RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVIII n. 80 - Testo della Trasmissione di sabato 20  marzo 2004

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Non è lecito far mancare le cure normali ai pazienti in stato vegetativo: la morte per fame e sete sarebbe una vera e propria  eutanasia per omissione: così il Papa ai partecipanti al Congresso internazionale sulla vita vegetativa. Giovanni Paolo II ha definito infelice  il termine “vegetale” riferito all’uomo

 

Domani in piazza San Pietro il Papa proclama 4 nuovi beati che hanno vissuto in modi diversi la  fede in Cristo: dalla contemplazione eucaristica alla vita  spesa per i poveri e con i poveri.  Con noi padre Francesco Riboldi

 

Proseguono gli incontri del Papa con i fedeli delle parrocchie romane. Oggi pomeriggio, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, la messa per le comunità di San Massimiliano Kolbe al Prenestino, San Patrizio, Santa Margherita Maria Alacoque e Santa Maria Mediatrice: intervista con il parroco, don Tomasz Porzycki.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Un anno fa l’attacco all’Iraq: manifestazioni in tutto il mondo per la pace e contro il terrorismo. Ai nostri microfoni Flavio Lotti e il vescovo iracheno Shlemon Warduni.

 

CHIESA E SOCIETA’:

La Penitenzieria apostolica organizza, dal 22 al 27 marzo, un corso sul sacramento della Riconciliazione

 

Durante la prossima notte di Pasqua, mille nuovi catecumeni malesi riceveranno il battesimo, la cresima e la prima comunione

 

Pulizia etnica e stupri di massa in Darfur nel Sudan occidentale

 

Il sindaco di Milano, Gabriele Albertini, ha concesso la cittadinanza onoraria a Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari

 

Inaugurata a Genova la mostra dedicata all’età’ di Rubens

 

In tutte le chiese d’Italia, concerti con musiche di Bach in omaggio alla Chiesa e allo Stato per il loro impegno profuso nel recupero e restauro di organi antichi

 

24 ORE NEL MONDO:

Chen Shui-bian, ferito ieri in un attentato, ha vinto le elezioni presidenziali a Taiwan

 

Il Salvador domani al voto per le elezioni presidenziali

 

Creata la figura del coordinatore per le strategie anti-terrorismo dell’Unione Europea

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

20 marzo 2004

 

 

DINANZI ALL’INDISCUTIBILE DIGNITA’ UMANA DEI PAZIENTI IN STATO VEGETATIVO,

 LA COMUNITA’ SCIENTIFICA E’ MORALMENTE OBBLIGATA A NON FAR MANCARE

 LE CURE NORMALI DOVUTE IN SIMILI CASI: LO HA SOTTOLINEATO IL PAPA

 INCONTRANDO I PARTECIPANTI AL CONGRESSO INTERNAZIONALE

 SULLA VITA VEGETATIVA

 

“L’abbandono o l’interruzione delle cure minimali” ai pazienti in stato vegetativo, comprese alimentazione e idratazione, finiscono per “configurarsi come una vera e propria eutanasia per omissione”. Così Giovanni Paolo II ricevendo in Vaticano i partecipanti al Congresso Internazionale sulla Vita Vegetativa. Il convegno, organizzato dalla Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici (FIAMC) e dalla Pontificia Accademia per la Vita, sul tema “I trattamenti di sostegno vitale e lo stato vegetativo. Progressi scientifici e dilemmi etici”, si è concluso oggi presso l’Istituto Patristico Augustinianum. Il servizio di Barbara Castelli.

 

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“La valutazione delle probabilità non può giustificare eticamente l’abbandono o l’interruzione delle cure minimali al paziente, comprese alimentazione ed idratazione. La morte per fame e per sete, quindi, finisce per configurarsi come una vera e propria eutanasia per omissione”. Nel suo discorso ai partecipanti al Congresso Internazionale sulla Vita Vegetativa, Giovanni Paolo II torna a parlare di un tema delicato e attuale. Citando l’Enciclica Evangelium Vitae, chiarisce: “per eutanasia in senso vero e proprio si deve intendere un’azione o un’omissione che di natura sua e nelle intenzioni procura la morte, allo scopo di eliminare ogni dolore”. Dinanzi a questa “grave violazione della Legge di Dio”, il Pontefice ricorda ai medici che “la somministrazione di acqua e cibo”, anche per vie artificiali, rappresenta sempre un “mezzo naturale di conservazione della vita, non un atto medico” e, quindi, “moralmente obbligatorio”.

 

Nel documento, denso e attento, Giovanni Paolo II non manca di far riferimento anche “alle pressioni di carattere psicologico, sociale ed economico”. “Nessuna valutazione di costi - scrive - può prevalere sul valore del fondamentale bene che si cerca di proteggere, la vita umana”. La ricerca scientifica, infatti, non può “escludere a priori” che la sottrazione di acqua e cibo ai pazienti in stato vegetativo permanente, vale a dire quanti sono in stato di coma da oltre un anno, “sia causa di grandi sofferenze per il soggetto malato”. La comunità scientifica, quindi, non deve mai dimenticare che i malati prima di tutto sono persone, con “la loro dignità umana”.

 

“Un uomo anche se gravemente malato o impedito nell’esercizio delle sue funzioni più alte, è e sarà sempre un uomo, mai diventerà un ‘vegetale’ o un ‘animale’”.

 

In questo senso, aggiunge, va rilevato come il termine “vegetale”, “pur confinato nell’ambito clinico, non sia certamente il più felice in riferimento a soggetti umani”.

 

Il pensiero del Papa raggiunge anche quelle famiglie che “hanno avuto un loro caro colpito da questa terribile condizione clinica”. Invitando tutti a non abbandonarle con il “loro pesante carico umano, psicologico e economico”, Giovanni Paolo II indica nel discorso alcune iniziative concrete che la società dovrebbe provvedere a realizzare: “la creazione di una rete capillare di unità di risveglio”; “il sostegno economico e l’assistenza domiciliare alle famiglie”; e ancora, “la creazione di strutture di accoglienza per i casi in cui non vi sia una famiglia in grado di fare fronte al problema”.

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DOMANI IN PIAZZA SAN PIETRO IL PAPA PROCLAMA 4 NUOVI BEATI

CHE HANNO VISSUTO IN MODI DIVERSI LA  FEDE IN CRISTO: DALLA CONTEMPLAZIONE ALLA VITA  SPESA PER I POVERI E CON I POVERI

 

Domani mattina alle 10.00 in Piazza San Pietro il Papa proclamerà 4 nuovi beati. Con queste beatificazioni salgono a 1331 i beati proclamati da Giovanni Paolo II nei suoi oltre 25 anni di Pontificato. I santi sono 477. Il servizio di Sergio Centofanti.

 

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Si tratta di tre religiose e di un sacerdote, vissuti tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900. La spagnola Matilde Tellez Robles, fondatrice della Congregazione delle Figlie di Maria Madre della Chiesa, e la carmelitana scalza calabrese Maria Candida dell’Eucaristia  perseverarono nell’amore nonostante le incomprensioni e le persecuzioni grazie ad un’intensa preghiera davanti all’Eucaristia. Piedad de la Cruz Ortiz Real, spagnola, fondatrice delle Suore Salesiane del Sacro Cuore di Gesù, volle invece portare la croce dei più poveri, vivendo per loro e come loro, per mostrare con i gesti concreti la misericordia di Gesù. Infine don Luigi Talamoni, nato a Monza, fondatore delle Suore Misericordine, ha speso la sua vita tra il confessionale e l’attività politica in favore degli esclusi così come ci dice il postulatore padre Francesco Riboldi al microfono di Giovanni Peduto.

 

R. - Dalla Confessione stessa capì che certi ceti sociali, i ceti più poveri, erano stati abbandonati e dimenticati dallo Stato: ricordiamo che Monza e Milano passarono in quell’epoca dall’Impero austro-ungarico al Regno d’Italia. Allora, avendo lui riscosso una fiducia tale nei cittadini monzesi che lo avevano eletto, e allora si poteva, nella lista elettorale, per 30 anni fece il consigliere del Municipio comunale. Questo incarico gli è servito per poter rivendicare i diritti dei poveri, la possibilità per gli infermi di essere curati. Recentemente, il cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi, ha detto che la carità politica è stata vissuta da Talamoni come esempio per coloro che oggi vogliano inserirsi, oltre che come sacerdoti nella vita spirituale, anche nella vita politica.

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PROSEGUONO GLI INCONTRI DEL PAPA CON I FEDELI DELLE PARROCCHIE ROMANE.

OGGI POMERIGGIO, NELL’AULA PAOLO VI IN VATICANO, LA MESSA PER LE COMUNITA’

DI SAN MASSIMILIANO KOLBE AL PRENESTINO, SAN PATRIZIO,

SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE E SANTA MARIA MEDIATRICE

- Intervista con il parroco, don Tomasz Porzycki -

 

Proseguono gli incontri del Papa con le comunità parrocchiali di Roma. Oggi pomeriggio, nell’Aula Paolo VI, il Pontefice presiederà la Santa Messa per i fedeli di San Massimiliano Kolbe al Prenestino, di San Patrizio, di Santa Margherita Maria Alacoque e di Santa Maria Mediatrice. Con l’odierna celebrazione, che la nostra emittente trasmetterà con radiocronaca diretta, a partire dalle 18.00, con commento in italiano sull’onda media di 585 kHz e sulla modulazione di frequenza di 105 MHz, saliranno a 314 le comunità che Giovanni Paolo II ha incontrato finora. Ma sulla realtà in cui è immersa la parrocchia di Santa Maria Mediatrice, che come le altre tre è situata in un’area della capitale piuttosto disagiata, ascoltiamo al microfono di Dorotea Gambardella, il parroco don Tomasz Porzycki. 

 

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R. – La nostra parrocchia è una delle più piccole di Roma, conta più o meno 600 famiglie, la maggioranza delle quali formate da persone anziane, spesso sole. Questo crea qualche problema nel venire in Chiesa, perché le strade del nostro quartiere sono brutte e la gente che non usa mezzi propri trova molte difficoltà nel raggiungere la Chiesa. Nella nostra parrocchia, inoltre, ospitiamo anche gruppi di immigrati. Già da qualche anno i latino-americani sono abituati a venire a Messa guidati dai padri Scalabriniani. E adesso noi polacchi abbiamo aperto la nostra Chiesa anche alla comunità polacca ed ogni domenica celebriamo la Messa in polacco.

 

D. – Che significato riveste l’incontro con il Papa per la vostra parrocchia, in particolare per la comunità polacca?

 

R. – Noi polacchi, qui a Roma, ci sentiamo particolarmente responsabili e desideriamo che l’insegnamento del Papa si faccia vivo nei nostri cuori, ma soprattutto nelle nostre parrocchie e attività. Inoltre, l’incontro con il Santo Padre sarà molto utile per riunire la parrocchia, purtroppo divisa in due quartieri. La gente non si conosce, ma a quest’incontro andremo finalmente tutt’insieme.

 

D. – Lei prima parlava della volontà, del desiderio di mettere in pratica gli insegnamenti del Papa. Tra essi vi è, ad esempio, l’invito alle parrocchie di rendersi “famiglia di famiglie”…

 

R. – La nostra solidarietà è diretta soprattutto verso gli stranieri che vivono vicino a noi. Per loro avere un luogo dove incontrarsi è particolarmente importante: è un modo per sentirsi in famiglia. In tal modo, si avvicinano di più alla Chiesa che ha aperto loro le sue porte, quasi considerandola la loro famiglia.

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LE ALTRE UDIENZE

 

Nel corso della mattina il Papa ha incontrato anche alcuni presuli della Conferenza Episcopale  australiana, in visita ad Limina, Frere Roger, di Taizé e il card. Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi.

 

 

RINUNCE E NOMINE

 

Il Santo Padre ha nominato arcivescovo di Matera-Irsina (Italia) mons. Salvatore Ligorio, finora vescovo di Tricarico; mons.  Ligorio è nato a Grottaglie, arcidiocesi e provincia di Taranto, il 13 ottobre 1948, è stato ordinato sacerdote il 13 luglio 1972 e ha ricevuto la consacrazione episcopale l’11 febbraio del 1998.

 

Il Papa  ha quindi nominato vescovo di Chiavari (Italia) mons. Alberto Tanasini, finora vescovo titolare di Suelli ed ausiliare dell’arcidiocesi di Genova. Mons. Alberto Tanasini è nato a Ravenna il 6 agosto 1945. Ordinato sacerdote a Genova il 1° marzo 1969, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 14 settembre del 1996.

 

Il Santo Padre ha nominato vescovo di Tricarico (Italia) mons. Vincenzo Carmine Orofino,  vicario generale della diocesi di Tursi-Lagonegro; mons. Vincenzo Carmine Orofino è nato a S. Severino Lucano, diocesi di Tursi-Lagonegro, l’8 luglio 1953 e ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 4 ottobre 1980.

 

 Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Ventimiglia-San Remo (Italia), presentata da mons. Giacomo Barbino, per raggiunti limiti di età e ha nominato vescovo della medesima diocesi mons. Alberto Maria Careggio, finora vescovo di Chiavari. Mons. Careggio è nato a Mazzé (Torino) il 7 Novembre 1937.  Ordinato sacerdote il 26 Giugno 1966 per la diocesi di Aosta,  ha ricevuto la consacrazione episcopale il 24 settembre del 1995.

 

Infine il Pontefice ha nominato Legato Pontificio per la solenne chiusura del prossimo incontro dei cattolici dell’Europa centrale (“Mitteleuropäischer Katholikentag 2003/2004”) il cardinale segretario di Stato  Angelo Sodano. Tale celebrazione avrà luogo presso il Santuario di Mariazell (Austria) il 22 ed il 23 maggio 2004.

 

 

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

 

“Un uomo, anche se gravemente malato o impedito, è e sarà sempre un uomo, mai un “vegetale”: è il titolo che apre la prima pagina, in riferimento al discorso del Papa ai partecipanti al Congresso internazionale promosso dalla Federazione delle Associazioni dei Medici Cattolici e dalla Pontificia Accademia per la Vita.

Sempre in prima, in rilievo l’Iraq, ad un anno dall’intervento armato. Il titolo all’articolo è “20 marzo 2003-2004: un anelito di pace tra guerra e terrorismo”.

Allegato al giornale un tabloid in occasione della proclamazione, domani, di quattro nuovi Beati.

 

Nelle vaticane, un intervento del cardinale Renato Raffaele Martino dal titolo “I diritti della persona nella prospettiva del Magistero”.

 

Nelle estere, un documento dei vescovi della Toscana sul tema: “Il ruolo della cultura e della politica nella lotta al terrorismo”.

 

Sudan: l’Onu denuncia il pericolo di un genocidio nel Darfur.

 

Nella pagina culturale, un approfondito contributo di Marco Testi in merito all’opera “Lirismi”: la riscoperta degli scritti giovanili di Giorgio Vigolo in un volume delle Edizioni della Cometa.

 

Nelle pagine italiane, in rilievo la manifestazione a Roma contro la guerra in Iraq.

 

 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

20 marzo 2004

 

 

 

MANIFESTAZIONI PER LA PACE, DICHIARAZIONI POLITICHE MA ANCORA VIOLENZE

IN IRAQ: TUTTO QUESTO HA ACCOMPAGNATO L’ANNIVERSARIO

DELLA GUERRA CONTRO SADDAM HUSSEIN,

SCOPPIATA NELLA NOTTE TRA IL 19 E IL 20 MARZO DI UN ANNO FA

- Servizio di Fausta Speranza -

 

Manifestazioni per la pace, dichiarazioni politiche ma ancora violenze in Iraq. Tutto questo ha accompagnato il primo anniversario della guerra contro Saddam Hussein. Questa mattina un civile è stato ucciso e altri quattro feriti in un attacco a colpi di mortaio contro una sede dell'Unione patriottica del Kurdistan, Upk, a Mosul, nel nord dell'Iraq. Nelle ore precedenti, varie esplosioni sono avvenute nella capitale Baghdad.

 

Nella notte tra il 19 e il 20 marzo di un anno fa iniziava il conflitto dichiarato chiuso il primo maggio seguente, con la dichiarazione di vittoria del presidente degli Stati Uniti, G. W. Bush. Ma dal giorno della simbolica deposizione della statua di Saddam Hussein la guerriglia non ha risparmiato vite umane neppure tra gli operatori delle Nazioni Unite e della Croce Rossa Internazionale. Fino ad oggi hanno perso la vita oltre 560 militari statunitensi e oltre 100 militari della coalizione, 150 operatori delle organizzazioni internazionali e circa 13.000 iracheni. Una cifra, quest’ultima, più controversa e forse non abbastanza ricordata.

 

Un anno fa, subito dopo le prime bombe, il Papa, all’Angelus di domenica 22 marzo, pronunciava parole accorate in difesa della pace:

 

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Quando la guerra, come in questi giorni in Iraq, minaccia le sorti dell’uma-nità, è ancora più urgente proclamare, con voce forte e decisa, che solo la pace è la strada per costruire una società più giusta e solidale. Mai la violenza e le armi possono risolvere i problemi degli uomini.

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Di “fallimento della guerra come strumento per risolvere i conflitti” parla oggi il presidente della Commissione europea, Prodi, che, in una lettera al quotidiano La Repubblica, sottolinea la “necessità di riflettere con più coraggio sul ruolo dell'Onu e sulla sua riforma''. “Non si può permettere in nessun modo – spiega Prodi – la delegittimazione di questo insostituibile strumento per prevenire e risolvere i conflitti e per salvaguardare un ordine internazionale pacifico”.  Per poi affermare senza mezzi termini: “la lotta al terrorismo non può giustificare la guerra”.

 

Sottrarre alle armi il ruolo di garanti dell’equilibrio tra popoli è proprio quanto muove tutti coloro che partecipano alle manifestazioni in favore della pace. In Asia già si sono svolte e dalle prossime ore si svolgeranno negli Stati Uniti e in molti Paesi europei. Particolare sembra la mobilitazione nella Spagna così provata dalle recenti stragi e proiettata con il futuro nuovo governo a scelte diverse in Iraq: sono previsti tra pomeriggio e sera una cinquantina di cortei in tutte le principali città. 

 

In particolare in Italia le manifestazioni hanno innescato infinite discussioni sulla possibilità o meno di una pace “senza se e senza ma”. Ascoltiamo Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace:

 

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La richiesta principale che noi avanziamo al governo italiano è di cambiare strada. Continuare così con il sostegno all’occupazione militare americana in Iraq è profondamente sbagliato. Noi non proponiamo un disimpegno dell’Italia ma un diverso e maggiore impegno. L’unica vera strada concreta per poter aiutare il popolo iracheno è quello di far rientrare immediatamente l’Organizzazione delle Nazioni Unite per consentire così una transizione il più pacifica e rapida possibile. Noi abbiamo bisogno di investire più nella cooperazione, nel negoziato politico e non nell’unilateralismo.

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Un anno fa non era mancata affatto la presa di posizione delle società civili: con imponenti manifestazioni di piazza, ordinatamente, in così tante capitali del mondo si chiedeva quello che non è stato: soluzioni diverse da un attacco militare in Iraq. E l’attacco veniva giustificato in larga misura dai rischi rappresentati dalle armi di distruzione di massa del dittatore Saddam. Armi che non sono state trovate, che hanno innescato polemiche interne ai Paesi su presunte bugie dei governanti e di cui torna a parlare oggi il capo degli ispettori delle Nazioni Unite in Iraq, Hans Blix:

 

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POLITICS HAS A TENDENCY …

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“La politica ha la tendenza a giocare d’azzardo, e ci ritroviamo a prendere delle decisioni senza avere il 100 per cento delle informazioni a disposizione. È difficile che i servizi segreti ne abbiano più del 90 per cento, ma specialmente in una situazione come questa – se hai già deciso prima di entrare in guerra – allora hai l’obbligo di esaminare criticamente tutte le prove che hai a disposizione. Credo, purtroppo, che non sia stato fatto. Non avevamo trovato prove delle armi di distruzione di massa prima che la guerra iniziasse, ed un anno dopo sappiamo che l’Iraq non ne aveva per niente. La guerra contro l’Iraq si è dunque rivelata una brillante operazione militare, basata su una diagnosi falsa”.

 

Un appello all’unità contro il terrorismo è venuto dal presidente degli Stati Uniti. Bush, nel discorso pronunciato, un anno dopo l’attacco all’Iraq, ha detto che “nei confronti del terrorismo, non c'è neutralità perché non ci può essere neutralità tra il bene e il male, la libertà e la schiavitù”. 

 

Bush ha aggiunto che “le divisioni del passato sulla guerra sono superate”. Queste parole, però, riecheggiano proprio mentre si denunciano dissensi all’inter-no della coalizione all'opera in Iraq. Le truppe della Corea del Sud hanno tenuto in sospeso alcune operazioni difendendo un impegno esclusivamente a servizio della ricostruzione e non di operazioni militari. Ci sono poi le posizioni del futuro governo spagnolo che mettono se non altro in discussione scadenze e prospettive, rivendicando ancora una volta il ruolo dell’Onu.

 

In ogni caso, in molti, all’interno dei più diversi schieramenti politici sottolineano l’importanza di non abbandonare l’Iraq in un momento delicatissimo. Ma cosa ha portato la guerra agli iracheni? Ascoltiamo nell’intervista di Sergio Centofanti, il vescovo ausiliare di Baghdad dei Caldei, mons. Shlemon Warduni:

 

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R. – Da una parte ha portato la libertà, però questa libertà ci ha causato anche tanti mali perché è una libertà senza ordine, senza legge: vince la legge della giungla. Abbiamo avuto tante disgrazie, tanti sequestri di persona, avete visto in questi giorni il terrorismo cosa fa: è una grande sciagura. La guerra causa tantissimi problemi, non ne risolve nessuno e per questo beati veramente quelli che fanno la pace, perché quelli saranno chiamati Figli di Dio. Poi, ringraziamo tutti quelli che pregano per noi. Ho sentito che oggi ci sarà una grande manifestazione a Roma, abbiamo voluto aggiungere la nostra voce a quella dei manifestanti dicendo, insieme al Papa: ‘Mai più la guerra, mai più violenza, mai più terrorismo!’.

 

D. – Per voi, le forze della coalizione devono restare, per il momento, in Iraq?

 

R. – Certamente, perché se vanno via proprio in questo momento, ci sarà un grande caos. Sono necessarie, per il momento. La Spagna dice di voler ritirare le proprie truppe: ma è necessario studiare bene la questione, tenendo conto della situazione presente, perché adesso non abbiamo la sicurezza, non abbiamo la legge e come è possibile lasciare una nazione in queste condizioni? Quindi, devono cooperare per mettere ordine e un governo stabile, e poi, poco per volta, uscire dall’Iraq.

 

D. – Chiedete il coinvolgimento dell’Onu?

 

R. – Sì, sarebbe una cosa bella, perché l’Onu non parteggia per una parte o per l’altra.

 

D. – La minoranza cattolica del Paese teme l’insorgere di un integralismo islamico in Iraq?

 

R. – Non solo noi temiamo questo, ma tutto il mondo credo che abbia paura di questo, perché c’è l’esperienza di tante nazioni dove c’è fanatismo e dove non c’è libertà. Quindi, noi preghiamo che questo non avvenga, però dobbiamo essere cauti. Comunque, noi guardiamo al futuro con grande fiducia nel Signore: quando avremo una Nazione libera, democratica, in cui possano vivere in armonia le diverse religioni ed etnie. Allora potremo vivere in pace!

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IL VANGELO DI DOMANI

 

 

Domani, quarta Domenica di Quaresima, la liturgia ci propone con la parabola del Figlio prodigo il tema della misericordia di Dio. Il Padre – racconta Gesù nella parabola – corre commosso verso il figlio, che ritorna a casa dopo aver dilapidato i suoi averi con le prostitute, lo abbraccia e dice: “Facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. Parole che però non piacciono al fratello maggiore. Ascoltiamo il commento del teologo gesuita padre Marko Ivan Rupnik:

 

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In questo gioiello della narrativa di Cristo, noi vediamo un padre che ha due figli, ma che di fatto sono due servi e perciò non riescono a riconoscersi come fratelli. Il giovane sperimenta il padre come padrone e per questo se ne va per conto suo per gestire la vita secondo il proprio volere. Quando finisce nell’umiliazione, decide di tornare e vorrebbe essere ancora come un servo. Ma il padre lo soffoca con un abbraccio d’amore e la vita cambia in festa. Torna il maggiore che ha una mentalità da servo: non percepisce la gioia del padre e non sente come suo fratello quel figlio ritrovato. Lui non sa che vuol dire essere figlio e fratello e che vuol dire essere liberi a casa del padre. Quando noi cristiani comprenderemo la parola del Padre che ci dice: ‘Tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo’, qualcosa di grande succederà nel mondo.

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CHIESA E SOCIETA’

20 marzo 2004

 

 

 

 

LA PENITENZIERIA APOSTOLICA ORGANIZZA, DAL 22 AL 27 MARZO,

UN CORSO SUL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE,

CHE TRATTERA’ DEGLI ASPETTI PIU’ IMPORTANTI E DELICATI DEL FORO INTERNO

 

CITTA’ DEL VATICANO. = Una settimana di studi sul Sacramento della Penitenza, con particolare riguardo alle confessioni. E’ il “Corso sul foro interno” che dal 22 al 27 marzo si snoderà nel Palazzo della Cancelleria in Vaticano, su iniziativa del dicastero della Penitenzieria apostolica. Le sessioni di lavoro, incentrate su temi morali e canonistici e sul ruolo pastorale dei ministri della Riconciliazione, saranno presiedute dal cardinale James Stafford, responsabile dell’unico dicastero vaticano che, in quanto “Tribunale di grazia e misericordia”, svolge in modo diretto un servizio spirituale. Oltre alla retta amministrazione del sacramento della Penitenza, compreso l’aspetto della concessione delle indulgenze, si parlerà anche di casi complessi e delicati sottoposti al giudizio della Chiesa e vi sarà spazio, nella giornata del 26, per porre quesiti o chiedere chiarimenti, ai quali risponderà il teologo della Penitenzieria, il gesuita padre Ivan Fuček, professore emerito alla Gregoriana. (A.D.C.)

 

 

DURANTE LA PROSSIMA NOTTE DI PASQUA, MILLE NUOVI CATECUMENI MALESI

RICEVERANNO IL BATTESIMO, LA CRESIMA E LA PRIMA COMUNIONE.

ALCUNI DEI PRESCELTI SONO ORIGINARI DI DISTRETTI FINORA SENZA CRISTIANI

 

KUALA LUMPUR. = Nella notte della vigilia di Pasqua, il prossimo 10 aprile, mille catecumeni adulti - scelti dai vescovi delle diocesi malesi di Kuala Lumpur, Penang, Taiping, Melata e Johor - riceveranno il Battesimo, la Cresima e la Prima Comunione. Le persone ammesse a ricevere i Sacramenti, spiega l’agenzia Asianews, sono state scelte durante il “Rito dell’Elezione” che si tiene nella prima e seconda domenica di Quaresima. Tra i 607 catecumeni scelti nell’arcidiocesi di Kuala Lumpur, ve ne sono alcuni provenienti per la prima volta dai distretti di Tampin e Terengganu. Nella sua omelia del 29 febbraio scorso, l’arcivescovo Murphy Pakiam, parlando ai presenti nella cattedrale di San Giovanni, ha sottolineato come Dio stringe amicizia con le persone da lui prescelte, facendo sì che esse imparino a conoscerlo e a sapere ciò che vuole da loro, passo dopo passo, com’è stato anche per i nuovi catecumeni. Il vescovo di Penang, Anthony Selvanayagam, ha spiegato ai futuri nuovi cristiani che Dio tocca con il suo amore e salva coloro che sono in cerca della verità, a prescindere dalla loro razza o dall’incarico che ricoprono. (A.D.C.)

 

 

Pulizia etnica e stupri di massa in Darfur nel Sudan occidentale.

“Si tratta della peggiore crisi umanitaria del mondo”,  denuncia l’inviato ONU NEL PAESE. Sono ormai più di 100 mila i morti e 800 mila i profughi

- A cura di Paolo Cappuccio -

 

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NAIROBI. = “La guerra civile in Darfur è attualmente la più tragica crisi umanitaria del mondo e forse anche la guerra più crudele in corso; teatro di una pulizia etnica paragonabile alle stragi portate avanti in Ruanda negli anni 90”. Lo afferma senza mezzi termini l’osservatore delle Nazioni Unite in Sudan, Musesh Kapila. Il conflitto nella grande regione dell’ovest sudanese si protrae ormai dal febbraio dello scorso anno e coinvolge forze governative e etnie arabe, da una parte, ed esponenti della popolazione nera locale, dall’altra. Il motivo del contendere nasce dal sostanziale fiancheggiamento accordato dallo Stato alle milizie arabe che imperversano nella regione a scapito della popolazione nera. Le ultime cronache riportano terribili episodi di stupri di massa ad opera dei miliziani arabi nella giornata del 27 febbraio. Kapila ha stimato finora in circa 100 mila le vittime e 800 mila i profughi. Inevitabile la smentita da parte del governo sudanese, che respinge le accuse e denuncia come infondato l’allarmismo dell’osservatore Onu. “A persone come lui - ha affermato il portavoce del ministro degli Esteri sudanese - piace esagerare per ottenere finanziamenti e attenzione dall’opinione pubblica”.

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IL SINDACO DI MILANO, GABRIELE ALBERTINI,

HA CONCESSO LA CITTADINANZA ONORARIA

A CHIARA LUBICH, FONDATRICE DEL MOVIMENTO DEI FOCOLARI

- A cura di Fabio Brenna -

 

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MILANO. = Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, è cittadina onoraria di Milano. L’onorificenza le è stata attribuita dal sindaco Gabriele Albertini nel corso di una cerimonia che si è svolta a Palazzo Marino, presenti tra gli altri il rettore dell’Università Cattolica Lorenzo Arnaghi, l’economista Stefano Zamagni e mons. Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare di Milano. L’evento è stato seguito in diretta da centinaia di persone radunate nella retrostante Piazza San Fedele, attraverso un maxi-schermo. La cerimonia è stata diffusa via satellite e in diretta anche via internet. Nel ringraziare per l’onorificenza che le è stata concessa, la neocittadina onoraria milanese ha voluto ricordare il principio che diede vita al suo movimento, nato sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale: l’unico elemento che non crolla è Dio. E negli anni, il movimento ha fatto strada sviluppando il dialogo con il mondo economico e politico fino a dar vita, negli ultimi anni, a due realtà innovative: l’economia di comunione che vede aziende operare la comunione degli utili a favore dei poveri, ed il movimento politico per l’unità, che vede crescere – al di sopra delle specifiche appartenenze – la ricerca e la condivisione dei valori universali. La città di Ambrogio – ha ricordato il sindaco Albertini – dove valori civili e religiosi hanno dato vita ad una riconosciuta tradizione di solidarietà, nel conferire a Chiara Lubich la cittadinanza onoraria la indica come testimone di questi stessi valori per una crescita civile e spirituale della città.

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INAUGURATA A GENOVA LA MOSTRA DEDICATA ALL’ETA’ DI RUBENS.

OLTRE 150 LE OPERE ESPOSTE, CON QUADRI DEL PITTORE FIAMMINGO

E DI ALTRI MAESTRI DEL ‘600 ITALIANO E NORDEUROPEO

- A cura di Dino Frambati -

 

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GENOVA. = E’ l’avvenimento principale maggiormente significativo dell’anno, che vede Genova capitale della cultura, la mostra “L’età di Rubens”: dimore, committenti e collezionisti genovesi”, aperta ufficialmente oggi al pubblico nella suggestiva sede di Palazzo Ducale. Una rassegna che intende illustrare in che modo la classe mercantile genovese del 1600 fosse stata capace di attirare in città grandi artisti quali Rubens e acquistare oggetti preziosi e particolari in tutto il mondo. La mostra presenta 160 quadri in 12 sale per 1.500 metri quadrati: opere di Rubens, dunque - che all’ombra della Lanterna visse nel primo quarto del Seicento, rimanendo estasiato dai bellissimi palazzi dei nobili genovesi, tanto da esportarne nel Nord Europa il modello abitativo - ma anche dipinti di Tiziano, Caravaggio, Tintoretto, Veronese, Procaccini, Franz Lorenz, van Dycke.

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         SI CELEBRA DOMANI LA PRIMA GIORNATA ORGANISTICA ITALIANA.

IN TUTTE LE CHIESE DELLA PENISOLA, CONCERTI CON MUSICHE DI BACH

IN OMAGGIO ALLA CHIESA E ALLO STATO PER IL LORO IMPEGNO PROFUSO

NEL RECUPERO E RESTAURO DI ORGANI ANTICHI

 

ROMA. = Un omaggio in musica sulle note di Bach, tratte da organi anche molto antichi, che abbraccerà da nord a sud la Chiesa e lo Stato italiano. Sarà questa la “colonna sonora” che caratterizzerà la “1.a Giornata Organistica Italiana – 2004”, che si celebra domani in tutta Italia, sotto  la direzione artistica del maestro Mauro Pappagallo, docente di organo e composizione organistica presso il Conservatorio di Musica di Pescara, e in stretta collaborazione con l’Associazione italiana organisti di chiesa. In moltissime chiese, cattedrali e basiliche della penisola, dunque, gli organisti, in sintonia con altri musicisti, si esibiranno in concerti che vogliono essere anche un pubblico ringraziamento per l’opera di recupero e di restauro degli organi antichi e la creazione di organi moderni, patrocinati dallo Stato e dalla Chiesa. “Questi strumenti, appartenenti ad un arco storico che va dalla seconda metà del secolo XV fino ai giorni nostri, costituiscono – si legge nel comunicato di presentazione dell’iniziativa - un prezioso patrimonio dei Beni Culturali, risorse da salvaguardare e valorizzare perché utili alla crescita culturale italiana”. Significativa la data del 21 marzo, che ricorda quest’anno il 319.mo anniversario della nascita di Johann Sebastian Bach, il più grande organista e compositore di tutti i tempi. La manifestazione sarà la prima di una serie di iniziative di musica classica alle quali si darà vita su tutto il territorio nazionale, attraverso la costituzione di una Confederazione organistica italiana tra tutti gli organisti e i musicisti delle varie regioni italiane. (A.D.C.)

 

 

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24 ORE NEL MONDO

20 marzo 2004

 

 

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

 

Tra le polemiche Taiwan ha riconfermato alla presidenza del Paese il capo dello Stato uscente Chen Shui Bian. La vittoria è stata ottenuta di misura, per soli 50 mila voti, nelle elezioni svoltesi oggi e il cui spoglio è terminato poco fa. Il candidato dell'opposizione, Lien Chan, ha affermato che il voto è stato scorretto e ne ha chiesto l’annullamento. Oltre 16 milioni i cittadini chiamati alle urne su una popolazione di 23 milioni. Chen Shui Bian, insieme con la vicepresidente, Annette Lu, ieri era scampato ad un attentato, riportando lievi ferite. Ma quali sono i motivi di questa vittoria sul filo di lana? Giancarlo La Vella lo ha chiesto al missionario comboniano, padre Paolo Consonni, parroco a Taipei:

 

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R. – Penso che sia stata la forte identificazione con Taiwan che Chen Shiu Bian ha proposto ai suoi elettori come motivo forte di queste elezioni. Praticamente ha insistito sull’identità taiwanese, sul fatto che Taiwan deve essere riconosciuta a livello internazionale e per questo ha proposto dei referendum per chiedere ai cittadini se volevano aumentare le difese militari contro la Cina. Praticamente il vero motivo è di chiedere ai cittadini taiwanesi se vogliono spingere verso una identità più precisa di Taiwan a livello internazionale.

 

D. – Quindi si preannuncia un contrasto ancora più forte con Pechino?

 

R. – In questi quattro anni di amministrazione di Chen Shui Bian Pechino non ha avuto nessun contatto formale con l’amministrazione di Chen Shui Bian e questo è già un passo molto duro, più duro di questo non può esserci. Penso che ci possa essere solo una risposta militare, a questo punto, ma speriamo di no. Speriamo in maniera ottimistica che Pechino mantenga questa linea a livello diplomatico.

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Anche il Salvador, il piccolo Stato dell’America centrale abitato da oltre 6 milioni di persone, è chiamato all’appuntamento con le elezioni presidenziali. Su questa consultazione, che si terrà domani in un clima di forte tensione, ascoltiamo il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

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L’incerto scontro politico, da cui uscirà il prossimo presidente del Salvador, riguarda il candidato di destra dell’Alleanza repubblicana nazionalista (Arena), l’imprenditore e cronista sportivo Elias Antonio Saca, e quello di sinistra del Fronte Farabundo Martì (Fmln), l’ex leader guerrigliero Schaiik Handal. Queste elezioni seguono quelle legislative ed amministrative, tenutesi lo scorso anno, che hanno consolidato la posizione del Fronte Farabundo Martì, diventato partito di maggioranza. Da ieri oltre 17.000 poliziotti sono stati mobilitati per evitare possibili incidenti tra i simpatizzanti dei partiti in lizza e la polizia investigativa ha reso noto che è stato messo in stato di allerta il Gruppo speciale antiterrorismo. Il Salvador, dove il 30 per cento degli abitanti vive in condizioni di povertà, è stato colpito nel 2001 da un terribile terremoto che ha causato oltre 1200 morti. La storia del Paese, che ha ottenuto l’indipendenza dalla Spagna nel 1821, è stata segnata dagli orrori della guerra civile combattuta dal 1980 al 1992 e costata la vita ad oltre 75 mila persone. In questo clima di violenza si devono inoltre registrare il 24 marzo 1980 il brutale assassinio dell’arcivescovo di San Salvador, Oscar Romero e l’uccisione, nel 1989 di sei gesuiti e di due donne che lavoravano per i religiosi.

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Da Bruxelles è arrivata una importante risposta politica contro il terrorismo. I ministri degli Interni europei, riuniti in un Consiglio straordinario, hanno infatti trovato un’intesa sulla creazione di una nuova figura: il coordinatore unico per la lotta al terrorismo, che farà rapporti al Consiglio europeo sul rischio di attentati e sulle indagini in corso. Ma la risposta politica dell’Europa agli attentati di Madrid riguarda anche altre misure tra cui l’anticipo della clausola di solidarietà, che prevede l’assistenza reciproca in caso di attacchi, la creazione di un centro per lo scambio di informazioni tra i servizi segreti e di un registro europeo delle persone condannate per atti terroristici.

 

Ci sarà Pedro Solbes al timone dell’economia nel futuro governo spagnolo di Josè Luis Zapatero. A renderlo noto è il quotidiano finanziaro iberico Expansion, citando fonti del partito socialista. Intanto continuano le indagini: gli investigatori italiani sospettano che tra la strage di Madrid e quella avvenuta lo scorso novembre a Nassiriya vi sarebbe un nesso. Per questo motivo, la procura di Roma, ha inoltrato ieri alle autorità spagnole una richiesta per interrogare gli arrestati in Spagna ed esaminare gli atti dell’inchiesta.

 

L’esercito pakistano ha arrestato più di cento presunti affiliati di Al Qaeda, nel corso dell’operazione condotta nelle zone tribali al confine con l’Afghanistan, al fine di stanare il numero due di Al Qaeda, al Zawahiri. Lo ha riferito oggi un ufficiale pakistano.

 

Sei civili sono stati uccisi e altri sette feriti durante un bombardamento effettuato questa notte da aerei americani, che hanno colpito un villaggio del distretto di Carcheno nell'Afghanistan centrale. Lo hanno riferito fonti locali.

 

Il Consiglio supremo di difesa di Serbia e Montenegro ha auspicato l'ammissione al Partenariato per la pace della Nato. Il passo, si legge in un comunicato riportato oggi dall'agenzia di stampa locale, Tanjug, faciliterebbe la “soluzione effettiva della crisi in Kosovo”. A quanto si è appreso, l’organismo balcanico, avrebbe preso anche in esame l’ipotesi di un coinvolgimento delle forze serbe a fianco delle truppe di pace della Kfor e nelle missioni Onu in Kosovo. Sulla ripresa del conflitto in Kosovo, il presidente russo, Vladimir Putin, ha intanto denunciato la “pulizia etnica” contro la minoranza serba.

 

Un morto e 37 feriti. Sono le drammatiche conseguenze di uno scontro tra due treni avvenuto stamani nei pressi della stazione italiana di Stresa, in Piemonte. La vittima è una donna francese di 78 anni, morta al pronto soccorso dell’ospedale di Verbania.

 

E’ morta stamani all’alba, all’età di 94 anni, l’ex regina Giuliana, madre dell’attuale regina Beatrice, che ha regnato in Olanda dal 1948 al 1980. E’ stata molto amata dal suo popolo per la sua attenzione ai temi sociali.

 

Sale a 16 in Vietnam il numero dei morti a causa dell’influenza aviaria. L’ultima vittima è un bambino di 12 anni. Lo ha annunciato, oggi, un responsabile sanitario di Hanoi, precisando che il ragazzino, della provincia meridionale di Tay Ninh, è deceduto il 15 marzo scorso.

 

 

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