RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVIII  n. 40 - Testo della Trasmissione di lunedì 9 febbraio 2004

 

Sommario

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

“Siate specialiste dello Spirito, anime infuocate dell’amore divino”: queste le parole del Papa alle suore brigidine ricevute oggi in Vaticano in occasione del capitolo generale che ha confermato alla guida dell’ordine madre Tekla Famiglietti

 

E’ morto oggi all’età di 93 anni ilcardinale OpilioRossi. Il cordoglio del Papa

 

Il cardinale Javier Lozano Barragan ha inaugurato oggi con una messa nel santuario mariano di Lourdes le celebrazioni per la 12a Giornata Mondiale del Malato.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Nuovi commenti dopo l’appello lanciato da “Cor Unum” ad abbassare il prezzo dei farmaci anti Aids nei Paesi Poveri : con noi Leonardo Palombi

 

Pubblicato il nuovo annuario cattolico 2004: 600 mila dati per presentare l’azione pastorale sociale della Chiesa in Italia: intervista con Giordano Treveri Gennari

 

Ieri pomeriggio a Berlino la consegna del Premio Templeton per il miglior film europeo alla pellicola “Il ritorno”.

 

CHIESA E SOCIETA’:

Organizzare pellegrinaggi in Terra Santa per sostenere l’economia dell’area messa in ginocchio dalla crisi mediorientale: i vescovi italiani lanciano una grande iniziativa con l’Opera Romana Pellegrinaggi

 

Un milione di euro: è il totale raggiunto dalle donazioni dei cardinali di tutto il mondo, nella colletta per il 25.mo di Pontificato

 

Secondo l’Onu Cina e India entro dieci anni potrebbero dimezzare la povertà

 

Appello del Pam in favore della Corea del Nord: senza nuovi aiuti umanitari, milioni di persone rischiano la morte per fame

 

Liberato il collaboratore tedesco dell’Onu, rapito a fine gennaio in Somalia dai ribelli dell’”Alleanza della valle del Giuba”

 

Iniziata oggi in Malesia, la settima Conferenza internazionale sulla diversità biologica

 

24 ORE NEL MONDO:Panoramica

Prosegue ad Haiti la protesta contro il presidente Aristide: oltre dieci i morti negli scontri tra polizia e manifestanti

 

In Russia grande sconcerto per la scomparsa del candidato presidenziale Ivan Rybkin

 

Si ferma, in Italia, il mondo della sanità per protestare contro il mancato rinnovo contrattuale

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

9 febbraio 2004

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            

 

“SIATE SPECIALISTE DELLO SPIRITO” COME SANTA BRIGIDA: COSI’, GIOVANNI PAOLO II AD UN GRUPPO DI SUORE BRIGIDINE, RICEVUTE IN VATICANO IN OCCASIONE

DEL CAPITOLO GENERALE CHE HA CONFERMATO ALLA GUIDA

DELL’ORDINE, MADRE TEKLA FAMIGLIETTI

- Servizio di Alessandro Gisotti -

 

Giovanni Paolo II ha ricevuto stamani in udienza un gruppo di 80 religiose Brigidine in occasione del IX Capitolo generale dell’Ordine, che ha riconfermato quale Abbadessa Generale, madre Tekla Famiglietti. Il Papa ha ringraziato la famiglia brigidina che in questi anni “è andata crescendo e si è arricchita di nuove opere ed attività”. Il servizio di Alessandro Gisotti:

 

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Giovanni Paolo II ha avvertito come “ogni autentico rinnovamento” richieda “un saggio recupero dello spirito delle origini” per tradurre il carisma della fondazione “in scelte apostoliche consone alle esigenze dei tempi”. Quindi, riecheggiando l’esortazione della Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte, ha rammentato che la sfida del Terzo Millennio è “fare della Chiesa la scuola e la casa della comunione”. Solo se sarete “specialiste dello spirito” come fu Santa Brigida, ha detto ancora, “potrete incarnare fedelmente” il carisma “di radicalità evangelica e di unità ereditato” dalla beata Elisabetta Hesselblad.

 

“Siete chiamate anzitutto ad essere ‘specialiste dello spirito’, anime cioè infuocate di amore divino, contemplative e costantemente dedite all’orazione”.

 

Ha così sottolineato come attraverso l’accoglienza e l’ospitalità offerta nelle proprie case, le religiose possono testimoniare “l’amore misericordioso di Dio verso ogni uomo e l’anelito all’unità che Cristo ha lasciato ai suoi discepoli”. Parole corredate da una viva esortazione:

 

“Chiedo a voi, care Sorelle, di essere dappertutto costruttrici infaticabili del ‘grande ecumenismo della santità’”.

 

 D’altro canto, non ha mancato di sottolineare come proprio l’azione ecumenica delle Brigidine sia particolarmente apprezzata interessando nazioni del Nord Europa, “dove minore è la presenza dei cattolici ed importante è la promozione del dialogo con i fratelli delle altre confessioni cristiane”. Nel suo indirizzo d’omaggio, madre Tekla ha confermato “illimitata fedeltà alla Chiesa”. L’amore incondizionato per il Papa, ha detto, può “essere causa di gelosie e diaboliche macchinazioni” che non potranno tuttavia “spezzare la profonda comunione e la solida unità fra tutte le sorelle” né allontanarle dalla Chiesa e dal Santo Padre. Il 28 gennaio scorso, la curia generalizia delle Brigidine aveva smentito le infamanti accuse pubblicate da un quotidiano romano su presunti maltrattamenti subiti da alcune novizie nell’Abbazia di Farfa.

 

L’ordine delle Brigidine conta attualmente 600 religiose e 45 comunità sparse in tutto il mondo. Abbadessa generale dell’ordine da 24 anni, Madre Tekla Famiglietti è stata riconfermata nella carica per ulteriori sei anni lo scorso 2 febbraio.

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E’ MORTO OGGI IL CARDINALE OPILIO ROSSI,

 PRESIDENTE EMERITO DELLA COMMISSIONE CARDINALIZIA

PER I PONTIFICI SANTUARI DI POMPEI, LORETO E BARI. AVEVA 93 ANNI.

IL CORDOGLIO DEL PAPA

 

E' morto oggi il cardinale Opilio Rossi, 93 anni, presidente emerito della Commissione  cardinalizia per i Pontifici santuari di Pompei, Loreto e Bari.

 

Il Papa in un telegramma inviato ad una sua familiare ha espresso le sue “più sentite condoglianze” per la scomparsa del porporato “per tanti anni fedele collaboratore della Santa Sede”. “Elevo fervide preghiere a Dio Padre di misericordia – scrive Giovanni Paolo II - perché accolga questo zelante servitore del Vangelo concedendogli il premio eterno promesso ai giusti”.

 

Nato a New York il 14 maggio 1910, il cardinale Opilio Rossi ha studiato al collegio Alberoni di Piacenza e si è laureato a Roma in diritto canonico nell'istituto giuridico Sant'Apollinare con una tesi su San Basilio. Ordinato sacerdote nel 1933, quattro anni dopo è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede. E’ stato uditore di nunziatura a Berlino dal 1940 al 1945. Nunzio in Ecuador, in Cile e, dal 1961 al 1974, in Austria: in questo periodo ha dato un impulso particolare alle relazioni tra l'Austria e la Santa Sede, siglando, tra l'altro, l'accordo relativo all'insegnamento della relig\ione nelle scuole pubbliche. Fu creato cardinale nel 1976 da Paolo VI. Tra gli incarichi ricoperti in Curia, la presidenza del Pontificio Consiglio per i Laici, del Comitato per la Famiglia e del Pontificio Comitato per i congressi eucaristici internazionali dal 1983 al 1990. 

 

Con la sua morte il collegio cardinalizio scende a 192 porporati, di cui 129 elettori.

 

 

IL CARDINALE LOZANO BARRAGAN HA INAUGURATO QUESTA MATTINA

CON UNA MESSA A LOURDES LE CELEBRAZIONI

PER LA XII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

- Intervista con il porporato -

 

Il cardinale Javier Lozano Barragan, in qualità di inviato del Papa, ha aperto questa mattina con una messa solenne nel Santuario mariano di Lourdes le celebrazioni per la XII Giornata Mondiale del Malato, che culmineranno l’11 febbraio prossimo, nella memoria della Be+ata Vergine di Lourdes. All’evento, che cade nel 150.mo anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, si è riferito ieri anche il Papa durante l’Angelus in Piazza San Pietro. Giovanni Paolo II ha parlato dello stretto legame “che unisce la Madonna di Lourdes al mondo della sofferenza e della malattia”: “l’Immacolata Concezione – ha detto – è infatti la primizia della redenzione compiuta da Cristo e pegno della sua vittoria sul male”. E per questo Lourdes “è diventata nel corso degli anni un’autentica cittadella della vita e della speranza”. Ma su queste parole del Papa ascoltiamo il commento dello stesso cardinale Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute, al microfono di Giovanni Peduto.

 

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R. – Ricordiamo due concetti: la salute è armonia, più che carenza di malattia. L’Immacolata, da parte sua, è armonia. Immacolata e salute, dunque, coincidono. Il messaggio dell’Immacolata è il messaggio dell’armonia e perciò della salute. Questo è il nucleo del messaggio del Santo Padre e il nucleo della finalità, dell’obiettivo della nostra celebrazione nel 150.mo anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. E anche questa è la ragione per la quale specialmente a Lourdes la Madonna vuole offrire la salute, come carenza di malattie a volte – e questo non è ordinario – e sempre come pace, equilibrio, armonia, cioè come vera salute.

 

D. – Maria intercede per la salute del corpo e per la salvezza dell’anima. Come si deve pregare Maria?

 

R. – Si deve pregare Maria secondo lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo fece di Lei una discepola ubbidiente fino all’ultimo apice della sua vita, all’ispirazione dello Spirito. La preghiera, dunque, a Lourdes e in qualsiasi parte della terra deve essere sempre guidata dall’ispirazione dello Spirito Santo.

 

D. – Cosa direbbe, Eminenza, a quanti sono malati e soffrono senza sapere perché?

 

R. – Che cerchino la luce, per sapere perchè. La luce è lo Spirito e senza lo Spirito Santo non si può capire nulla. Lo Spirito Santo li condurrà propriamente al volto sofferente di Cristo nella Croce e allo stesso tempo gioioso. Questo è l’apice dell’insegnamento di Giovanni Paolo II, sul senso del dolore, della morte e della malattia. L’ultima parola però non è la Croce, non è il male, ma è la Risurrezione. Non siamo sadici che cerchiamo la sofferenza per la sofferenza, ma cerchiamo la gioia, il benessere, la felicità. La Croce però è assolutamente necessaria per arrivare alla Risurrezione.

 

D. – Eminenza, torniamo a Lourdes: quale messaggio da quel santuario?

 

R. – Il messaggio dal santuario è quello dell’Immacolata. Noi come figli di Dio dobbiamo accostarci alla nostra madre, Maria. Il messaggio è allora armonia, è allora affetto, tenerezza, amore verso il Signore Gesù; è una pace che solo Lui ci può dare e che è sanante. Questa è l’unica maniera per far fronte alle malattie e ai disagi che troviamo nella vita.

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ALTRE UDIENZE

 

Nel corso della mattinata, il Santo Padre ha ricevuto in successive udienze un gruppo di presuli francesi in Visita ad limina; l’arcivescovo Stanisław Ryłko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, con mons. Josef Clemens e il prof. Guzmán Carriquiry, rispettivamente segretario e sottosegretario del medesimo Pontificio Consiglio.

 

 

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

Apre la prima pagina il titolo "Lourdes: quella polla d'acqua...": all'Angelus Giovanni Paolo II ricorda che l'11 febbraio si terrà la Giornata Mondiale del Malato.

 

Nelle vaticane, nel discorso al Capitolo Generale dell'Ordine del SS.mo Salvatore di Santa Brigida, il Papa ha evidenziato che le religiose sono "specialiste dello spirito" per essere dappertutto costruttrici infaticabili del "grande ecumenismo della carità".

Al termine dell'Angelus, il saluto del Santo Padre ai lavoratori delle acciaierie di Terni: "Vi sono vicino nella presente difficoltà ed auspico una soluzione equa per voi e per le vostre famiglie".

La dettagliata biografia del compianto cardinale Opilio Rossi; il telegramma di cordoglio del Santo Padre.

 

Nelle estere, Turchia, a Konya due vite strappate alle macerie, ad una settimana dal crollo di un edificio di undici piani.

Haiti: saccheggi nel porto di Saint Marc; il governo denuncia un colpo di Stato.

 

Nella pagina culturale, un contributo di Agnese Pellegrini dal titolo "Nostalgia di Antigone": alle origini della cultura dell'Occidente.

 

Nelle pagine italiane, in rilievo il tema della sanità.

 

 

OGGI IN PRIMO PIANO

9 febbraio 2004

 

 

NUOVI COMMENTI DOPO L’APPELLO LANCIATO DAL PONTIFICIO CONSIGLIO “COR UNUM” AD ABBASSARE IL PREZZO DEI FARMACI ANTI AIDS NEI PAESI POVERI

- Intervista con Leonardo Palombi -

 

 

L’Aids può essere fermato abbassando il prezzo dei farmaci salvavita. Questo l’appello lanciato qualche giorno fa dall’arcivescovo Paul Josef Cordes, presidente del Pontifcio Consiglio “Cor unum” durante la presentazione del messaggio del Papa per la Quaresima. L’invito ha suscitato numerose reazioni, in particolare quelle delle case farmaceutiche, ma anche l’intervento di organizzazioni non governative, come Medici Senza Frontiere, che hanno sottolineato come l’alto costo  dei farmaci non consente una loro adeguata distribuzione nei Paesi più poveri. Ma è davvero possibile abbassare il prezzo dei farmaci? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Leonardo Palombi, che si occupa del progetto Dream-anti-aids promosso dalla Comunità di Sant’Egidio in Africa:

 

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R. – Credo senz’altro di sì. In tutto il continente africano gran parte della popolazione vive sotto la soglia della povertà: ha cioè a disposizione come reddito individuale meno di un dollaro al giorno, laddove i farmaci generici costano circa 90 centesimi di dollaro al giorno. Sarebbe, quindi, veramente impensabile poter curare milioni e milioni di persone, togliendo loro il 90 per cento di reddito. Al tempo stesso questo problema dei costi non riguarda soltanto i farmaci, riguarda infatti anche – ad esempio – i diagnostici: per la terapia dell’Aids c’è bisogno di una diagnostica che comporta l’utilizzo di analisi sofisticate, che sono analisi che costano ancora oggi molti dollari l’una. Inoltre ritengo che ostinarsi a mantenere questi prezzi ancora al di sopra di quelle che sono le possibilità dell’abitante medio del continente africano è, secondo me, anche un modo di tener chiuso un mercato.

 

D. – I prezzi elevati funzionano in una logica economica, ma guardando ad una logica di tipo umanitario a questo punto bisognerebbe creare un piano di distribuzione a prezzi controllati per il  quale c’è bisogno dell’intervento di tutta la comunità internazionale?

 

R. – Sì, assolutamente! C’è bisogno di tutti perché purtroppo non è nemmeno del tutto vero che il discorso sul prezzo dei farmaci sia l’unico ostacolo. E’ certamente un ostacolo molto rilevante ma è anche vero che c’è bisogno di tutti per mettere in piedi una serie di procedure e di servizi molto sofisticati, all’interno dei quali i farmaci possono essere erogati.

 

D. – Se la penicillina fosse stata scoperta oggi avrebbe avuto difficoltà di diffusione rispetto a quando venne scoperta?

 

R. – Devo dirle che penso di sì. In un mercato così strutturato, la penicillina certamente avrebbe avuto vita più difficile.

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PUBBLICATO IL NUOVO ANNUARIO CATTOLICO D’ITALIA 2004: 600MILA DATI PER

PRESENTARE L’AZIONE PASTORALE E SOCIALE DELLA CHIESA ITALIANA

- Intervista con Giordano Treveri Gennari -

 

 

600 mila dati e indirizzi di tutte le forze in campo dell’azione pastorale e sociale della Chiesa in Italia. Sono le voci contenute nel nuovo “Annuario Cattolico d’Italia 2004”, pubblicato in questi giorni dall’Editoriale Italiana. Quali le novità di questa XXVII edizione? Ne abbiamo parlato con il direttore, Giordano Treveri Gennari. L’intervista è di Giovanna Bove:

 

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R. - Importante novità di questa edizione è l’uscita in contemporanea della versione informatica su cd-rom, utile soprattutto per coloro che vogliono approfondire questa grande realtà che è il mondo cattolico in Italia.

 

D. - Circa 1500 pagine di informazione sull’attività della Chiesa italiana, una sorta di censimento?

 

R. - E’ un censimento che cerchiamo di fare in maniera sempre più scrupolosa. Come sempre emerge l’impegno della Chiesa, sul piano pastorale religioso e sociale, svolto da 225 diocesi, 25 mila parrocchie, 800 case generalizie, 20 mila comunità religiose, oltre 10 mila scuole, case di esercizi, 2 mila santuari, oltre 500 monasteri, editori, periodici, librerie e quant’altro.

 

D. - Di tutto questo che cosa si trova nell’annuario?

 

R. – Per gli enti più importanti brevi cenni storici e poi tutto il quadro operativo, organizzativo: via, numero di telefono, email, fax…

 

D. – L’annuario cattolico d’Italia offre anche una panoramica sui servizi che vedono impegnati i laici cattolici…

 

R. – Si scopre, sfogliando le pagine, la validità e l’attualità del ruolo di supplenza, ancora una volta, della Chiesa, rispetto all’impegno sociale degli organismi pubblici. Lei vede che dalla grande realtà, dalla grande città, alla più remota e piccola comunità o piccolo centro, si registrano migliaia e migliaia di opere, strutture, che offrono assistenza infermieristica, ambulatoriale, accoglienza a tossicodipendenti, minori, emarginati, extracomunitari, anziani, giovani madri, giovani vittime della prostituzione. E tutto ciò secondo una linea radicalmente nuova, che è propria dei nostri giorni, di coinvolgere i laici e valorizzarli nella gestione di questi servizi.

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IERI POMERIGGIO A BERLINO LA CONSEGNA DEL PREMIO TEMPLETON

PER IL MIGLIOR FILM EUROPEO ALLA PELLICOLA “IL RITORNO”

 

Il “Premio Templeton per il miglior film europeo” è stato consegnato ieri pomeriggio nell’ambito della 54ma Berlinale. Riconoscimento che quest’anno è andato alla pellicola del regista russo Andrey Zvyagintsev, intolata “Il ritorno”. Il servizio di Luca Pellegrini

 

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Dopo aver ricevuto a Venezia il Leone d’Oro per il miglior film, cui si sono aggiunti il premio della giuria cattolica Signis e quello “Sergio Trasatti” dell’Ente dello Spettacolo, Il ritorno - primo, solidissimo lungometraggio del giovane russo Andrey Zvyagintsev - si assicura anche il Premio Templeton per il miglior film europeo, assegnato da una giuria ecumenica formata da rappresentanti dell’Organizzazione internazionale “Interfilm” e dalla Conferenza delle Chiese Europee, nel corso del Forum culturale ospitato nella chiesa di San Matteo a Berlino, proprio durante lo svolgimento del celeberrimo e prestigioso Festival tedesco. Il nuovo riconoscimento a questo splendido film ha, dunque, un forte sapore europeo ed una pregnante valenza culturale e religiosa.

 

Nella storia di Andrey e di Ivan - due fratelli ricchi di intuito e di fragilità, che si trovano a vivere pochi giorni di viaggio con un padre non amato e sconosciuto, per ricostruire un rapporto di conoscenza e di superiore affinità spirituale - i giurati hanno giustamente scorto profondi aneliti spirituali distesi nel racconto infarcito di simboli cristiani. Se la vicenda si conclude con la drammatica presa di coscienza della realtà della vita e della morte, in essa non si trova pessimismo ma il senso di una inestinguibile sete di verità.

 

Questa ricerca di verità e di eternità, di amore e di comprensione, questa sete di conoscenza reciproca, di progresso spirituale, insieme al desiderio inespresso di una dimensione più profonda dei vincoli familiari - e che scopriamo nei silenzi, negli sguardi dei protagonisti e nella natura livida descritti dal film - ci riportano alle radici stesse dell’esperienza spirituale e religiosa comune a tutte le chiese cristiane e a quell’Europa che su di esse è nata e cresciuta nei secoli.

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CHIESA E SOCIETA’

9 febbraio 2004

 

 

 

UN MILIONE DI EURO: E’ IL TOTALE RAGGIUNTO DALLE DONAZIONI DEI CARDINALI

DI TUTTO IL MONDO, NELLA COLLETTA PER IL 25.MO DI PONTIFICATO.

LA SOMMA E’ GIA’ STATA DESTINATA DA GIOVANNI PAOLO II ALLA TERRA SANTA

 

CITTA' DEL VATICANO. = Ha raggiunto la cifra di un milione di euro la somma raccolta dai cardinali per i 25 anni di pontificato di Giovanni Paolo II. Il Papa ha destinato l'intera somma alla comunità cattolica della Terra Santa, duramente provata da anni di conflitto interno. Dell'iniziativa, si era fatto promotore - con una lettera inviata a settembre 2003 ai membri del Sacro Collegio - il decano dei porporati, il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede. Lo scorso 18 ottobre, in occasione dei festeggiamenti ufficiali per i 25 anni di Pontificato, era stato reso noto un primo bilancio della raccolta: 750 mila euro. Ma è stato lo stesso cardinale Ratzinger, secondo un’informazione diffusa dall’Ansa, a comunicare pochi giorni fa al Collegio cardinalizio il raggiungimento del milione di euro, consentito dall’arrivo di successive donazioni. (A.D.C.)

 

 

LE DIOCESI ITALIANE ORGANIZZINO PELLEGRINAGGI IN TERRA SANTA,

PER SOSTENERE L’ECONOMIA DELL’AREA MESSA IN PERICOLO DALLA CRISI MEDIORIENTALE: E’ L’INVITO RIVOLTO DALLA CEI E DALL’OPERA ROMANA PELLEGRINAGGI, CHE CELEBRA CON UN CONVEGNO A ROMA I SUOI 70 ANNI DI ATTIVITA’

 

ROMA. = Un pellegrinaggio in Terra Santa per ogni diocesi italiana salverebbe l’economia dei luoghi in cui visse Gesù, che fanno del turismo la loro fonte primaria di sussistenza. Il turismo è in drastico calo per via del conflitto israelo-palestinese. I vescovi italiani, e con loro l’Opera romana pellegrinaggi, si mobilitano per realizzare quello che è stato definito un “Piano Marshall” in favore della Terra Santa. Il punto sulle iniziative messe in cantiere dai vescovi italiani è stato fatto questa mattina durante i lavori del 12.mo Convegno nazionale dell'Opr, l’Opera Romana Pellegrinaggi, in corso alla Domus Pacis. Giunta nel 2004 al 70.mo anno di attività, l’Opr ha inviato una lettera a tutti i parroci italiani - che si affianca ad un’analoga missiva spedita ai vescovi dal segretario della Cei, mons. Betori – per esortare diocesi e parrocchie a organizzare un fitto calendario di pellegrinaggi. “In Italia ci sono 230 diocesi - ha osservato l’amministratore delegato dell’Opr, mons. Liberio Andreatta - e se ogni diocesi organizzasse un gruppo potrebbero esserci pellegrinaggi italiani in Terra Santa per tutto l'anno. Questo sarebbe un vero e proprio piano Marshall degli stessi vescovi per salvare la Terra Santa e la sua economia”. In quest'ottica, l'Opera Romana Pellegrinaggi ha già fissato degli appuntamenti: dal 20 al 24 aprile circa 200 persone tra coordinatori dell'Opr e fedeli romani parteciperanno a un pellegrinaggio guidato dal Vicario di Roma, cardinale Camillo Ruini, che prevede anche una maratona da Betlemme a Gerusalemme. Anche la Regione Veneto, tra le altre, parteciperà ad un pellegrinaggio, guidato dal cardinale Marco Ce', che porterà nei luoghi santi tutti gli amministratori della regione. Il simbolo del viaggio sarà il Ponte di Rialto, emblema di tutti i ponti che si possono costruire tra gli uomini. (A.D.C.)

 

 

SECONDO L’ULTIMO BILANCIO DELLA COMMISSIONE DELL’ONU,

CINA E INDIA ENTRO DIECI ANNI POTREBBERO DIMEZZARE LA POVERTA’

 

BANGKOK. = Sono positive le previsioni per Cina, India, Malesia e Thailandia in materia di riduzione della povertà. Entro il 2015, questi Paesi potrebbero raggiungere gli “otto obiettivi di sviluppo per il millennio” stabiliti nel 2000 dalle Nazioni Unite. Lo ha riferito il segretario esecutivo della Commissione economica e sociale dell’Onu per l’Asia e il Pacifico, Kim Hak-Su, sottolineando in particolare come India  e Cina abbiano registrato, dal 2000 ad oggi, una crescita economica annuale di oltre il 6 per cento. Un quadro positivo che sembra preannunciare - ha spiegato Kim – risultati concreti grazie soprattutto agli sforzi delle nazioni asiatiche, “incentrati su una buona visione e programmazione a lungo termine, con incentivi per investimenti stranieri e con l’adozione di politiche sociali in favore della popolazione più povera”. Tuttavia, altri Stati asiatici, come Cambogia, Laos, Nepal, Corea del Nord, Bangladesh, Myanmar (ex Birmania), Afghanistan e diverse isole dell’Oceano Pacifico, rimangono ancora estranee al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo. Nonostante l’ottimismo relativo a Cina e India, Kim Hak-Su ha precisato che il raggiungimento di determinate mete economiche potrebbe implicare conseguenze negative indirette, come l’inquinamento dovuto ad una maggiore attività industriale. Infine, ha concluso rivolgendo il suo appello per una maggiore attenzione alle disparità sociali. (F.C.)

 

 

APPELLO DEL PAM IN FAVORE DELLA COREA DEL NORD:

SENZA NUOVI AIUTI UMANITARI, MILIONI DI PERSONE RISCHIANO LA MORTE PER FAME

 

PECHINO. = Il Pam, Programma alimentare mondiale dell’Onu, ha lanciato oggi un appello ai Paesi donatori impegnati in Corea del Nord per evitare “drammatiche sofferenze” a milioni di persone seriamente minacciate dalla malnutrizione. Parlando in una conferenza stampa a Pechino, Masood Hyder, il responsabile del Pam per la Corea del Nord, ha detto che l'organismo umanitario delle Nazioni Unite sarà in grado di aiutare non più di centomila dei quasi sette milioni di nordcoreani se non vi saranno nuovi contributi da parte degli Stati ricchi. Hyder ha ricordato che gli orfanotrofi hanno già ridotto i pasti dei bambini da tre a due al giorno e ha aggiunto che i passi in avanti fatti a fatica negli anni scorsi rischiano di essere completamente vanificati. La drammatica situazione economica della Corea del Nord è aggravata dalla crisi internazionale sul programma nucleare di Pyongyang che gli Usa hanno chiesto venga abbandonato in modo irreversibile. Una seconda tornata di colloqui a sei - le due Coree oltre ad Usa, Cina, Giappone e Russia - sul problema del nucleare si terrà a partire dal 25 febbraio a Pechino. Il primo round dei negoziati si è tenuto lo scorso agosto e si è concluso senza risultati di rilievo. (A.D.C.)

 

LIBERATO IL COLLABORATORE TEDESCO DELL’ONU

 RAPITO A FINE GENNAIO IN SOMALIA DAI RIBELLI

DELL’”ALLEANZA DELLA VALLE DEL GIUBA”

 

NAIROBI. = Si trova già in Kenya, dove ha raggiunto la moglie e i figli, Rolf Helmrich, il collaboratore delle Nazioni Unite rapito a fine gennaio in Somalia. Lo riferiscono fonti dell'Onu, precisando che Helmrich, rimasto nelle mani dei suoi sequestratori dieci giorni, è stato liberato domenica, quando è stato riportato ai suoi colleghi della città di Kisimayo (Somalia Merdionale) dagli uomini della milizia che controlla la zona, l'Alleanza della valle del Giuba (Jva). Il capo del gruppo armato ha poi spiegato alla stampa di aver trattato a lungo con i rapitori per il rilascio dell'operatore dell'Onu. In un comunicato diffuso la scorsa settimana da Ginevra, l'esperto dell'Onu di diritti umani per la Somalia, Ghanim Alnajjar, aveva condannato fermamente il sequestro di Helmrich, definendolo una “violazione del diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza” garantito dalla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Nella nota, Alnajjar aveva sottolineato come “gli operatori umanitari devono essere lasciati nelle condizioni di operare” lanciando un appello alle autorità e a tutti i gruppi armati somali affinché garantiscano la sicurezza al personale umanitario. Per arginare il fenomeno, l'Onu ha deciso di non pagare mai i riscatti e, in alcuni casi, per fare pressione sui sequestratori è arrivata a sospendere le proprie operazioni nelle zone in cui si sono verificati i rapimenti. (A.D.C.)

 

 

INIZIATA OGGI IN MALESIA, LA SETTIMA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA DIVERSITA’ BIOLOGICA. ALLO STUDIO MISURE PER ARGINARE LA PROGRESSIVA ESTINZIONE DI NUMEROSE SPECIE VEGETALI E ANIMALI

 

KUALA LUMPUR. = Si apre oggi, per chiudersi il 20 febbraio a Kuala Lumpur (Malesia), la Settima Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica. Ratificata da 187 Paesi, tra cui l'Italia, la Convenzione rappresenta la prima azione concreta dei governi di tutto il mondo per arrestare il progressivo impoverimento della vita sul pianeta. Secondo i maggiori esperti il ritmo di scomparsa delle specie è aumentato da 100 a 1.000 volte rispetto ai tassi di estinzione naturale a causa delle attività umane. Oggi sono oltre 12 mila le specie animali e vegetali minacciate di estinzione secondo l'IUCN (Unione Mondiale della Conservazione), mentre 762 specie animali e vegetali sono considerate estinte negli ultimi 500 anni. Le questioni prioritarie all'ordine del giorno del Summit comprendono la diversità biologica degli ecosistemi montani, il ruolo delle aree protette per la conservazione della diversità, il trasferimento di tecnologie e la cooperazione tecnologica, nonché il raggiungimento dell'obiettivo, fissato nel corso della sesta riunione, di ridurre sensibilmente entro il 2010 il tasso di perdita della biodiversità. Altro tema prioritario è lo sviluppo delle aree protette marine per la conservazione della vita negli oceani. Al meeting di Kuala Lumpur, che segna il decimo anniversario dell'entrata in vigore della Convenzione, verrà sottolineata l'importanza e l'urgenza di agire per salvare la biodiversità del pianeta, oggi fortemente minacciata. Fino ad oggi, la Conferenza delle Parti ha tenuto 6 riunioni ordinarie ed una straordinaria per adottare il Protocollo sulla Biosicurezza. (A.D.C.)

 

 

 

 

24 ORE NEL MONDO

9 febbraio 2004

 

 

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

Il premier palestinese, Ahmed Qorei, noto anche come Abu Ala, incontrerà domani a Roma il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, mentre il giorno 12 sarà ricevuto in Vaticano da Giovanni Paolo II. Si tratta della prima tappa di un tour europeo che toccherà anche Dublino, Londra, Berlino, Parigi e Bruxelles. A fine febbraio, invece, Ahmed Qorei vedrà il premier israeliano Sharon per definire un possibile piano di pace che prevede, tra l’altro, le proposte di quest’ultimo sul ritiro dei coloni dai Territori. Ma quali sono gli scopi del viaggio di Ahmed Qorei in Europa? Giancarlo La Vella lo ha chiesto ad Antonio Ferrari, inviato speciale del Corriere della Sera, esperto di Medio Oriente:

 

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R. – Abu Ala compie questo viaggio con l’obiettivo di ottenere un sostegno politico da parte dell’Unione Europea, che negli ultimi tempi era rimasta abbastanza ai margini del conflitto palestinese-israeliano e un sostegno economico perché la situazione attuale all’interno dell’autorità nazionale palestinese è una situazione difficile e quindi ha bisogno anche, appunto, di questo sostegno.

 

D. – Le inattese aperture del premier israeliano Sharon sul ritiro dei coloni israeliani dai territori e allo stesso tempo la riconferma del muro di divisione tra territorio israeliano e la Cisgiordania: Abu Ala riuscirà a coinvolgere l’Europa su queste che sono le questioni più calde della crisi israelo-palestinese?

 

R. – Abu Ala in questo momento si sta muovendo tra la necessità di dover dire di sì, perché la proposta è suggestiva: lo smantellamento delle colonia nella Striscia di Gaza è chiaro che favorisce la possibilità di dare quasi un confine preciso per quanto riguarda Gaza. E’ chiaro che diventa assai più complicato per quanto riguarda la Cisgiordania. Sharon ha continuato a dire che il muro non è intoccabile, che non è un confine politico tra lo Stato di Israele e quello che dovrà essere probabilmente il futuro Stato palestinese e che quindi, sulla base della migliorata sicurezza di Israele, potrà anche essere smantellato. Certo, Abu Ala teme che si realizzi invece l’esatto contrario, e cioè che questo muro possa diventare una frontiera definitiva tra i due Paesi.

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In Russia per qualche momento è stato dato per ritrovato, vivo e vegeto, il candidato presidenziale Ivan Rybkin scomparso da quattro giorni, ma a sostenerlo è stato solo il deputato Ghennadi Gudkov in base a informazioni ricevute.  Di certo c’è che la procura generale ha annullato oggi l'inchiesta aperta dalla procura di Mosca sulla scomparsa dell’ex presidente della Duma,  considerato il braccio politico dell'oligarca ribelle Boris Berezovski. L’inchiesta era stata avviata per omicidio premeditato ma è stata ritenuta “intempestiva”. Ci spiega perché, nel servizio, Fausta Speranza:

 

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La procura generale sostiene che la Procura di Mosca si è mossa troppo presto, prima di un'indagine appropriata. Resta il fatto che da 4 giorni familiari e collaboratori non hanno più alcun contatto con l’uomo che veniva visto come uno dei candidati più deboli  tra i debolissimi sei in corsa per la poltrona di presidente, ma certamente uno dei più duri nel criticare la politica di Vladimir Putin in relazione alla guerra in Cecenia. La sua scomparsa viene registrata formalmente  proprio nel giorno in cui la Commissione elettorale centrale completa l’elenco dei pretendenti in vista del voto del prossimo 15 marzo. E’ solo una curiosità che aiuta a dire quanto l’ombra di un candidato scomparso si faccia ingombrante nella campagna elettorale che sembrava scivolare facilmente verso l’annunciato trionfo di Putin. E in queste ore si ribadisce che il capo dello Stato è forte di un'autentica popolarità, di un 70-80% di consensi, ma anche dell'appoggio della macchina del potere, del controllo pubblico delle tv e dei settori del business. Si ricordano le critiche feroci che Rybkin non gli ha risparmiato fino ai giorni scorsi.  Intanto, secondo la stampa russa il numero delle vittime dell'attentato al metrò di Mosca, giorni fa, non sarebbe di 39 morti, come indicato dalle autorità, ma di oltre 100. La Cecenia è la spina nel fianco di Putin. Ma impegnativa è anche la situazione della Georgia, che vive un particolare momento di transizione. E domani, a Mosca è atteso il neo presidente Saakachvili per la sua prima visita ufficiale in Russia. Qualunque forma di nuova collaborazione con il Cremlino contiene l’intenzione di arginare le spinte separatiste che minano la Repubblica caucasica.

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• “Una strenua difesa della decisione di attaccare l’Iraq”. Questa è stata la linea dell’intervento televisivo di ieri del presidente statunitense Bush. “Non ha importanza se Saddam Hussein fosse o non in possesso di armi di distruzione di massa - ha aggiunto il capo della Casa Bianca - ma gli Stati Uniti hanno comunque evitato che fornisse ordigni nucleari ai terroristi”.

 

Negli Stati Uniti prosegue la marcia del senatore democratico John Kerry verso la sua candidatura alla Casa Bianca. Il probabile avversario di Bush alle presidenziali che si terranno nel prossimo mese di novembre ha infatti ottenuto in questa fine settimana tre nuove affermazioni negli Stati del Michigan, Washington e Maine, ottenendo circa il 50 per cento dei consensi e distanziando nettamente l’ex governatore del Vermont, Howard Dean. Domani si vota ancora in Virginia e Tennessee.

 

Tre deputati riformisti iraniani - che avevano ottenuto di potersi candidare alle politiche del 20 febbraio - hanno rinunciato a partecipare alle consultazioni. La decisione dei candidati vicini al presidente Kathami di boicottare delle elezioni giudicate “anti-democratiche” è giunta il giorno dopo che centinaia di studenti hanno manifestato nelle università di Teheran, chiedendo alla popolazione di non andare alle urne.

 

• Ad Haiti, Paese abitato da circa 7 milioni di persone in maggioranza cattoliche, continua l’insurrezione contro il presidente Jean Bertrand Aristide: gruppi armati, con l’apparente appoggio di parte della popolazione, hanno ormai il controllo di due città e di qualche centro minore. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

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Un braccio di ferro dalle conseguenze incalcolabili per la stabilità democratica di Haiti e due città in mano ai rivoltosi. E’ questo l’intricato scenario del Paese centroamericano dove giovedì scorso gruppi dell’opposizione hanno prima preso il controllo di Les Gonaives, quarta città dell’isola, e successivamente occupato la località portuale di Saint Marc, teatro di un grave incendio che ieri ha causato la morte di due persone. Il bilancio degli scontri è ancora provvisorio: secondo alcune emittenti radiofoniche di Port au Prince 14 agenti sarebbero stati uccisi ma l’agenzia di stampa ufficiale di Haiti ha rivelato che un solo agente è deceduto e che l’opposizione avrebbe subito “gravi perdite”. Fonti governative hanno inoltre aggiunto che i ribelli hanno attaccato, nella notte tra sabato e domenica, il commissariato di Gran Goave, città a 40 chilometri dalla capitale, dove avrebbero anche sequestrato due giornalisti. I rivoltosi appartengono al Fronte di resistenza di Artibonite, una formazione che dopo essere stata vicina al presidente haitiano, Jean Bertrand Aristide, ha successivamente attribuito all’esecutivo la responsabilità dell’assassinio del suo leder, Amiot Metayer, trovato morto lo scorso mese di settembre in circostanze poco chiare. L’operazione dei militanti del Fronte a Les Gonaives ha una grande rilevanza tattica ma anche simbolica perché è in questa città che, il primo gennaio del 1804, è stata proclamata l’indipendenza del Paese. E sempre da Les Goinaives è partita, nel 1985, la rivolta che l’anno seguente ha portato alla caduta del dittatore Jean Claude Duvalier. Il capo di Stato Aristide ha ribadito, in una intervista alla tv americana Cnn, che non è sua intenzione convocare elezioni anticipate poiché il suo mandato costituzionale scade nel 2006.

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In Italia lo scontro tra governo e magistratura potrebbe portare, l’11 ed il 12 marzo prossimi, a due giorni di sciopero dei giudici contro la riforma della giustizia proposta dal guardasigilli, Roberto Castelli. Ma nel Paese i disagi toccano, oggi, anche altri settori.  La compagnia aerea Alitalia ha infatti annunciato la cancellazione di 159 voli in seguito alle proteste contro il piano di ristrutturazione dell’azienda. Il mondo della sanità ha inoltre indetto uno sciopero che riguarda medici, veterinari, radiologi e amministrativi; saranno comunque garantiti gli interventi di emergenza, le attività del pronto soccorso e dei reparti di rianimazione. Si protesta non solo per il mancato rinnovo del contratto ma anche per il rischio di una possibile frammentazione del sistema sanitario nazionale per effetto della riforma federalista in discussione in Parlamento. Su questo sciopero Debora Donnini ha chiesto il parere del presidente dell’Associazione medici cattolici italiani, il prof. Domenico Di Virgilio:

 

 

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R. – Noi possiamo condividere le motivazioni, per esempio quella di ripristinare una dignità professionale che forse è stata offesa da un’eccessiva burocratizzazione. Possiamo comprendere la delusione per un appiattimento professionale. Probabilmente i meriti, in questi anni, sono stati calpestati da decisioni troppo politicizzate. Possiamo anche condividere le preoccupazioni economiche, sia individuali, perché il contratto non viene rinnovato da oltre due anni, sia per un finanziamento adeguato del servizio sanitario nazionale. Non condividiamo, invece, il metodo. Pensiamo, come Associazione dei medici cattolici, che non sia lo sciopero l’arma per rivendicare i propri diritti. Esistono delle forme alternative, come quella di incidere attraverso i mass media. Dormiamo nelle corsie e non occupiamo. Dormiamo vicino agli ammalati per far notare una nostra protesta. Bisogna mettere al centro l’uomo. Se noi mettiamo al centro l’uomo, non rinunciamo alle nostre rivendicazioni, ma le manifestiamo in modo diverso da quello dell’astensione dal lavoro.

 

D. – Si sottolineano però i rischi legati alla devolution, e cioè che i cittadini abbiano un trattamento diverso a seconda delle regioni…

 

R. – Le regioni già oggi, indipendentemente dalle nuove normative della nuova devolution, di cui si parla, sono per il 90 per cento autonome nelle loro decisioni. Noi dobbiamo fare in modo che il cittadino, ovunque lui abiti – regioni ricche o regioni povere – abbia un’assistenza non solo per il minimo garantito, ma per tutto ciò di cui necessita. D’altronde i livelli essenziali di assistenza sono proprio un metodo perché il cittadino abbia quelle garanzie dappertutto.

 

D. – Ma riguardo al finanziamento del sistema sanitario nazionale, ci sono rischi?

 

R. – Noi non vediamo rischi in questi livelli essenziali di assistenza. Certamente il momento economico del Paese, e anche mondiale, è molto particolare, perché la crescita del Pil è inferiore alle attese. Quindi, questo può essere il pericolo. Da medico cattolico, da presidente di questa associazione, faccio un appello al governo, perché eventualmente tagli in altri campi, ma non tagli nella sanità.

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E’ in salita la strada della riconciliazione tra governo filippino e ribelli comunisti. L’uccisione di tre ribelli, l’arresto di un quarto da parte dei militari e l’invito a continuare la lotta di un leader guerrigliero comunista rendono infatti difficili i negoziati di pace previsti domani in Norvegia.

 

• Con la morte di un giovane in Vietnam è salito a 19 il numero di persone morte in Asia a causa della cosiddetta influenza dei polli. Una nuova località cinese, la città di Tianjin, 120 km a Sud di Pechino, è stata intanto colpita dall’influenza.

 

Un tragico incidente ha colpito la Cina dove almeno ventinove persone sono morte a causa di un’esplosione avvenuta in una miniera della provincia del Shanxi.                                                 

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