RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno XLVIII n. 217 - Testo della trasmissione di mercoledì 4 agosto
2004
IL PAPA E LA
SANTA SEDE:
OGGI IN PRIMO PIANO
CHIESA E SOCIETA’:
“Macramé 2004”: al via oggi, a Genova, il primo
campo scout internazionale d’Italia
Liberati in Iraq 4 ostaggi giordani e due turchi. Scontri a Mosul dove l’esplosione di una bomba uccide due civili iracheni
In Paraguay è salito a 464 il numero delle vittime dell’incendio
divampato domenica scorsa nel centro commerciale di Asunción. Parte della
magistratura non esclude la pista dell’attentato
4 agosto 2004
ALL’UDIENZA GENERALE, L’AUGURIO DEL PAPA
AI GIOVANI IN MARCIA VERSO
SANTIAGO DE COMPOSTELA PERCHE’ LA LORO FEDE SIA DI LUCE ALL’EUROPA, RADICATA
SUL VANGELO.
LA CATECHESI INCENTRATA
SUL MISTERO DI CRISTO DIO E UOMO
- Servizio di Alessandro
De Carolis -
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Una riflessione sul mistero di Cristo uomo e Dio, che spoglia se stesso
della sua divinità per salvare l’uomo passando attraverso il limite estremo
dell’uomo stesso: la morte. E un pensiero alle radici cristiane d’Europa,
mentre migliaia di giovani del continente sono in marcia verso Santiago de
Compostela da dove, 22 anni fa, la voce del Papa esortò a gran voce l’Europa a
riscoprire la sua identità plasmata dal Vangelo.
La prima udienza generale
celebrata a Castel Gandolfo, alla presenza di 3.500 persone, dal Portogallo al
Giappone, ha visto Giovanni Paolo II riprendere il cantico di San Paolo ai
Filippesi che celebra la signoria di Cristo e, allo stesso tempo, la sua fraternità
con l’uomo. In questi versetti – ha notato il Papa all’inizio della sua
catechesi – “brilla la fede cristiana delle origini”. L’Inno si sviluppa in due
movimenti precisi: il primo procede “verso il basso, cioè verso l’umanità”. E’
qui che Gesù, come recitano le strofe, mostra di non considerare “un tesoro
geloso la sua uguaglianza con Dio”, ma accetta di divenire in tutto e per tutto
“simile agli uomini”. Sceglie – afferma il Pontefice – “di abbassarsi dalla
gloria alla morte di croce”:
“'Spogliandosi' e quasi 'svuotandosi' di quella
gloria, per assumere (…) la condizione del servo, il Verbo entra per questa via
nell’orizzonte della storia umana. Anzi, egli diventa simile agli esseri umani
e giunge fino ad assumere quel segno del limite e della finitudine che è la
morte”.
Il secondo movimento procede in
senso inverso. “Dal basso si ascende verso l’alto - osserva il Papa – e
dall’umiliazione si sale verso l’esaltazione. Dio pone sul trono suo Figlio,
davanti al quale “tutti si prostrano in adorazione”. E’ l’universo nella sua
interezza a proclamare tale grandezza: dall’orizzonte “della storia umana, ma
anche dai cieli e dagli inferi – prosegue Giovanni Paolo II – si leva una
possente professione di fede: Gesù Cristo è il Signore”.
Una professione di fede alla
quale il Papa ha invitato, analogamente, i giovani pellegrini europei diretti a
Santiago per le celebrazioni dell’anno Santo Compostelano. Un avvenimento e un
luogo che hanno richiamato alla memoria del Pontefice le parole pronunciate
durante la sua prima visita del 1982, oggi profetiche dopo i recenti
cambiamenti che hanno profondamente mutato il volto del Vecchio continente:
“ALLÍ
PENSÁIS EN EUROPA, LA MISMA EUROPA ...
Lì pensai all’Europa, la stessa Europa che in quel
luogo invitai ad essere se stessa e a incontrarsi con le sue radici cristiane”.
Carissimi
giovani - ha detto il Papa salutandoli e benedicendoli con l’appellativo di
“sentinelle del mattino” – “impegnatevi affinché la luce di Cristo con i vostri
ideali, il lavoro e la preghiera illumini il cammino dell’Europa in un nuovo
albeggiare di fede e di speranza”. Nei saluti in polacco, poi, Giovanni Paolo
II è tornato brevemente sul valore del riposo estivo. Ad un gruppo di
pellegrini e di sportivi amanti della bicicletta, il Papa ha detto: “Viaggiando
lungo gli itinerari delle vacanze aprite i vostri occhi alla bellezza del mondo
circostante e del prossimo”.
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In
Brasile, Giovanni Paolo II ha accettato la rinuncia al governo pastorale della
diocesi di Mogi das Cruzes, presentata per raggiunti limiti di età dal vescovo
Paulo Antonino Mascarenhas Roxo, O.Praem. Al suo posto, ha nominato mons. Airton José dos Santos, finora
ausiliare di Santo André. Il presule, 48 anni, ha
conseguito la licenza in
Diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana. Ha ricoperto
numerosi incarichi, tra i quali quello di rettore del Seminario filosofico, di
coordinatore diocesano della Pastorale Vocazionale e
della Pastorale Familiare, oltre a svolgere il ministero di parroco della Cattedrale di Santo André. Nel dicembre 2001
è stato nominato Vescovo titolare di Felbes e Ausiliare di Santo André
Sempre
in Brasile, il Papa ha nominato ausiliare di Santarém il sacerdote Severino Batista
de França, dei Minori conventuali, finora guardiano del Convento Sagrado
Coração de Jesus, nell’Arcidiocesi di Mació. Il neo vescovo ha 59 anni ed ha
compiuto gli studi di teologia presso l’Università Cattolica di São Salvador da
Bahia. Nel 1985, ha ottenuto la Licenza in spiritualità francescana presso
l’Antonianum di Roma. E’ stato, tra l’altro, direttore del Seminario minore dei Cappuccini, a
Maceió; amministratore parrocchiale della Chiesa di Santa Rita e coordinatore
arcidiocesano della Pastorale della Gioventù. Ha ricoperto la carica di
viceprovinciale OFMCap. per 5 anni e quella di guardiano in diversi conventi.
Il Pontefice ha
nominato membri ordinari della Pontificia Accademia per la Vita il vescovo di
Groningen, Willem J. Eijk, l’ausiliare di Sydney, Anthony Fisher, il sacerdote
Angel Rodríguez Luño, il prof. Gianluigi Gigli (Italia) e il dott. Manfred Lütz
(Germania).
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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”
Apre
la prima pagina l’Iraq: nuove espressioni di condanna degli attacchi contro i
cristiani compiuti domenica scorsa.
Nelle
vaticane, la catechesi e la cronaca dell’udienza generale.
Nelle
estere, Bangladesh: in conseguenza delle devastanti alluvioni urgono aiuti
alimentari per oltre 25 milioni di persone; appelli dell’UNICEF e del PAM per
la raccolta di fondi.
Nella
pagina culturale, un articolo di Angelo Marchesi dal titolo “Riflessione storico-filosofica
e prospettiva biblico-rivelata”: alcuni chiarimenti sul rapporto ragione-fede.
Nelle
pagine italiane, governo: impugnato per incostituzionalità lo Statuto della
Regione Toscana che riconosce le coppie di fatto; diffida per il Comune di Genova.
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4 agosto 2004
“AIUTARE
IL BANGLADESH COLPITO DALLE ALLUVIONI”:
E’
L’APPELLO ALLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE
DEL
GOVERNO DI DACCA E DELLA CARITAS ITALIANA
-Intervista con Gildo Coperchio -
Emergenza
umanitaria in Bangladesh a causa delle recenti alluvioni che hanno provocato
almeno 600 morti e tre milioni di senzatetto, mentre sono trenta milioni le persone
che hanno avuto gravi danni dalle inondazioni. Il governo di Dacca chiede
urgente aiuto alla comunità internazionale per la ricostruzione del Paese,
quasi totalmente allagato, che vive soprattutto di agricoltura e allevamento. Secondo
l’Onu, i danni ammontano a 7 miliardi di dollari. Un altro accorato appello
viene dalla Caritas Italiana che da diversi anni è impegnata nella
ricostruzione del Paese. Una situazione, dunque, drammatica, come conferma
Gildo Coperchio, medico e missionario laico saveriano, dal 1986 in Bangladesh,
intervistato da Giancarlo La Vella:
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R. – Proprio ieri sono arrivato
nella capitale, venendo da nord-ovest, dove sembra esserci stato il grosso
della bonna, come chiamano qui l’alluvione. I segni del disastro si
vedono chiaramente, anche se sembra, per questa settimana, che la piena sia passata.
Adesso se ne aspetta un’altra dopo il 15 agosto, almeno secondo le previsioni
del governo e degli uffici meteorologici. La popolazione, soprattutto appena
fuori delle grosse vie delle comunicazioni, lungo le quali ci sono numerosi
villaggi, soffre, soffre molto e chi è stato nei villaggi del Bangladesh sa che
cosa questo significhi. Non occorre certo la bonna, bastano anche
soltanto due o tre temporali, perché questi abitati si ritrovino coperti
d’acqua e di melma. Ma questi sono i problemi comuni a tutti gli anni. Il
Bangladesh vive praticamente ogni anno questa stessa situazione, da giugno a
settembre. In Bangladesh non ci vuole certo molto per mettere in crisi milioni
di persone; bastano 10 minuti di piogge per cambiare la vita di milioni di
persone, anche perché il Bangladesh è uno dei Paesi più popolati del mondo.
Basti pensare che in una terra come è il Bangladesh, grande come metà
dell’Italia, vivono ormai 150 milioni di persone.
D. – Quest’anno però l’emergenza
sembra particolarmente grave, vista la richiesta urgente di aiuti …
R. – Gli aiuti servono
indubbiamente. Il problema è come riuscire ad utilizzarli. Quest’anno la
notizia appare più clamorosa del solito, perché l’alluvione ha toccato la capitale
e questo significa essenzialmente che ha messo in crisi il governo ma anche l’alta
società e tutto ciò che muove il Bangladesh. Si parla anche di danni alle
industrie manifatturiere, che danno un forte introito all’esecutivo e che sono
ferme perché allagate. Noi missionari siamo presenti qui tutto l’anno e
continuiamo a fare quel poco che possiamo, con le sole risorse che abbiamo.
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UNA
SERIE DI EVENTI COMMEMORATIVI SI SVOLGONO
NEL
CORSO DI QUESTA SETTIMANA AD AUSCHWITZ PER RICORDARE QUELLO CHE VIENE DEFINITO
“L’OLOCAUSTO DIMENTICATO”,
CIOÈ
L’UCCISIONE, DA PARTE DEI NAZISTI,
DI
4000 ROM NELLA SOLA GIORNATA DEL 1 AGOSTO DEL 1944
- Intervista con Benno Müller Hill -
Una serie di eventi commemorativi si svolgeranno nel corso
di questa settimana ad Auschwitz per ricordare quello che viene definito
“l’olocausto dimenticato”, cioè l’uccisione, da parte dei nazisti di 4000 rom
nella sola giornata del 1 agosto del 1944. Passarono per le camere a gas e poi
furono cremati nel famigerato campo dove, nei giorni scorsi, centinaia di rom
provenienti da tutta Europa hanno sfilato per ricordare i loro compagni,
massacrati 60 anni fa. Insieme con gli ebrei i rom erano l’unico gruppo etnico
‘scelto’ dai nazisti per lo sterminio su base razziale. In tutta Europa, ne
sono stati uccisi circa 250 mila. Il servizio di Danielle Vella:
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(musica)
“Ebrei e zingari:
incondizionatamente, devono essere sterminati”. L’annuncio risale al 1942 ed è
del ministro della giustizia nazista. In seguito dei 23 mila rom spediti
nell’infame campo della morte, 19 mila sono morti lì. Il genetista tedesco
Benno Müller Hill, dell’Università di Colonia, ha studiato approfonditamente la
strategia del genocidio nazista. Nel 1984 ha pubblicato un volume, il cui
titolo inglese è “Murderous Science”, “Scienza assassina”:
R. – I DISCOVERED IN THE LATE SEVENTIES, THAT ALMOST
NOTHING WAS DONE ...
Verso la fine degli anni Settanta mi sono reso conto che non esistevano
dati sulla tragica storia della genetica nella Germania nazista. Allora ho
iniziato a fare delle ricerche ed ho scoperto che a quell’epoca, la “Deutsche
Forschungsgemeinschaft” (Centro di ricerche tedesco), la più grande istituzione
che da sempre finanzia le ricerche e che è tuttora esistente, finanziava il
progetto del genocidio degli zingari tedeschi.
Le ricerche condotte dagli
scienziati tedeschi durante la seconda guerra mondiale, miravano ad
identificare i rom cosiddetti ‘puri’:
R. – THE IDEA WAS THAT ONE HAD TO SEPARATE THE 95 PER
CENT OF ...
L’idea era di separare il 95 per cento di ‘razza mista’ dal 5 per cento
di zingari ‘puri’, che probabilmente sarebbero sopravvissuti, mentre tutti gli
altri avrebbero dovuto essere sterilizzati e rinchiusi in campi speciali. In
realtà, sono finiti tutti ad Auschwitz dove sono stati tutti assassinati.
Il
professor Müller Hill ha detto che le scoperte fatte lo hanno colpito profondamente:
R. – IT CHANGED MY LIFE, TO SOME EXTENT; I LEARNED
THAT SCIENCE IS NOT ...
Hanno cambiato la mia vita, in un certo modo. Ho
imparato che la scienza non è solo un’attività interessante, piacevole, ma che
può essere anche assassina e criminale. Ho scritto al presidente di questa
istituzione che a suo tempo finanziò il programma del genocidio, chiedendo che
oggi si indaghi su quel fatto. Per quanto ne sappia, a tutt’oggi nulla si è
mosso.
Ancora oggi, l’istituto è la
maggiore agenzia di ricerche in Germania.
(musica)
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SI
CHIAMA “EUROMED HERITAGE” IL PROGRAMMA REGIONALE DELLA COMMISSIONE UE,
CHE
LEGA IN UN RAPPORTO DI COLLABORAZIONE CULTURALE
L’EUROPA
CON GLI STATI CHE SI AFFACCIANO SUL MEDITERRANEO
-
Intervista con Roberto Carpano -
Anche
nelle ultime ore sono sbarcati nell’isola italiana di Lampedusa clandestini
giunti su imbarcazioni di fortuna. La maggior parte proviene dai Paesi del Nord
Africa. Di questi Paesi, e più in generale di quanti affacciano sulla sponda
sud del Mediterraneo, si parla spesso proprio per l’emergenza di immigrati
irregolari. Così come del loro rapporto con l’Unione europea si parla per
ricordare gli accordi bilaterali su quote di immigrazione o gli accordi di
vigilanza sulle coste. Ma esiste un progetto di “cooperazione particolare” e un
vero e proprio rapporto di “partenariato” tra l’Europa e i Paesi del
Mediterraneo. Ascoltiamo,
nell’intervista di Fausta Speranza, Roberto Carpano, responsabile di Euromed
Heritage, il Programma regionale della Commissione europea:
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R. -
Diciamo che, da un punto di vista di strumenti di cooperazione, l’approccio con
questi Paesi si basa essenzialmente su quello che il programma “Meda” prevede:
5200 milioni di euro da destinare in sei anni. La fase attuale finisce nel
2006, dopodiché dovrà essere rinegoziato sotto altre forme. La preoccupazione essenziale di Meda è di
cercare di far capire ai Paesi del Mediterraneo meridionale che l’Unione
Europea ha un interesse reale per la creazione di una politica di cooperazione,
intesa essenzialmente come politica di sicurezza. Se noi pensiamo a tutte
quelle che sono le relazioni fra l’Unione Europea e le altre regioni del mondo,
le politiche di cooperazione si impostano essenzialmente in uno scenario di sviluppo:
nel senso di far crescere, dil contribuire a un miglioramento delle condizioni
economiche di questi Paesi. A mio avviso, nell’ambito di Meda, con gli Stati
mediterranei, le politiche di cooperazione sono strettamente influenzate da una
preoccupazione di sicurezza e di stabilità nello scacchiere mediterraneo.
D. – Troviamo, però, anche
l’impegno per un “partenariato” particolare nei confronti dei Paesi del
Mediterraneo. In che termini possiamo fotografare questo rapporto nuovo?
R. – Il rapporto che corre lungo
il filo delle relazioni culturali è uno scenario nuovo. Fino ad oggi, quando si
parla di relazioni di cooperazione, si parla essenzialmente di quelle che sono
le relazioni fra governi, fra Stati. Abbiamo visto che con alcuni Paesi gravati
da regimi autoritari, o quanto meno che stanno avvicinandosi solamente adesso
ai regimi democratici, ad esempio l’Algeria, il dialogo fra governi, fra Stati,
mostra alcune rigidità che sono spesso estremamente pesanti. Ed ecco che allora
vengono scelti altri canali per rafforzare l’intensità di dialogo: relazioni
culturali che cambiano attori. Non sono, cioè, necessariamente i governi il
punto di riferimento, ma tutti gli organismi che girano intorno al tema della
cultura. In Euromed Heritage, il programma di cui sono il
coordinatore e che si occupa di uno scambio riguardante gestione,
conservazione, fruizione e salvaguardia dei patrimoni culturali, gli attori
sono: Fondazioni, Ong, Istituti di cultura, Enti locali che dialogano su temi
che non sono quelli di competenza tipicamente governativa, ma sono invece di
carattere più culturale. Per cui la nostra idea è quella di far dialogare alcuni
attori di questi Paesi, non attraverso i canali diplomatici ufficiali, ma
utilizzando invece una velocità differente di rapporto, data dal legame fornito
dalla cultura. La cultura ha un grossissimo vantaggio: è un veicolo mediatico
formidabile. E, a mio avviso, è importante far sì che quanto prodotto dalla
cultura sia sempre più mediatizzato, così da mostrare che, fra le due sponde,
esistono elementi in comune, che possono essere dei ponti importanti per
rafforzare il dialogo.
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PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA UNA
LAICA SARÀ ALLA GUIDA
DI UNA DELLE PIÙ PRESTIGIOSE SCUOLE DEI GESUITI.
DAL PRIMO SETTEMBRE, GABRIELLA
TONA DIVENTERÀ RETTORE DELL’ISTITUTO
LEONE XIII DI MILANO,
FONDATO DALLA COMPAGNIA DI GESÙ NEL 1893
- Intervista con padre Vincenzo de Mari -
Per la prima volta in Italia una donna laica sarà alla guida
di una delle più prestigiose scuole dei gesuiti. Dal primo settembre, infatti,
Gabriella Tona, 44 anni, sposata e madre di due figlie, diventerà rettore
dell’Istituto Leone XIII di Milano, fondato dalla Compagnia di Gesù nel 1893.
Un messaggio forte, quello che la Compagnia di Gesù lancia al mondo cattolico
italiano ridisegnando il ruolo che la componente laica ricopre all’interno
delle sue attività. Per un commento sentiamo padre Vincenzo de Mari, rettore
uscente del Leone XIII, intervistato da Stefano Leszczynski.
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R. – Direi che si inquadra in
una politica, in una strategia che i nostri superiori hanno elaborato per
l’avvenire della nostra attività in Italia. Di fronte alla diminuzione e
all’invecchiamento dei gesuiti, le strade fondamentalmente sono due: una è, man
mano che i gesuiti escono di scena, rinunziare alle attività che stavano
dirigendo, che stavano animando; l’altra, è quella di mantenere la Compagnia,
la parte direi di ispirazione, di fedeltà al carisma, di progetto apostolico
affidando ai nostri collaboratori laici, che evidentemente devono condividere
tutto questo, la parte più operativa, più organizzativa.
D. – Com’è stata accolta questa
decisione nell’ambito della Compagnia e quale sarà il ruolo del rettore, anche
nei confronti dei religiosi?
R. – L’accoglienza da parte dei
gesuiti è buona. Evidentemente ci sono state alcune resistenze, però direi che
quando si tratta di cose importanti, l’obbedienza e la fedeltà del direttivo
dei superiori emerge molto chiaramente. Nell’ambito dell’Istituto, qualche
perplessità da parte dei genitori, che esprimevano specialmente il timore che
la Compagnia abbandonasse la scuola e, quindi, si trattava di trovare una
persona giusta. Questa persona l’abbiamo trovata e adesso le affidiamo questa
direzione. Naturalmente, la Compagnia rimane titolare della scuola, quindi
responsabile e garante del progetto educativo, dell’ispirazione, del carisma.
D. – La Congregazione generale
della Compagnia di Gesù, già qualche anno fa, fece una dichiarazione sul ruolo
della donna nella Chiesa. Ricordiamo qual è il punto di vista della Compagnia
di Gesù?
R. – C’è stata, forse in
passato, una certa diffidenza nei riguardi del gentil sesso, che non è
assolutamente giustificata, perché abbiamo dei collaboratori ottimi, di
assoluta fiducia, che non pongono alcun problema, di nessun genere, per il
fatto di essere donna. E la Compagnia, forse, ha avuto qualche torto in
passato, ha quasi chiesto scusa, direi, al mondo femminile, ma questo va
inquadrato nel discorso più vasto della collaborazione con i laici. La caratteristica
fondamentale, che noi dobbiamo avere, è quello della fiducia nei confronti dei
laici, perché abbiamo dei laici di primissimo ordine.
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SI INAUGURA QUESTA SERA LA 57.MA
EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE
DEL CINEMA DI LOCARNO: LE SCELTE DI QUEST’ANNO,
SEMPRE ALL’INSEGNA
DEL CINEMA D’AUTORE, E L’ATMOSFERA SEMPRE FESTOSA
- Intervista con Teresa Cavina -
Si
inaugura questa sera la 57.ma edizione del Festival internazionale del cinema
di Locarno, diretto da Irene Bignardi. La prestigiosa Rassegna continua anche
quest’anno nella sua tradizione di ricerca, di scoperte, di eclettismo e di
amore per il cinema d'autore, ma anche nella sua magia, nella sua convivialità,
nella sua atmosfera festosa. Una fisionomia particolare, che ci viene descritta
da Teresa Cavina, vice-direttore del Festival, nel servizio di Luca Pellegrini:
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R. –
Direi che, nonostante i suoi 57 anni o forse proprio per i suoi 57 anni che gli
hanno permesso di accumulare esperienza, il Festival di Locarno ha un’anima
curiosa, attenta al luogo, attenta al sociale, attenta a quello che accade nel
mondo e non solo nel mondo del cinema.
D. –
Il momento più spettacolare e festoso della Rassegna è proprio quello della
sera, quando, ottomila spettatori di tutte le età, Paesi, professioni, si ritrovano
sotto le stelle della Piazza Grande, davanti ad uno degli schermi più grandi
del mondo ...
R. –
E’ una sezione che prende proprio il nome del luogo. Essendo il luogo di raccolta
di migliaia di persone, abbiamo scelto uno stile intelligente, però più aperto
ad incontrare i gusti molto differenti di migliaia di persone.
D. -
Come vengono selezionati i film del Concorso che aspirano al ‘Pardo d’Oro’?
R. –
Vengono scelti soprattutto vedendo migliaia di film. Ogni anno, per comporre la
nostra rosa di 18 titoli, vediamo almeno 1200-1300 pellicole e, alla fine, tra
queste 1300, con gesti anche spesso arbitrari perché ce ne sono più di 18 belli
a dir la verità, scegliamo i 18 che non solo siano belli, ma anche che siano
costruiti in modo speciale e li presentiamo. Quest’anno i 18 Film che abbiamo
in concorso provengono da 17 Paesi diversi.
D. - Un
appuntamento di grande significato artistico attende gli spettatori nei
prossimi giorni di Festival ...
R. –
Lunedì 9 agosto, Locarno darà il suo premio più importante, il nostro ‘Pardo’
d’onore, e quest’anno lo attribuiremo, con immenso orgoglio e immensa gioia a
Ermanno Olmi. La scelta di Olmi penso proprio riassuma questa nostra posizione
etico-politica. Olmi è un grandissimo artista, quindi rappresenta una
grandissima capacità di attenzione e di creatività rispetto agli elementi
estetico-formali, senza mai abdicare nemmeno per un momento al suo impegno
etico e alla sua concezione del mondo.
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4 agosto 2004
PARTITI STAMANE DA
BRINDISI PER LA REGIONE DEL DARFUR IN SUDAN,
INSANGUINATA DA UN
VIOLENTO CONFLITTO INTERNO, DUE AEREI
DEL PROGRAMMA ALIMENTARE MONDIALE, IN AIUTO ALLE POPOLAZIONI
STREMATE DALLA GUERRA E
DALLA SICCITA’
BRINDISI.
= Sono partiti stamane per il Sudan, dalla base ONU di Pronto Intervento
(UNHRD) di Brindisi, i primi due C130 dei 12 voli umanitari del Programma
alimentare mondiale (PAM) delle Nazioni Unite. Gli aerei, a pieno carico, sono
diretti alla città di El Geneina, nella regione del Darfur, insanguinata da un
violento conflitto interno. A bordo dei velivoli ci sono le prime attrezzature
logistiche per installare uffici per attività umanitarie: prefabbricati,
purificatori d'acqua, bagni da campo, materiale sanitario e generi alimentari.
A bordo degli aerei sono anche i tecnici dell'UNHRD che dovranno verificare,
una volta a destinazione, la corretta installazione delle attrezzature inviate.
Il Programma alimentare mondiale (PAM) lamenta di aver ricevuto fino ad oggi
soltanto un terzo dei fondi necessari per finanziare le operazioni di
paracadutaggio dei viveri nel Darfur: “78 milioni di dollari dei 195 che il PAM
aveva chiesto”, ha dichiarato la portavoce dell'agenzia ONU a Ginevra,
Christiane Berthiaume. “I Paesi che hanno maggiormente contribuito sono gli
Stati Uniti che hanno versato 46 milioni di dollari, Olanda e Gran Bretagna, 5
milioni, e il Giappone, 3 milioni”. La stagione delle piogge ha reso
impraticabili le strade ed è per questo che è necessario usare gli aerei per
poter distribuire gli aiuti alimentari. (R.G)
“MACRAMÉ 2004”:
AL VIA OGGI A GENOVA IL
PRIMO CAMPO SCOUT INTERNAZIONALE D’ITALIA
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GENOVA.
= Ha inizio oggi, sulle alture del savonese, “Macramé 2004”, il primo campo
scout internazionale in Liguria. La regione è stata scelta quest’anno proprio
perché Genova, suo capoluogo, è stata proclamata quest’anno Capitale europea
della cultura. Si intende così esaltare la cultura dell’incontro tra soggetti
diversi, ma anche la conoscenza della propria identità, la volontà di conoscere
l’altro e il desiderio di confronto. Il grande campo, a partecipazione
mondiale, durerà fino al 13 agosto e vedrà partecipi circa mille ragazzi e
ragazze di età compresa fra i 13 ed i 16 anni, provenienti dalle Associazioni
scout e guide degli Stati che si affacciano sul Mediterraneo. E’ organizzato
dall’Associazione Guide scout cattolici italiani, in collaborazione con il
Movimento adulti scout cattolici italiani e con il Corpo nazionale giovani
esploratori ed esploratrici italiani. L’incontro con gli altri, la
spiritualità, il dialogo religioso, essere cittadini del mondo alla ricerca della
pace: saranno i temi portanti dell’iniziativa che mira ad esaltare i valori
dell’accoglienza, dialogo, rispetto, conoscenza di altre religioni. Ci saranno
anche occasioni di svago, come escursioni in bicicletta e visite nei luoghi più
significativi di Genova e dintorni. Per concludere, una curiosità sul nome alla
manifestazione: “Macramé” è quello di un antico pizzo genovese dai mille nodini
e legami, simbolo di una città dalla grande storia, ma scelto anche per
indicare legame ed intreccio intenso tra la sua gente e quella dei Paesi che si
affacciano sul Mediterraneo.
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NASCE IN BRASILE UNA
RADIO IN GUARANI’, LA LINGUA DEGLI INDIGENI DI AMAMBAI’,
NEL MATO GROSSO DO SUL:
SI TRATTA DI UN PROGETTO PILOTA PROMOSSO DALL’UNIVERSITA’ DI SAN
PAOLO PER LA TUTELA DELLE CULTURE AUTOCTONE
SAN PAOLO. = Gli indigeni del territorio di Amambaí,
350 chilometri da Campo Grande, nel Mato Grosso do Sul, si preparano a lanciare
un programma ‘pionieristico’ di educazione per i popoli nativi attraverso
un’emittente radiofonica che trasmetterà esclusivamente nel loro idioma, il
guaraní, una delle principali lingue autoctone dell’intero continente
americano. L’iniziativa si avvale del contributo dei maestri della scuola
municipale Coroa Sagrada e fa parte del progetto ‘Educom.radio’, nato da una
collaborazione tra il ministero dell’Istruzione e il ‘Nucleo di comunicazione
ed educazione’ dell’Università di San Paolo. L’obiettivo è recuperare il
guaraní, parlato prevalentemente dagli anziani delle comunità e a cui i giovani
preferiscono in molti casi il portoghese, perché utilizzato dalle principali
radio commerciali, nel tentativo di valorizzare gli usi e i costumi
tradizionali delle popolazioni indigene, costantemente minacciate dallo
sfruttamento troppo spesso indiscriminato delle risorse di cui sono ricchi i
loro territori. (R.G.)
RIPARTE IN ITALIA LA
CAMPAGNA DI LEGAMBIENTE CONTRO GLI INCENDI
NEI PARCHI NATURALI.
PREOCCUPANTI I RISULTATI DELL’INDAGINE,
CONDOTTA
DALL’ASSOCIAZIONE SU 1000 COMUNI.
NELL’APPLICAZIONE DELLA
LEGGE IN MATERIA, CI SONO ANCORA TROPPI RITARDI
CATANZARO. = In Italia Legambiente e Ministero
dell’Ambiente anche quest’anno insieme nella lotta contro gli incendi nei
parchi naturali. Riparte, infatti, la campagna a tutela del patrimonio
naturalistico promossa dall’associazione ambientalista impegnata ormai da tempo
in un’operazione capillare di prevenzione e repressione dell’attività di
piromani ed ecomafiosi. I progressi fatti in questa direzione sono stati
significativi ma “rimane ancora tanto da fare”. Secondo una recente indagine di
Legambiente condotta su un campione di 1000 Comuni, infatti, due
amministrazioni su tre non fanno abbastanza per contrastare la piaga degli
incendi. Il 60 per cento non realizza attività di manutenzione dei boschi né di
informazione presso la popolazione e il 47 per cento non si attiva neanche per
fermare i roghi. Allarmante è, inoltre, il dato relativo alla Calabria dove su
18 Comuni interessati dal fenomeno, solo 3 hanno realizzato il catasto delle
aree percorse dal fuoco, strumento indispensabile per evitare speculazione da
parte dei piromani. Secondo Antonio Nicoletti, responsabile nazionale della
campagna di Legambiente, “I comuni sono in forte ritardo nell’applicazione
della legge 353 che rimane comunque un punto di riferimento per un impegno
sempre maggiore da parte di tutti”. (R.P.)
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4 agosto 2004
- A cura di Amedeo Lomonaco -
In Iraq non si interrompono le violenze: a Mosul
sono scoppiati furiosi combattimenti, costati la vita a dodici persone, tra la
polizia irachena e gruppi di miliziani. E sempre a Mosul due iracheni, tra i
quali una donna, sono rimasti uccisi in seguito all’esplosione di una bomba che
aveva come obiettivo un convoglio militare americano. In questo complesso
scenario si devono comunque registrare importanti svolte sul fronte ostaggi:
sono stati liberati, infatti, quattro autisti giordani, rapiti lo scorso 27
luglio dalla guerriglia, e due camionisti turchi recentemente presi in ostaggio
da un gruppo legato ad Al Qaeda. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
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La notizia del rilascio dei giordani è stata data,
stamani, dal fratello di uno dei sequestrati e confermata da fonti del
ministero degli Esteri di Amman. I guerriglieri hanno chiesto alla Giordania di
sospendere l’appoggio alle forze della coalizione. Un’altra liberazione, quella
di due autisti turchi, è stata annunciata in un messaggio consegnato
all’emittente araba Al Jazeera e confermata dal governo di Ankara. I rapitori,
che lunedì scorso hanno diffuso su internet il filmato dell’uccisione di un
terzo ostaggio turco, hanno dichiarato, in un nuovo video, di aver liberato i
due uomini perché “le loro ditte si sono impegnate a sospendere i trasporti con
rifornimenti alle truppe americane in Iraq”. Sulla drammatica vicenda delle
torture commesse nel famigerato carcere di Abu Ghraib da soldati americani
contro prigionieri iracheni, si deve registrare, intanto, la
deposizione di Paul Arthur, capo degli investigatori militari che hanno
indagato sulla vicenda. Intervenendo al processo contro Lynndie England, la
soldatessa statunitense ritratta in diverse agghiaccianti fotografie,
l’investigatore ha dichiarato che gli abusi sono stati compiuti dai militari
americani “per sfogare la loro frustrazione e per divertimento”.
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In
Israele il primo ministro, Ariel Sharon, ha respinto le condizioni poste dal
partito laico di centro ‘Shinui’ per l’ingresso nel governo di un partito
religioso ultraortodosso. Sharon non dispone più di una maggioranza
parlamentare per far approvare il suo controverso piano di ritiro dalla
striscia di Gaza, che ha provocato critiche anche in seno al suo partito Likud,
e sta tentando di allargare la coalizione governativa. Il Dipartimento di Stato
americano ha rinnovato, intanto, l’invito a tutti i cittadini americani a
lasciare immediatamente la Striscia di Gaza e ad evitare, per ragioni di
sicurezza, viaggi in Israele e Cisgiordania.
In Gran Bretagna almeno tredici uomini, tutti di
origine asiatica, sono stati arrestati a Londra e nel nord del Paese nel corso
di una vasta operazione anti-terrorismo condotta dalle forze di sicurezza del
Paese. Lo ha reso noto la polizia britannica con un comunicato, nel quale si
afferma che gli arrestati sono sospettati di coinvolgimento nella
pianificazione e nell’esecuzione di attentati.
In Francia, la Corte d’appello di Parigi ha respinto
questa mattina la richiesta di scarcerazione dei quattro cittadini francesi
rimpatriati lo scorso 27 luglio dopo una detenzione di oltre due anni e mezzo
nella base militare americana di Guantanamo, a Cuba. La decisione della Corte
d’appello conferma la posizione della Procura che aveva richiesto di non
rimettere in libertà i quattro uomini accusati di appartenere ad
un’organizzazione terroristica.
Si sono svolti stamani in Belgio i funerali delle
vittime della tragedia di Ghislenghien, dove un’esplosione causata da una fuga
di gas ha ucciso, venerdì scorso, 18 persone. Tra gli altri, hanno partecipato
alle esequie il primo ministro belga, Guy Verhofstadt, i ministri dell'Interno
e della Difesa, il principe Philip della casa regnante belga ed esponenti del governo
vallone.
La presidente dello Sri Lanka, Chandrika
Kumaratunga, ha respinto la proposta dei ribelli Tamil di negoziare
un’autonomia transitoria. Il capo di Stato del Paese asiatico, che in un primo
momento si era dichiarato disposta a trattare, ha detto al mediatore norvegese,
Vidar Helgesen, che il suo partito, Alleanza per la libertà, non è pronto a
intavolare negoziati di pace sulla base delle proposte avanzate dalle Tigri
tamil.
In India sono 24 i morti ed almeno 5 i dispersi a
causa del crollo di un tunnel nei pressi della contestata diga di Tehri.
L’incidente è avvenuto lunedì scorso ma il bilancio ufficiale della disgrazia è
stato fornito solo oggi. La costruzione della diga di Tehri, la più alta
dell’Asia (261 metri), fa parte di un mega progetto idroelettrico che dovrebbe
produrre fino a 24.000 megawatt di elettricità, al quale si oppongono diverse
organizzazioni ambientaliste che da tempo denunciano il rischio di disastri.
Restiamo in India dove le recenti inondazioni
avvenute nell’ovest del Paese e provocate dai monsoni hanno causato la morte di
almeno 151 persone. Lo hanno reso noto le autorità dello Stato del Gujarat.
Una tragedia della follia ha colpito la Cina dove
il guardiano di un asilo di Pechino ha accoltellato 14 bambini e due
insegnanti. Un bambino è morto ed altri due sono ricoverati in ospedale in
gravi condizioni.
È
salito a 464 il numero delle vittime dell’incendio scoppiato domenica scorsa
nell’affollato centro commerciale di Asunción. La Sovrintendenza alla sicurezza
ha intanto confermato che il supermercato era assicurato per 4 milioni di
dollari in caso di furto o danni alle merci ma solo per 35.000 dollari in caso
di infortuni alle persone. Rimane ancora incerta la causa dell’incendio. Il
servizio di Maurizio Salvi:
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La disorganizzazione è massima e
soprattutto le fonti si contraddicono ripetutamente sulle cause del disastro.
Settori di polizia, governo e magistratura insistono sulla tesi della casualità
dell’incidente e sull’esistenza di una fuga di gas. Un altro settore della
magistratura, il capo delle forze militari, il generale José Kei Kanasaua, e
varie fonti, che però chiedono l’anonimato, protendono, invece, per
l’attentato. In effetti, se si considera che la chiusura criminale delle porte
del supermercato è durata appena due minuti, solo l’uso di un esplosivo tipo plastico
– si è detto – potrebbe spiegare l’immediata morte di un così gran numero di
persone.
Maurizio Salvi, per la Radio
Vaticana.
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L’Unione
africana “prevede” di portare da 300 a “circa 2.000” il numero dei soldati che
saranno schierati nel Darfur, la regione del Sudan occidentale martoriata da un
sanguinoso conflitto. “Stiamo valutando, insieme a Nigeria e a Ruanda – ha
dichiarato il portavoce dell’Unione - la possibilità di inviare ulteriori
contingenti con i quali le nostre forze raggiungeranno circa 2.000 unità”. E
per protestare contro un possibile intervento militare da parte dei Paesi
occidentali nel Darfur, questa mattina, sono scese in piazza, a Khartoum, decine
di migliaia di persone.
L’ONU
ha intimato al Sudan di adottare un’azione energica contro quella che è stata
definita la più grave crisi umanitaria del mondo. La risoluzione adottata dal
Consiglio di sicurezza dà al governo sudanese 30 giorni di tempo per disarmare
le milizie arabe Janjaweed, ritenute responsabili dei massacri e delle violenze
perpetrate ai danni della popolazione africana della regione.
Un
forte sisma sottomarino, con epicentro sotto il livello del mare a circa 370 chilometri
a sud di Atene, ha fatto tremare l’isola greca di Kos. Il terremoto, di 5.7
gradi della scala Richter, è stato avvertito anche nella costa occidentale
della Turchia e non ha provocato danni o vittime.
In Italia, via libera di Camera
e Senato alla risoluzione di maggioranza sul Documento di programmazione
economica e finanziaria. Il testo prevede una serie di interventi che, con la
Finanziaria, andranno a delineare la manovra complessiva da 24 miliardi di
euro. Sulla risoluzione, ascoltiamo il servizio di Giampiero Guadagni:
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La risoluzione di maggioranza,
approvata ieri dalla Camera, impegna il governo a definire, nella finanziaria
2005, gli interventi per una progressiva riduzione della pressione fiscale, con
attenzioni particolari per le famiglie monoreddito e numerose. La Risoluzione
sollecita, poi, a stimolare la crescita, monitorando i prezzi, contenendo le
tariffe, garantendo il Sud, tenendo comunque sempre sotto controllo la spesa.
Soddisfatto Berlusconi, che parla di importanti passi avanti verso il
completamento del programma elettorale del 2001 della Casa delle libertà. Il
premier ribadisce: “Abbasseremo le tasse con la finanziaria. La ripresa
economica, nel 2005, sarà stabile”. Dello stesso avviso il ministro del Tesoro,
Siniscalco, che spiega: “La manovra da 24 miliardi di euro non sarà indolore,
ma non metterà le mani in tasca a nessuno e sarà aperta ai suggerimenti delle
parti sociali”. Fortemente critiche le opposizioni che hanno bocciato la
Risoluzione della maggioranza. Dopo tre anni di governo di centro-destra – si
sottolinea – la finanza pubblica è sempre più instabile e le difficoltà
strutturali persistono. Intanto, il Fondo monetario internazionale incalza
l’Italia che, rispetto a Francia e Germania, registra il maggior declino nelle
crescita della produttività degli ultimi 10 anni. Promossa, invece, la riforma
del mercato del lavoro e quella recente delle pensioni, ma dal Fondo monetario
arriva anche l’invito a non tagliare le tasse durante il risanamento dei conti.
Per la Radio Vaticana, Giampiero
Guadagni.
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