RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVIII n. 175 - Testo della trasmissione di mercoledì 23 giugno 2004

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Solo Dio, che interviene nella storia per arginare il male ed elogiare il bene, può appagare la ricerca di giustizia e di amore dell’umanità: così il Papa all’udienza generale, spiegando un cantico dell’Apocalisse di San Giovanni

 

Dichiarazione del direttore della Sala Stampa vaticana, Joaquín Navarro-Valls, sui recenti arresti di vescovi in Cina

 

Sarà l’Eucaristia il tema centrale del prossimo Sinodo dei vescovi che si terrà nel mese di ottobre 2005. Di recente resi noti i Lineamenta: intervista con l’arcivescovo Nikola Eterovic.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Diminuisce il numero delle esecuzioni capitali nel mondo, ma l’anno scorso nella sola Cina sono state 5000: presentato questa mattina il Rapporto annuale dell’associazione Nessuno Tocchi Caino. Ai nostri microfoni Elisabetta Zamparutti

 

Parlare di libertà e di uguaglianza senza dimenticare la fraternità: al centro della riflessione di Chiara Lubich, ieri pomeriggio nella sede del Parlamento britannico

 

Nella prima fase dell’Unione Europea allargata non cambierà la proporzione di immigrati provenienti dai Paesi dell’est: uno dei dati dello studio della Caritas presentato ieri a Roma. Ce ne parlano Franco Pittau e mons. Vittorio Nozza

 

La Titanus compie 100 anni e un film rievocativo racconta l’impegno della casa cinematografia protagonista del settore: con noi  Goffredo Lombardo.

 

CHIESA E SOCIETA’:

La famiglia in Europa è sempre più minacciata ma le politiche familiari continuano ad essere inadeguate. La denuncia in vista del Simposio europeo dei docenti universitari dedicato alla “Famiglia in Europa”.

 

E’ stato annunciato oggi un Simposio dei vescovi dell’Africa e dell’Europa che si terrà a Roma dal 10 al 13 novembre prossimi

 

Si apre oggi a Budapest la quarta Conferenza ministeriale su ambiente e salute promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

 

Conflitti dimenticati dell’Africa saranno uno dei temi al centro del Meeting di Rimini che si terrà dal 22 al 28 agosto

Il direttore generale dell’Unesco, Koichiro Matsuura, condanna l’uccisione di Ely Binoya, responsabile di una emittente radiofonica delle Filippine

 

 

24 ORE NEL MONDO:

 

In Iraq orrore e sgomento per la decapitazione dell’ostaggio sudcoreano. Al Qaeda minaccia di morte il premier iracheno

 

In Iran liberati gli otto militari inglesi arrestati per aver violato le acque territoriali.

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

23 giugno 2004

 

 

SOLO DIO, CHE INTERVIENE NELLA STORIA PER ARGINARE IL MALE ED ELOGIARE

IL BENE, PUO’ APPAGARE LA RICERCA DI GIUSTIZIA E DI AMORE DELL’UMANITA’.

ALL’UDIENZA GENERALE, IL PAPA SPIEGA UN CANTICO

DELL’APOCALISSE DI SAN GIOVANNI

- Servizio di Alessandro De Carolis -

 

**********

         L’umanità è alla ricerca di giustizia, di verità, di amore e solo Cristo può “pienamente appagare” questa ricerca, che mostra la “tensione” dell’uomo verso Dio. E’ stato questo il messaggio centrale della catechesi di Giovanni Paolo II, questa mattina in Aula Paolo VI, davanti a 8 mila persone. Il Papa ha preso spunto per la sua riflessione dal Cantico dell’Apocalisse, capitolo 15. Un inno - ha detto - intonato “dai giusti della terra”, che celebra i “gesti salvifici” di Dio “nel governo del mondo e della storia”.

 

(canto Salmo)

 

Si tratta di un componimento importante - ha spiegato il Pontefice - perché riflette il modo di pregare delle Chiese sorte per la predicazione di San Giovanni, nelle quali i cristiani delle origini consideravano la Bibbia non solo come “anima” della loro fede e della loro vita, ma anche della loro preghiera e liturgia. E un’autentica preghiera - ha affermato Giovanni Paolo II - oltre che richiesta a Dio, deve essere anche “lode, ringraziamento, benedizione, celebrazione e professione di fede”. Inoltre è significativo - ha proseguito il Papa - osservare come il Cantico contenga una “dimensione universalistica”: l’inno descrive “fiumane di popoli” che convergono verso il Signore per riconoscerne i “giusti giudizi, ossia gli interventi nella storia per arginare il male ed elogiare il bene”:

 

“L’attesa di giustizia presente in tutte le culture, il bisogno di verità e d’amore avvertito da tutte le spiritualità, contengono una tensione verso il Signore, che solo quando a Lui approda, si placa”.

 

Al termine dell’udienza, i saluti ai pellegrini in dieci lingue e, in particolare, ai sacerdoti che celebrano il 25.mo e il 50.mo di sacerdozio e ai chierichetti del pre-Seminario San Pio X, che prestano servizio in Vaticano. Poi il Papa ha avuto un pensiero speciale per i giovani, per coloro che in questi giorni sono impegnati negli esami e per coloro che sono già in vacanza. A questi ultimi ha augurato di approfittare dell’estate “per compiere formative esperienze umane e spirituali”.

**********

IN UNA DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA VATICANA,

JOAQUIN NAVARRO-VALS, SUI RECENTI ARRESTI DI VESCOVI IN CINA

LA SANTA SEDE ESPRIME PROFONDO DOLORE

 

Dal 27 maggio non si hanno notizie dell'84enne vescovo di Xuanhua, in Cina, che è stato preso in custodia dalle forze di polizia. Anche il vescovo coadiutore di Xiwanzi è stato posto sotto custodia dal 2 al 12 giugno, mentre il vescovo di Zhengding è stato trattenuto dalle autorità per cinque giorni.

 

In seguito alle domande dei giornalisti a proposito, in un comunicato della Sala Stampa vaticana, la Santa Sede esprime “profondo dolore per queste misure, per le quali non è stata comunicata alcuna ragione”. “Esse – sottolinea il comunicato - sono inconcepibili in uno Stato di diritto e contravvengono a quei diritti della persona, in particolare a quello della libertà religiosa, che sono sanciti in numerosi documenti internazionali, sottoscritti anche dalla Repubblica Popolare Cinese”.

 

 

UDIENZE E NOMINE

 

In Brasile, Giovanni Paolo II ha nominato vescovo di Leopoldina mons. Dario Campos, dei Francescani minori, finora vescovo di Araçuaí. Il presule, 56 anni, ha ottenuto la Licenza in Filosofia e Pedagogia presso la Facoltà Don Bosco, di São João del Rei. Dopo l’ordinazione sacerdotale, mons. Campos ha svolto il ministero parrocchiale ed ha ricoperto numerosi incarichi in seno al suo Ordine, tra i quali quelli di ministro della Provincia “Santa Cruz”, in Belo Horizonte, e di presidente della Conferenza dei Ministri provinciali. Il 5 luglio 2000 è stato nominato vescovo coadiutore di Araçuaí. Dall’8 agosto 2001 è ordinario della medesima diocesi.

 

Sempre in Brasile, il Papa ha nominato ausiliare dell’arcidiocesi di Londrina il sacerdote José de Lanza Neto, del Clero della diocesi di Jaboticabal, finora parroco della Parrocchia “Senhor Bom Jesus”. Il neo presule ha 52 anni ed è originario dello Stato di São Paulo. Ha compiuto gli studi di Filosofia nel Seminario diocesano di São Carlos e quelli di Teologia nel Seminario maggiore di São Paulo. E’ stato, tra l’altro, più volte parroco e rettore del Seminario maggiore diocesano di Jaboticabal.

 

Il Pontefice ha nominato capo ufficio nella Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa il sacerdote Fabrizio Capanni, finora aiutante di Studio presso l'Archivio Segreto Vaticano.

 

 

SARA’ L’EUCARISTIA IL TEMA CENTRALE DEL PROSSIMO SINODO DEI VESCOVI

CHE SI TERRA’ NEL MESE DI OTTOBRE 2005. DI RECENTE RESI NOTI I LINEAMENTA

- Intervista con l’arcivescovo Nikola Eterovic -

 

Sarà l’Eucaristia il tema centrale del prossimo Sinodo dei vescovi che si celebrerà nel mese di ottobre 2005. Di recente sono stati resi noti i Lineamenta, che costituiscono la traccia su cui gli episcopati sono chiamati a pronunciarsi per l’elaborazione di quello che sarà l’Instrumentum laboris, il documento cioè che costituirà la piattaforma vera e propria dei lavori sinodali. Sull’importanza della scelta del tema dell’Eucaristia,  Giovanni Peduto ha intervistato il nuovo segretario generale del Sinodo dei vescovi, l’arcivescovo Nikola Eterovic, finora nunzio apostolico in Ucraina:

 

**********

R. – Si potrebbe dire che esiste un crescendo circa la riflessione sull’Eucaristia. L’anno scorso, il Santo Padre ha scritto la lettera enciclica Ecclesia de Eucaristia. La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha recentemente redatto l’Istruzione Redemptionis Sacramentum. Nel mese di ottobre di quest’anno avrà luogo il Congresso Eucaristico Internazionale a Guadalajara, in Messico. Con tale importante evento ecclesiale, incomincerà uno speciale Anno dell’Eucaristia che si concluderà con la celebrazione del Sinodo dell’anno 2005 che ha per tema: “L’Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”.

 

D. – L’Eucaristia è un memoriale non un semplice ricordo. Cosa significa?

 

R. – L’Eucaristia è un “memoriale” e, cioè, un rivivere nel presente un’azione del passato, in modo tale che l’intervento di Dio che salva continui ad essere attuale per l’uomo di oggi. Proprio per questo, l’Eucaristia non può essere ridotta ad una semplice cena conviviale, ma essa include un’altra dimensione essenziale: il sacrificio del Signore che si rinnova ogni volta che viene celebrata validamente l’Eucaristia. 

 

D. – Quali sono i principali abusi?

 

R. – Gli abusi nei riguardi della celebrazione eucaristica sono stati ben indicati nella menzionata Istruzione Redemptionis Sacramentum. Mi sembra che il principale errore può accadere quando si perde di vista che l’Eucaristia è un dono che il Signore ha consegnato alla Chiesa e che dunque nessun singolo ne può disporre con arbitrio personale. Al riguardo, San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi ha precisato: “Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso”. Esiste una tradizione che ci è stata affidata e che noi, con grande cura, dobbiamo a nostra volta trasmettere alle generazioni future.

 

D. – Quando è possibile fare la comunione in una Chiesa non cattolica?

 

R. – Per avere una valida eucaristia occorre avere un valido sacerdozio. E’ noto che la Chiesa cattolica riconosce la validità dei sacramenti dell’ordine solamente nelle Chiese ortodosse con cui, del resto, ha vissuto la piena comunione durante il primo millennio del cristianesimo. Pertanto, per gravi ragioni e in prolungata assenza di un sacerdote proprio, i cattolici potrebbero ricevere la comunione nella Chiesa ortodossa. Lo stesso vale per gli ortodossi che potrebbero comunicarsi nella Chiesa cattolica. Tale prassi ricorda che già esiste una certa comunione tra i cattolici e gli ortodossi anche se, purtroppo, essa non è tuttora piena.

 

D. – Il Papa parla anche dell’importanza dell’adorazione del Santissimo sacramento…

 

R. – L’adorazione è un prolungamento della celebrazione eucaristica e al contempo la migliore preparazione per il convinto eucaristico.

 

D. – Cos’è per lei l’Eucaristia?

 

R. – E’ il Signore Gesù Cristo presente sotto il pane e il vino. E’ il cuore della Chiesa. E’ il miracolo dell’amore di Dio che continuamente si rinnova. Dio, che rimane irraggiungibile nella sua trascendenza, ha voluto fissare la sua dimora in mezzo a noi ed essere presente sotto le umili specie del pane e del vino. Si tratta veramente di un grande mistero da riscoprire continuamente.

**********    

 

=======ooo=======

 

 

OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

"Disumana strategia dell'orrore" è il titolo di prima pagina, in riferimento all'Iraq dove, secondo un macabro rituale, è stato decapitato un giovane ostaggio sudcoreano. Continua, nel frattempo, lo stillicidio quotidiano di violenza e di morte.

 

Nelle vaticane, la catechesi e la cronaca dell'udienza generale.

Una pagina dedicata alla festa di San Paolo a Palazzolo Acreide.

 

Nelle estere, l'intervento della Santa Sede all'undicesima sessione della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo, svoltasi in Brasile.

 

Nella pagina culturale, un articolo di Giovanni Marchi dal titolo "La fede profonda di un poeta cubista": sessant'anni dalla morte di Max Jacob.

 

Nella pagine italiane, elezioni: la denuncia di brogli riaccende lo scontro.

 

 

=======ooo=======

 

 

OGGI IN PRIMO PIANO

23 giugno 2004

 

 

DIMINUISCE IL NUMERO DELLE ESECUZIONI CAPITALI NEL MONDO

MA L’ANNO SCORSO NELLA SOLA CINA SONO STATE 5000:

PRESENTATO  QUESTA MATTINA

IL RAPPORTO ANNUALE DELL’ASSOCIAZIONE “NESSUNO TOCCHI CAINO”

- Ai nostri microfoni Elisabetta Zamparutti -

 

 

L’anno 2003 ha confermato la diminuzione delle esecuzioni capitali nel mondo, ma la pena di morte continua ad essere praticata ancora in molti Paesi in cima alla lista: Cina, Iran, Iraq e Vietnam. Oggi l’organizzazione “Nessuno Tocchi Caino” ha presentato a Roma il Rapporto 2004 dal titolo “La pena di morte nel mondo”. Presenti molti esponenti di Governi africani ed il Sottosegretario agli Affari Esteri dello Zambia Kalombo Mwansa. Per noi c’era Massimiliano Menichetti:

 

**********

(musica)

 

Sono 133 gli Stati che hanno deciso di rinunciare a praticare la pena di morte. 81 sono considerati come totalmente abolizionisti, 31 lo sono di fatto perché non eseguono sentenze capitali da oltre dieci anni. L’Asia rimane il continente dove si pratica la quasi totalità della pena di morte nel mondo: in Cina ci sono state almeno 5 mila esecuzioni capitali nello scorso anno.

 

(musica)

 

Kak Ksor, presidente della Montagnard Foundation, ha sottolineato l’urgenza della situazione in Vietnam, dove migliaia di cristiani sono perseguitati dal governo comunista. Elisabetta Zamparutti, curatrice del Rapporto:

 

“Il dato che continua a confermarsi e a preoccuparci è il fatto che oltre il 98 per cento delle esecuzioni compiute è avvenuto in Paesi totalitari ed illiberali”.

 

L’Africa conferma la tendenza ad abbandonare la pena di morte: nel 2003 le esecuzioni sono state 56,7 in meno rispetto all’anno precedente. Rimane difficile però la situazione in Sudan, Burundi e Rwanda. Segnali positivi dallo Zambia: il presidente Levy Mwanawasa, cui il rapporto di “Nessuno Tocchi Caino” è dedicato, ha tramutato le condanne capitali in ergastoli e si è impegnato per l’abolizione della pena di morte.

 

(musica)

 

Nelle Americhe gli Stati Uniti hanno eseguito 65 condanne  che hanno tolto la vita, tre a Cuba. Situazione particolare quella irachena: durante la conferenza stampa si è sottolineata la necessità che non venga reintrodotta la pena di morte. “Nessuno Tocchi Caino”, pur mostrando sollievo per la diminuzione delle sentenze capitali, chiede l’impegno della comunità internazionale ed una moratoria dell’Onu contro la pena di morte.

 

(musica)

**********

 

 

L’IMPORTANZA DI PARLARE DI LIBERTA’  E DI UGUAGLIANZA SENZA DIMENTICARE

LA FRATERNITA’: AL CENTRO DELLA RIFLESSIONE DI CHIARA LUBICH, INVITATA IERI

POMERIGGIO NELLA SEDE DEL PARLAMENTO BRITANNICO. LA FONDATRICE DEI FOCOLARI HA INCONTRATO DEPUTATI E MEMBRI DELLA CAMERA DEI LORD

- Servizio di Carla Cotignoli -

 

Di libertà o uguaglianza si parla molto ma che fine ha fatto la fraternità? E’ questo l’interrogativo al centro dell’intervento di Chiara Lubich al palazzo di Westminster, sede del Parlamento britannico, ieri pomeriggio. Erano presenti anche il Ministro degli affari costituzionali, David Lammy, di origine africana e un membro protestante del Partito Unionista dell’Irlanda del Nord. E’ questa l’ultima tappa del viaggio della fondatrice dei Focolari in Gran Bretagna, dopo gli incontri con le massime autorità anglicane e cattoliche e i leader musulmani, indù e sikh, che hanno aperto prospettive nuove. Il servizio di Carla Cotignoli:

 

**********

“Oggi c’è un velo di scetticismo verso la politica e non si sa come andare oltre. Nessuno più vuole ascoltare le campagne elettorali… Il potere corrompe astutamente… Come fare ad andare avanti mantenendo il potere e l’obiettivo del bene comune?” Sono alcuni flash del dialogo tra i politici e Chiara Lubich.  E’ una visione della politica decisamente innovativa quella presentata dalla fondatrice dei Focolari. Si richiama al trinomio della rivoluzione francese e osserva che libertà e uguaglianza col tempo, “sono diventati principi giuridici e vengono applicati come vere e proprie categorie politiche”. Chiede lo stesso riconoscimento per la fraternità. Solo insieme potranno dare origine ad una politica che risponda alle urgenze più gravi dell’oggi, compreso il terrorismo. E va ad una delle cause fondamentali: il crescente divario tra ricchi e poveri. Solo la fraternità può far muovere i beni e mettere in moto la solidarietà.

 

Utopia? Chiara Lubich cita i fatti: sono circa 3000 i politici che hanno assunto la fraternità come categoria politica in vari Paesi, dall’Europa all’America Latina. Formano il Movimento politico per l’unità cui ha dato il via una decina d’anni fa. Ne dà testimonianza l’on. Giuseppe Gambale, deputato italiano che parla di numerose iniziative. Ne citiamo solo una: deputati di vari schieramenti hanno avviato “un gruppo di lavoro trasversale sulla riforma della cooperazione internazionale ferma da anni in Commissione Esteri e sono stati scoperti – dice - vari punti di convergenza tra le proposte di legge già presentate. Un modo concreto per contribuire ad affrontare i grandi squilibri economici e sociali tra nord e sud del mondo.”

 

Sullo sfondo di una politica sempre più conflittuale, fraternità significa capovolgere l’atteggiamento verso gli avversari politici, ha detto ancora Chiara Lubich. “Si prende coscienza che ogni formazione politica può essere la risposta ad un bisogno sociale e quindi è necessaria al bene comune. La critica si può fare costruttiva sino ad arrivare a praticare l’apparente paradosso di amare il partito altrui come il proprio, perché il bene del Paese ha bisogno dell’opera di tutti”. “E’ questa la vera politica di cui ogni Paese ha bisogno – aggiunge - il potere infatti conferisce la forza, ma è l’amore che dà l’autorità”. Un incontro questo che avrà una continuità. Si prospetta qui a Londra l’inizio di quegli incontri periodici che già si attuano in altri Paesi.

 

Da Londra, Carla Cotignoli, per la Radio Vaticana.

**********

 

 

NELLA PRIMA FASE DELL’UNIONE EUROPEA ALLARGATA NON CAMBIERA’ LA PROPORZIONE DI IMMIGRATI PROVENIENTI DAI PAESI DELL’EST: E’ UNO DEI DATI

CHE EMERGONO DALLO STUDIO DELLA CARITAS PUBBLICATO

CON IL PATROCINIO DEL CNEL E  PRESENTATO IERI A ROMA

- Intervista con Franco Pittau e con mons. Vittorio Nozza -

 

Nell’Unione Europea, su un totale di 20 milioni di immigrati, 3,4 milioni sono originari dell’Europa dell’Est e di questi circa uno proviene dai Paesi dell’allargamento. E la proporzione non cambierà nella prima fase dell’Europa a 25, con l’Italia al secondo posto per numero di immigrati provenienti da Est. E’ quanto emerge dal volume “Europa. Allargamento a Est e immigrazione”, curato dalla Caritas con il patrocinio del Consiglio Nazionale Economia e Lavoro (Cnel) e dedicato agli aspetti storici, economici, culturali e religiosi dell’immigrazione. Alla presentazione del volume c’era per noi Gabriella Ceraso:

 

**********

Un sussidio per sensibilizzare la gente affinché l’allargamento europeo del 1° maggio non rimanga un evento solo formale. Così è stato concepito il volume della Caritas. Franco Pittau, uno dei curatori:

 

R. – Le nostre preoccupazioni principali sono innanzitutto il coinvolgimento della rete sociale in questi grandi temi della politica di oggi. L’allargamento è un grande tema che riguarda l’Europa e le popolazioni non sempre sono coinvolte. E allora, il libro, con semplicità, cerca di riportare questi temi nell’orizzonte quotidiano della gente. L’altra preoccupazione è quella di far sì che gli avvenimenti mondiali vengano visti alla luce delle persone umane, perché solitamente si parla di merci che si spostano, coefficienti di sviluppo, consumismo ... Invece, quello che a noi importa di più sono le persone, sia le persone migranti, sia le persone che restano là e sono portatrici di altre culture e sensibilità religiose.

 

D. – In tema di immigrazione mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, riconosce compiti diversi all’Europa e alla Chiesa:

 

R. – La missione dell’Europa è quella di non costruire un muro tra Nord e Sud del mondo, di non dimenticare l’apertura che va mantenuta nei confronti di quell’immigrazione che proviene da territori fortemente martoriati. La seconda cosa è che, all’interno dell’Europa, si trovi la più ampia convergenza almeno su tre grandi impegni: il governo della migrazione, la cooperazione e la difesa dei diritti. Da parte della Chiesa, poi,  c’è un compito soprattutto di tipo educativo, di sensibilizzazione, perché l’immigrato non sia più la persona che fa paura ma la persona che, entrando in relazione con ognuno di noi, è arricchita e arricchisce nello stesso tempo.

**********

 

 

LA TITANUS COMPIE 100 ANNI E QUESTA SERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA

UN FILM RIEVOCATIVO RACCONTERÀ

 L’IMPEGNO DELLA CASA CINEMATOGRAFIA PROTAGONISTA DEL SETTORE

- Il servizio di Luca Pellegrini -

 

**********

A tredici anni faceva l’imbianchino negli studi Titanus della Farnesina, anche se erano di suo padre Gustavo. Comincia così la carriera, dipingendo una scena od attaccando un chiodo, e dandosi molte martellate sulle dita, quello che sul finire degli anni Cinquanta verrà considerato l’uomo più potente del cinema italiano: Goffredo Lombardo, oggi 84.enne, produttore e distributore di capolavori indimenticabili. Altri cinquant’anni sono passati e in questo 2004 la Titanus festeggia il suo centenario.

 

Questa storia è raccontata da un film rievocativo, “Un secolo di cinema e di televisione”, proiettato per nostalgici e appassionati, o semplicemente per chi non ha vissuto quel periodo d’oro del cinema italiano, all’Auditorium di Roma. Comprensibile l’emozione mentre scorrono immagini memorabili: a partire dal “Christus” del 1916 con la mamma, Leda Gys, nel ruolo di Maria; al “Gattopardo” e “Rocco e i suoi fratelli” di Visconti; “Pane, amore e fantasia” di Comencini; “La ciociara” di Vittorio De Sica. E poi i primi film mitologici e “Cronaca familiare” di Zurlini, la commedia all’italiana e i debutti di Ermanno Olmi con “Il posto”, del 1961; e quello di Tornatore nel 1986 con “Il camorrista”, fino alle grandi fiction televisive dei giorni d’oggi. Che cosa prova Goffredo Lombardo nel vivere questo storico compleanno?

 

R. – E’ un ricordo degli albori del cinema, quando mio padre ha cominciato a fare questo mestiere difficilissimo, incomprensibile, per cui praticamente non era affatto stimato dalla sua famiglia. Poi ha incontrato mia madre, che è stata una grandissima attrice del muto. Perciò questi ricordi, questo centenario, mi riportano al passato.

 

D. – Tanti titoli che ha prodotto e distribuito la Titanus si possono ripercorrere attraverso questo montaggio che ha fatto Lucherini per la Titanus, partendo dagli inizi, dagli albori della storia del cinema. Quali sono le immagini che ti emozionano di più?

 

R. – Quelle che mi emozionano di più sono legate, ad esempio, a “I figli di nessuno”, che è il primo film che ho prodotto da giovanissimo. Per ultimo, nel mio cuore, c’è “Il Gattopardo”.

 

D. – Goffredo, che cosa ha significato per te celebrare un Giubileo dello spettacolo nell’anno 2000?

 

R. – E’ stata un’emozione enorme, in quanto nell’anno 2000 io praticamente ho raggiunto una sensazione che non è uguale a quella di oggi, in cui celebriamo il centenario. Praticamente la mia unione con la Chiesa è un’unione che nasce dal cuore, che era nella mia famiglia e che continua. E il Giubileo dello spettacolo, nei nostri stabilimenti, è stato il culmine delle mie aspirazioni.

**********

 

 

=======ooo=======

 

CHIESA E SOCIETA’

23 giugno 2004

 

 

CRESCONO LE DIFFICOLTA’ PER LA FAMIGLIA IN EUROPA: DIMINUISCONO I MATRIMONI, AUMENTANO I DIVORZI E LE CONVIVENZE, SCENDE IL TASSO DI FECONDITA’.

SONO ALCUNI DEI DATI DIFFUSI IN VISTA DEL SIMPOSIO SULLA “FAMIGLIA IN EUROPA” CHE SI APRE DOMANI A ROMA

- A cura di Ignazio Ingrao -

 

ROMA. =  La famiglia in Europa è sempre più minacciata ma le politiche familiari continuano ad essere inadeguate. La denuncia arriva in vista del Simposio europeo dei docenti universitari dedicato alla “Famiglia in Europa. Fondamenti, esperienze e prospettive”, organizzato dall’Ufficio per la pastorale universitaria della diocesi di Roma, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Secondo i dati forniti dagli organizzatori del Simposio, nell’Unione Europea dal 1980 al 2001, il tasso medio di matrimoni è calato da 6,3 a 4,8; il tasso dei divorzi è invece aumentato da 1,4 a 1,9 per mille abitanti. Scende anche il tasso di fecondità dall'1,82 all'1,46. Sono aumentate le famiglie con un solo genitore e le convivenze di fatto senza tutele per i membri più deboli. Un numero sempre maggiore di bambini nasce fuori dal matrimonio e cresce senza una coppia stabile di genitori. I 400 docenti universitari giunti a Roma da 32 Paesi europei discutono delle politiche necessarie per far fronte all’emergenza famiglia in Europa: verranno presentate al riguardo esperienze di vari Paesi, dal Portogallo alla Grecia, dall’Irlanda alla Polonia. Introducono i lavori Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale e il cardinale Camillo Ruini. I partecipanti saranno ricevuti in udienza dal Papa.

 

 

E’ STATO ANNUNCIATO OGGI UN SIMPOSIO DEI VESCOVI DELL’AFRICA E DELL’EUROPA CHE SI TERRA’ A ROMA DAL 10 AL 13 NOVEMBRE PROSSIMI. RAPPRESENTANTI

 DEGLI EPISCOPATI DEI DUE CONTINENTI SI INCONTRERANNO PER RIFLETTERE

SULLE COMUNI RESPONSABILITA’ NEI CONFRONTI DELLA CHIESA E DEI I PROPRI POPOLI

 

SAN GALLO. = Il Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (Ccee) e il Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (Secam) hanno annunciato oggi l’avvio dei lavori preparatori del primo incontro comune degli Episcopati africani ed europei, realizzato con il patrocinio della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli e la collaborazione di organismi di solidarietà. Parteciperanno al Simposio 50 vescovi dei Paesi africani e 50 di quelli europei (nominati dalle Conferenze episcopali); delegati di “organismi di solidarietà”; rappresentanti di dicasteri Vaticani; delegati degli organismi ecclesiali continentali di Asia, America Latina e America del nord. È la prima volta che un numero così rappresentativo di vescovi dei due continenti si incontra per riflettere sul proprio futuro. L’obiettivo è approfondire la responsabilità comune per l'evangelizzazione, la missione, la pastorale sociale, alla luce delle esortazioni apostoliche “Ecclesia in Africa” e “Ecclesia in Europa”; confrontarsi sulla visione dell'uomo e dei rapporti sociali in Africa e Europa; verificare la situazione dell’evangelizzazione; riflettere sulle esperienze di collaborazione che già esistono tra Africa e Europa e cercare nuove vie per affrontare le sfide della povertà, delle migrazioni, del rapporto con Islam, dell’Aids; approfondire il tema del rapporto della Chiesa con la politica e in particolare della corresponsabilità nel costruire la pace e una società più giusta. Una commissione è già al lavoro per delineare il programma definitivo. Alle conferenze episcopali in Europa e in Africa è stato inviato un questionario, per avere un quadro degli organismi e delle esperienze di collaborazione già esistenti tra i due continenti.  (I.I.)

 

 

SI APRE OGGI A BUDAPEST LA QUARTA CONFERENZA MINISTERIALE SU AMBIENTE

E SALUTE PROMOSSA DALL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’.

SI DISCUTE DEGLI EFFETTI SULL’INFANZIA DEL DEGRADO AMBIENTALE,

CHE OGNI ANNO PROVOCA LA MORTE DI OLTRE CINQUE MILIONI DI BAMBINI

 

BUDAPEST. = Ministri della salute e dell’ambiente di 52 Paesi del mondo sono riuniti nella capitale ungherese su iniziativa dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità. La conferenza, che si conclude il 25 giugno, sarà chiamata ad approvare una dichiarazione finale e un piano d’azione volto a proteggere i più piccoli dagli effetti devastanti dell’inquinamento. Secondo una ricerca promossa dall’Oms e pubblicata nei giorni scorsi dalla rivista scientifica “The Lancet”, l’inquinamento in Europa uccide un bambino su tre. I principali fattori di pericolo sono l’aria inquinata nei luoghi chiusi o all'aperto, l’acqua contaminata, il piombo, i traumi e gli incidenti. Si stima che questi fattori di rischio siano la causa principale della morte di 100 mila bambini tra 0 e 19 anni, in 52 Paesi europei, ogni anno. “E’ inaccettabile che i membri più vulnerabili della società siano quelli che pagano il prezzo più alto per i danni alla salute prodotti dall’inquinamento”, ha dichiarato Lee Jong-wook, direttore generale dell’Oms. Inoltre - ha proseguito il direttore generale - “l’intera società soffre i danni prodotti sulla salute dei bambini, poiché lo sviluppo nella prima infanzia influisce sulla salute della persona in tutto il resto della vita”. Il piano d’azione in discussione a Budapest prevede l’adozione di misure volte a incrementare il numero delle abitazioni dotate di acqua potabile e a rafforzare le norme legislative per ridurre il fumo passivo delle donne incinte.  (I.I.)

 

 

I CONFLITTI DIMENTICATI DELL’AFRICA SARANNO UNO DEI TEMI AL CENTRO

 DEL MEETING DI RIMINI CHE SI TERRA’ DAL 22 AL 28 AGOSTO. IL PROGRAMMA

 E’ STATO PRESENTATO OGGI A ROMA DAL PRESIDENTE DELLA COMPAGNIA DELLE OPERE, RAFFAELE VIGNALI

 

RIMINI. = “Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati, ma nel tendere continuamente alla meta”: è il tema scelto quest’anno per il Meeting dell’Amicizia di Rimini, promosso da Comunione e Liberazione. Lo spunto - ha spiegato il presidente della Compagnia delle Opere - è stato offerto da una lettera di San Bernardo di Chiaravalle. Tantissimi, come di consueto, gli ospiti che si susseguiranno nei padiglioni della Fiera di Rimini, numerosi anche gli spettacoli e le mostre in programma. Una particolare attenzione sarà dedicata quest’anno ai conflitti dimenticati in Africa. Per discutere di “Africa: la sfida della pace”, sono stati invitati John Garang, leader dell’esercito di liberazione del Sudan (SPLA); Alfredo Mantica, sottosegretario al ministero degli Affari Esteri; Oli Osman Taha, vicepresidente del Sudan; mons. John Baptist Odama, arcivescovo di Gulu; il cardinale Gabriel Zubeir Wako, arcivescovo di Khartoum. Tra gli altri eventi si segnala anche una grande mostra di arte sacra contemporanea dedicata alle opere del pittore piacentino Bruno Grassi (I.I.)

 

 

IL DIRETTORE GENERALE DELL’UNESCO, KOICHIRO MATSUURA,

CONDANNA L’UCCISIONE DI ELY BINOYA, RESPONSABILE DI UNA EMITTENTE

RADIOFONICA DELLE FILIPPINE. DAL 1986 SONO STATI UCCISI 44 GIORNALISTI

 

PARIGI = Dura condanna dell’uccisione di Ely Binoya, responsabile dell’emittente radiofonica filippina Radio Natin, è stata espressa del direttore generale dell’Unesco, Koichiro Matsuura. “Ricorrere ai fucili per ridurre i media al silenzio è un attacco alla democrazia da cui dipende il dibattito pubblico e la ricchezza delle fonti di informazione”, ha dichiarato Matsuura. “Sono molto preoccupato per questo omicidio e per il crescente numero di giornalisti uccisi nelle Filippine nel corso degli ultimi anni. Ho fiducia nell’impegno delle autorità nell’indagare su questi delitti e spero che la sicurezza dei professionisti dei media sarà maggiormente garantita”, ha aggiunto il direttore generale dell’Unesco. Binoya è stato ucciso il 17 giugno a General Santos City, nel sud delle Filippine. Commentatore e opinionista assai conosciuto, il responsabile di Radio Natin in questi anni non ha lesinato critiche ai politici e spesse volte ha denunciato la corruzione in atto nel Paese. E’ il secondo giornalista ucciso nelle Filippine quest’anno. Secondo la “South East Asian Press Alliance” (l’Associazione dei giornalisti del Sud Est asiatico), dal 1986 ad oggi nelle Filippine sono stati uccisi 44 giornalisti. (I.I.)

 

 

=======ooo=======

24 ORE NEL MONDO

23 giugno 2004

 

 

- A cura di Amedeo Lomonaco e Roberta Moretti -

 

 Orrore in Iraq per la decapitazione del 33.enne interprete sudocreano, Kim Sun Il, ucciso ieri da militanti di Al Qaeda. Il governo della Corea del Sud, che non ha accettato di ritirare le proprie truppe dal Paese del Golfo in cambio della liberazione dell’ostaggio, ha annunciato che i civili presenti nello Stato arabo torneranno in patria. Il servizio di Barbara Schiavulli:

 

**********

E’ sgomento in Iraq per la morte di Kim Su Il, il giovane sudcoreano il cui corpo è stato ritrovato, trasformato in una trappola perché imbottito di esplosivo, alle porte di Baghdad. Gli iracheni, per quanto non amino la presenza delle forze di occupazione, si manifestano apertamente tutti contrari a questa strategia del terrore che destabilizza e spaventa la gente stessa. Condanna da tutti i vertici dell’autorità locale ma anche dalla gente normale, cui è rimasto molto impresso lo strazio del 30.enne Kim Sun Il che supplicava, nel video di Al Jazeera, di non venire ucciso. La risposta americana a questa ennesima barbarie è stata quella di compiere un nuovo raid nella città sunnita di Falluja, roccaforte della resistenza e ora anche del terrorismo straniero capeggiato dal giordano Al Zarkawi. Il capo di Al Qaeda in Iraq si staglia contro il neo-premier iracheno Iyad Allawi, minacciando di ucciderlo. Il primo ministro ha più volte dichiarato guerra al terrorismo, soprattutto quello di impronta straniera, e si è mostrato deciso ad usare la linea dura. Manca intanto solo una settimana al passaggio di poteri dagli americani al governo iracheno e la situazione si fa ogni giorno più tesa. Questa mattina la capitale si è risvegliata con l’ennesima esplosione vicino ad uno degli ospedali di Baghdad. Sono morte tre persone, tra cui una donna e il suo bambino.

 

Barbara Schiavulli, da Baghdad per la Radio Vaticana.

**********

 

 In una nuova registrazione radio, trasmessa stamani da un sito Internet islamico, il capo di Al Qaeda in Iraq, Al Zarqawi, ha  dunque minacciato di morte il premier iracheno, Iyad Allawi. La registrazione giunge dopo il video di rivendicazione dell’assassinio dell’ostaggio sudcoreano, Kim Sun Il. Ma perché i terroristi mirano, con questi video, ad un effetto mediatico delle loro azioni? Giada Aquilino lo ha chiesto ad Anna Migotto, inviata Mediaset a Baghdad:

 

 

**********

R. – E’ una strategia in qualche modo militare anche questa. Una strategia che viene confermata negli ultimi tre video, quelli che documentano la disperazione e la decapitazione dell’ostaggio sudcoreano e mostrano i corpi di quattro marines portati appositamente in un cantiere edile per essere mostrati. Questa nuova registrazione audio di Al Zarqawi costituisce un’altra faccia della guerra di propaganda. E’ evidente che per Al Qaeda colpire membri del governo di transizione, così come tutti quelli che collaborano con il nuovo esecutivo, diventa un obiettivo preciso.

 

D. – Quindi, mentre si avvicina il 30 giugno, si prevedono altri video e azioni terroristiche?

 

R. – Il clima di incertezza e di paura ormai pervade tutti quanti. Il problema dei rapimenti e degli attentati terroristici rende insicuro il Paese. Non c’è dubbio che in Iraq, già da diverso tempo, siano arrivati molti combattenti stranieri. Per quello che riguarda il video nel quale il giovane sudcoreano, Kim Sun Il, chiedeva disperatamente aiuto, si deve sottolineare un aspetto: secondo i nostri interpreti, l’uomo incappucciato che lancia l’ultimatum ha un accento decisamente saudita. Questo può significare che c’è una collaborazione stretta tra guerriglieri iracheni e combattenti stranieri.

 

D. – Proprio queste notizie che indicano come il terrorismo abbia radici un po’ ovunque ci fanno quasi capire che Al Zarqawi, in una sorta di gerarchia del terrore, ha raggiunto Osama Bin Laden?

 

R. – Potremmo dire che forse ha affiancato Bin Laden. Al Zarqawi è l’altra faccia di Al Qaeda.

**********

 

 In Italia il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che consente la proroga della missione italiana in Iraq. Il provvedimento prevede un rifinanziamento della missione fino al 31 dicembre. Prorogato anche il finanziamento di tutte le missioni all’estero. Intanto a Nassiriya è stata abbandonata la sede dell’Autorità provvisoria della coalizione è stata consegnata al nuovo Consiglio provinciale del governo ad interim iracheno.

 

 Tutte le maggiori forze palestinesi hanno condannato, in un comunicato, ogni eventuale ruolo che Egitto e Giordania potrebbero svolgere per consolidare la sicurezza nei Territori dopo il previsto ritiro di Israele dalla striscia di Gaza e da alcune aree della Cisgiordania. Intanto sul terreno proseguono le violenze. Almeno due palestinesi sono morti ieri pomeriggio durante scontri con l’esercito israeliano a Beit Hanoun, nel nord della striscia di Gaza, ed oggi un giovane palestinese è stato ucciso da soldati israeliani a Nablus, in Cisgiordania. Lo hanno riferito fonti militari dello Stato ebraico.

 

 In Iran sono stati rilasciati gli otto membri dell’equipaggio di tre unità della marina militare britannica arrestati lunedì scorso dalle autorità iraniane per aver violato le acque territoriali di Teheran. Il governo iraniano ha ufficialmente ordinato la liberazione degli otto marinai dopo che le indagini hanno confermato come lo sconfinamento sia avvenuto per errore, senza l’intenzione di violare la sovranità nazionale della Repubblica Islamica.

 

 La guerra cecena si allarga al resto del Caucaso. Lo testimonia l’attacco di ieri notte nella Repubblica autonoma dell’Inguscezia, dove 200 ribelli ceceni hanno colpito contemporaneamente tre città, causando la morte di almeno 92 persone, secondo l’ultimo bilancio fornito dal governo caucasico. Per il presidente russo, Vladimir Putin, giunto ieri sera in Inguscezia, dopo un vertice a Mosca,  appare sempre più difficile sconfiggere il terrorismo islamico nella regione. Putin ha anche annunciato la prossima creazione, a Nazran, di un contingente permanente delle truppe del ministero dell’Interno per garantire la sicurezza nella Repubblica caucasica.

 

 Marc Dutroux pagherà con il carcere a vita le torture, le sevizie e gli assassinii che hanno sconvolto il Belgio e l’Europa 8 anni fa. La sentenza della magistratura belga, giunta al termine di 62 giorni di udienze, iniziate il primo marzo scorso, è stata pronunciata ieri dalla Corte d’Assise di Arlon:

 

**********

La parola ‘ergastolo’ è arrivata alla fine di quasi un’ora di lettura delle motivazioni. “Lei è stato condannato al massimo della pena – ha detto il presidente della Corte, rivolgendosi direttamente a Dutroux – ma credo che le sia andato meglio che alla maggior parte delle sue vittime”. Il processo era incominciato il primo marzo scorso per un totale di 62 giorni di udienze e lunghe dirette televisive. Dutroux è stato condannato per aver rapito e violentato sei ragazzine tra il ’95 e il ’96, per la morte di due di loro e per l’assassinio di un suo presunto complice. La Corte di Arlon ha inoltre condannato a 30 anni di reclusione l’ex moglie, Michelle Martin, e a 25 anni l’aiutante, Michel Lelièvre, riconosciuto colpevole di rapimenti e sequestri. Soltanto cinque anni, invece, all’uomo d’affari Michel Nihoul che Dutroux aveva indicato come il vero organizzatore di una fitta rete di pedofili di cui avrebbero fatto parte anche nomi famosi.

 

Francesca Pierantozzi per la Radio Vaticana.

**********

 

 Il pericolo di un attentato terroristico con armi atomiche è reale ed imminente. E’ questo l’allarme lanciato dal direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia tomica, Mohamed El Baradei, a conclusione della conferenza sulla non proliferazione nucleare, promossa a Washington dal gruppo indipendente ‘Carnegie Endowment for international peace’.

 

 A 5 giorni dal secondo turno delle presidenziali, la Lituania è ripiombata ieri nuovamente in una crisi politica. In un’inchiesta su presunte frodi finanziarie, i servizi anti-corruzione lituani hanno perquisito le sedi di quattro grandi partiti, che si erano uniti per espellere il presidente Rolandas Paksas, destituito nell’aprile scorso con l’accusa di legami con la mafia e per aver divulgato segreti di Stato.                                

=======ooo=======