RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVIII n. 66 - Testo della Trasmissione di sabato 6 marzo 2004

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

‘La Germania Federale, modello per la nuova Europa’: così il Papa al presidente tedesco, Johannes Rau, ricevuto questa mattina in Vaticano.

 

Nella giornata conclusiva degli esercizi spirituali, il Papa ha salutato e ringraziato il teologo mons. Bruno Forte.

 

Dopo il richiamo del Papa, ieri, ad un’etica degli affari, si conclude oggi in Vaticano il Seminario su potenzialità e responsabilità del mondo dell’imprenditoria: con noi il cardinale Renato Martino.

 

Oggi pomeriggio in Aula Paolo VI la Messa per le comunità romane di Santa Brigida, Sant’Ilario e San Massimo, del settore Ovest: intervista con don Romano Matrone.

 

Il decreto conciliare “Inter Mirifica” di Paolo VI in primo piano all’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Far fronte alla povertà in Cina per non ostacolare il progresso economico: se ne parla da ieri a Pechino alla sessione annuale dell’Assemblea nazionale del popolo.

 

Regolazione naturale della fertilità e cultura della vita nella dichiarazione di cento docenti universitari e ginecologi: ai nostri microfoni Elena Giacchi.

 

Si è svolto nei giorni scorsi il solenne Atto Accademico della Pontificia Università gregoriana sul tema: la pedagogia ignaziana.

 

CHIESA E SOCIETA’:

“Una vita fortemente provata”: così il Papa nel telegramma per i funerali di Ercole Orlandi, celebrati oggi in Vaticano.

 

‘L’Europa del duemila è un Continente multietnico che ha bisogno di costruire una società nel segno dell’integrazione’: così l’arcivescovo Agostino Marchetto al Convegno sull’immigrazione nelle città europee, promosso dal comune di Bologna.

 

La Caritas di Haiti lancia un appello per un piano di solidarietà in favore della popolazione.

 

Ripreso il rientro dei profughi afghani dal Pakistan.

 

Lanciata da Amnesty International la campagna globale contro la violenza che colpisce le donne.

 

Sarà presto disponibile la versione miniaturizzata della pompa-cardiaca che permetterà ai bambini malati di cuore di non dover attendere in ospedale il trapianto di organo.

 

24 ORE NEL MONDO:

In Iraq, ancora sangue sul terreno dopo il rinvio della firma della Costituzione.

 

Continuano in Venezuela le manifestazioni contro il presidente Hùgo Chavez.

 

Urne aperte domani in Grecia per eleggere il nuovo governo: favorito il leader della destra, Costas Karamanlìs.

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

6 marzo 2004

 

 

LA GERMANIA FEDERALE, MODELLO PER LA NUOVA EUROPA: COSI’ IL PAPA

AL PRESIDENTE TEDESCO, JOHANNES RAU, RICEVUTO STAMANI IN VATICANO

- Servizio di Alessandro Gisotti -

 

Giovanni Paolo II ha ricevuto stamani in udienza il Presidente della Repubblica Federale di Germania, Johannes Rau, con la consorte e il seguito. Ieri, il presidente tedesco ha avuto un colloquio con il presidente della repubblica italiana Ciampi, al termine del quale hanno lanciato un appello comune ai governi europei affinché approvino senza ritardi la nuova Costituzione dell’Unione. E il Vecchio Continente è stato al centro anche dell’incontro in Vaticano, come ci riferisce Alessandro Gisotti:

 

**********

(DIE FÖDERALE STRUKTUR…)

Il federalismo tedesco, che armonizza le diverse culture ed istanze dei Länder può essere un buon esempio per i popoli europei nell’attuale processo di integrazione continentale. Giovanni Paolo II ha messo l’accento sulla struttura federale della Germania, quindi ha evidenziato la centralità del patrimonio cristiano per la costruzione della nuova Europa. Ha così ribadito la necessità di un impegno dei politici cristiani, affinché le radici cristiane continuino a rendere feconda la società in Germania e in tutta Europa. Il Papa non ha mancato di esprimere parole di apprezzamento per la “generosità” del popolo tedesco verso i Paesi in via di sviluppo. In particolare, ha ricordato l’aiuto che lo Stato assieme alle organizzazioni ecclesiali offrono alle popolazioni dei Paesi meno fortunati. Il Papa si è, infine, augurato che la cooperazione tra lo Stato tedesco e la Santa Sede possa continuare in modo proficuo. Al termine del colloquio, il presidente Rau ha donato al Santo Padre una riproduzione della porta di Brandeburgo, mentre Giovanni Paolo II ha ricambiato con un bassorilievo in bronzo raffigurante la Madonna ed alcuni rosari. Nel corso dei colloqui – informa una nota del vice direttore della Sala Stampa vaticana, padre Ciro Benedettini – vi è stato “uno scambio di opinioni sui rapporti tra Chiesa e Stato in Germania e sull’importanza dei valori religiosi nella vita dei popoli, con particolare riferimento all’attesa dei cattolici in Europa (circa l’80 per cento della popolazione complessiva) di vedere riconosciuta la presenza storica del cristianesimo nella vita del Continente”.

**********

 

Nel corso dell’incontro il cardinale Segretario di Stato ha consegnato al presidente Rau il Gran Collare dell’Ordine di Pio IX, riformato da Pio XII, quale riconoscimento del suo contributo ai buoni rapporti tra Chiesa e Stato in Germania. Johannes Rau è nato il 16 gennaio del 1931 nella città di Wuppertal, nella Germania nord occidentale. Figura di spicco della socialdemocrazia tedesca, per 20 anni – dal 1978 al 1998 – è stato capo del governo regionale in Nord Reno-Vestfalia, la regione tedesca più popolosa e più industrializzata. Per 28 anni, è stato membro del governo regionale e, per 40, deputato del Landtag, il parlamento regionale.

 

 

NELLA GIORNATA CONCLUSIVA DEGLI ESERCIZI SPIRITUALI, IL PAPA HA SALUTATO

 E RINGRAZIATO, STAMANI, IL TEOLOGO MONS. BRUNO FORTE

- Servizio di Amedeo Lomonaco -

 

Con la meditazione sul tema “Giovanni, il contemplativo dell’amore”, si sono conclusi oggi gli Esercizi spirituali predicati in Vaticano, alla presenza del Papa, dal teologo mons. Bruno Forte. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

**********

Il predicatore ha incentrato, stamani, la propria riflessione su Giovanni, il discepolo affidato a Maria e l’apostolo cui la Vergine è stata affidata:

 

“Nel suo messaggio al centro c’è l’agape, l’amore. Dunque, Giovanni può aiutarci a compiere il passaggio tra il tempo di grazia di questi giorni e la grazia del tempo, quotidiana, umile. Una grazia che siamo chiamati a raccogliere come discepoli dell’amore nella Chiesa dell’amore, che viene dalla Trinità e va alla Trinità”.

 

Al termine della meditazione su Giovanni, il Papa ha salutato e ringraziato mons. Bruno Forte:

 

“Grazie perché ha offerto preziosi stimoli alla nostra mente e al nostro cuore, per una sempre più coinvolgente sequela di Colui che è la luce del mondo”.

 

Ieri pomeriggio, il teologo si è inoltre soffermato sulla figura di Paolo, il modello dell’evangelizzatore. Ascoltiamo alcune riflessioni del predicatore sull’evento fondamentale della vita di Paolo, descritto dall’apostolo stesso come una missione, una rivelazione, un’apparizione:

 

“Non è tanto una conversione. Paolo è un uomo profondamente retto e amante del Signore. Si tratta, piuttosto, di una vocazione dell’esperienza di un incontro: l’incontro con Cristo. Allora, in quel momento, Paolo capisce la verità che gli cambia per sempre la vita. Ora Paolo accetta di non appartenersi più, ma di appartenere a Cristo e di lasciarsi condurre da Lui, dove Lui vorrà”.

 

Successivamente la lectio divina è stata dedicata alla Donna dell’apocalisse, Maria, “il deserto fiorito perché totalmente ricolmo della parola”.

**********

 

 

ALTRE UDIENZE E NOMINE

 

Nel corso della mattinata, il Papa ha ricevuto in successive udienze, mons. Juliusz Janusz, arcivescovo di Caorle, nunzio apostolico in Ungheria e mons. Bruno Forte, predicatore degli Esercizi Spirituali.

 

Il Papa ha nominato nunzio apostolico in Siria mons. Giovanni Battista Morandini, arcivescovo titolare di Numida, finora nunzio apostolico in Corea e Mongolia.

 

In Italia, il Papa ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di San Miniato, presentata da mons. Edoardo Ricci, per sopraggiunti limiti d’età ed ha nominato suo successore monsignor Fausto Tardelli, finora pro-Vicario generale dell’arcidiocesi di Lucca. Mons. Tardelli è nato a Lucca nel 1951 ed è stato ordinato sacerdote nel 1974. Ha conseguito la Licenza in teologia morale e il dottorato presso la Pontificia Accademia Alfonsiana. Ha ricoperto l'incarico di assistente diocesano dell’Azione Cattolica dal 1984 al 1987 e di assistente della Fuci fino al 1992.

 

In Uruguay, il Papa ha nominato vescovo ausiliare per l'arcidiocesi di Montevideo il reverendo Martín Pablo Pérez Scremini, vicario generale della medesima arcidiocesi e parroco della parrocchia di “Nuestra Señora del Carmen de la Aguada”, assegnandogli la sede titolare vescovile di Vazari. Ha poi nominato vescovo di Minas il reverendo Francisco Domingo Barbosa Da Silveira, vicario generale e vicario pastorale della diocesi di Salto.

 

In Perù, il Pontefice ha nominato vescovo coadiutore del vicariato apostolico di Requena, il reverendo Juan Tomás Oliver Climent dell’Ordine dei Francescani Minori, ministro provinciale di Valencia, Aragón e Baleares in Spagna, assegnandogli la sede titolare vescovile di Legis di Volumnio. 

 

In Timor Orientale, il Papa ha nominato vescovo di Dili il reverendo Alberto Ricardo da Silva, rettore del Seminario Maggiore di Dili e ha nominato vescovo di Baucau mons. Basilio do Nascimento, finora vescovo di Settimunicia e amministratore apostolico  della medesima sede.

 

Il Santo Padre ha nominato membri del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani il cardinale Theodore Edgar McCarrick, arcivescovo di Washington, mons. Theotonius Gomes, vescovo di Zucchabar e ausiliare di Dhaka in Bangladesh, e Michael Ernest Putney, vescovo di Townsville in Australia.

 

Giovanni Paolo II ha nominato alcuni nuovi membri della Commissione Teologica Internazionale ed ha rinnovato il mandato di altri del passato quinquennio. Il Pontefice ha nominato segretario generale della medesima Commissione il reverendo Luis Ladaria, S.I., docente di Teologia dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.

 

 

DOPO IL RICHIAMO DEL PAPA, IERI, AD UN’ETICA DEGLI AFFARI, SI CONCLUDE OGGI

IN VATICANO IL SEMINARIO DI STUDIO PROMOSSO PER RIFLETTERE SU POTENZIALITA’

 E RESPONSABILITA’ DEL MONDO DELL’IMPRENDITORIA

- Con noi il cardinale Renato Martino -

 

80 nomi dell’imprenditoria internazionale, esperti e docenti di 27 Paesi di tutti i continenti hanno partecipato, ieri e oggi, al Seminario promosso in Vaticano sul tema: “L’imprenditore: responsabilità sociale e globalizzazione”. A promuovere l’iniziativa è stato il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace insieme con l’Unione Internazionale degli Imprenditori Cristiani, Uniapac. Nel messaggio inviato ai partecipanti ieri, Giovanni Paolo II ha sottolineato il primato dell’essere sull’avere, incoraggiando a rispettare sempre “l’etica degli affari”. Delle potenzialità ma anche delle responsabilità del mondo dell’imprenditoria, ci parla, nell’intervista di Luca Collodi, il cardinale Renato Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace:

 

**********

R. - Come ogni attività umana, anche quella dell’imprenditoria è un’attività che deve rispettare dei principi morali. Quello dell’imprenditore è un lavoro duro, che richiede creatività e dedizione perché si svolge in un ambiente estremamente competitivo, dove determinate scelte possono costare molto o anche essere rovinose per la vita di molte persone. E’ in gioco la credibilità stessa del sistema economico che permette all’impresa di avere successo e alle società di trarne vantaggio.

 

D. - Cardinale Martino, produrre ricchezza oggi è un peccato per la Chiesa o no?

 

R. -  Assolutamente no, perché è un effetto della creatività dell’essere umano. Bisogna vedere, appunto, se questa ricchezza è impiegata con metodi che rispettano i principi morali, la destinazione universale dei beni e il servizio sociale della ricchezza.

 

D. - Quindi, la produzione della ricchezza va bene, però devono esserci delle norme che regolino tutto il settore…

 

R. - Difatti, al centro del dibattito che abbiamo avuto c’è stata ovviamente la responsabilità morale che l’imprenditore è chiamato ad assumere nella vita di tutti i giorni. Certo, la libertà economica e la prosperità esigono il ruolo della legge, il diritto di proprietà, regole ben strutturate, trasparenza, stabilità finanziaria e monetaria per un buon funzionamento dei mercati. Tutto ciò è necessario perché non siamo angeli. La pratica individuale di virtù come l’onestà, l’austerità, la moderazione, sono ugualmente  necessarie, come del resto anche i teorici del liberalismo hanno chiaramente riconosciuto fin dall’inizio. Noi ci auguriamo che possano e debbano tradursi nella pratica di ogni giorno alcuni principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa che solo in apparenza sono estranei all’attività imprenditoriale, come la natura sociale della proprietà e l’inviolabile dignità umana.

**********

 

 

OGGI POMERIGGIO SALIRA’ A 310 IL NUMERO DELLE PARROCCHIE INCONTRATE

DAL PAPA FINORA. IN AULA PAOLO VI LA MESSA PER LE COMUNITA’ ROMANE

DI SANTA BRIGIDA, SANT’ILARIO E SAN MASSIMO, DEL SETTORE OVEST

- Intervista con don Romano Matrone -

 

Nuovo appuntamento per Giovanni Paolo II con i fedeli delle parrocchie romane. Questo pomeriggio, in Aula Paolo VI, il Papa presiederà la Santa Messa alla quale parteciperanno la comunità di Santa Brigida, Sant’Ilario e San Massimo. Con l’odierna celebrazione, che la nostra emittente seguirà in radiocronaca diretta, a partire dalle 18.00, con commento in italiano sull’onda media di 585 kHz e sulla modulazione di frequenza di 105 MHz, saliranno a 310 le comunità parrocchiali che il Papa ha incontrato finora. Ma sull’attesa dei fedeli per questo incontro con Giovanni Paolo II, ascoltiamo don Romano Matrone, parroco di sant’Ilario, nell’intervista di Barbara Castelli.

 

**********

R. - Che cosa ci aspettiamo? Sicuramente speriamo che la fede possa trarre nuovo slancio da questo incontro. In primo luogo, affinché l’Eucaristia sia al centro della vita della parrocchia e affinché l’Assemblea si raccolga nel giorno di domenica attorno alla mensa del Signore. L’altra dimensione da scoprire meglio è il Rosario, come cammino mariano per conoscere Gesù Cristo.

 

D. - Qual è la realtà in cui è immersa la parrocchia di San Massimo, simile a quella di Santa Brigida e Sant’Ilario, che sono tutte del settore Ovest?

 

R. - La realtà sociale è quella di un quartiere in cui le persone sono completamente prese dal lavoro. Fin dalla nascita di questo quartiere, costituitosi in maniera abusiva dopo gli anni ‘60, si è delineata questa realtà: la gente esce da casa per lavorare e rientra a casa per dormire. All’inizio è stato molto duro portare la gente agli incontri serali di catechesi, poter recuperare la Messa festiva. Oggi, dopo 13 anni di lavoro, possiamo dire che i primi frutti si cominciano a vedere: la vita del quartiere comincia ad articolarsi anche attorno alla parrocchia.

 

D. - Giovanni Paolo II sabato scorso ha invitato le parrocchie e le comunità ad essere ‘famiglie di famiglie’. In concreto che cosa vuol dire?

 

R. - Per il Papa vuol dire che la parrocchia non è chiamata ad essere una massa di fedeli che fanno dei riti. Ma un centro veramente di comunione. Quello che noi stiamo attuando in questo senso è trasformare la parrocchia in comunità di comunità. Le comunità che vivono una vita fraterna, una vita di comunione, una vita di amore ed aiuto reciproco, vanno costituendo, pian piano, il corpo di Gesù Cristo, ciascuno nel suo carisma. Il braccio che sia braccio, la mano che sia mano, il cuore che sia cuore, quindi, costituiscono non una massa informe di cellule, ma una massa di fedeli, un corpo in  cammino che porta a Gesù Cristo.

**********   

 

 

IL DECRETO CONCILIARE “INTER MIRIFICA” DI PAOLO VI

 IN PRIMO PIANO ALL’ASSEMBLEA PLENARIA DEL PONTIFICIO CONSIGLIO

 DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI, DALL’8 AL 12 MARZO PROSSIMI IN VATICANO,

 NEL 40.MO ANNIVERSARIO DELLA SUA ISTITUZIONE

- A cura di Alessandro Gisotti -

 

Il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali, che quest’anno celebra il suo 40.mo anniversario, terrà l’Assemblea plenaria dall’8 al 12 marzo prossimi in Vaticano, sul tema: “Inter Mirifica: quarant’anni dopo”. In primo piano, dunque, c’è il decreto del Concilio Vaticano II “Inter Mirifica” sugli strumenti di comunicazione sociale che venne promulgato da Papa Paolo VI il 4 dicembre 1963. Il cardinale Eugênio de Araújo Sales, arcivescovo emerito di São Sebastião do Rio de Janeiro, uno dei primi membri del dicastero vaticano, presiederà lunedì prossimo, nella Chiesa del Campo Santo Teutonico, la messa di apertura, alla quale seguirà un ricevimento.

 

L’arcivescovo John P. Foley, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali informa che “è stato chiesto ad ogni membro e consultore del Pontificio Consiglio di presentare gli avvenimenti più significativi del mondo delle comunicazioni sociali negli ultimi quaranta anni e di esprimere un sogno che si vorrebbe veder realizzato nei prossimi dieci anni nel campo delle comunicazioni”. Tali interventi saranno poi pubblicati e costituiranno la documentazione di base per la celebrazione del 40.mo anniversario della “Inter Mirifica” e del Pontificio Consiglio. È in programma anche una riflessione sulla proposta di un documento sul tema “Spiritualità e Cinema”.

 

 

=======ooo=======

 

 

OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

La prima pagina si apre con la situazione in Iraq: nuovamente rinviata la firma della Costituzione provvisoria.

 

Nelle vaticane, in occasione dell'udienza al Presidente della Repubblica Federale di Germania, Giovanni Paolo II ha auspicato che la preziosa eredità cristiana continui a fecondare la società in Germania e in tutta Europa.

Il Santo Padre conclude gli Esercizi Spirituali sul tema: "Seguendo Te, luce della vita".

La Lettera pastorale del vescovo di Sarh (Ciad), mons. Edmond Jitangar, dal titolo "Per un'attenzione particolare della nostra Chiesa-Famiglia di Dio alla donna".

Una pagina dedicata all'ingresso in diocesi dell'arcivescovo di Ancona.

Celebrate nella parrocchia di Sant'Anna le esequie di Ercole Orlandi.

 

Nelle estere, Haiti: insediato il Consiglio dei Saggi incaricato di scegliere il Premier

 

Nella pagina culturale, una riflessone di Angelo Mundula dal titolo "De senectute"

 

Nelle pagine italiane, in rilievo il tema delle pensioni.

 

 

=======ooo=======

 

 

OGGI IN PRIMO PIANO

6 marzo 2004

 

 

FAR FRONTE ALLA POVERTA’ IN CINA PER NON OSTACOLARE IL PROGRESSO ECONOMICO:

SE NE PARLA DA IERI A PECHINO ALLA SESSIONE ANNUALE

DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEL POPOLO

- Intervista con Fernando Mezzetti -

 

Quest'anno la Cina cercherà di contenere entro il tre per cento il tasso d'inflazione. Lo ha detto oggi il ministro per lo sviluppo cinese, Ma Kai, nel rapporto all'Assemblea Nazionale del Popolo, il Parlamento di Pechino, riunito da ieri per la sua sessione annuale. E’ solo uno degli aspetti del forte miglioramento economico che il grande Paese asiatico sta registrando. La Cina, d’altra parte, pur programmando una crescita del 7 per cento per il 2004, deve ancora fare i conti con seri problemi sociali: la povertà delle aree rurali e un’agricoltura antiquata. Ne ha parlato ieri anche il premier Wen Jiabao, tracciando per la prima volta un quadro reale della situazione socio-economica del Paese. Si tratta di un importante fase di cambiamento dell’ultimo grande regime comunista? Giancarlo La Vella ne ha parlato con Fernando Mezzetti, editorialista ed esperto di Cina:

 

**********

R. - Certamente, anche perché questa sessione dell’Assemblea farà tre modifiche alla Costituzione, la principale delle quali è stabilire l’inviolabilità della proprietà privata acquisita legalmente. La Cina non è più, quindi, un Paese comunista che non rispetta la proprietà privata, ma che la istituzionalizza nella sua Costituzione, mettendola sullo stesso piano della proprietà statale. E questo non è poco. Ciò faciliterà anche lo sviluppo ulteriore dell’economia statale stessa, perché il privato contribuisce già al prodotto interno lordo per oltre il 60 per cento.

 

D. - E’ un importante contributo alla verità, quello dato da Wen Jiabao. Sicuramente in Cina c’è bisogno di altri contributi del genere. Quali ad esempio?

 

R. - Wen Jiabao ha riconosciuto per la prima volta la disparità esistente tra ricchi e poveri. Finora, avevano parlato di disparità fra regioni, ma non fra gruppi sociali. Il premier ha parlato chiaramente di problemi sociali che potrebbero mettere in pericolo la stabilità del regime e, a proposito di questo, Jiabao ha accennato alla necessità di avanzare con prudenza ma con sforzi concreti nella promozione di una ristrutturazione politica. La frase è ambigua, però riconosce la necessità di un cambiamento. Da questo a passare ad una democrazia, come noi la concepiamo, naturalmente ce ne corre, però si riconosce che la struttura politica attuale del Paese non è più sufficiente a guidare uno sviluppo sociale e non solo economico. Finora, la Cina ha puntato esclusivamente sullo sviluppo economico. Adesso riconosce la necessità di concentrarsi sullo sviluppo interno per ottenere il quale occorre una redistribuzione più equa della ricchezza nazionale. 

 

D. - Un’economia così in progresso, anche se disordinato, di quali controlli ha bisogno?

 

R. - Le autorità cinesi non rinunceranno mai alla direzione politica del Paese. Il partito resta il supremo arbitro e regolatore di tutto, perché sono consapevoli dei rischi di un’instabilità sociale. Non vi è dubbio che in Cina la popolazione rurale stia molto meglio di quanto stesse nell’epoca maoista, ma il gap è ancora spaventoso. Il reddito medio pro capite nelle campagne, dove vivono circa 800 milioni di cinesi, arriva forse ad un dollaro al giorno e questo è un problema che è esplosivo, una “bomba a tempo”.

 

D. – Ci sono, poi, i rapporti internazionali. Quali le alleanze che potrà stringere la nuova Cina: Stati Uniti, Europa, Russia?

 

R. - In generale, la Cina desidera un ambiente internazionale pacifico per favorire il proprio sviluppo economico, ma alleanze vere e proprie non ne vedo. Loro hanno consapevolezza di essere un grande Paese per dimensione, per peso demografico, per peso economico. La Cina è diventata la quinta potenza economica del mondo, sorpassando l’Italia, però resteranno sempre le tensioni con Taiwan e rimarrà il peso incombente di questo Paese su tutta l’Asia. Ad esempio, il Giappone è molto preoccupato della sviluppo economico cinese e teme di esserne oscurato.

**********      

 

 

REGOLAZIONE NATURALE DELLA FERTILITA’ E CULTURA DELLA VITA:

 NELLA DICHIARAZIONE COMUNE DI CENTO DOCENTI UNIVERSITARI E GINECOLOGI, PRESENTATA IERI,

LE LINEE GUIDA PER UNA CULTURA RISPETTOSA

DELLA PERSONA E DELLA VITA

- Intervista con Elena Giacchi -

 

Presentata ieri sera a Roma, nell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, la dichiarazione di cento docenti universitari italiani e del direttivo nazionale dell’Associazione Ginecologi Universitari Italiani, Agui, sul tema “Regolazione naturale della fertilità e cultura della Vita”. La dichiarazione, emersa al termine del convegno internazionale tenutosi a Roma alla fine di gennaio scorso presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, intende mettere un punto fermo nella promozione di una cultura rispettosa della persona e della vita. Il servizio è di Maria Di Maggio.

 

**********

E’ dovere primario degli atenei universitari e dei mass media italiani promuovere una sempre maggiore conoscenza e diffusione dei metodi naturali di regolazione della fertilità come approccio fondamentale alla fertilità stessa e come strumento adeguato al compito della trasmissione responsabile della vita umana. E’ questo l’appello dei docenti e dei ginecologi universitari chiamati ad interrogarsi sul rapporto tra regolazione naturale della fertilità e cultura della vita. Ascoltiamo a tale proposito Elena Giacchi, docente di pianificazione familiare presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore:

 

“La regolazione naturale della fertilità si basa su metodi di autoconsapevolezza della fertilità stessa, ma essere consapevoli della fertilità significa anche prendere coscienza dell’armonia, della bellezza di tutti i processi fisiologici, biologici che rendono possibile la generazione della vita umana. E’ proprio un vuoto di conoscenza che porta a temere la fertilità e la procreazione. La conoscenza rimuove la paura, porta l’apprezzamento e, quindi, mette la radice giusta per potersi aprire responsabilmente e liberamente ad una nuova vita”.

 

A sostegno della dignità scientifica e della regolazione naturale della fertilità, interviene la diffusione dei metodi naturali in diversi contesti sociali e culturali multietnici ed interreligiosi. Ancora Elena Giacchi:

 

“Non c’è contraddizione tra quello che è il fondamento dell’antropologia cattolica, l’insegnamento del magistero della Chiesa e quelle che sono delle istanze profondamente umane, scritte nella persona umana, indipendentemente dalla religione. L’insegnamento del metodo naturale viene proposto non come una fredda tecnica diagnostica per avere o no una gravidanza, ma come uno strumento di conoscenza di una dimensione della persona che è la fertilità, che non è una dimensione soltanto biologica, ma è una dimensione che coinvolge la persona intera: la dimensione spirituale, la dimensione affettiva, psicologica e relazionale. Questo porta una positività di accoglienza anche da parte di culture come il mondo islamico. Studi fatti dall’Organizzazione mondiale della sanità per valutare l’efficacia dei metodi naturali hanno evidenziato che anche indù, oltre a musulmani, sono disponibili ad accogliere un approccio naturale di conoscenza e di valorizzazione della fertilità”.

**********

    

 

SI È SVOLTO NEI GIORNI SCORSI IL SOLENNE ATTO ACCADEMICO

 DELLA PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA SUL TEMA: LA PEDAGOGIA IGNAZIANA

 - Il servizio di Marco Cardinali -

 

*********

L’Atto accademico di quest’anno si inserisce nella cornice della “pianificazione strategica” dell’Università, cioè il lavoro che sta compiendo per fare il punto sui grandi valori, che l’hanno da sempre ispirata, e sulle necessità e le richieste della cultura del nostro tempo, sempre più globalizzata e frammentata. E’ un momento di sosta per riflettere alla luce della pedagogia del fondatore della Compagnia di Gesù e iniziatore del Collegio Romano che diventerà poi Università Gregoriana. Nelle intenzioni di Sant’Ignazio, l’educazione si sforza di andare oltre l’eccellenza accademica. È un processo tra gli insegnanti e gli studenti che ha lo scopo di favorire lo studio personale e cooperativo, la scoperta, la creatività e la riflessione, e di promuovere l’apprendimento per tutta la vita e l’azione al servizio degli altri.

 

La pedagogia concepita da S. Ignazio di Loyola non può essere solamente un metodo, ma deve diventare il modo in cui gli insegnanti accompagnano gli studenti nella loro crescita globale e nel loro sviluppo. Per questo include contesto, esperienza, riflessione, azione, valutazione, in un ciclo continuo e ripetuto di apprendimento e di crescita. Nasce da un’intuizione spirituale sperimentata dallo stesso Ignazio: far crescere chi aiuta a crescere, impedendo che il maestro divenga talmente potente da avere il desiderio di creare altri potenti. Per sant’Ignazio, solo chi è aiutato, può aiutare e solo chi è discepolo, può essere maestro.

 

Anche nel mondo contemporaneo così complesso e variegato, dunque, i gesuiti o gli educatori che applicano la pedagogia ignaziana devono avere la profonda consapevolezza che essi offrono, tramite lo studio che mira alla completezza spirituale e umana della persona,  un grande tesoro culturale e oggi anche tecnologico. Deve essere usato con umiltà e soprattutto al servizio dell’uomo. Le condizioni educative attuali sono così diverse da quelle del tempo di Ignazio ma le sue intuizioni sono ancora così importanti. Al Rettore Magnifico della Gregoriana, padre Franco Imoda, abbiamo chiesto quale sia l’eredità più importante che il mondo accademico della Gregoriana abbia ricevuto da Sant’Ignazio:

 

R. – Credo che nell’arco della vita di Sant’Ignazio molto tipica per lui sia stata la scoperta dell’importanza della mediazione culturale. Mentre all’inizio, sulla spinta del fervore spirituale, pensava di poter comunicare la sua esperienza direttamente, abbastanza presto ha capito che senza una mediazione culturale, quindi uno studio, una capacità di articolare oltre che di legittimare la sua qualità di guida, non avrebbe potuto raggiungere i fini che si proponeva. La fondazione del Collegio Romano, che è il nostro predecessore in quanto Università Gregoriana, è in fondo una manifestazione di questo spirito ignaziano che sa che deve passare attraverso la cultura.

*********

 

 

IL VANGELO DI DOMANI

 

Domani, 7 marzo, seconda domenica di Quaresima, la liturgia ci propone il Vangelo della Trasfigurazione secondo la narrazione di San Luca: “In quel tempo Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante”. Su questo passo evangelico, il teologo gesuita padre Marko Ivan Rupnik ci offre il suo commento:

 

**********

La trasfigurazione di Gesù Cristo sul Monte Tabor è forse uno degli eventi più strani per la mentalità di oggi, perché noi siamo abituati a pensare con i concetti e ad immaginare con le forme. Perciò, si cerca di pensare com’era questa nuova forma di Cristo. Ma gli antichi Padri hanno già sottolineato come la trasfigurazione di Cristo sia un dono che Dio fa agli apostoli presenti, togliendo un velo dai loro occhi, per far vedere nell’umanità di Cristo, sul suo volto concreto, quella luce del Dio inaccessibile. E’ un gesto della carità di Dio verso gli apostoli, quindi, per sostenerli nel rapporto verso Cristo, in modo che anche quando vedranno questo volto schiaffeggiato, sputato, insanguinato e umiliato, rimarranno saldi, sicuri che quello stesso volto è il volto del Figlio di Dio che non può essere sopraffatto dal male.

**********

 

 

=======ooo=======

 

 

CHIESA E SOCIETA’

6 marzo 2004

 

 

“UNA VITA FORTEMENTE PROVATA”: COSI’ IL PAPA NEL TELEGRAMMA

PER I FUNERALI DI ERCOLE ORLANDI, CELEBRATI OGGI IN VATICANO

- A cura di Gianfranco Grieco -

 

ROMA. = “Una vita fortemente provata”: con queste parole il Papa ha ricordato il papà di Emanuela Orlandi, morto ieri. A leggere il messaggio inviato da Giovanni Paolo II in occasione dei funerali svoltisi questa mattina nella chiesa di Sant’Anna in Vaticano, è stato   mons. Gabriele Caccia, assessore della Segreteria di Stato. Dopo aver ricordato il servizio reso da Ercole Orlandi nella Prefettura Pontificia, Giovanni Paolo II ha sottolineato la vita tanto provata della famiglia Orlandi ed ha impartito la Benedizione apostolica alla famiglia e a tutti i presenti che sono stati numerosissimi. La figlia di Ercole Orlandi, Emanuela scomparve nel giugno del 1983, mentre faceva ritorno a casa. Aveva allora 15 anni.  Il suo caso è stato al centro dell’attenzione mediatica ed è stato messo in relazione con varie vicende tra cui l’attentato al Papa, ma in realtà non c’è mai stato alcun riscontro per nessuna delle notizie diffuse e della ragazza non si è saputo più nulla. Oggi, accanto alla bara coperta di fiori c’erano la moglie e gli altri 4 figli. Tra i presenti alle esequie, anche l'arcivescovo Oscar Rizzato, elemosiniere del Papa, il vescovo Bruno Bertagna, segretario del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi. La salma di Ercole Orlandi è stata trasportata nella cripta della parrocchia di sant'Anna. Canti e preghiere hanno accompagnato la cerimonia, segnata dalla commozione visibile di molti dei presenti nei confronti di un uomo che ha saputo portare la croce e farsi carico del suo peso, coniugando mistero della volontà di Dio ed esemplarità di vita.

 

 

L’EUROPA DEL DUEMILA E’ UN CONTINENTE MULTIETNICO

CHE HA BISOGNO DI COSTRUIRE UNA SOCIETA’ NEL SEGNO DELL’INTEGRAZIONE.

LO HA DETTO L’ARCIVESCOVO AGOSTINO MARCHETTO AL CONVEGNO SULL’IMMIGRAZIONE

NELLE CITTA’ EUROPEE, PROMOSSO DAL COMUNE DI BOLOGNA

- A cura di Stefano Andrini -

 

BOLOGNA. = L’Europa di oggi, senza negare le sue radici cristiane, si presenta come un continente multietnico, pluriculturale e multireligioso. L’obiettivo di fondo per i Paesi occidentali è dunque la costruzione di una società integrata. Questo richiede non tanto la difesa di religioni e culture contrapposte, quanto piuttosto l’impegno per l’incontro delle culture e per il dialogo interreligioso. Lo ha affermato mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei migranti e degli itineranti, intervenendo al convegno sull’immigrazione nelle città europee, promosso dal Comune di Bologna. La due giorni, conclusa dal ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, è stata dominata dal confronto tra gli amministratori di diverse città del continente attorno alla “Carta dei diritti e dei doveri per una civile convivenza”, approvata un anno fa dal consiglio comunale bolognese. Il documento, da una parte, dichiara la disponibilità della città ad accogliere gli immigrati, dall’altra, chiede loro di conoscere e rispettare il patrimonio di regole e di tradizioni che la caratterizzano. La Carta – ha ricordato il sociologo Pierpaolo Donati – ha riscosso molti consensi perché ha scelto la strada della sussidiarietà. E’ un patto che evita la segregazione delle comunità di immigrati e l’idea paternalistica delle quote e delle rappresentanze per i nuovi arrivati.

 

 

LA CARITAS DI HAITI LANCIA UN APPELLO PER UN PIANO DI SOLIDARIETA’

IN FAVORE DELLA POPOLAZIONE: VERRANNO AVVIATI CINQUE CENTRI DI ASSISTENZA

PER BAMBINI, DONNE IN GRAVIDANZA E MALATI DI AIDS,

OLTRE A MENSE E A UN PIANO DI VACCINAZIONI

PORT-AU-PRINCE. = Cinque centri per portare assistenza a 5 mila scolari, un migliaio di donne in gravidanza, 3 mila neonati e circa duecento ammalati terminali di Aids. E poi: cinque mense scolastiche, un piano massiccio di vaccinazioni, cinque cisterne di acqua potabile in ciascuna diocesi, e la ricostruzione e riabilitazione di duecento alloggi. E’ l’insieme degli interventi predisposti dalla Caritas di Haiti, che ha lanciato un appello urgente per far fronte all’emergenza in corso nell’isola caraibica. Il piano della Caritas locale, con il sostegno della rete internazionale dell’organizzazione, prevede la realizzazione di azioni a breve termine per aiutare le fasce vulnerabili della popolazione e programmi di media e lunga scadenza per “assicurare condizioni di vita minimamente dignitose in un Paese afflitto da uno dei maggiori indici di povertà del pianeta”. Intanto, il Catholic Relief Services (Crs), l’agenzia di aiuti della Chiesa cattolica statunitense che fa parte del network Caritas, ha reso noto di aver ripreso soltanto parzialmente alcune operazioni nella penisola meridionale di Les Cayes. In un comunicato giunto alla Misna, i responsabili del Crs si dicono preoccupati per l’aggravarsi della situazione, “nonostante l’arrivo delle forze di pace”. L’insicurezza che regna in tutta l’isola, aggiunge il Crs, impedisce ancora una regolare distribuzione degli aiuti. (A.D.C.)

 

 

RIPRESO IL RIENTRO DEI PROFUGHI AFGHANI DAL PAKISTAN:

L’ALTO COMMISSARIATO DELLE NAZIONI UNITE PER I RIFUGIATI CONTA DI RIMPATRIARE NELLA REGIONE 400 MILA PERSONE ENTRO IL 2004

 

ISLAMABAD. = Dopo l’interruzione dello scorso novembre, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha ripreso il programma di rimpatrio dei rifugiati afghani dal Pakistan. L’Unhcr aveva sospeso le operazioni dopo l’assassinio ad opera dei talebani di una sua operatrice francese, Bettina Goislard, avvenuto a Ghazni nell’Afghanistan sudorientale. In Pakistan, sono ancora presenti oltre un milione di afghani. L’obiettivo dell’organizzazione internazionale è di riportarne in patria 400 mila entro il 2004, che si andranno così ad aggiungere ai circa due milioni di persone già rimpatriate. L’impegno dei governi afghano e pakistano, che ha garantito un miglioramento delle condizioni di sicurezza, ha indotto l’Alto Commissariato a riprendere le operazioni e ad inviare nell’area i propri operatori. (P.C.)

 

 

LANCIATA DA AMNESTY INTERNATIONAL LA CAMPAGNA GLOBALE CONTRO LA VIOLENZA

CHE COLPISCE LE DONNE. TRA GLI OBIETTIVI PRINCIPALI,

L’ABOLIZIONE DELLE LEGGI DISCRIMINATORIE E LO STOP

AI CRIMINI DI GUERRA COMMESSI A LORO DANNO

 

Londra. = “La violenza contro le donne è un cancro che sta divorando il cuore della società”. Inizia così l’accesa denuncia della segretaria generale di Amnesty International, Irene Khan, nel corso della conferenza stampa di lancio della nuova campagna biennale “Stop violence against women”, tenuta ieri a Londra. L’iniziativa dell’organizzazione internazionale si prefigge numerosi scopi attraverso iniziative su diversa scala, sia globale che locale. L’abolizione delle leggi discriminatorie nei confronti delle donne e una campagna per fermare l’impunità sui crimini di guerra commessi a loro danno sono tra gli obiettivi più ambiziosi indicati da Amnesty International. Per sostenere l’iniziativa, in Italia, il comune di Roma ha organizzato tre giornate di sensibilizzazione, dal 6 all’8 marzo, in piazza del Campidoglio. Durante il lancio dell’evento, è intervenuta Hauwa Ibrahim,  avvocato difensore di Amina Lawal e Safiya Husseini, che ha portato la propria testimonianza e opinioni, in particolare sulla spinosa questione delle ingerenze internazionali: “Non ho visto nell’interessamento degli italiani, in particolare, un’interferenza nelle questioni interne di un Paese come la Nigeria che pure ha altre leggi, tradizioni o religioni. Nel sostenere Amina, non ho visto una presa di posizione contro un diverso stile di vita, bensì una difesa dei diritti umani, della libertà e della giustizia”. (P.C.)

 

 

SARA’ PRESTO DISPONIBILE LA VERSIONE MINIATURIZZATA DELLA POMPA-CARDIACA

CHE PERMETTERA’ AI BAMBINI MALATI DI CUORE DI NON DOVER ATTENDERE

IN OSPEDALE IL TRAPIANTO DI ORGANO. L’APPARECCHIATURA CREATA

 DA UN’AZIENDA AMERICANA

 

WASHINGTON. = Tra breve anche i bambini cardiopatici, così come già avviene per i malati più grandi, potranno contare sull’ausilio di una mini pompa cardiaca, in attesa di essere sottoposti al trapianto di organo. La versione miniaturizzata della pompa cardiaca per adulti, in uso da tempo, è stata creata dalla “Macromed technologies” e potrà essere impiantata ai piccoli pazienti nel giro di poche settimane. La pompa, che pesa all'incirca 1 etto e 10 grammi, potrà cambiare la qualità di vita dei bimbi permettendo loro di andare a casa dall'ospedale in attesa del trapianto di cuore. Ora, i giovanissimi pazienti in lista per ricevere un organo cardiaco (circa 500 nel mondo) devono rimanere in clinica, attaccati alla macchina per il cuore-polmoni che permette loro di mantenersi in vita. Tre maggiori centri cardiologici americani hanno già ordinato la pompa. (A.D.C.)

 

 

=======ooo=======      

 

 

24 ORE NEL MONDO

6 marzo 2004

 

 

- A cura di Dorotea Gambardella -

 

Ancora sangue in Iraq. Due civili iracheni sono rimasti uccisi, oggi, durante scontri a fuoco tra miliziani sciiti e soldati britannici nel sud del Paese. Ne ha dato notizia la polizia locale. E un soldato americano ha perso la vita in un attentato ad ovest di Baghdad. Sul piano diplomatico, ieri, è saltata la firma della costituzione irachena, a causa dell’opposizione degli sciiti. Le speranze per l’Iraq d’intraprendere un cammino democratico si spostano quindi a lunedì prossimo, giorno in cui è stata fissata la prossima riunione di governo. E all’indomani della mancata firma della costituzione provvisoria, sette membri sciiti del Consiglio di governo iracheno sono stati ricevuti a Najaf dal grande ayatollah Alì Sistani. Intanto, secondo la Casa Bianca il rinvio della firma della costituzione non comprometterà il passaggio dei poteri ad un governo locale, entro il 30 giugno. Ma sarà possibile rispettare questa scadenza, con il rischio che nuovi attentati possano impedire la normalizzazione? Giancarlo La Vella lo ha chiesto all’esperto di terrorismo del Corriere della Sera, Guido Olimpio: 

 

**********

R. – Forse sì, ma non c’è dubbio che la mancata firma provi che il terrorismo paga. Non è certo un caso che questi contrasti siano emersi qualche giorno dopo i terribili attentati che hanno colpito la comunità sciita. Quindi, è un segnale pericoloso sulla via della normalizzazione e i terroristi vogliono proprio impedire la normalizzazione.

 

D. – Che tipo di istituzioni potranno essere le future istituzioni irachene sotto la spada di Damocle della violenza continua?

 

R. – Certamente rappresenta un grosso problema per chiunque, perché dover governare in condizioni di violenza non permette certo uno sviluppo di una democrazia, non tanto piena, ma penso proprio a delle semplici strutture amministrative, il governo. E anche l’Iraq dovrà imparare una certa dialettica politica. Ma con gli attentati e le violenze, soprattutto tra gruppi etnici diversi è difficile insegnare e apprendere questa dialettica.

**********

 

Violenza anche in Medio Oriente. Due poliziotti palestinesi sono rimasti uccisi in scontri a fuoco con l’esercito israeliano al valico di Erez, tra Israele e la Striscia di Gaza. La notizia è riportata dal quotidiano israeliano Haaretz, in cui si precisa che a rivendicare l’attentato sono stati i gruppi militanti Hamas, Jihad islamica e al Fatah. Gli scontri sono iniziati dopo l’esplosione di un’auto vicino al posto di controllo israeliano sul valico, in cui hanno perso la vita anche due kamikaze. Intanto, sempre secondo il quotidiano Haaretz, che cita fonti diplomatiche di Washington, sarebbe imminente una decisione degli Stati Uniti di imporre sanzioni alla Siria, a causa del presunto sostegno del governo di Damasco ai gruppi terroristici.

 

Dopo una settimana di confronto politico, ma soprattutto di dure proteste di piazza, nelle quali sono rimaste uccise almeno otto persone, in Venezuela, oggi, l’opposizione torna per le strade di Caracas. Prevista una marcia di sostegno al progetto di referendum per la revoca del mandato del presidente Hugo Chàvez. Ce ne parla Maurizio Salvi:

 

**********

Dopo la decisione del Consiglio Nazionale elettorale, che ha convalidato praticamente solo la metà delle 3,4 milioni di firme raccolte nel novembre scorso, l’opposizione sta cercando di serrare le file per salvare il referendum e comunque per mantenere sotto pressione il governo di Chavez. Le autorità elettorali hanno, infatti, confermato che un milione di firme saranno sottoposte a revisione ed il coordinamento insiste per ottenere il periodo più lungo possibile per la loro conferma da parte degli elettori. Se almeno 600 mila ribadiranno di volere il referendum, esso si potrà fare. Mentre Chavez ha convocato gli ambasciatori accreditati nella capitale per collaborare – ha detto – nel reperimento della verità di quanto accade nel Paese. Ma in sostanza il discorso ritrasmesso da radio e televisione è servito per accusare gli Stati Uniti di avere organizzato l’estromissione da Haiti del presidente Jean Bertrand Aristide e per avvertire la Casa Bianca di non cercare di rovesciare il governo venezuelano, come tentato con l’effimero golpe dell’aprile 2001.

 

Maurizio Salvi, per la Radio Vaticana.

**********

 

E proprio ad Haiti si è creato il Comitato dei sette saggi incaricati di indicare entro una settimana un nuovo primo ministro. Intanto, oltre ai contingenti di Stati Uniti e Francia, dispiegati sul territorio, anche il Canada invierà 450 soldati, divenendo di fatto la terza forza multinazionale impegnata ad Haiti per numero di militari incaricati. A Port-au-Prince, inoltre, migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per chiedere il ritorno dell’ex presidente Aristide.

 

Escalation di violenza in Afghanistan. Nove presunti talebani sono stati uccisi, oggi, dalle forze speciali americane ad Orgun, 170 chilometri a sud della capitale Kabul. Lo ha reso noto un portavoce militare americano, secondo il quale non ci sono state vittime tra i soldati. E ieri, nella zona al confine con il Pakistan, un tecnico turco è stato freddato e un altro è stato rapito in un’imboscata sulla strada che collega Kabul e Kandahar. Infine, otto miliziani afghani hanno perso la vita in un attacco a un posto di frontiera nel sud del Paese, avvenuto fra mercoledì e giovedì.

 

Circa dieci milioni di greci si recheranno domani alle urne per scegliere il nuovo governo. Decideranno, quindi, se confermare la fiducia ai socialisti del Pasok, oppure, come prevede la maggior parte dei sondaggi, affidare di nuovo, dopo 11 anni, la guida del Paese al centrodestra. I particolari nel servizio di Cesare Rizzoli.

 

**********

La scommessa si gioca domani tra Costas Karamanlìs, 48 anni, nipote di Costantino Karamanlìs, padre e padrone della Grecia negli anni ’70 e ’80, contro Ghiorgos Papandreou, 52 anni, figlio e nipote di due capi di governo fino agli anni ’90 e oltre. La passione dei greci per votare le dinastie anche in politica, dunque, è rispettata. Ma più forte appare il bisogno di una svolta politica per affrontare le rivendicazioni sociali, scosse dall’entrata recente della Grecia nell’area dell’euro. Karamanlìs in quanto ad esperienze di gestione di governo si presenta come l’uomo nuovo, in grado di combattere la corruzione politica e la burocrazia. Papandreou promette quale nuovo leader della sinistra facce nuove nel partito e nel governo e garantisce i 20 anni di potere della sinistra e i forti legami con l’Europa.

 

Da Atene, per la Radio Vaticana, Cesare Rizzoli.

**********

 

Quarantasette persone sono morte e altre 70 sono rimaste ferite durante scontri tra clan rivali nel villaggio di Hiin Gaduud, 220 chilometri a nordest di Mogadiscio. Ignoti i motivi dello scontro, uno dei tanti che avvengono in Somalia dal 1991, anno in cui terminò la dittatura di Siad Barre.

 

Migliaia di persone hanno partecipato, ieri a Skopje, ai funerali di Boris Trajkovski, il presidente macedone morto con altre otto persone in un incidente aereo, avvenuto la settimana scorsa in Bosnia Erzegovina. Alle esequie erano presenti, tra gli altri, anche il presidente della commissione europea, Romano Prodi, e il segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer.

 

Sono cominciate le operazioni di soccorso vicino alla stazione scientifica Polo Nord-32, distrutta dalla pressione dei ghiacci giovedì scorso. Intanto, un elicottero russo Mi-26 è partito questa mattina per raggiungere i 12 membri della spedizione intrappolati da giorni. I resti della stazione si trovano poco più di 700 km ad est dell’isola norvegese di Spitzbergen e vanno alla deriva 10 km al giorno. 

 

 

=======ooo=======