alla quale sono invitati tutti i giovani di Roma e provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo, è prevista una fiaccolata aperta dalla Croce delle Giornate Mondiali della Gioventù lungo le strade di Roma fino al Circo Massimo. Il sindaco Walter Veltroni ha ricordato ieri “il Papa della libertà e del dialogo” durante il Consiglio comunale straordinario, convocato per commemorare il Santo Padre, durante il quale è stato sottolineato lo strettissimo legame di Giovanni Paolo II con la città di Roma, in cui ha visitato più di 300 parrocchie. A Roma, le Università statali La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, alle ore 12 di domani svolgeranno in contemporanea tre cerimonie religiose in omaggio del Pontefice. Ad Assisi, si è svolta ieri pomeriggio una solenne Messa in ricordo del Santo Padre nella cappella papale della Basilica inferiore di San Francesco. La cerimonia è stata officiata dal vescovo della città, Sergio Goretti, che ha ricordato nell’omelia il primo incontro interreligioso che si svolse ad Assisi nell’ottobre del 1986. Una grande fotografia posta ai piedi dell’altare ritraeva il Pontefice davanti al Muro del pianto con l’ombra della Croce del pastorale sul volto. A Sanremo, è stata annullata la prima tappa del ventesimo “Sanremo Rally Storico Coppa dei Fiori”, che avrebbe dovuto aver luogo venerdì, giorno dei funerali del Papa. A Bergamo si è riunito ieri sera, in seduta straordinaria, il consiglio comunale per commemorare Giovanni Paolo II, definito dal sindaco Roberto Bruni “maestro di umanità”. Per la prima volta, è stato presente anche il vescovo della città, Roberto Amadei. A Torino, in occasione dei funerali di Giovanni Paolo II, sarà allestito un maxischermo all’interno della Basilica di Maria Ausiliatrice, per permettere ai fedeli di partecipare alla cerimonia funebre. A Venezia, nella chiesa di San Salvador, si trovano oltre 300 messaggi e disegni creati dai bambini delle scuole elementari veneziani, per esprimere i loro sentimenti di sincero affetto nei confronti del Papa.

 

Oltre 200 mila persone hanno partecipato ieri ad una Messa all’aperto, celebrata in suffragio del Papa in piazza Pilsudski, nel centro di Varsavia. La celebrazione, che vuole essere la Messa ufficiale della Polonia in ricordo del suo Papa, è stata officiata dal cardinale Jozef Glemp insieme con 250 sacerdoti e quasi tutti i vescovi del Paese. Uno spettacolare gioco di colori è quello che aleggia nell’aria: sul grande palco, primeggiano il bianco e giallo del Vaticano, mentre intorno alla piazza sventolano il bianco e il rosso delle migliaia di bandiere della Polonia listate a lutto. Ewa Filipiak, sindaco di Wadowice, città natale di Giovanni Paolo II, ha comunicato ieri che verrà costruito un monumento in onore del “Papa sorridente”: dovrebbe essere inaugurato il 16 ottobre, giorno dell’anniversario della sua elezione a pontefice. Il sindaco polacco sarà presente a Roma il giorno dei funerali e, in onore alla tradizione polacca di mettere nella bara dei connazionali deceduti lontano dalla madrepatria un po’ di terra natia, porterà con sé anche una piccola valigia con un sacchetto di terriccio prelevato attorno alla casa dove nacque Wojtyla. La Romania ha annunciato per venerdì una giornata di lutto nazionale in occasione dei funerali del Papa. Il governo romeno ha inoltre consigliato di tenere le bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici, e ha invitato le emittenti televisive e radiofoniche del Paese di adeguare la loro programmazione in rispetto del Santo Padre.

 

La diocesi di Hong Kong ha auspicato che la scomparsa di Giovanni Paolo II diventi anche una grande occasione di solidarietà oltre che di preghiera. Domenica prossima, in tutte le parrocchie, verrà celebrata una Messa di suffragio per ricordare il Pontefice. Alla popolazione è stato rivolto l’appello di rinunciare a tutte le spese per ghirlande, fiori e altri omaggi così da devolvere i soldi in offerte e donazioni destinate alle vittime dello tsunami.

 

Profonda commozione emerge anche dalle parole dei vescovi della SACBC (Southern African Catholic Bishops Conference), che raggruppa i vescovi di Sudafrica, Botswana e Swaziland. In un comunicato, ricordano “l’uomo di pace e riconciliazione che ha vigorosamente seguito la via del dialogo con i credenti di diverse religioni” per i suoi ripetuti appelli, volti a “riscoprire le radici della fede e i valori del Vangelo, amore, giustizia e solidarietà”.

 

In India, anche i credenti sikh esprimono parole di affetto in memoria di Giovanni Paolo II, ricordando “con gioia” i due incontri interreligiosi organizzati ad Assisi dal Santo Padre ai quali furono invitati nel 1986 e nel 2002, grandi occasioni “di dialogo, gioia e pace”.

 

A Pechino oltre 60 sacerdoti hanno celebrato la Messa in suffragio del Papa, svoltasi lunedì alla presenza di numerosi religiosi e 100 seminaristi. Durante l’omelia, si è sottolineato il grande affetto dei cattolici cinesi nei confronti del Pontefice. Ieri, nella parrocchia di San Giuseppe è stata celebrata una Messa in latino e domani un’altra celebrazione si terrà nella parrocchia della Madonna del Monte Carmelo.

 

In Bulgaria, i deputati del Parlamento hanno osservato ieri un minuto di silenzio in memoria di Giovanni Paolo II. Il Pontefice, che aveva visitato il Paese nel maggio del 2002, è stato definito “uno dei personaggi più mirabili della nostra epoca”. Il presidente del Parlamento bulgaro, Borislav Velikov, ha inoltre affermato che “la morte del Sommo Pontefice è una perdita incolmabile non soltanto per milioni di cattolici, ma anche per tutti i cristiani e per tutte le altre fedi nel mondo”.

 

In Germania, nella chiesa cattolica di Sant’ Edvige, hanno partecipato in circa 800 alla Messa in suffragio del Papa celebrata ieri sera. Insieme ai cattolici, erano presenti anche esponenti della Chiesa evangelica, della comunità ebraica e di quella turco-musulmana.

 

                  

 

=======ooo=======

 

 

 

 

 

 

 

24 ORE NEL MONDO

6 aprile 2005

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

 

Dopo una lunga agonia si è spento stamani a Montecarlo il principe Ranieri III di Monaco. Aveva 81 anni. Il cardinale Joseph Ratzinger ha indirizzato, in nome del collegio cardinalizio, un messaggio di cordoglio alla famiglia reale, al governo ed al popolo monegasco. “Chiediamo al Signore – si legge nel testo – di accogliere il principe Ranieri nella pace e nell’eternità del suo regno”. Il servizio di Francesca Pierantozzi:

 

**********

Il principe di Monaco è morto questa mattina nel centro cardio-toracico di Montecarlo, dove era stato ricoverato un mese fa. Ieri, per la prima volta, non era stato diffuso nessun bollettino medico, segno che le condizioni di Ranieri, gravissime da giorni, erano ulteriormente peggiorate. La notizia ufficiale è stata data da Palazzo Grimaldi. La morte è avvenuta alle 6.35 per complicazioni bronco-polmonari, cardiache e renali. Il principe soffriva da tempo di problemi respiratori e cardiaci. Due settimane fa era stato trasferito nel reparto di rianimazione per un’infezione. Le sue condizioni erano progressivamente peggiorate. Al suo capezzale si sono sempre avvicendati i figli: Carolina, Alberto e Stefania. Giovedì scorso, il Consiglio della Corona aveva nominato reggente Alberto, che ora diventerà il nuovo principe di Monaco, Alberto II. Messaggi di cordoglio arrivano da tutto il mondo per un principe che ha rivoluzionato la vita del suo piccolo Principato. Le esequie dovrebbero avvenire, come vuole la tradizione, tra i sette e i nove giorni dopo il decesso.

 

Francesca Pierantozzi, da Parigi, per la Radio Vaticana.

********** 

                                                                                         

In Iraq si sblocca lo stallo istituzionale e politico: il leader curdo Jalal Talabani è stato eletto presidente dal parlamento di Baghdad. L’elezione di Talabani, 72.enne leader dell’Unione patriottica del Kurdistan (PUK), costituisce un momento storico per la comunità curda, perseguitata e oppressa durante il regime di Saddam Hussein. Il Parlamento ha ratificato anche altre nomine. Il nostro servizio:

 

**********

I 275 deputati hanno nominato lo sciita Abdul Mahdi, ex ministro delle Finanze, ed il sunnita Ghazi al Yawar, presidente uscente, quali vicepresidenti di Talabani. L’annuncio dell’elezione di Talabani è stato seguito da un lungo applauso. Il vicepresidente del parlamento, Hussain al Shahristani, ha dichiarato che la figura politica di Talabani riflette gli sforzi compiuti da tutti i gruppi etnici e religiosi del Paese arabo. In base a quanto rivelato dal ministro iracheno per i Diritti umani, Bakhtiyar Amin, anche Saddam Hussein ed i membri del suo deposto governo avrebbero assistito, grazie alla diretta televisiva, all’elezione del nuovo presidente. Dopo la designazione di Talabani, il Consiglio presidenziale avrà ora due settimane di tempo per scegliere all’unanimità il nuovo premier e, su proposta di questi, i ministri dell’esecutivo. Per la carica di premier è data per scontata la nomina dello sciita Ibrahim Jaafari. Sembra priva di fondamento, infine, la notizia della liberazione dei tre giornalisti rumeni rapiti la scorsa settimana a Baghdad. Il rilascio dei reporter, annunciato ieri da due emittenti rumene, è stato successivamente smentito dalla presidenza della Romania.

**********

 

In Arabia Saudita un altro membro di al Qaeda è stato ucciso durante un raid condotto dalle forze di sicurezza saudite nel nord del Paese. La vittima è Abdulrahman al Yazji, uno degli estremisti più ricercati dalle autorità di Riad. In tre giorni di combattimenti, gli agenti della sicurezza saudita hanno ucciso 18 miliziani. Tra questi c’è anche il franco-marocchino Abdel Karim Al Majati, la ‘mente’ degli attentati ai treni di Madrid dell’11 marzo 2004. Secondo un comunicato diffuso via internet dal ‘Movimento per le riforme islamiche’, sarebbe stato assassinato anche Saleh al Oufi, considerato il capo di al Qaeda in Arabia Saudita.

 

L’amministrazione americana non intende accettare altri ampliamenti degli insediamenti di coloni israeliani nei Territori palestinesi: lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, George Bush. Il presidente statunitense si è tuttavia astenuto dall’esprimere critiche direttamente rivolte al primo ministro israeliano Sharon: “Sono ottimista - ha detto Bush - sul fatto che potremo arrivare alla pace in Terra Santa”. In Israele, intanto, almeno 40 mila persone saranno chiamate a decidere sull’opportunità di proiettare nelle sale cinematografiche “La caduta”, film che racconta gli ultimi giorni del dittatore nazista, Adolf Hitler.

 

La Corte suprema del Kirghiistan ha annullato una delle due condanne inflitte al leader dell’opposizione Felix Kulov. La condanna annullata era relativa a presunti abusi di potere commessi quando il politico kirghizo era alla guida dei servizi di sicurezza. In giornata, la Corte si pronuncerà anche sulla seconda condanna subita da Kulov per appropriazione indebita. Se verrà cancellata anche questa, Kulov potrà candidarsi per la presidenza del Kirghizistan.

 

Sono ormai 50 le persone morte per l’influenza aviaria in Asia da quando, nel dicembre del 2003, è cominciata l’epidemia: l’ultimo caso confermato dalle autorità vietnamite è quello di una bimba di 10 anni. La ragazzina, Nguyen Hai Yen, è deceduta lo scorso 27 marzo per un’insufficienza respiratoria nell’ospedale ‘Sant Paul’ di Hanoi, dove era stata ricoverata.

 

Un nuovo libro di storia, approvato dalle autorità di Tokyo, ha suscitato le reazioni di Cina e Corea del Sud. Secondo Pechino e Seul il testo, destinato alle scuole giapponesi, minimizza e giustifica “le brutalità dell'imperialismo nipponico in Asia nella prima metà del secolo scorso”. L’ambasciatore nipponico è stato convocato dal ministero degli Esteri cinese ed anche la Corea del Sud ha protestato energicamente.

 

Le parti in conflitto in Costa d’Avorio si sono impegnate “alla cessazione immediata e definitiva di tutte le ostilità” ed “alla fine della guerra” in tutto il Paese africano. Sono i termini di un accordo reso pubblico dopo quattro giorni di negoziati a Pretoria, in Sud Africa.

 

In Italia, dopo la sconfitta alle elezioni regionali, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a sorpresa ha partecipato ieri sera ad un confronto televisivo con alcuni leader dell’opposizione. Il premier ha detto di non pensare alle dimissioni e di essere sicuro di poter vincere le elezioni politiche del 2006.

 

E’ morto all’età di 89 anni lo scrittore americano Saul Bellow. Premio Nobel della letteratura nel 1976, Bellow ha scritto opere molto note. Tra queste ci sono “Uomo in Bilico”, “La Resa dei Conti” ed “Herzog”.

 

 

 

=======ooo=======